Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Mercoledì 05 aprile 2017

La verità che è la Mia Parola, vi farà liberi.

Ecco, anche oggi Gesù dice ai Giudei che gli avevano creduto ed anche a noi oggi: “Se rimanete nella mia Parola, siete davvero miei discepoli: conoscerete la Verità, e la Verità vi farà liberi”. Infatti, chi pecca, diventa schiavo del peccato, e schiavo del diavolo. Ma Gesù, morendo per noi sulla Croce, ci ha liberato dal peccato ed ha sconfitto satana: ci ha reso davvero liberi! E saremo davvero liberi, se accoglieremo la Parola di Gesù in noi, nella nostra vita di ogni giorno. Coloro che accolgono la Parola di Dio, si santificano sempre di più e diventano par davvero figlio di Dio, a sua immagine e somiglianza, ma chi rifiuta con ostinazione la Parola del Signore diventa purtroppo figlio di satana, figlio del diavolo e ribelle. Restiamo in eterno i ‘segnati’ dallo Spirito Santo, e col suo Fuoco d’amore, per tutta l’eternità beata, a gloria di Dio Padre, Amen!


Apoftegmi - Detti dei Padri

Non appena ti levi dopo il sonno, subito, in primo luogo, la tua bocca renda gloria a Dio e intoni cantici e salmi poiché la prima preoccupazione alla quale lo spirito si apprende fin dall'aurora, esso continua a macinarla come una mola per tutto il giorno, sia grano, sia zizzania. Perciò sii sempre il primo a gettar grano, prima che il tuo nemico getti zizzania.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

I SETTIMANARI DI CUCINA

I fratelli si servano a vicenda e nessuno venga dispensato dal servizio di cucina, a meno che non sia malato o occupato in cose di maggiore utilità, perché in tal caso si acquista una più grande ricompensa e un aumento di carità. Ai più deboli si diano degli aiutanti, affinché non svolgano il servizio di malumore; anzi abbiano tutti degli aiuti, secondo i bisogni della comunità e la posizione del luogo. Se la comunità è numerosa, il cellerario sia dispensato dal lavoro di cucina e così pure chi - come abbiamo detto - fosse occupato in cose di maggiore utilità; tutti gli altri si servano vicendevolmente nella carità.


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