Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
04 - 10 Gennaio 2004
Tempo di Natale II, Colore bianco
Lezionario: Ciclo C, Salterio: sett. 2

I Santi del giorno

Martedì 06 gennaio 2004

Epifania del Signore

(Solennità)

BIOGRAFIA

I Re Magi

L'Epifania é una festa di luce: una luce che guida a Gesù; una luce che traspare da lui. Lo splendore di una stella attrae a Betlemme genti lontane. Esse sono il simbolo di tutti gli uomini, quindi anche di noi, che vanno verso il Signore guidati dalla fede, e lo adorano.

Il mistero della manifestazione del Signore si celebra come duplice nella festa di Natale e di Epifania, che sono il frutto del mutuo influsso delle tradizioni orientali ed occidentali. Malgrado l'influsso che le due tradizioni ebbero l'una sull'altra, le due feste non si fusero, ma continuarono a mantenere il loro proprio giorno di celebrazione insieme alle loro particolarità. La festa di Epifania ha le sue origini nell'Oriente Cristiano verso gli anni 120-140 come la commemorazione del battesimo del Signore.

Il ciclo di Natale - Epifania è il ciclo della manifestazione del Signore, manifestazione splendente, perché è la luce di Dio che risplende e illumina il mondo. Questa è l'idea base e fondamentale di questo periodo dell'anno liturgico. Dio si manifesta per mezzo dell'incarnazione del Figlio suo nel seno di Maria per opera dello Spirito Santo. Ma lo scopo dell'incarnazione è la redenzione dell'uomo: per noi e per la nostra salvezza... Questo ci porta in primo luogo non a contemplare l'anniversario della nascita di Cristo, ma a celebrare il mistero della sua manifestazione al mondo per salvare gli uomini nell'umiltà della nostra carne, che egli assunse nel grembo della Vergine Maria per mezzo dello Spirito.

MARTIROLOGIO

Solennità dell'Epifania del Signore, nella quale si venera la triplice manifestazione del grande Dio e Signore nostro Gesù Cristo: a Betlemme, Gesù bambino fu adorato dai magi; nel Giordano, battezzato da Giovanni, fu unto dallo Spirito Santo e chiamato Figlio da Dio Padre; a Cana di Gallilea, alla festa di nozze, mutando l'acqua in vino nuovo, manifestò la sua gloria.

DAGLI SCRITTI...

Circoncisione del Signore

Dai "Discorsi" di san Leone Magno, papa
Il Signore ha manifestato in tutto il mondo la sua salvezza

La Provvidenza misericordiosa, avendo deciso di soccorrere negli ultimi tempi il mondo che andava in rovina, stabilì che la salvezza di tutti i popoli si compisse nel Cristo. Un tempo era stata promessa ad Abramo una innumerevole discendenza che sarebbe stata generata non secondo la carne, ma nella fecondità della fede: essa era stata paragonata alla moltitudine delle stelle perché il padre di tutte le genti si attendesse non una stirpe terrena, ma celeste. Entri, entri dunque nella famiglia dei patriarchi la grande massa delle genti, e i figli della promessa ricevano la benedizione come stirpe di Abramo, mentre a questa rinunziano i figli del suo sangue. Tutti i popoli, rappresentati dai tre magi, adorino il Creatore dell'universo, e Dio sia conosciuto non nella Giudea soltanto, ma in tutta la terra, perché ovunque in Israele sia grande il suo nome (cfr. Sal 75, 2). Figli carissimi, ammaestrati da questi misteri della grazia divina, celebriamo nella gioia dello spirito il giorno della nostra nascita e l'inizio della chiamata alla fede di tutte le genti. Ringraziamo Dio misericordioso che, come afferma l'Apostolo, "ci ha messo in grado di partecipare alla sorte dei santi nella luce. E' lui che ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del suo Figlio diletto" (Col 1, 12-13). L'aveva annunziato Isaia: Il popolo dei Gentili, che sedeva nelle tenebre, vide una grande luce e su quanti abitavano nella terra tenebrosa una luce rifulse (cfr. Is 9, 1). Di essi ancora Isaia dice al Signore: Popoli che non ti conoscono ti invocheremo, e popoli che ti ignorano accorreranno a te (cfr. Is 55, 5). Abramo vide questo giorno e gioì (cfr. Gv 8, 56). Gioì quando conobbe che i figli della sua fede sarebbero stati benedetti nella sua discendenza, cioè nel Cristo, e quando intravide che per la sua fede sarebbe diventato padre di tutti i popoli. Diede gloria a Dio, pienamente convinto che quanto il Signore aveva promesso lo avrebbe attuato (Rm 4, 20-21). Questo giorno cantava nei salmi David dicendo: "Tutti i popoli che hai creato verranno e si prostreranno davanti a te, o Signore, per dare gloria al tuo nome" (Sal 85, 9); e ancora: "Il Signore ha manifestato la sua salvezza, agli occhi dei popoli ha rivelato la sua giustizia" (Sal 97, 2). Tutto questo, lo sappiamo, si è realizzato quando i tre magi, chiamati dai loro lontani paesi, furono condotti da una stella a conoscere e adorare il Re del cielo e della terra. Questa stella ci esorta particolarmente a imitare il servizio che essa prestò, nel senso che dobbiamo seguire, con tutte le nostre forze, la grazia che invita tutti al Cristo. In questo impegno, miei cari, dovete tutti aiutarvi l'un l'altro. Risplendete così come figli della luce nel regno di Dio, dove conducono la retta fede e le buone opere. Per il nostro Signore Gesù Cristo che con Dio Padre e con lo Spirito Santo vive e regna per tutti i secoli dei secoli. Amen.(Disc. 3 per l'Epifania, 1-3. 5; Pl 54, 240-244).




Adorazione dei Re magi