Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
04 - 10 Giugno 2017
Tempo Ordinario IX, Colore verde
Lezionario: Ciclo A | Anno I, Salterio: sett. 1

I Santi del giorno

Lunedì 05 giugno 2017

San Bonifacio

Vescovo e Martire (Memoria obbligatoria)

BIOGRAFIA

San Bonifacio

Nacque in Inghilterra circa l'anno 673; si fece monaco nel monastero di Exeter e nel 719 partì per la Germania a predicare la fede e in questa predicazione raccolse grandi frutti. Consacrato vescovo resse la Chiesa di Magonza, scelse dei compagni e con loro fondò o rinnovò chiese in Baviera, Turingia e Franconia, tenendo anche concilii e promulgando leggi. Mentre stava evangelizzando i Frisoni, fu ucciso dai pagani nel 754 e il suo corpo fu sepolto nel monastero di Fulda.

MARTIROLOGIO

Memoria di san Bonifacio, vescovo e martire. Monaco di nome Vinfrido, giunto a Roma dall'Inghilterra fu ordinato vescovo dal papa san Gregorio II e, preso il nome di Bonifacio, fu mandato in Germania ad annunciare la fede di Cristo a quelle genti, guadagnando moltitudini alla religione cristiana; resse la sede di Magonza e da ultimo a Dokkum tra i Frisoni, nell'odierna Olanda, trafitto con la spada dalla furia dei pagani, portò a compimento il martirio.

DAGLI SCRITTI...

San Bonifacio

Dalle «Lettere» di san Bonifacio, vescovo e martire
La Chiesa é come una grande nave che solca il mare del mondo. Sbattuta com'é dai diversi flutti di avversità, non si deve abbandonare, ma guidare.
Grandi nocchieri furono i primi padri, quali Clemente e Cornelio e moltissimi altri a Roma, Cipriano a Cartagine e Atanasio ad Alessandria. Essi al tempo degli imperatori pagani, governavano la nave di Cristo, anzi la sua carissima Sposa. Insegnarono, combatterono, faticarono e soffrirono fino a dare il loro sangue.
Al pensiero di queste cose e di altre simili, timore e spavento mi hanno invaso e quasi mi hanno sopraffatto (cfr. Sal 54, 6) le tenebre dei mie peccati.
Perciò avrei voluto abbandonare del tutto il timone della Chiesa, se avessi trovato precedenti simili nei Padri o nelle Sacre Scritture. Ma non potendolo fare, l'anima mia stanca ricorre a colui che per mezzo di Salomone dice: «Confida nel Signore con tutto il cuore e non appoggiarti sulla tua intelligenza; in tutti i tuoi passi pensa a lui ed egli appianerà i tuoi sentieri» (Pro 3, 5-6). Ed altrove: «Il nome del Signore é una torre fortissima. Il giusto vi si rifugia ed é al sicuro» (Pro 18, 10).
Stiamo saldi nella giustizia e prepariamo le nostre anime alla tentazione per ottenere l'appoggio di Dio e diciamogli: «O Signore, tu sei stato per noi rifugio di generazione in generazione» (Sal 89, 1).
Confidiamo in lui che ha messo sulle nostre spalle questo peso. Ciò che noi da soli non siamo capaci di portare, portiamolo con il suo auto. Egli è onnipotente e dice: «Il mio giogo è dolce e il mio carico leggero» (Mt 11, 30).
Stiamo saldi nella battaglia fino al giorno del Signore, perché ci sono venuti addosso giorni di angustia e di tribolazione. Moriamo, se Dio vorrà, per le sante leggi dei nostri padri, per poter conseguire con essi l'eredità eterna.
Non siamo dei cani muti, non siamo spettatori silenziosi, non siamo mercenari che fuggono il lupo, ma pastori solleciti e vigilanti sul gregge di Cristo.
Predichiamo i disegni di Dio ai grandi e ai piccoli, ai ricchi e ai poveri. Annunziamoli a tutti i ceti e a tutte le età finché il Signore ci darà forza, a tempo opportuno e importuno, a quel modo che san Gregorio scrisse nella sua «Regola Pastorale».



NOTA DEL MESSALE

Vinfrido, nome che papa Gregorio II mutò in Bonifacio (Wessex, Regno Unito, 675 ca. - Dokkum, Paesi Bassi, 754), fu monaco nell’abbazia di Nursling (Regno Unito). Di qui, secondo la tradizione del monachesimo insulare, iniziò a peregrinare nel continente europeo. Inviato dal papa come missionario tra le popolazioni germaniche, quindi eletto arcivescovo, operò in Assia e Turingia, fondando diverse diocesi e monasteri. In età già avanzata iniziò una missione tra i Frisoni, ma vi trovò la morte per mano di predoni. Fu sepolto a Fulda (Germania).

Dal Comune dei martiri: per un martire oppure dal Comune dei pastori: per i missionari.

 

Beata Vergine Maria, Madre della Chiesa

Lunedì dopo la Pentecoste (Memoria obbligatoria)

BIOGRAFIA

Il 21 novembre 1964, a conclusione della terza Sessione del Concilio Vaticano II, dichiarò la beata Vergine Maria «Madre della Chiesa, cioè di tutto il popolo cristiano, tanto dei fedeli quanto dei Pastori, che la chiamano Madre amantissima». La Sede Apostolica pertanto, in occasione dell'Anno Santo della Riconciliazione (1975), propose una messa votiva in onore della beata Maria Madre della Chiesa, successivamente inserita nel Messale Romano; diede anche facoltà di aggiungere l'invocazione di questo titolo nelle Litanie Lauretane (1980). Papa Francesco, considerando attentamente quanto la promozione di questa devozione possa favorire la crescita del senso materno della Chiesa, come anche della genuina pietà mariana, ha stabilito nel 2018 che la memoria della beata Vergine Maria, Madre della Chiesa, sia celebrata dal Calendario Romano nel Lunedì dopo Pentecoste.

DAGLI SCRITTI...

Dall'allocuzione del beato Paolo VI, papa, a conclusione della terza sessione
del Concilio Vaticano II

Maria Madre della Chiesa

Considerando gli stretti rapporti con cui sono collegati tra loro Maria e la Chiesa, a gloria della Beata Vergine e a nostra consolazione dichiariamo Maria Santissima Madre della Chiesa, cioè di tutto il popolo cristiano, sia dei fedeli che dei Pastori, che la chiamano Madre amatissima; e stabiliamo che con questo titolo tutto il popolo cristiano d'ora in poi tributi ancor più onore alla Madre di Dio e le rivolga suppliche.
Si tratta di un titolo, Venerabili Fratelli, non certo sconosciuto alla pietà dei cristiani; anzi i fedeli e tutta la Chiesa amano invocare Maria soprattutto con questo appellativo di Madre. Questo nome rientra certamente nel solco della vera devozione a Maria, perché si fonda saldamente sulla dignità di cui Maria è stata insignita in quanto Madre del Verbo di Dio Incarnato.
Come infatti la divina Maternità è la causa per cui Maria ha una relazione assolutamente unica con Cristo ed è presente nell'opera dell'umana salvezza realizzata da Cristo, così pure soprattutto dalla divina Maternità fluiscono i rapporti che intercorrono tra Maria e la Chiesa; giacché Maria è la Madre di Cristo, che non appena assunse la natura umana nel suo grembo verginale unì a sé come Capo il suo Corpo mistico, ossia la Chiesa. Dunque Maria, come Madre di Cristo, è da ritenere anche Madre di tutti i fedeli e i Pastori, vale a dire della Chiesa.
È questo il motivo per cui noi, benché indegni, benché deboli, alziamo tuttavia gli occhi a lei con animo fiducioso ed accesi dell'amore di figli. Lei che ci ha dato un giorno Gesù, fonte della grazia soprannaturale, non può non rivolgere la sua funzione materna alla Chiesa, specialmente in questo tempo in cui la Sposa di Cristo si avvia a compiere con più àlacre zelo la sua missione salutifera.
Ad alimentare e confermare ulteriormente questa fiducia Ci inducono quegli strettissimi vincoli che esistono tra questa nostra Madre celeste e l'umanità. Pur essendo stata arricchita da Dio di doni generosissimi e meravigliosi perché fosse Madre degna del Verbo Incarnato, nondimeno Maria ci è vicina. Come noi, anche lei è figlia di Adamo, e perciò nostra sorella per la comune natura umana; per i meriti futuri di Cristo essa fu immune dal peccato originale, ma ai doni divinamente ricevuti aggiunse personalmente l'esempio della sua fede perfetta, tanto da meritare l'elogio evangelico: "Beata te che hai creduto".
In questa vita mortale incarnò la forma perfetta del discepolo di Cristo, fu uno specchio di tutte le virtù, e nel suo atteggiamento rispecchiò pienamente quelle beatitudini che furono proclamate da Cristo Gesù. Ne deriva che nell'esplicare la sua vita multiforme e la sua operosa attività tutta la Chiesa prenda dalla Vergine Madre di Dio l'esempio secondo il quale si deve imitare perfettamente Cristo. (21 novembre 1964: AAS 56 [1964], 1015-1016)