Dal libro di Giobbe.
Giobbe aprì la bocca e maledisse il suo giorno. Prese a dire:
«Perisca il giorno in cui nacqui
e la notte in cui si disse: "È stato concepito un maschio!".
Perché non sono morto fin dal seno di mia madre
e non spirai appena uscito dal grembo?
Perché due ginocchia mi hanno accolto,
e due mammelle mi allattarono?
Così, ora giacerei e avrei pace,
dormirei e troverei riposo
con i re e i governanti della terra,
che ricostruiscono per sé le rovine,
e con i prìncipi, che posseggono oro
e riempiono le case d'argento.
Oppure, come aborto nascosto, più non sarei,
o come i bambini che non hanno visto la luce.
Là i malvagi cessano di agitarsi,
e chi è sfinito trova riposo.
Perché dare la luce a un infelice
e la vita a chi ha amarezza nel cuore,
a quelli che aspettano la morte e non viene,
che la cercano più di un tesoro,
che godono fino a esultare
e gioiscono quando trovano una tomba,
a un uomo, la cui via è nascosta
e che Dio ha sbarrato da ogni parte?».
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.
Sal 87
RIT: Giunga fino a te la mia preghiera, Signore.
Signore, Dio della mia salvezza,
davanti a te grido giorno e notte.
Giunga fino a te la mia preghiera,
tendi l'orecchio alla mia supplica.
RIT: Giunga fino a te la mia preghiera, Signore.
Io sono sazio di sventure,
la mia vita è sull'orlo degli inferi.
Sono annoverato fra quelli che scendono nella fossa,
sono come un uomo ormai senza forze.
RIT: Giunga fino a te la mia preghiera, Signore.
Sono libero, ma tra i morti,
come gli uccisi stesi nel sepolcro,
dei quali non conservi più il ricordo,
recisi dalla tua mano.
RIT: Giunga fino a te la mia preghiera, Signore.
Mi hai gettato nella fossa più profonda,
negli abissi tenebrosi.
Pesa su di me il tuo furore
e mi opprimi con tutti i tuoi flutti.
RIT: Giunga fino a te la mia preghiera, Signore.
Dio ci ha tanto amati da mandare il suo Unigenito fra noi, perché avessimo la vita e l'avessimo in abbondanza. Ricolmi di gioia e di pace per questo annuncio, proclamiamo la bontà del Signore e preghiamo:
Ascoltaci, o Signore.
Padre dei credenti, perché i battezzati, con umile coraggio, sappiano essere messaggeri di Cristo, portatori di pace e di speranza tra gli uomini. Ti preghiamo:
Padre della storia, perché quanti operano nel sociale, si prendano a cuore la causa dei poveri e degli oppressi e, riparando ingiustizie e sofferenze, affrettino l'avvento del regno. Ti preghiamo:
Padre della luce, perché chi è nella prova, riceva forza dall'eucaristia, sacramento dell'amore di Cristo, crocifisso innocente per tutti gli uomini. Ti preghiamo:
Padre della vita, perché i bambini che oggi fanno il loro ingresso nell'esistenza, siano accolti con tenero amore. Ti preghiamo:
Padre della gioia, perché in questa eucaristia che ci riconcilia nell'unico corpo di Cristo, troviamo la fonte della pace e della concordia. Ti preghiamo:
Perché la nostra comunità diventi un luogo di dialogo e di accoglienza.
Perché la pazienza sia la virtù dei cristiani.
Padre misericordioso, che ti compiaci della gioia dei tuoi figli, dalla tua bontà osiamo sperare tutto ciò che è bene per noi, perché, pieni del tuo amore, sappiamo vivere da veri discepoli del tuo figlio Gesù, che è Dio e vive e regna per i secoli eterni. Amen.
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Nei tuoi santi, che per il regno dei cieli hanno consacrato la vita a Cristo, * noi celebriamo la mirabile opera della tua provvidenza, * che richiama l'uomo alla santità dell'origine + e gli fa pregustare i doni per lui preparati nel mondo nuovo. ** E noi, uniti agli angeli e ai santi, * con voce unanime + cantiamo senza fine l'inno della tua gloria: **