Commento: I talenti, doni per la vita da far fruttificare.
Nella fede noi credenti riconosciamo il buon Dio come creatore e signore; Lui è la fonte di ogni bene e da Lui provengono i doni che adornano l'esistenza di ogni essere vivente. Tutto ciò viene illustrato dalla parabola dei talenti che leggiamo in questa Domenica. Diverse verità importanti emergono da questo brano evangelico: i doni divini sono affidati in modo e misura diversi ad ognuno di noi, ma tutti devono tendere ad un fine unico, quello di restituirli moltiplicati a Colui che ce li ha gratuitamente elargiti; il datore di ogni bene ripone una grande stima e fiducia in ciascuno di noi, una fiducia che non dovrebbe essere tradita; la legittima attesa da parte di Dio di un rendimento proporzionato a quanto ci viene dato non sminuisce la nostra libertà, ma la esalta e la finalizza a qual progetto universale di salvezza a cui tutto deve tendere. Il rendimento dei conti ci richiama al giudizio finale, all'incontro con il Signore, all'esame sulla nostra fedeltà e sulla nostra operosità: è l'esame finale della nostra vita. Già nel tempo però dovremmo spesso esaminarci per valutare nella luce del Signore l'andamento della nostra vita. E' opportuno riconoscere con la migliore gratitudine, senza falsa umiltà, tutti i talenti che Dio ci ha dato; dopo questa scoperta dobbiamo interrogarci sull'uso che ne facciamo, ricordando che colui che sotterra il proprio dono è meritevole di condanna.
Antifona d'Ingresso
Dice il Signore: * «Io ho progetti di pace e non di sventura. * Voi mi invocherete e io vi esaudirò: * vi radunerò da tutte le nazioni dove vi ho disperso». (Cf. Ger 29, 11-12.14)
Atto Penitenziale
Umili e penitenti come il pubblicano al tempio, accostiamoci al Dio giusto e santo, perché abbia pietà anche di noi.
C: Signore, che a Pietro pentito hai offerto il tuo perdono, abbi pietà di noi. A: Signore, pietà. C: Cristo, che al buon ladrone hai promesso il paradiso, abbi pietà di noi. A: Cristo, pietà. C: Signore, che accogli ogni uomo che si affida alla tua misericordia, abbi pietà di noi. A: Signore, pietà.
C: Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna. A: Amen.
Gloria
Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini, amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati dal mondo abbi pietà di noi; tu che togli i peccati dal mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.
Colletta
—(antica)— Il tuo aiuto, Signore Dio nostro, + ci renda sempre lieti nel tuo servizio, * perché solo nella dedizione a te, fonte di ogni bene, * possiamo avere felicità piena e duratura. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
—(oppure)— O Padre, che affidi alle nostre mani le meraviglie della creazione e i doni della grazia, rendici servi operosi e vigilanti, perché facciamo fruttare i nostri talenti per entrare nella gioia del tuo regno. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Prv 31, 10-13. 19-20. 30-31
Dal libro dei Proverbi Una donna forte chi potrà trovarla? Ben superiore alle perle è il suo valore. In lei confida il cuore del marito e non verrà a mancargli il profitto. Gli dà felicità e non dispiacere per tutti i giorni della sua vita. Si procura lana e lino e li lavora volentieri con le mani. Stende la sua mano alla conocchia e le sue dita tengono il fuso. Apre le sue palme al misero, stende la mano al povero. Illusorio è il fascino e fugace la bellezza, ma la donna che teme Dio è da lodare. Siatele riconoscenti per il frutto delle sue mani e le sue opere la lodino alle porte della città.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.127
RIT: Beato chi teme il Signore.
Beato chi teme il Signore e cammina nelle sue vie. Della fatica delle tue mani ti nutrirai, sarai felice e avrai ogni bene.
La tua sposa come vite feconda nell'intimità della tua casa; i tuoi figli come virgulti d'ulivo intorno alla tua mensa.
Ecco com'è benedetto l'uomo che teme il Signore. Ti benedica il Signore da Sion. Possa tu vedere il bene di Gerusalemme tutti i giorni della tua vita!
Seconda Lettura
1 Ts 5, 1-6
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi Riguardo ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva; infatti sapete bene che il giorno del Signore verrà come un ladro di notte. E quando la gente dirà: "C'è pace e sicurezza!", allora d'improvviso la rovina li colpirà, come le doglie una donna incinta; e non potranno sfuggire. Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, cosicché quel giorno possa sorprendervi come un ladro. Infatti siete tutti figli della luce e figli del giorno; noi non apparteniamo alla notte, né alle tenebre. Non dormiamo dunque come gli altri, ma vigiliamo e siamo sobri.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Canto al Vangelo
Alleluia, Alleluia.
Rimanete in me e io in voi, dice il Signore, chi rimane in me porta molto frutto.
Alleluia.
VANGELO
Mt 25, 14-30 Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: "Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì. Subito colui che aveva ricevuto cinque talenti andò a impiegarli, e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro. Si presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque, dicendo: "Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque". "Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone". Si presentò poi colui che aveva ricevuto due talenti e disse: "Signore, mi hai consegnato due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due". "Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone". Si presentò infine anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: "Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso. Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciò che è tuo". Il padrone gli rispose: "Servo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l'interesse. Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Perché a chiunque ha, verrà dato e sarà nell'abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha. E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti"".
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
IN ALTERNATIVA:
Mt 25, 14-15.19-21 Dal Vangelo secondo Matteo
(forma breve) In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: "Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì. Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro. Si presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque, dicendo: "Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque". "Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone"".
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Professione di Fede
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
Preghiera dei Fedeli
La parola di Dio è luce sul nostro cammino, fondamento della nostra fede e alimento di comunione fraterna. Preghiamo insieme e diciamo:
Per la tua bontà, ascoltaci, Signore.
Perché la forza dello Spirito ci indichi il retto uso dei beni terreni per vivere attenti ai beni del cielo. Preghiamo:
Perché l'esortazione di Cristo a seguirlo, trovi ascoltatori attenti e disponibili, e continui a suscitare nella Chiesa vocazioni alla vita contemplativa. Preghiamo:
Perché tutte le classi sociali lavorino per costruire una convivenza più giusta e pacifica, basata sul rispetto della dignità dell'uomo. Preghiamo:
Perché i ricchi e gli avidi comprendano che anche le più grandi ricchezze terrene si consumano, e che solo i beni del cielo sono incorruttibili. Preghiamo:
Perché i giovani rifiutino gli idoli mondani e, sostenuti dalla testimonianza della comunità cristiana, preferiscano sempre la società dell'essere a quella dell'avere. Preghiamo:
Per gli evangelizzatori e i catechisti. Per la purificazione dei nostri sentimenti.
O Dio, eterna luce e giorno senza tramonto, assisti il tuo popolo e conducilo alla meta del suo pellegrinaggio terreno, Cristo nostro Signore, che vive e regna con te per i secoli dei secoli. Amen.
Sulle Offerte
L'offerta che ti presentiamo, o Signore, + ci ottenga la grazia di servirti fedelmente * e ci prepari il frutto di un'eternità beata. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, + per Cristo Signore nostro. ** Uniti nell'amore, celebriamo la morte del tuo Figlio, * con fede viva proclamiamo la sua risurrezione, * attendiamo con ferma speranza + la sua venuta nella gloria. ** Per questo mistero di salvezza, * insieme agli angeli e ai santi, * con voce unanime + cantiamo l'inno della tua lode: **
Antifona alla Comunione
—(antica)— Il mio bene è stare vicino a Dio; * nel Signore ho posto il mio rifugio. (Sal 72, 28) Oppure: «In verità io vi dico: * tutto quello che chiederete nella preghiera, * abbiate fede di averlo ottenuto e vi sarà accordato», * dice il Signore. (Cf. Mc 11, 23.24)
—(oppure)— Bene, servo buono e fedele: * sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; * prendi parte alla gioia del tuo padrone. (Mt 25, 21)
Dopo la Comunione
Nutriti da questo sacramento, + ti preghiamo umilmente, o Padre: * la celebrazione che il tuo Figlio ha comandato di fare in sua memoria, * ci faccia crescere nell'amore. Per Cristo nostro Signore.
XXXIII Settimana del Tempo Ordinario - Anno I - Colore: verde
LETTURE: 1 Mac 1, 11-16.43-45.57-60.65-; Sal.18; Lc 18, 35-43.
Commento: Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!
Nei Vangeli, veniamo a conoscenza di tante persone che desiderano avvicinarsi a Gesù, vogliono conoscerlo, Gli chiedono diverse grazie. In genere c'è sempre un grave problema che li urge. Nostro Signore, in così tante occasioni, in tanti modi diversi, dimostra lo stesso amore; vuole rafforzare e, in qualche modo, quasi premiare questo desiderio espresso in modo sincero perché parte dal più profondo del cuore. Ad ognuno risponde in modo diverso, perché vuole un rapporto personale, unico con tutti quelli che lo cercano. È proprio qui la risposta personale di Dio ad un nostro appello che è la vera essenza della preghiera. Diventa, allora facile scoprire che quelle invocazioni, così belle, che leggiamo nei Vangeli di quanti si incontrano con Gesù possono diventare spunti anche per la nostra preghiera personale. Oggi il Vangelo ci propone Gesù con il cieco di Gèrico. Ecco, la sua invocazione è una testimonianza di fede. Proprio questa invocazione pone tutto l'episodio su un piano completamente diverso da quanto può apparire ad una prima lettura. Non è difficile capire che qui non si parla della sola vista fisica ma di tutta l'espressione della vita. La risposta di Gesù sottolinea questo diverso livello: a chi gli chiede la guarigione Egli offre la salvezza. Scopriamo quindi l'effetto veramente principale della preghiera, della nostra preghiera. Tante volte poniamo nelle mani di Gesù i nostri affanni, i nostri problemi e ciò che ci angustia. Egli, se spinto dalla nostra fede, ci sìtua in un'altra prospettiva, ben più alta: la salvezza. La preghiera diventa quindi lode proprio quando scopriamo, con questo incontro personale di cosa veramente abbiamo bisogno. La vera preghiera, anche quella di richiesta è ringraziamento e lode verso il Signore. È bello, nell'episodio di oggi, che la lode prima è personale, del solo cieco, ma poi a lui si uniscono altre voci: proprio quelle che in un primo momento volevano quasi impedire questo incontro! Le prove della vita possono quindi avere una diversa valenza, in Cristo assumono un valore riparatore che ci invitano alla lode continua di Dio.
Antifona d'Ingresso
Dice il Signore: * «Io ho progetti di pace e non di sventura. * Voi mi invocherete e io vi esaudirò: * vi radunerò da tutte le nazioni dove vi ho disperso». (Cf. Ger 29, 11-12.14)
Colletta
Il tuo aiuto, Signore Dio nostro, + ci renda sempre lieti nel tuo servizio, * perché solo nella dedizione a te, fonte di ogni bene, * possiamo avere felicità piena e duratura. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
1 Mac 1, 11-16.43-45.57-60.65-
Dal primo libro dei Maccabèi. In quei giorni, uscì una radice perversa, Antioco Epìfane, figlio del re Antioco, che era stato ostaggio a Roma, e cominciò a regnare nell'anno centotrentasette del regno dei Greci. In quei giorni uscirono da Israele uomini scellerati, che persuasero molti dicendo: «Andiamo e facciamo alleanza con le nazioni che ci stanno attorno, perché, da quando ci siamo separati da loro, ci sono capitati molti mali». Parve buono ai loro occhi questo ragionamento. Quindi alcuni del popolo presero l'iniziativa e andarono dal re, che diede loro facoltà d'introdurre le istituzioni delle nazioni. Costruirono un ginnasio a Gerusalemme secondo le usanze delle nazioni, cancellarono i segni della circoncisione e si allontanarono dalla santa alleanza. Si unirono alle nazioni e si vendettero per fare il male. Poi il re prescrisse in tutto il suo regno che tutti formassero un solo popolo e ciascuno abbandonasse le proprie usanze. Tutti i popoli si adeguarono agli ordini del re. Anche molti Israeliti accettarono il suo culto, sacrificarono agli idoli e profanarono il sabato. Nell'anno centoquarantacinque, il quindici di Chisleu, il re innalzò sull'altare un abominio di devastazione. Anche nelle vicine città di Giuda eressero altari e bruciarono incenso sulle porte delle case e nelle piazze. Stracciavano i libri della legge che riuscivano a trovare e li gettavano nel fuoco. Se presso qualcuno veniva trovato il libro dell'alleanza e se qualcuno obbediva alla legge, la sentenza del re lo condannava a morte. Tuttavia molti in Israele si fecero forza e animo a vicenda per non mangiare cibi impuri e preferirono morire pur di non contaminarsi con quei cibi e non disonorare la santa alleanza, e per questo appunto morirono. Grandissima fu l'ira sopra Israele.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.18
RIT: Dammi vita, Signore, e osserverò la tua parola.
Mi ha invaso il furore contro i malvagi che abbandonano la tua legge. I lacci dei malvagi mi hanno avvolto: non ho dimenticato la tua legge.
Riscattami dall'oppressione dell'uomo e osserverò i tuoi precetti. Si avvicinano quelli che seguono il male: sono lontani dalla tua legge.
Lontana dai malvagi è la salvezza, perché essi non ricercano i tuoi decreti. Ho visto i traditori e ne ho provato ribrezzo, perché non osservano la tua promessa.
Canto al Vangelo
Alleluia, Alleluia.
Io sono la luce del mondo, dice il Signore; chi segue me avrà la luce della vita.
Alleluia.
VANGELO
Lc 18, 35-43 Dal Vangelo secondo Luca
Mentre Gesù si avvicinava a Gèrico, un cieco era seduto lungo la strada a mendicare. Sentendo passare la gente, domandò che cosa accadesse. Gli annunciarono: «Passa Gesù, il Nazareno!». Allora gridò dicendo: «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!». Quelli che camminavano avanti lo rimproveravano perché tacesse; ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Gesù allora si fermò e ordinò che lo conducessero da lui. Quando fu vicino, gli domandò: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». Egli rispose: «Signore, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato». Subito ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo glorificando Dio. E tutto il popolo, vedendo, diede lode a Dio.
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Cristo è venuto per dare inizio al regno messianico: nel suo nome i malati guariscono, i morti risorgano e la salvezza viene annunziata ai poveri. Consapevoli delle tenebre che ancora ci avvolgono, invochiamo il Signore come il cieco di Gerico, dicendo:
Figlio di Davide, abbi pietà di noi!
Per i nemici di Cristo e della sua Chiesa: aprano gli occhi alla luce della verità attraverso una riflessione pacata e disponibile al cambiamento. Preghiamo:
Per coloro che sono lontani dalla fede o vivono nell'indifferenza religiosa: l'esempio dei cristiani li accompagni nella strada che conduce a Cristo. Preghiamo:
Per coloro che sono provati dalla malattia: sostenuti dalla nostra solidarietà, trovino la forza di accettare le sofferenze, certi che Gesù ha vinto il dolore e la morte. Preghiamo:
Per tutti coloro che sono nati ciechi: nell'incapacità di vedere le cose del mondo esteriore, vedano e vivano le ricchezze e le profondità del loro mondo interiore. Preghiamo:
Per la nostra comunità cristiana: rinnovi ogni giorno le promesse del battesimo, per essere sale della terra e luce del mondo. Preghiamo:
Perché i cristiani non siano di ostacolo al regno di Dio. Per tutti coloro che vivono agli angoli delle strade.
Padre misericordioso, che ascolti il grido degli oppressi che con fiducia e insistenza si rivolgono a te, accogli la preghiera che ti rivolgiamo ed esaudiscila nel nome di Gesù Cristo tuo Figlio, che vive e regna con te nei secoli dei secoli. Amen.
Sulle Offerte
L'offerta che ti presentiamo, o Signore, + ci ottenga la grazia di servirti fedelmente * e ci prepari il frutto di un'eternità beata. Per Cristo nostro Signore.
Antifona alla Comunione
—(antica)— Il mio bene è stare vicino a Dio; * nel Signore ho posto il mio rifugio. (Sal 72, 28)
—(oppure)— «In verità io vi dico: * tutto quello che chiederete nella preghiera, * abbiate fede di averlo ottenuto e vi sarà accordato», * dice il Signore. (Cf. Mc 11, 23.24)
Dopo la Comunione
Nutriti da questo sacramento, + ti preghiamo umilmente, o Padre: * la celebrazione che il tuo Figlio ha comandato di fare in sua memoria, * ci faccia crescere nell'amore. Per Cristo nostro Signore.
Vari elementi hanno concorso all'istituzione della festa odierna della Vergine Maria. Il Protovengelo di Giacomo, uno scritto apocrifo, non riconosciuto come testo ispirato e perciò non annoverato tra i libri della Bibbia, ci narra della nascita di Maria Santissima da Gioacchino ed Anna a Gerusalemme, in una casa non lontana dal tempio. Aldilà della verità storica di questa notizia è emersa una bella considerazione teologica: Maria è la figlia di Sìon, associata al tempio. Altri apocrifi ci offrono quadri di vita domestica della Madre di Gesù, tutta intenta ad adempiere in lei la promessa fatta all'Angelo di essere la serva del Signore. Alcuni autori sacri ne hanno tratto motivo per presentare la vergine Madre come modello di vita consacrata. La Presentazione al tempio, questo mistero gioioso che oggi ricordiamo, ci appare quindi come una vera e propria consacrazione al Signore. Maria viene offerta a Dio e Dio ce la ridona come madre di tutti i credenti. Il vangelo di oggi esaltando Maria come la donna dell'"ascolto", di colei che per tutta la vita si è impegnata a compiere solo la volontà di Dio, "eccomi - aveva detto all'Angelo - sono la serva del Signore. Si compia in me secondo la tua parola", ci esorta a diventare a nostra volta umili e docili ascoltatori ed esecutori della stessa parola di Dio. Ciò ci consentirà di realizzare in noi una intimità di comunione con Cristo simile a quella che Maria ha goduto, dando alla luce il Salvatore del Mondo. "Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre". Lei, la Madre, il tempio di Dio, accoglie il Verbo che si fa carne, noi incarniamo la Parola nella nostra vita.
Antifona d'Ingresso
Beata sei tu, o Vergine Maria, * che hai portato in grembo il creatore dell'universo; * hai generato colui che ti ha creato, * e rimani Vergine in eterno.
Atto Penitenziale
All'inizio di questa celebrazione eucaristica, chiediamo la conversione del cuore, fonte di riconciliazione e di comunione con Dio e con i fratelli.
C: Signore, che non sei venuto a condannare, ma a perdonare, abbi pietà di noi. A: Signore, pietà. C: Cristo, che fai festa per ogni peccatore pentito, abbi pietà di noi. A: Cristo, pietà. C: Signore, che perdoni molto a chi molto ama, abbi pietà di noi. A: Signore, pietà.
C: Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna. A: Amen.
Colletta
Nella gloriosa memoria della santissima Vergine Maria concedi anche a noi, o Signore, per sua intercessione, di partecipare alla pienezza della tua grazia. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Zc 2, 14-17
Dal libro del profeta Zaccarìa Rallégrati, esulta, figlia di Sion, perché, ecco, io vengo ad abitare in mezzo a te. Oracolo del Signore. Nazioni numerose aderiranno in quel giorno al Signore e diverranno suo popolo, ed egli dimorerà in mezzo a te e tu saprai che il Signore degli eserciti mi ha inviato a te. Il Signore si terrà Giuda come eredità nella terra santa ed eleggerà di nuovo Gerusalemme. Taccia ogni mortale davanti al Signore, poiché egli si è destato dalla sua santa dimora.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal: 1Sam
RIT: Il mio cuore esulta nel Signore, mio salvatore.
Il mio cuore esulta nel Signore, la mia forza s'innalza grazie al mio Dio. Si apre la mia bocca contro i miei nemici, perché io gioisco per la tua salvezza.
L'arco dei forti s'è spezzato, ma i deboli si sono rivestiti di vigore. I sazi si sono venduti per un pane, hanno smesso di farlo gli affamati. La sterile ha partorito sette volte e la ricca di figli è sfiorita.
Il Signore fa morire e fa vivere, scendere agli inferi e risalire. Il Signore rende povero e arricchisce, abbassa ed esalta.
Solleva dalla polvere il debole, dall'immondizia rialza il povero, per farli sedere con i nobili e assegnare loro un trono di gloria.
Canto al Vangelo
Alleluia, Alleluia.
Beata la Vergine Maria: custodiva la parola di Dio, meditandola nel suo cuore.
Alleluia.
VANGELO
Mt 12,46-50 Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, mentre Gesù parlava ancora alla folla, ecco, sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli. Qualcuno gli disse: «Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti». Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre».
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Uniti nella preghiera, rendiamo lode a Dio che ha scelto Maria, una di noi, per farci dono del figlio Gesù Cristo, nostro redentore. Nel suo nome, diciamo insieme:
Ascoltaci, o Signore.
Per la Chiesa in cammino nel mondo, perché sull'esempio di Maria si apra alla parola di Dio, e testimoni con la vita ciò che annuncia. Preghiamo:
Per la nostra città, perché si perseguono progetti di pace e di giustizia, e si accolga e custodisca la vita di tutti. Preghiamo:
Per i consacrati al regno di Dio, perché vivano la chiamata con la dedizione con cui Maria si offrì al servizio del Signore. Preghiamo:
Per tutti i credenti in Cristo, perché formando un cuor solo e un'anima sola, orientino la loro vita al servizio dei più umili e bisognosi. Preghiamo:
Per noi qui presenti, perché crediamo senza riserve che Dio è fedele alle promesse, e accettiamo con gioia la volontà di Dio nella nostra vita. Preghiamo:
Per coloro che si preparano alla cresima. Per le nostre famiglie.
O Dio onnipotente, che hai fatto grandi cose in colei che si è donata in umiltà e semplicità di cuore, fa' che noi tuoi figli superiamo la tentazione dell'orgoglio e dell'autosufficienza, e costruiamo con la forza del tuo Spirito la civiltà dell'amore. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Sulle Offerte
Il sacrificio che ti presentiamo, o Padre, nel devoto ricordo della Madre del tuo Figlio, ci trasformi, per tua grazia, in offerta perenne a te gradita. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * renderti grazie, o Padre, per le meraviglie che hai operato nei tuoi santi; * ma è ancor più dolce e doveroso, in questa memoria della beata Vergine Maria, + magnificare il tuo amore per noi con il suo stesso cantico di lode. ** Grandi cose hai fatto, o Signore, per tutti i popoli della terra * e hai prolungato nei secoli l'opera della tua misericordia * quando hai guardato l'umiltà della tua serva + e per mezzo di lei ci hai donato il Salvatore del mondo, il tuo Figlio Gesù Cristo, Signore nostro. ** In lui le schiere degli angeli, unite in eterna esultanza, * adorano la tua immensa grandezza. * Al loro canto concedi, o Signore, + che si uniscano le nostre voci nell'inno di lode: **
Antifona alla Comunione
—(antica)— Grandi cose ha fatto per me l'Onnipotente * e Santo è il suo nome. (Lc 1, 49)
—(oppure)— «In verità io vi dico: * tutto quello che chiederete nella preghiera, * abbiate fede di averlo ottenuto e vi sarà accordato», * dice il Signore. (Cf. Mc 11, 23.24)
Dopo la Comunione
O Padre, che nella memoria di Maria, Madre del tuo Figlio, ci hai resi partecipi della redenzione eterna, fa' che ci rallegriamo per la pienezza della tua grazia e sperimentiamo sempre più il mistero della salvezza. Per Cristo nostro Signore.
Commento: Poi Gesù proseguì avanti... verso Gerusalemme.
Stiamo vicini a Gerusalemme. È l'occasione giusta per la parabola dei talenti. Un bell'insegnamento per noi; un invito per la nostra vita! Ma leggiamo con attenzione il brano evangelico, senza lasciarci sfuggire alcuni particolari importanti. È Gerusalemme, e il viaggio di Gesù si sta per concludere. Le indicazioni geografiche di San Luca ìndicano sempre un cammino che non è solo un itinerario ma un progetto. La vicenda storica di Gesù significata nella sua ascesa a Gerusalemme, è il compimento della missione affidatagli dal Padre, è la realizzazione delle promesse antiche è la possibilità di una nuova nascita che trova in Gerusalemme il nuovo punto d'irradiazione. Ancora i personaggi: il principale è l'uomo nobile che vuol diventare re e poi i nemici che accettano questa regalità. È un modo preciso per indicare la Passione di Cristo che passa attraverso anche l'incomprensione. La parabola dei talenti è una delle parabole del Regno, ma ne specifica la sua manifestazione nella regalità di Cristo; allora è ben comprensibile se la si rapporta proprio alla comprensione di cosa voglia dire la manifestazione completa del Regno nel Mistero Pasquale di Cristo. Il perno che ìndica questa svolta è proprio segnato dagli avvenimenti che stanno per succedere nella stessa Gerusalemme: la morte e resurrezione di Gesù Cristo nella manifestazione completa dell'opera di Dio; il Regno di Dio che prorompe definitivamente nella storia. I talenti allora sono la nostra opportunità per partecipare a questa manifestazione. Il Regno di Dio, entrato nella storia con il sacrificio di Cristo richiede la nostra volontà per renderlo manifesto; anche la scena dell'uccisione dei nemici rappresenta la vittoria definitiva del bene sul male. La parabola allora assume non solo un aspetto morale ma si innesta in un preciso progetto che chiama l'uomo a collaborare con Dio. I talenti sono i doni del Signore che non possono essere tenuti nascosti ma per fruttificare devono essere condivisi. La lampada che posta sul moggio dà luce, il sale dà sapore alle vivande; il pizzico di lievito fa crescere la massa sono altre forme che richiamano la stessa idea di manifestazione. Con i talenti Gesù ci invita a riflettere che tutto è dono di Dio. Dono gratuito di Dio.
Antifona d'Ingresso
Beata la vergine * che, rinunciando a se stessa e prendendo la croce, * ha imitato il Signore, * sposo delle vergini e principe dei martiri.
Colletta
O Dio, che ogni anno ci allieti con la memoria di santa Cecilia, concedi che i mirabili esempi della sua vita ci offrano un modello da imitare e proclamino le meraviglie che Cristo tuo Figlio opera nei suoi fedeli. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
2 Mac 7, 1. 20-31
Dal secondo libro dei Maccabèi. In quei giorni, ci fu il caso di sette fratelli che, presi insieme alla loro madre, furono costretti dal re, a forza di flagelli e nerbate, a cibarsi di carni suine proibite. Soprattutto la madre era ammirevole e degna di gloriosa memoria, perché, vedendo morire sette figli in un solo giorno, sopportava tutto serenamente per le speranze poste nel Signore. Esortava ciascuno di loro nella lingua dei padri, piena di nobili sentimenti e, temprando la tenerezza femminile con un coraggio virile, diceva loro: «Non so come siate apparsi nel mio seno; non io vi ho dato il respiro e la vita, né io ho dato forma alle membra di ciascuno di voi. Senza dubbio il Creatore dell'universo, che ha plasmato all'origine l'uomo e ha provveduto alla generazione di tutti, per la sua misericordia vi restituirà di nuovo il respiro e la vita, poiché voi ora per le sue leggi non vi preoccupate di voi stessi». Antioco, credendosi disprezzato e sospettando che quel linguaggio fosse di scherno, esortava il più giovane che era ancora vivo; e non solo a parole, ma con giuramenti prometteva che l'avrebbe fatto ricco e molto felice, se avesse abbandonato le tradizioni dei padri, e che l'avrebbe fatto suo amico e gli avrebbe affidato alti incarichi. Ma poiché il giovane non badava per nulla a queste parole, il re, chiamata la madre, la esortava a farsi consigliera di salvezza per il ragazzo. Esortata a lungo, ella accettò di persuadere il figlio; chinatasi su di lui, beffandosi del crudele tiranno, disse nella lingua dei padri: «Figlio, abbi pietà di me, che ti ho portato in seno nove mesi, che ti ho allattato per tre anni, ti ho allevato, ti ho condotto a questa età e ti ho dato il nutrimento. Ti scongiuro, figlio, contempla il cielo e la terra, osserva quanto vi è in essi e sappi che Dio li ha fatti non da cose preesistenti; tale è anche l'origine del genere umano. Non temere questo carnefice, ma, mostrandoti degno dei tuoi fratelli, accetta la morte, perché io ti possa riavere insieme con i tuoi fratelli nel giorno della misericordia». Mentre lei ancora parlava, il giovane disse: «Che aspettate? Non obbedisco al comando del re, ma ascolto il comando della legge che è stata data ai nostri padri per mezzo di Mosè. Tu però, che ti sei fatto autore di ogni male contro gli Ebrei, non sfuggirai alle mani di Dio».
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.16
RIT: Ci sazieremo, Signore, contemplando il tuo volto.
Ascolta, Signore, la mia giusta causa, sii attento al mio grido. Porgi l'orecchio alla mia preghiera: sulle mie labbra non c'è inganno.
Tieni saldi i miei passi sulle tue vie e i miei piedi non vacilleranno. Io t'invoco poiché tu mi rispondi, o Dio; tendi a me l'orecchio, ascolta le mie parole.
Custodiscimi come pupilla agli occhi, all'ombra delle tue ali nascondimi. Io nella giustizia contemplerò il tuo volto, al risveglio mi sazierò della tua immagine.
Canto al Vangelo
Alleluia, Alleluia.
Io ho scelto voi, dice il Signore, perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga.
Alleluia.
VANGELO
Lc 19, 11-28 Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse una parabola, perché era vicino a Gerusalemme ed essi pensavano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all'altro. Disse dunque: «Un uomo di nobile famiglia partì per un paese lontano, per ricevere il titolo di re e poi ritornare. Chiamati dieci dei suoi servi, consegnò loro dieci monete d'oro, dicendo: "Fatele fruttare fino al mio ritorno". Ma i suoi cittadini lo odiavano e mandarono dietro di lui una delegazione a dire: "Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi". Dopo aver ricevuto il titolo di re, egli ritornò e fece chiamare quei servi a cui aveva consegnato il denaro, per sapere quanto ciascuno avesse guadagnato. Si presentò il primo e disse: "Signore, la tua moneta d'oro ne ha fruttate dieci". Gli disse: "Bene, servo buono! Poiché ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere sopra dieci città". Poi si presentò il secondo e disse: "Signore, la tua moneta d'oro ne ha fruttate cinque". Anche a questo disse: "Tu pure sarai a capo di cinque città". Venne poi anche un altro e disse: "Signore, ecco la tua moneta d'oro, che ho tenuto nascosta in un fazzoletto; avevo paura di te, che sei un uomo severo: prendi quello che non hai messo in deposito e mieti quello che non hai seminato". Gli rispose: "Dalle tue stesse parole ti giudico, servo malvagio! Sapevi che sono un uomo severo, che prendo quello che non ho messo in deposito e mieto quello che non ho seminato: perché allora non hai consegnato il mio denaro a una banca? Al mio ritorno l'avrei riscosso con gli interessi". Disse poi ai presenti: "Toglietegli la moneta d'oro e datela a colui che ne ha dieci". Gli risposero: "Signore, ne ha già dieci!". "Io vi dico: A chi ha, sarà dato; invece a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha. E quei miei nemici, che non volevano che io diventassi loro re, conduceteli qui e uccideteli davanti a me"». Dette queste cose, Gesù camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme.
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Il Signore ci invita a prendere coscienza dei doni che ci ha elargito nella creazione e nella redenzione. Perché possiamo portare frutti abbondanti, diciamo insieme:
Dio della vita, ascoltaci.
Perché gli uomini siano attenti più alla presenza silenziosa della grazia e del bene che alle manifestazioni rumorose del peccato e del male. Preghiamo:
Perché la Chiesa manifesti la gloria del Padre con l'impegno paziente nell'evangelizzazione, il coraggio nella prova e la perseveranza nel bene. Preghiamo:
Perché coloro che soffrono a causa dei propri limiti e difetti, rendano grazie al Signore per ciò che di buono hanno ricevuto, piuttosto che lamentarsi per ciò di cui mancano. Preghiamo:
Perché ogni lavoro non sia valutato unicamente in base al guadagno, ma anche per il beneficio offerto all'umanità. Preghiamo:
Perché la nostra comunità non si lasci vincere dalla pigrizia e dai sentimenti di sfiducia di fronte agli insuccessi, ma con umiltà ponga la propria speranza nel Signore. Preghiamo:
Perché la nostra eucaristia sia lode piena al Signore. Perché viviamo nell'attesa del ritorno del Signore.
O Dio, creatore del cielo e della terra, che hai fatto l'uomo a tua immagine, fa' che, riconoscenti per la vita che abbiamo ricevuto e dei doni di cui l'hai arricchita, portiamo frutti abbondanti per la nostra salvezza. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Sulle Offerte
I doni che ti presentiamo nel glorioso ricordo di santa N. ti siano graditi, o Signore, come fu preziosa ai tuoi occhi l'offerta della sua vita. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, + e magnificarti nella lode dei tuoi santi. ** La loro passione fa risplendere le opere mirabili della tua potenza: * sei tu che infondi l'ardore della fede, concedi la fermezza della perseveranza * e doni nel combattimento la vittoria, + per Cristo Signore nostro. ** Per questo dono della tua benevolenza * i cieli e la terra innalzano a te un cantico nuovo di adorazione. * E noi, con tutti gli angeli del cielo, + proclamiamo senza fine la tua lode: **
Antifona alla Comunione
—(antica)— L'Agnello assiso sul trono * li guiderà alle sorgenti della vita (T.P. Alleluia). (Cf. Ap 7, 17)
—(oppure)— O Dio, che hai glorificato tra i santi la beata N. con la duplice corona della verginità e del martirio, per la potenza di questo sacramento donaci di superare con forza ogni male, per raggiungere la gloria del cielo. Per Cristo nostro Signore.
Dopo la Comunione
Nutriti da questo sacramento, + ti preghiamo umilmente, o Padre: * la celebrazione che il tuo Figlio ha comandato di fare in sua memoria, * ci faccia crescere nell'amore. Per Cristo nostro Signore.
Gesù è alle porte di Gerusalemme dove si compiranno i suoi giorni. Sarebbe umano che egli pensasse prima di tutto a se stesso e a quanto gli accadrà. Sa benissimo - lo ha già preannunciato ai suoi discepoli - che Gerusalemme sarà la conclusione drammatica della sua vita terrena. Egli però, alla vista di quella città, alla vista del tempio che si staglia maestoso in quella vista non pensa a Lui, ma alla stessa Gerusalemme e ciò gli suscita altre emozioni, pensa al futuro di quella città. Non c'è odio, non c'è rivalsa ma rammarico, quasi delusione. La sua Passione e Resurrezione, infatti, è il compimento del piano divino per la nostra redenzione ma è anche il sigillo di un rifiuto ad un patto di amore sigillato tanti, tanti secoli prima. Gerusalemme non riuscirà a comprendere questa nuova Alleanza; il pianto di Gesù, così umanamente comprensibile, è il pianto sul rifiuto di amore; è come il pianto dell'innamorato deluso perché abbandonato dalla fidanzata. La figura di Gesù, così umana, perfettamente umana, si mostra così dolce anche nel pianto; Egli che sta sopportando delle sofferenze incredibili ora si mostra con sentimenti che ci suggeriscono quasi ad accompagnarlo per le strade di Gerusalemme. Sappiamo quale sarà la sua méta ma il Suo è un invito che ci appella ai sentimenti più profondi. Gesù ci invita ad accompagnarlo per quella strada dolorosa ed umanamente incomprensibile della sua Passione. Una strada, una via che è la sua Via. Oggi Gesù ce la indica come la via della pace, della sua pace. È questo, infine l'invito anche per noi che sappiamo che nella pace Gesù pone tutto il suo mistero di Amore. La via della pace non è una strategia diplomatica, seppur dovrebbe essere percorsa ancora oggi, ma è un riferimento preciso alla sua morte e resurrezione; la pace come il dono messianico finale del Cristo risorto. La pace è la trasmissione di un piano infinito di amore, infinito che chiede solo di essere accettato.
Antifona d'Ingresso
Dice il Signore: * «Io ho progetti di pace e non di sventura. * Voi mi invocherete e io vi esaudirò: * vi radunerò da tutte le nazioni dove vi ho disperso». (Cf. Ger 29, 11-12.14)
Colletta
Il tuo aiuto, Signore Dio nostro, + ci renda sempre lieti nel tuo servizio, * perché solo nella dedizione a te, fonte di ogni bene, * possiamo avere felicità piena e duratura. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
1 Mac 2, 15-29
Dal primo libro dei Maccabèi In quei giorni, i messaggeri del re, incaricati di costringere all'apostasia, vennero nella città di Modin per indurre a offrire sacrifici. Molti Israeliti andarono con loro; invece Mattatìa e i suoi figli si raccolsero in disparte. I messaggeri del re si rivolsero a Mattatìa e gli dissero: «Tu sei uomo autorevole, stimato e grande in questa città e sei sostenuto da figli e fratelli. Su, fatti avanti per primo e adempi il comando del re, come hanno fatto tutti i popoli e gli uomini di Giuda e quelli rimasti a Gerusalemme; così tu e i tuoi figli passerete nel numero degli amici del re e tu e i tuoi figli avrete in premio oro e argento e doni in quantità». Ma Mattatìa rispose a gran voce: «Anche se tutti i popoli che sono sotto il dominio del re lo ascoltassero e ognuno abbandonasse la religione dei propri padri e volessero tutti aderire alle sue richieste, io, i miei figli e i miei fratelli cammineremo nell'alleanza dei nostri padri. Non sia mai che abbandoniamo la legge e le tradizioni. Non ascolteremo gli ordini del re per deviare dalla nostra religione a destra o a sinistra». Quando ebbe finito di pronunciare queste parole, si avvicinò un Giudeo alla vista di tutti per sacrificare sull'altare di Modin secondo il decreto del re. Ciò vedendo, Mattatìa arse di zelo; fremettero le sue viscere e fu preso da una giusta collera. Fattosi avanti di corsa, lo uccise sull'altare; uccise nel medesimo tempo il messaggero del re, che costringeva a sacrificare, e distrusse l'altare. Egli agiva per zelo verso la legge, come aveva fatto Fineès con Zambrì, figlio di Salom. La voce di Mattatìa tuonò nella città: «Chiunque ha zelo per la legge e vuole difendere l'alleanza mi segua!». Fuggì con i suoi figli tra i monti, abbandonando in città quanto possedevano. Allora molti che ricercavano la giustizia e il diritto scesero nel deserto, per stabilirvisi.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.49
RIT: A chi cammina per la retta via mostrerò la salvezza di Dio.
Parla il Signore, Dio degli dèi, convoca la terra da oriente a occidente. Da Sion, bellezza perfetta, Dio risplende.
Davanti a me riunite i miei fedeli, che hanno stabilito con me l'alleanza offrendo un sacrificio. I cieli annunciano la sua giustizia: è Dio che giudica.
Offri a Dio come sacrificio la lode e sciogli all'Altissimo i tuoi voti; invocami nel giorno dell'angoscia: ti libererò e tu mi darai gloria.
Canto al Vangelo
Alleluia, Alleluia.
Oggi non indurite il vostro cuore, ma ascoltate la voce del Signore.
Alleluia.
VANGELO
Lc 19, 41-44 Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della città pianse su di essa dicendo: «Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi. Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Nonostante la nostra infedeltà, il Signore continua a visitare il suo popolo e a chiedere conversione. Rivolgiamogli allora la preghiera, dicendo:
Abbi pietà del tuo popolo, Signore.
Quando la Chiesa si presenta al tuo altare bisognosa di riconciliazione e pentita dei propri peccati. Noi ti preghiamo:
Quando i legislatori e i governanti non rispettano le tue leggi e la dignità e la coscienza dell'uomo. Noi ti preghiamo:
Quando la fede dei nostri padri non è sufficiente ad indicarci il cammino della salvezza. Noi ti preghiamo:
Quando il pensiero della morte in croce di Cristo lascia indifferente chi vive nelle tenebre del male. Preghiamo:
Quando la sofferenza e l'ingiustizia non commuovono il nostro cuore e non lo aprono alla generosità. Noi ti preghiamo:
Quando di fronte alla guerra che consuma i popoli pensiamo solo ai vantaggi del nostro paese. Noi ti invochiamo:
Quando gli uomini vogliono interpretare tutto senza prenderti minimamente in considerazione. Noi ti preghiamo:
O Dio che ci hai inviato il tuo Spirito, fuoco ardente di carità, riscalda il nostro cuore perché non si chiuda agli impulsi della tua grazia, ma viva sempre nell'ascolto e nella testimonianza dei tuoi insegnamenti. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Sulle Offerte
L'offerta che ti presentiamo, o Signore, + ci ottenga la grazia di servirti fedelmente * e ci prepari il frutto di un'eternità beata. Per Cristo nostro Signore.
Antifona alla Comunione
—(antica)— Il mio bene è stare vicino a Dio; * nel Signore ho posto il mio rifugio. (Sal 72, 28)
—(oppure)— «In verità io vi dico: * tutto quello che chiederete nella preghiera, * abbiate fede di averlo ottenuto e vi sarà accordato», * dice il Signore. (Cf. Mc 11, 23.24)
Dopo la Comunione
Nutriti da questo sacramento, + ti preghiamo umilmente, o Padre: * la celebrazione che il tuo Figlio ha comandato di fare in sua memoria, * ci faccia crescere nell'amore. Per Cristo nostro Signore.
XXXIII Settimana del Tempo Ordinario - Anno I - Colore: rosso
LETTURE: 1 Mac 4,36-37.52-59; Sal.da 1Cr; Lc 19, 45-48.
Commento: Avete fatto della mia casa una spelonca di ladri.
Gesù entra in Gerusalemme e si reca nel tempio di Dio. Il suo non è solo un atto di rispetto ma chiarifica subito che la sua missione in Gerusalemme, è religiosa e non politica. La scacciata dei venditori dal Tempio non solo indica quanto Gesù ci tenga anche al decoro dei luoghi di culto ma assume quasi il valore di un rito di preparazione per tutto quello che sta per accadere a Gerusalemme. Assume quindi un aspetto di gesto di purificazione. Diventa quasi un rito. Gesù insegnerà ancora una volta che il tempio l'ha potuto di nuovo riconoscere come la sua casa. Tutto ciò però sappiamo bene che è solo un passaggio. Gesù è interessato a celebrare in un altro tempio, cercherà un altro altare. Dal tempio parte per arrivare sulla Croce; dalla celebrazione dell'Antica Alleanza si passa al luogo dove si celebrerà la Nuova Alleanza, che trova il suo altare sulla Croce. È il nuovo patto di amore già preannunciato dal profeta Geremia. La legge non sarà più scritta sulle tavole di pietra (il luogo era nel tabernacolo del tempio, il suo sacrario) ma nei nostri cuori. Il cuore è il tabernacolo del tempio della Nuova Alleanza, è il sacrario più intimo del nostro incontro con il Signore dove possiamo sempre celebrare la nuova Alleanza e rinnovare quell'amore che ci è donato dalla morte e risurrezione di Cristo. Purifichiamo allora i nostri cuori, rendiamoli degni di un così grande dono, facciamo che anche in noi Gesù possa trovare posto per porre il suo insegnamento, apriamoci al suo amore con fiducia.
Antifona d'Ingresso
Non ci sia per noi altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo. * La parola della croce, per noi salvati, è potenza di Dio. (Cf. Gal 6, 14; 1 Cor 1, 18)
Colletta
O Dio, origine e fonte di ogni paternità, che nel martirio hai reso fedeli alla croce del tuo Figlio fino all'effusione del sangue sant'Andrea [Dung-Lac] e i suoi compagni, per la loro intercessione concedi a noi di diffondere il tuo amore tra i fratelli per chiamarci ed essere tuoi figli. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
1 Mac 4,36-37.52-59
Dal primo libro dei Maccabè. In quei giorni, Giuda e i suoi fratelli dissero: «Ecco, sono stati sconfitti i nostri nemici: andiamo a purificare il santuario e a riconsacrarlo». Così si radunò tutto l'esercito e salirono al monte Sion. Si radunarono il mattino del venticinque del nono mese, cioè il mese di Chisleu, nell'anno centoquarantotto, e offrirono il sacrificio secondo la legge sul nuovo altare degli olocausti che avevano costruito. Nella stessa stagione e nello stesso giorno in cui l'avevano profanato i pagani, fu riconsacrato fra canti e suoni di cetre e arpe e cimbali. Tutto il popolo si prostrò con la faccia a terra, e adorarono e benedissero il Cielo che era stato loro propizio. Celebrarono la dedicazione dell'altare per otto giorni e offrirono olocausti con gioia e sacrificarono vittime di ringraziamento e di lode. Poi ornarono la facciata del tempio con corone d'oro e piccoli scudi. Rifecero i portoni e le celle sacre, munendole di porte. Grandissima fu la gioia del popolo, perché era stata cancellata l'onta dei pagani. Giuda, i suoi fratelli e tutta l'assemblea d'Israele, poi, stabilirono che si celebrassero i giorni della dedicazione dell'altare nella loro ricorrenza, ogni anno, per otto giorni, cominciando dal venticinque del mese di Chisleu, con gioia ed esultanza.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.da 1Cr
RIT: Lodiamo il tuo nome glorioso, Signore.
Benedetto sei tu, Signore, Dio d'Israele, nostro padre, ora e per sempre.
Tua, Signore, è la grandezza, la potenza, lo splendore, la gloria e la maestà: perché tutto, nei cieli e sulla terra, è tuo.
Tuo è il regno, Signore: ti innalzi sovrano sopra ogni cosa. Da te provengono la ricchezza e la gloria.
Tu domini tutto; nella tua mano c'è forza e potenza, con la tua mano dai a tutti ricchezza e potere.
Canto al Vangelo
Alleluia, Alleluia.
Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore, e io le conosco ed esse mi seguono.
Alleluia.
VANGELO
Lc 19, 45-48 Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano, dicendo loro: «Sta scritto: "La mia casa sarà casa di preghiera". Voi invece ne avete fatto un covo di ladri». Ogni giorno insegnava nel tempio. I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo morire e così anche i capi del popolo; ma non sapevano che cosa fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell'ascoltarlo.
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
A Dio di infinita bontà, che ha inviato la sua parola nel mondo perché rimanga con noi fino alla fine dei tempi, rivolgiamo le nostre suppliche, dicendo insieme:
O Signore, ascolta e purifica la nostra preghiera.
Perché gli uomini custodiscano con amore la realtà create da Dio, e dalla contemplazione delle creature riconoscano e adorino il Creatore. Preghiamo:
Perché i cristiani amino le proprie chiese e ne curino il decoro e la bellezza, così che siano degne dimore del corpo di Cristo e favoriscano un autentico incontro con Dio. Preghiamo:
Perché il Signore allontani da noi il pericolo di offuscare le celebrazioni e le cose sacre con interessi puramente umani. Preghiamo:
Perché qualsiasi azione liturgica o preghiera personale siano lode a Dio e impegno di amore per i fratelli. Preghiamo:
Perché la nostra comunità si costruisca e cresca sempre più attorno all'ascolto della parola e alla celebrazione dei sacramenti, per diventare segno della presenza del Signore. Preghiamo:
Per l'unità della preghiera con la vita. Per i sacrestani delle nostre chiese.
O Dio, tre volte santo, e che pure sei così vicino da abitare in mezzo a noi, fa' che custodiamo e veneriamo sempre con amore il corpo e il sangue del tuo Figlio, nutrimento e vincolo di unità e pegno della nostra salvezza. Egli è Dio e vive e regna con te nei secoli dei secoli. Amen.
Sulle Offerte
Accogli, Padre santo, i doni che ti presentiamo celebrando la passione dei tuoi santi martiri [vietnamiti]: concedi anche a noi di rimanere sempre fedeli a te fra le avversità del mondo e di presentare noi stessi come offerta a te gradita. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Il sangue versato dal santo martire N., a imitazione di Cristo e per la gloria del tuo nome, * manifesta i tuoi prodigi, o Padre, che riveli nei deboli la tua potenza e doni agli inermi la forza del martirio, * per Cristo Signore nostro. ** E noi, con tutti gli angeli del cielo, * a te innalziamo sulla terra il nostro canto * e proclamiamo senza fine + la tua gloria: **
Antifona alla Comunione
—(antica)— Beati i perseguitati per la giustizia: di essi è il regno dei cieli. (Mt 5, 10)
—(oppure)— «In verità io vi dico: * tutto quello che chiederete nella preghiera, * abbiate fede di averlo ottenuto e vi sarà accordato», * dice il Signore. (Cf. Mc 11, 23.24)
Dopo la Comunione
Nutriti dell'unico pane nella memoria dei santi martiri [vietnamiti], ti supplichiamo, o Signore: fa' che rimaniamo unanimi nel tuo amore per conseguire il premio eterno riservato a chi soffre per la fede. Per Cristo nostro Signore.
Quando Gesù si trova a parlare delle realtà umane trova sempre l'ammirazione di chi gli sta intorno. Parlare dell'uomo e quanto gli sta intorno non significa limitare l'argomento alla sua realtà biologica e temporale. Per parlare in maniera efficace dell'uomo bisogna parlare di Dio; per parlare della vita bisogna parlare del Dio dei vivi. Ecco perché quello che dice Gesù risulta così convincente anche su argomenti che alla nostra comprensione risultano difficile e quasi incomprensibili. Gesù è messo alla prova con una sottile questione giuridica che riguarda i nostri rapporti nella vita che ci aspetta quando la nostra parentesi terrena sarà finita. La gloria in Dio ed essere immersi nel suo amore, certamente travalica ogni schema e rapporto umano. Nella vita in Dio, nella sua completa rivelazione, che ci sarà donata in abbondanza, trovano posti tutti gli amori umani, rivestiti di nuova luce e forza. Le nostre relazioni umane troveranno tutte la stessa fonte; saranno tutte dirette ad un unico Amore che assorbirà e completerà tutto e tutti. Non vi potranno essere distrazioni e non saranno possibili esclusioni. La fonte di ciò è proprio l'amore di Dio. La sua rivelazione completa sarà allora immutabile. La nostra temporalità sarà trasfigurata in Dio con una scintilla del suo Eterno; noi saremo vivi perché sempre in relazione con il Dio vivo dei vivi che è fonte inesauribile e mai prosciugabile. Il cibo che permetterà la nostra vita sarà un cibo per la vita eterna; avremo l'acqua che disseterà per sempre. Ci siederemo a quel pozzo al quale Gesù aveva invitato la Samaritana. Gesù è chiaro: la nostra fede nella resurrezione si basa sulla nostra fede in Dio, del Dio vivente la cui gloria, diceva sant'Ireneo è l'uomo vivente. Vita e morte non sono più categorie che riguardano il nostro essere «naturale» ma il nostro rapporto con Dio, che è la nostra meta «naturale».
Antifona d'Ingresso
Dice il Signore: * «Io ho progetti di pace e non di sventura. * Voi mi invocherete e io vi esaudirò: * vi radunerò da tutte le nazioni dove vi ho disperso». (Cf. Ger 29, 11-12.14)
Colletta
Il tuo aiuto, Signore Dio nostro, + ci renda sempre lieti nel tuo servizio, * perché solo nella dedizione a te, fonte di ogni bene, * possiamo avere felicità piena e duratura. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
1 Mac 6, 1-13
Dal primo libro dei Maccabèi In quei giorni, mentre il re Antioco percorreva le regioni settentrionali, sentì che c'era in Persia la città di Elimàide, famosa per ricchezza, argento e oro; che c'era un tempio ricchissimo, dove si trovavano armature d'oro, corazze e armi, lasciate là da Alessandro, figlio di Filippo, il re macèdone che aveva regnato per primo sui Greci. Allora vi si recò e cercava di impadronirsi della città e di depredarla, ma non vi riuscì, perché il suo piano fu risaputo dagli abitanti della città, che si opposero a lui con le armi; egli fu messo in fuga e dovette ritirarsi con grande tristezza e tornare a Babilonia. Venne poi un messaggero in Persia ad annunziargli che erano state sconfitte le truppe inviate contro Giuda. Lisia si era mosso con un esercito tra i più agguerriti, ma era stato messo in fuga dai nemici, i quali si erano rinforzati con armi e truppe e ingenti spoglie, tolte alle truppe che avevano sconfitto, e inoltre avevano demolito l'abominio da lui innalzato sull'altare a Gerusalemme, avevano cinto d'alte mura, come prima, il santuario e Bet-Sur, che era una sua città. Il re, sentendo queste notizie, rimase sbigottito e scosso terribilmente; si mise a letto e cadde ammalato per la tristezza, perché non era avvenuto secondo quanto aveva desiderato. Rimase così molti giorni, perché si rinnovava in lui una forte depressione e credeva di morire. Chiamò tutti i suoi amici e disse loro: «Se ne va il sonno dai miei occhi e l'animo è oppresso dai dispiaceri. Ho detto in cuor mio: in quale tribolazione sono giunto, in quale terribile agitazione sono caduto, io che ero così fortunato e benvoluto sul mio trono! Ora mi ricordo dei mali che ho commesso a Gerusalemme, portando via tutti gli arredi d'oro e d'argento che vi si trovavano e mandando a sopprimere gli abitanti di Giuda senza ragione. Riconosco che a causa di tali cose mi colpiscono questi mali; ed ecco, muoio nella più profonda tristezza in paese straniero».
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.9
RIT: Esulterò, Signore, per la tua salvezza.
Renderò grazie al Signore con tutto il cuore, annuncerò tutte le tue meraviglie. Gioirò ed esulterò in te, canterò inni al tuo nome, o Altissimo.
Mentre i miei nemici tornano indietro, davanti a te inciampano e scompaiono. Hai minacciato le nazioni, hai sterminato il malvagio, il loro nome hai cancellato in eterno, per sempre.
Sono sprofondate le genti nella fossa che hanno scavato, nella rete che hanno nascosto si è impigliato il loro piede. Perché il misero non sarà mai dimenticato, la speranza dei poveri non sarà mai delusa.
Canto al Vangelo
Alleluia, Alleluia.
Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo.
Alleluia.
VANGELO
Lc 20, 27-40 Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi - i quali dicono che non c'è risurrezione - e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: "Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello". C'erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l'hanno avuta in moglie». Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: "Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe". Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui». Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene». E non osavano più rivolgergli alcuna domanda.
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Nella certezza che, se saremo fedeli, risorgeremo da morte per una beatitudine perenne, rivolgiamo al Padre la nostra fiduciosa invocazione, dicendo:
Signore, aumenta la nostra speranza.
Concedi, o Signore, il tuo timore ai potenti di questo mondo, perché amino il popolo loro affidato e lo governino con spirito di servizio e non di sopraffazione. Preghiamo:
Ricordati, Signore, dei nostri cari defunti che, a causa della loro umana debolezza, non godono ancora della totale gioia dell'unione con te. Preghiamo:
O Signore, Dio della vita e della luce, non nasconderci il tuo volto e guida i nostri passi quando siamo immersi nelle tenebre e nell'ombra della morte. Preghiamo:
O Signore, Dio di ogni vivente, concedi ai poveri, agli anziani e agli emarginati di accettare con coraggio e dignità la loro situazione di sofferenza per una sicura beatitudine nei cieli. Preghiamo:
O Signore, fonte di ogni santità, aiuta la nostra comunità a vivere e a celebrare l'eucaristia come l'evento della morte e della risurrezione del tuo Cristo, nella gioiosa attesa della sua venuta. Preghiamo:
Per le vedove e i vedovi della nostra comunità. Per coloro che hanno scelto il celibato per il regno di Dio.
O Dio onnipotente, che ami la vita e nulla disprezzi di quanto hai creato, soccorrici nei momenti in cui siamo preda dell'inerzia, dello smarrimento e della sfiducia, perché viviamo nell'attesa dell'incontro con il Cristo benedetto, che vive e regna con te per i secoli eterni. Amen.
Sulle Offerte
L'offerta che ti presentiamo, o Signore, + ci ottenga la grazia di servirti fedelmente * e ci prepari il frutto di un'eternità beata. Per Cristo nostro Signore.
Antifona alla Comunione
—(antica)— Il mio bene è stare vicino a Dio; * nel Signore ho posto il mio rifugio. (Sal 72, 28)
—(oppure)— «In verità io vi dico: * tutto quello che chiederete nella preghiera, * abbiate fede di averlo ottenuto e vi sarà accordato», * dice il Signore. (Cf. Mc 11, 23.24)
Dopo la Comunione
Nutriti da questo sacramento, + ti preghiamo umilmente, o Padre: * la celebrazione che il tuo Figlio ha comandato di fare in sua memoria, * ci faccia crescere nell'amore. Per Cristo nostro Signore.
Oggi, quasi alla conclusione dell'anno Liturgico, celebriamo la Festa di Cristo Re, in tutto - come ci dice San Paolo - tutto l'universo è ricapitolato, e tutto sussiste in Lui e tramite Lui. I Vangeli ci presentano molti brani sulla regalità di Cristo; potremmo scrivere tantissimo su ciò. Il vangelo che la Liturgia oggi ci propone, però ci pone su una prospettiva ben precisa. Gesù parla del giudizio finale, quando egli ritornerà con tutta la gloria che gli compete. Qui, in questo contesto che ci è posta la questione della regalità di Cristo; sappiamo che il suo regno non è di questo mondo ma vogliamo vedere cosa significa questo per la nostra vita. Gesù invita a riconoscerlo nel volto del nostro prossimo. Gesù ci dice chiaramente che in Lui ci vuol partecipare la sua regalità. Il Figlio, per natura ci partecipa, con l'adozione di figli, alla sua vita nella gloria di Dio. Noi, con il battesimo, diventiamo in Cristo: re, sacerdoti e profeti. In Cristo, diventiamo tutti re perché rechiamo, nel nostro essere creature l'immagine di Dio stesso. La Festa di Cristo Re è l'invito a ricercare in tutti la stessa origine e la stessa dignità di persone; l'attenzione ai piccoli, ai poveri, ai malati e chi è oppresso significa allora riscoprire concretamente la regalità di Cristo nel nostro battesimo. Riconoscere Cristo come il vero ed unico re della nostra vita significa riconoscerlo nei nostri fratelli. Affidarsi a Cristo significa, concretamente richiamarlo nella nostra vita nell'amore che doniamo. La gioia a partecipare allo stesso banchetto regale ci invita ad aprire i nostri cuori verso chi è meno fortunato di noi. La manifestazione regale di Cristo nella Passione vuol rendere più attenta la nostra attenzione verso i dolori e le sofferenze del nostro prossimo. Chiedere a Cristo di essere Lui l'unico nostro Signore che ci guida è un appello alla nostra coscienza che essa non sia sorda ai bisogni altrui. Pregare Cristo per noi è scoprire nella vera fratellanza, la possibilità concreta di rendere la nostra vita piena. Chiedere perdono a Dio per i nostri peccati significa saper donare il nostro perdono prontamente.
Antifona d'Ingresso
L'Agnello immolato * è degno di ricevere potenza e ricchezza, * sapienza, forza e onore: * a lui gloria e potenza nei secoli dei secoli. (Ap 5, 12; 1, 6)
Atto Penitenziale
Gesù Cristo, il giusto, intercede per noi e ci riconcilia con il Padre. Apriamo il nostro spirito al pentimento, per essere meno indegni di accostarci alla mensa del Signore.
C: Signore, che sei l'eterno sacerdote della nuova allenaza, abbi pietà di noi. A: Signore, pietà. C: Cristo, che ci edifichi come pietre vive nel tempio santo di Dio, abbi pietà di noi. A: Cristo, pietà. C: Signore, che ci fai concittadini dei anti nel regno dei cieli, abbi pietà di noi. A: Signore, pietà.
C: Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna. A: Amen.
Gloria
Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini, amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati dal mondo abbi pietà di noi; tu che togli i peccati dal mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.
Colletta
—(antica)— Dio onnipotente ed eterno, + che hai voluto ricapitolare tutte le cose in Cristo tuo Figlio, Re dell'universo, * fa' che ogni creatura, libera dalla schiavitù del peccato, * ti serva e ti lodi senza fine. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
—(oppure)— O Padre, che hai costituito il tuo Figlio pastore e re dell'universo, donaci di riconoscerlo nel più piccolo dei fratelli, perché, quando egli verrà nella gloria ci accolga nel suo regno di risurrezione e di vita. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Ez 34,11-12.15-17
Dal libro del profeta Ezechièle Così dice il Signore Dio: Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e le passerò in rassegna. Come un pastore passa in rassegna il suo gregge quando si trova in mezzo alle sue pecore che erano state disperse, così io passerò in rassegna le mie pecore e le radunerò da tutti i luoghi dove erano disperse nei giorni nuvolosi e di caligine. Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare. Oracolo del Signore Dio. Andrò in cerca della pecora perduta e ricondurrò all'ovile quella smarrita, fascerò quella ferita e curerò quella malata, avrò cura della grassa e della forte; le pascerò con giustizia. A te, mio gregge, così dice il Signore Dio: Ecco, io giudicherò fra pecora e pecora, fra montoni e capri.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.22
RIT: Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.
Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla. Su pascoli erbosi mi fa riposare. Ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l'anima mia, mi guida per il giusto cammino a motivo del suo nome.
Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici. Ungi di olio il mio capo; il mio calice trabocca.
Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, abiterò ancora nella casa del Signore per lunghi giorni.
Seconda Lettura
1 Cor 15, 20-26.28
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi Fratelli, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti. Perché, se per mezzo di un uomo venne la morte, per mezzo di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti. Come infatti in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita. Ognuno però al suo posto: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo. Poi sarà la fine, quando egli consegnerà il regno a Dio Padre, dopo avere ridotto al nulla ogni Principato e ogni Potenza e Forza. È necessario infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. L'ultimo nemico a essere annientato sarà la morte. E quando tutto gli sarà stato sottomesso, anch'egli, il Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa, perché Dio sia tutto in tutti.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Canto al Vangelo
Alleluia, Alleluia.
Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide!
Alleluia.
VANGELO
Mt 25, 31-46 Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: "Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi". Allora i giusti gli risponderanno: "Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?". E il re risponderà loro: "In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me". Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: "Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato". Anch'essi allora risponderanno: "Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?". Allora egli risponderà loro: "In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l'avete fatto a me". E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna".
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Professione di Fede
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
Preghiera dei Fedeli
Cristo è il re dell'universo e il Signore della Chiesa. Rivolgiamo a lui la nostra fiduciosa preghiera, perché tutto il mondo si rinnovi nella giustizia e nell'amore.
R. Gesù Signore, ascoltaci.
Per la santa Chiesa, perché unita in Cristo, mite re di pace, esprima alla luce del vangtelo la giustizia nuova che egli ha promulgato dalla croce, preghiamo. R.
Per i pastori del popolo di Dio, vescovi, presbiteri, diaconi, perché siano imitatori di colui che è venuto non per essere servito, ma per servire, preghiamo. R.
Per la società in cui viviamo, perché riconosca in ogni essere umano la presenza del Figlio di Dio, che un giorno verrà a giudicare il mondo, preghiamo. R.
Per tutti i fratelli che portano, come noi, nella loro anima il segno della contraddizione e del peccato, perché non esitino ad affidarsi alla regalità di Cristo, esigente ma liberante, preghiamo. R.
Per gli uomini vicini alla morte, perché illuminati e guidati dalla speranza immortale ricevuta in dono nel Battesimo, si aprano alla contemplazione del volto di Cristo, preghiamo. R.
Signore Gesù, che sulla croce hai spezzato il giogo del peccato e della morte, estendi a tutti noi la tua signoria di grazia e di pace; donaci la certezza che ogni umana fatica è un germe che si apre alla realtà beatificante del tuo regno. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
R. Amen.
Sulle Offerte
Ti offriamo, o Padre, + il sacrificio di Cristo per la nostra riconciliazione, * e ti preghiamo umilmente: * il tuo Figlio conceda a tutti i popoli il dono dell'unità e della pace. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Tu con olio di esultanza * hai consacrato Sacerdote eterno e Re dell'universo il tuo Figlio unigenito, * Gesù Cristo Signore nostro. ** Egli, sacrificando se stesso immacolata vittima di pace sull'altare della croce, * portò a compimento + i misteri dell'umana redenzione; ** assoggettate al suo potere tutte le creature, * offrì alla tua maestà infinita il regno eterno e universale: * regno di verità e di vita, regno di santità e di grazia, + regno di giustizia, di amore e di pace. ** E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli, * ai Troni e alle Dominazioni e alla moltitudine dei cori celesti, * cantiamo con voce incessante + l'inno della tua gloria: **
Antifona alla Comunione
—(antica)— Il Signore siede re per sempre: * benedirà il suo popolo con la pace. (Sal 28, 10-11)
—(oppure)— Il Figlio dell'uomo verrà nella gloria * per giudicare tutti i popoli. (Cf. Mt 25, 31-32)
Dopo la Comunione
O Padre, che ci hai nutriti con il pane della vita immortale, + fa' che obbediamo con gioia ai comandamenti di Cristo, Re dell'universo, * per vivere senza fine con lui nel regno dei cieli. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.