Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
28 Gennaio - 03 Febbraio 2001
Tempo Ordinario IV, Colore verde
Lezionario: Ciclo C | Anno I, Salterio: sett. 4

I Santi del giorno

Sabato 03 febbraio 2001

San Biagio

Vescovo e Martire (Memoria facoltativa) - Patronato: Malattie della gola

BIOGRAFIA

Il Martirio di san Biagio.

Biagio godette di molta venerazione nelle chiese d' Occidente, anche per i miracoli a lui attribuiti. Un giorno si recò da lui una donna, il cui il figlio era sul punto di morire, essendoglisi conficcata in gola una lisca di pesce. La benedizione del santo lo risanò immediatamente. Secondo una tradizione fu vescovo di Sebaste in Armenia e morì martire sotto Licinio (320-324).

MARTIROLOGIO

San Biagio, vescovo e martire, che in quanto cristiano subì a Sivas nell'antica Armenia il martirio sotto l'imperatore Licinio.

DAGLI SCRITTI...

Dai "Capitoli sulla perfezione spirituale" di Diadoco di Fotice, vescovo
È lume della vera saggezza discernere il bene dal male senza sbagliare. Quando ciò avviene, allora la via della giustizia conduce la mente a Dio, sole di giustizia, e introduce nello sfolgorio infinito della scienza la mente stessa che cerca ormai con grande fiducia l'amore. E' necessario che coloro che combattono cerchino di conservare l'animo libero da interno turbamento, perché la mente, discernendo i pensieri che le si affacciano, possa conservare nel santuario della memoria quelli che sono buoni e mandati da Dio, e scacciare invece quelli che sono cattivi e suggeriti dal demonio. Anche il mare quando è perfettamente calmo permette ai pescatori una visibilità che arriva fino al fondo, di modo che i pesci non sfuggono al loro sguardo. Ma quando è sconvolto dai venti, nasconde con le onde torbide ciò che nella calma mostra chiaramente; e così rimangono infruttuosi tutti gli accorgimenti che usano i pescatori per catturare i pesci. Ora è soltanto allo Spirito Santo che appartiene il compito di purificare le menti: infatti se non entra quel forte per sopraffare il ladro, la preda non gli potrà essere tolta. E' necessario quindi che noi con la pace dell'anima alimentiamo l'azione dello Spirito Santo, ossia che teniamo in noi stessi sempre accesa la lucerna della chiaroveggenza, poiché mentre essa risplende nel segreto della mente, non soltanto quegli attacchi insidiosi e tenebrosi dei demoni vengono scoperti, ma vengono altresì sgominati perché colpiti da quella luce santa e gloriosa. Per questo l'Apostolo raccomanda: "Non spegnerete lo Spirito" (1 Ts 5, 19), cioè non rattristate lo Spirito Santo a causa della vostra malizia o dei cattivi pensieri, perché egli non desista dal proteggervi con quel suo divino splendore. In realtà non è possibile spegnere quel lume eterno e vivificante che è lo Spirito Santo, ma è possibile che la sua tristezza, ossia la nausea per noi, lo costringa a lasciare priva della luce della conoscenza e tutta avvolta nella oscurità la nostra anima. Il discernimento della mente è la perfetta sapienza con la quale le cose vengono giudicate. Quando l'organismo è sano, con il senso del gusto noi sappiamo distinguere ciò che fa bene da quanto ci fa male e cerchiamo quanto ci piace. Così è della nostra mente, quando è in perfetto equilibrio. Pur in mezzo a mille preoccupazioni, è in grado di godere pienamente della consolazione divina. Anzi può conservare a lungo il ricordo della sua dolcezza mediante l'esercizio della carità. Questa poi tende a conseguire beni sempre più alti, come dice l'Apostolo: E di questo vi prego: che la vostra carità cresca sempre più in ogni scienza ed in ogni senso, perché tendiate a beni più grandi (Capp. 6. 26. 27. 30; PG 65, 1169. 1175-1176)



Nota dal messale

Biagio (sec. IV), secondo la tradizione, fu vescovo di Sebaste in Armenia (attuale Sivas,Turchia), dove subì il martirio. È figura molto venerata nel mondo contadino, anche per le guarigioni che gli furono attribuite.

Dal Comune dei martiri: per un martire, pp. 716-717, o dal Comune dei pastori:
per un vescovo, pp. 727-728.

Benedizione particolare nella festa di San Biagio

Nel giorno della sua memoria possono essere impartite le benedizioni particolari, invocando la sua intercessione, come patrono particolare delle malattie della gola. Si fanno con le candele incrociate e la benedizione particolare.

Introduzione:
Veneriamo quest’oggi San Biagio, vescovo Armeno di Sebaste, città della odierna Turchia. San Biagio è stato martirizzato verso l’anno 316. La tradizione tramanda che San Biagio abbia guarito dal soffocamento un bambino, al quale un osso del pesce gli si era conficcato nella gola. Oggi, proprio per questo onoriamo san Biagio come patrono dei malati alla gola.

(Si possono usare le candele già benedette nella festa di ieri, della Candelora, ma comunque è sempre consigliata la benedizione che, oltre il carattere sacro ha anche quello istruttivo)

Benedizione delle candele:
Chiediamo al Signore, Dio, Padre onnipotente, fonte di vita, la salute della gola e la grazia di usare il dono della nostra voce affinché Dio in tutto sia glorificato e il popolo sempre edificato.
(un momento di silenzio)

Dio onnipotente ed eterno, tu hai creato il mondo intero. Per tuo amore hai mandato a noi tuo Figlio Gesù Cristo, nato dalla Vergine Maria, per sanare le nostre malattie, del corpo e dello spirito. San Biagio, glorioso vescovo, testimoniando la sua fede, ha conquistato la palma del martirio. Tu Signore, a lui hai concesso la grazia di guarire le malattie della gola. Ti preghiamo, benedici queste candele, + affinché i tuoi fedeli, per l’intercessione di San Biagio, siano liberati dalle malattie della gola e da ogni altro male, e perché possano sempre ringraziarti, per Cristo nostro Signore. Amen.
(asperge le candele con l’acqua benedetta)


(La benedizione con le candele incrociate sulla gola del fedele).

PER L'INTERCESSIONE DI SAN BIAGIO, IL SIGNORE TI LIBERI DAL MAL DI GOLA E DA OGNI ALTRO MALE. IN NOME DEL PADRE E DEL FIGLIO E DELLO SPIRITO SANTO. AMEN.

 

Sant'Ansgario (Oscar)

Vescovo (Memoria facoltativa)

MARTIROLOGIO

Sant'Oscar, vescovo di Amburgo e poi insieme di Brema in Sassonia: dapprima monaco di Corbie, fu nominato da papa Gregorio IV suo legato in tutto il Settentrione; in Danimarca e Svezia annunciò il Vangelo a una moltitudine di popoli e vi fondò la Chiesa di Cristo, superando con forza d'animo molte difficoltà, finché, sfinito dalle fatiche, a Brema trovò riposo.

Nota dal messale

Ansgario (Germania, 801 - 3 febbraio 865), monaco dell’abbazia di Corbie (Francia), quindi maestro in quella di Corvey (Germania), promosse la diffusione del Vangelo in Danimarca e Svezia. Fu il primo vescovo di Amburgo (831), sede alla quale venne successivamente unita quella di Brema (848). Papa Gregorio IV lo nominò arcivescovo e legato papale per i Danesi e gli Svedesi.


Dal Comune dei pastori: per i missionari, pp. 735-737, o per un vescovo, pp. 727-728.

Colletta

O Dio, che hai inviato il santo vescovo Oscar per illuminare molti popoli con l’annuncio del Vangelo, concedi a noi per sua intercessione di camminare sempre nella luce della tua verità. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.