Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
20 - 26 Marzo 2022
Tempo di Quaresima III, Colore viola
Lezionario: Ciclo C, Salterio: sett. 3

Domenica 20 marzo 2022    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2022-03-20.html

III Domenica del Tempo di Quaresima - Colore: viola

LETTURE: Es 3, 1-8. 13-15; Sal 102; 1 Cor 10, 1-6. 10-12; Lc 13, 1-9.

Commento: Convertitevi, il regno dei celi è vicino...

Nel Vangelo di questa terza domenica di quaresima, Gesù, per farci riflettere, ci propone due esempi abbastanza forti, quello cioè dei Galilei massacrati da Pilato e quello delle persone uccise in un incidente a Gerusalemme. Quindi questa terza domenica la potremmo chiamare giustamente “la domenica degli esempi”. “Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo»”. Nel contesto attuale è un discorso che nessuno avrebbe preferito ascoltare perché ormai siamo bombardati quasi ogni giorno da notizie di guerre, covid, femminicidi, incomprensioni… Ora basta! Facciamo un estremo esame di coscienza e domandiamoci con Joseph Gevaert: “che cos’è l’uomo? Chi sono io? Quale è il senso dell’esistenza umana? A prima vista sembra che l’umanità nel momento presente della storia sia più matura per dare una risposta a questi interrogativi, perché mai lo sviluppo delle scienze è stato così vasto e specializzato. Però un mondo dominato unicamente dalla scienza e della tecnologia potrebbe anche rivelarsi inabitabile, non solo dal punto di vista biologico, ma soprattutto del punto di vista spirituale e culturale”. È proprio vero, nessuno di noi può dire di essere migliore. Nessuno di noi può sentirsi al sicuro. Ecco quindi la necessità del cammino di conversione che può portare anche a scelte difficili. Tutto sommato, è sempre valido l’appello alla conversione anche se è un cammino lungo e difficile. La quaresima, dice il nostro Abbate nella sua lettera circolare, è tempo di conversione, rinnovamento, riconciliazione, rinascita. E’ un tempo per fermaci un po’a riflettere sulla nostra vita, avendo sullo sfondo la vita del Redentore. E’ un tempo di bilancio della nostra vita, per vedere quanto abbiamo perso e quanto abbiamo guadagnato in termini di valori cristiani.

Antifona d'Ingresso

I miei occhi sono sempre rivolti al Signore: * egli libera dal laccio il mio piede. * Volgiti a me e abbi pietà, perché sono povero e solo. (Cf. Sal 24, 15-16)
Oppure:
Quando mostrerò la mia santità in voi, * vi radunerò da ogni terra; vi aspergerò con acqua pura * e sarete purificati da tutte le vostre impurità * e metterò dentro di voi uno spirito nuovo. (Cf. Ez 36, 23-26)

Colletta

—(antica)—
O Dio, fonte di misericordia e di ogni bene, che hai proposto a rimedio dei peccati il digiuno, la preghiera e le opere di carità fraterna, accogli la confessione della nostra miseria perché, oppressi dal peso della colpa, siamo sempre sollevati dalla tua misericordia. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

—(oppure)—
O Dio dei nostri padri, che ascolti il grido degli oppressi, concedi ai tuoi fedeli di riconoscere nelle vicende della storia il tuo invito alla conversione, per aderire sempre più saldamente a Cristo, roccia della nostra salvezza. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Es 3, 1-8. 13-15

Dal libro dell'Èsodo.
In quei giorni, mentre Mosè stava pascolando il gregge di Ietro, suo suocero, sacerdote di Madian, condusse il bestiame oltre il deserto e arrivò al monte di Dio, l'Oreb.
L'angelo del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco dal mezzo di un roveto. Egli guardò ed ecco: il roveto ardeva per il fuoco, ma quel roveto non si consumava.
Mosè pensò: «Voglio avvicinarmi a osservare questo grande spettacolo: perché il roveto non brucia?». Il Signore vide che si era avvicinato per guardare; Dio gridò a lui dal roveto: «Mosè, Mosè!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Non avvicinarti oltre! Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è suolo santo!». E disse: «Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe». Mosè allora si coprì il volto, perché aveva paura di guardare verso Dio.
Il Signore disse: «Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sovrintendenti: conosco le sue sofferenze. Sono sceso per liberarlo dal potere dell'Egitto e per farlo salire da questa terra verso una terra bella e spaziosa, verso una terra dove scorrono latte e miele».
Mosè disse a Dio: «Ecco, io vado dagli Israeliti e dico loro: "Il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi". Mi diranno: "Qual è il suo nome?". E io che cosa risponderò loro?».
Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono!». E aggiunse: «Così dirai agli Israeliti: "Io Sono mi ha mandato a voi"». Dio disse ancora a Mosè: «Dirai agli Israeliti: "Il Signore, Dio dei vostri padri, Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacobbe mi ha mandato a voi". Questo è il mio nome per sempre; questo è il titolo con cui sarò ricordato di generazione in generazione».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal 102

RIT: Il Signore ha pietà del suo popolo.

Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.

Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia.

Il Signore compie cose giuste,
difende i diritti di tutti gli oppressi.
Ha fatto conoscere a Mosè le sue vie,
le sue opere ai figli d'Israele.

Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all'ira e grande nell'amore.
Perché quanto il cielo è alto sulla terra,
così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono.

Seconda Lettura

1 Cor 10, 1-6. 10-12

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi.
Non voglio che ignoriate, fratelli, che i nostri padri furono tutti sotto la nube, tutti attraversarono il mare, tutti furono battezzati in rapporto a Mosè nella nube e nel mare, tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale, tutti bevvero la stessa bevanda spirituale: bevevano infatti da una roccia spirituale che li accompagnava, e quella roccia era il Cristo. Ma la maggior parte di loro non fu gradita a Dio e perciò furono sterminati nel deserto.
Ciò avvenne come esempio per noi, perché non desiderassimo cose cattive, come essi le desiderarono.
Non mormorate, come mormorarono alcuni di loro, e caddero vittime dello sterminatore. Tutte queste cose però accaddero a loro come esempio, e sono state scritte per nostro ammonimento, di noi per i quali è arrivata la fine dei tempi. Quindi, chi crede di stare in piedi, guardi di non cadere.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Canto al Vangelo

Lode e onore a te, Signore Gesù

Convertitevi, dice il Signore,
il regno dei cieli è vicino.

Lode e onore a te, Signore Gesù

VANGELO

Lc 13, 1-9
Dal Vangelo secondo  Luca

In quel tempo si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: "Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest'albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?". Ma quello gli rispose: "Padrone, lascialo ancora quest'anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l'avvenire; se no, lo taglierai"».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Professione di Fede

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili.
Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

Preghiera dei Fedeli

Fratelli, chiediamo al Padre la sapienza dello Spirito,
perché ci aiuti a capire che la nostra conversione sarà autentica,
se ci prenderemo a cuore
le necessità morali e materiali dei nostri fratelli.

R. Illumina i tuoi figli, Signore.

Per tutta la Chiesa,
perché sempre più chiaramente si manifesti come luogo della riconciliazione,
del servizio fraterno e del culto in spirito e verità, preghiamo. R.

Per i popoli e gli individui oppressi da ogni forma di violenza,
perché quanti credono nella parola liberatrice di Dio
li aiutino a ritrovare dignità, giustizia e pace, preghiamo. R.

Per gli indifferenti, gli atei, i senza speranza,
perché trovino in noi, seguaci di Cristo,
l'umile testimonianza di una fede
che svela il senso dell'uomo e della vita, preghiamo. R.

Per i malati nel corpo e nello spirito,
perché il Signore Gesù li illumini e li sollevi,
e doni loro serenità e fiducia, preghiamo. R.

Per noi qui presenti,
perché raccogliamo le occasioni che questo tempo ci offre:
l'Eucaristia nei giorni feriali, le stazioni quaresimali,
le veglie, i digiuni e le opere di carità fraterna, preghiamo. R.

Dio di sapienza e di misericordia,
aiutaci a far scaturire
da questa scuola quaresimale dei discepoli di Gesù
i gesti e le parole di una conversione sincera
e di una carità cordiale ed efficace.
Per Cristo nostro Signore.

R. Amen.

Sulle Offerte

Per questo sacrificio di riconciliazione, o Padre, rimetti i nostri debiti e donaci la forza di perdonare ai nostri fratelli. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Tu vuoi che ti glorifichiamo con la penitenza quaresimale, * perché la vittoria sul nostro peccato ci renda disponibili alle necessità dei poveri * a imitazione della tua bontà infinita. ** E noi, uniti a tutti gli angeli, * cantiamo a una sola voce + l'inno della tua gloria: **

Antifona alla Comunione

«Se non vi convertite, perirete tutti», dice il Signore. (Lc 13, 5)
Oppure:
Anche il passero trova una casa * e la rondine il nido dove porre i suoi piccoli, * presso i tuoi altari, Signore degli eserciti, mio re e mio Dio. * Beato chi abita nella tua casa: senza fine canta le tue lodi. (Sal 83, 4-5)

Dopo la Comunione

O Dio, che ci nutri in questa vita con il pane del cielo, pegno della tua gloria, fa' che manifestiamo nelle nostre opere la realtà presente nel sacramento che celebriamo. Per Cristo nostro Signore.

Orazione sul popolo

Guida, o Signore, i cuori dei tuoi fedeli: nella tua bontà concedi loro la grazia di rimanere nel tuo amore e nella carità fraterna per adempiere la pienezza dei tuoi comandamenti. Per Cristo nostro Signore.

Lunedì 21 marzo 2022    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2022-03-21.html

III Settimana del Tempo di Quaresima - Colore: viola

LETTURE: 2 Re 5, 1-15; Sal.41 e 42; Lc 4, 24-30.

Commento: PAX! che si eleva come silenzioso monito a rigettare ogni forma di violenza.

 Oggi ricordiamo il beato transito cioè la morte del nostro Santo padre Benedetto, fondatore dell’Ordine benedettino, transito avvenuto il 21 marzo 547, quindi è una grandissima festa per tutti i benedettini e benedettine anche se questa cade sempre in pieno tempo di quaresima, forse per indicarci anche che in questo tempo di penitenza, di conversione, di rinascita individuale e collettiva, potessimo volgere lo sguardo ad un modello di vita come quello San Benedetto. Il suo biografo, san Gregorio Magno, riportando le circostanze della sua morte scrisse: “sentendo che il momento della morte si stava avvicinando, Benedetto fece preparare la sua tomba. Assalito poi dalla febbre, poiché lo sfinimento diventava sempre più grave, il sesto giorno si fece trasportare nell’oratorio, ove, fortificato dalla celebrazione Eucaristica, alzando le mani al cielo nella preghiera e sostenuto dai suoi discepoli, rese l’anima a Dio. Benedetto muore pregando, sorretto dai discepoli, e questa pia morte ha fatto si che la pietà cristiana lo invocasse come patrono dei moribondi, e questo è un invito rivolto anche a tutti noi: sorreggerci gli uni gli altri e aiutarci ogni giorno”. Il Vangelo secondo Giovanni (Giov.17,20-26), scelto per la festa di oggi, è centrato sulla preghiera di Gesù: “Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola, perché tutti siano una sola cosa”. E nella stessa logica che San Benedetto ha abbandonato tutto e si mise alla fedele sequela di Cristo. Sì, Benedetto, come ha affermato il Papa Emerito, “fu esempio di santità e indicò ai monaci, come unico grande ideale Cristo; fu maestro di civiltà che, proponendo un’equilibrata visione delle esigenze divine e delle finalità ultime dell’uomo, tenne sempre ben presenti anche le necessità e le ragioni del cuore, per insegnare e suscitare una fraternità autentica e costante, perché nel complesso dei rapporti sociali non si perdesse di mira un’unità di spirito, capace di costruire ed alimentare sempre la pace”. Ecco un motivo in più per implorare la sua intercessione in questo contesto di smarrimento sia spirituale che culturale, per la pace nel mondo e in mode particolare per l’Ucraina, lacerata da una guerra assurda e che non lascia indifferente tutta l’Europa. Quindi non è senza significato la parola PAX che leggiamo alle porte dei monasteri benedettini, secondo la storia, ebbe origine nell’Abbazia di Montecassino; infatti, a proposito disse Benedetto XVI, che “essa si eleva come silenzioso monito a rigettare ogni forma di violenza, per costruire la pace: nelle famiglie, nelle comunità, tra i popoli e nell’intera umanità”. Però la pace è possibile là dove c’è l’unità, come emerge nel vangelo di oggi. La gioia del Signore sia sempre la nostra forza. Amen!

Transito del nostro Santo Padre Benedetto

Antifona d'Ingresso

L'anima mia anela e desidera gli atri del Signore. * Il mio cuore e la mia carne esultano nel Dio vivente. (Sal 83, 3)

Colletta

Nella tua continua misericordia, o Padre, purifica e rafforza la tua Chiesa, e poiché non può vivere senza di te, guidala sempre con la tua grazia. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

2 Re 5, 1-15

Dal secondo libro dei Re.
In quei giorni Naamàn, comandante dell'esercito del re di Aram, era un personaggio autorevole presso il suo signore e stimato, perché per suo mezzo il Signore aveva concesso la salvezza agli Aramèi. Ma quest'uomo prode era lebbroso.
Ora bande aramèe avevano condotto via prigioniera dalla terra d'Israele una ragazza, che era finita al servizio della moglie di Naamàn. Lei disse alla padrona: «Oh, se il mio signore potesse presentarsi al profeta che è a Samarìa, certo lo libererebbe dalla sua lebbra». Naamàn andò a riferire al suo signore: «La ragazza che proviene dalla terra d'Israele ha detto così e così». Il re di Aram gli disse: «Va' pure, io stesso invierò una lettera al re d'Israele».
Partì dunque, prendendo con sé dieci talenti d'argento, seimila sicli d'oro e dieci mute di abiti. Portò la lettera al re d'Israele, nella quale si diceva: «Orbene, insieme con questa lettera ho mandato da te Naamàn, mio ministro, perché tu lo liberi dalla sua lebbra». Letta la lettera, il re d'Israele si stracciò le vesti dicendo: «Sono forse Dio per dare la morte o la vita, perché costui mi ordini di liberare un uomo dalla sua lebbra? Riconoscete e vedete che egli evidentemente cerca pretesti contro di me».
Quando Elisèo, uomo di Dio, seppe che il re d'Israele si era stracciate le vesti, mandò a dire al re: «Perché ti sei stracciato le vesti? Quell'uomo venga da me e saprà che c'è un profeta in Israele». Naamàn arrivò con i suoi cavalli e con il suo carro e si fermò alla porta della casa di Elisèo. Elisèo gli mandò un messaggero per dirgli: «Va', bàgnati sette volte nel Giordano: il tuo corpo ti ritornerà sano e sarai purificato».
Naamàn si sdegnò e se ne andò dicendo: «Ecco, io pensavo: "Certo, verrà fuori e, stando in piedi, invocherà il nome del Signore, suo Dio, agiterà la sua mano verso la parte malata e toglierà la lebbra". Forse l'Abanà e il Parpar, fiumi di Damàsco, non sono migliori di tutte le acque d'Israele? Non potrei bagnarmi in quelli per purificarmi?». Si voltò e se ne partì adirato.
Gli si avvicinarono i suoi servi e gli dissero: «Padre mio, se il profeta ti avesse ordinato una gran cosa, non l'avresti forse eseguita? Tanto più ora che ti ha detto: "Bàgnati e sarai purificato"». Egli allora scese e si immerse nel Giordano sette volte, secondo la parola dell'uomo di Dio, e il suo corpo ridivenne come il corpo di un ragazzo; egli era purificato.
Tornò con tutto il seguito dall'uomo di Dio; entrò e stette davanti a lui dicendo: «Ecco, ora so che non c'è Dio su tutta la terra se non in Israele».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal.41 e 42

RIT: L'anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente.

Come la cerva anèla
ai corsi d'acqua,
così l'anima mia anèla
a te, o Dio.

L'anima mia ha sete di Dio,
del Dio vivente:
quando verrò e vedrò
il volto di Dio?

Manda la tua luce e la tua verità:
siano esse a guidarmi,
mi conducano alla tua santa montagna,
alla tua dimora.

Verrò all'altare di Dio,
a Dio, mia gioiosa esultanza.
A te canterò sulla cetra,
Dio, Dio mio.

Canto al Vangelo

Gloria e lode a te, o Cristo!

Io spero, Signore;
attendo la sua parola.
Con il Signore è la misericordia
e grande è con lui la redenzione.

Gloria e lode a te, o Cristo!

VANGELO

Lc 4, 24-30
Dal Vangelo secondo  Luca

In quel tempo, Gesù [cominciò a dire nella sinagoga a Nàzaret:] «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c'erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidóne. C'erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
All'udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

IN ALTERNATIVA:

Gv 4, 5-42 (anni B e C)
Dal Vangelo secondo Giovanni

(Negli anni B e C si può leggere il Vangelo della domenica precedente).

In quel tempo, Gesù giunse a una città della Samarìa chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c'era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani.
Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: "Dammi da bere!", tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest'acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?».
Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell'acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d'acqua che zampilla per la vita eterna». «Signore – gli dice la donna –, dammi quest'acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua». Le dice: «Va' a chiamare tuo marito e ritorna qui». Gli risponde la donna: «Io non ho marito». Le dice Gesù: «Hai detto bene: "Io non ho marito". Infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero».
Gli replica la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l'ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l'ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te».
In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliavano che parlasse con una donna. Nessuno tuttavia disse: «Che cosa cerchi?», o: «Di che cosa parli con lei?». La donna intanto lasciò la sua anfora, andò in città e disse alla gente: «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?». Uscirono dalla città e andavano da lui.
Intanto i discepoli lo pregavano: «Rabbì, mangia». Ma egli rispose loro: «Io ho da mangiare un cibo che voi non conoscete». E i discepoli si domandavano l'un l'altro: «Qualcuno gli ha forse portato da mangiare?». Gesù disse loro: «Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. Voi non dite forse: ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura. Chi miete riceve il salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché chi semina gioisca insieme a chi miete. In questo infatti si dimostra vero il proverbio: uno semina e l'altro miete. Io vi ho mandati a mietere ciò per cui non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete subentrati nella loro fatica».
Molti Samaritani di quella città credettero in lui per la parola della donna, che testimoniava: «Mi ha detto tutto quello che ho fatto». E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. Molti di più credettero per la sua parola e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

Come il popolo eletto, anche noi attendiamo il Signore che deve venire ad instaurare definitivamente il suo regno messianico. Con questo spirito, preghiamo:

Santifica il tuo popolo, Signore.

L'uomo contemporaneo, pur nella ricchezza e nel progresso, è spesso sfiduciato e pessimista. O Signore, fagli comprendere che tu sei il vero profeta che può rigenerarlo e purificarlo. Preghiamo:

Nell'acqua del battesimo siamo diventati figli di Dio, incorporati a Cristo. Fà, o Signore, che prendiamo sempre più coscienza del dono che ci hai fatto. Preghiamo:

Il popolo d'Israele, chiamato da Dio a preparare l'arrivo del Messia, non lo ha saputo riconoscere. Converti, Signore, il cuore di questo popolo perché ti riconosca come Salvatore. Preghiamo:

Spesso ci troviamo disorientati di fronte a tante proposte che provengono dalla società. Aiutaci, Signore, a riporre in te la nostra fiducia e sete di verità e di pace. Preghiamo:

Tu hai posto in ogni uomo e in ogni cultura i germi del bene e della verità. Aiuta, Signore, i nostri missionari a valorizzare tutto ciò che di positivo vive tra gli uomini e di orientarlo verso di te. Preghiamo:

Perché ti possiamo incontrare nei fatti di ogni giorno.
Perché siamo sempre aperti alla verità.

O Signore onnipotente, ascolta il tuo popolo in preghiera: manifestargli il tuo volto paterno perché sappia riconoscere la salvezza che tu gli proponi nel Cristo tuo Figlio che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

Sulle Offerte

Trasforma per noi, o Signore, in sacramento di salvezza l'offerta che ti presentiamo come segno del nostro servizio sacerdotale. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Tu vuoi che ti glorifichiamo con la penitenza quaresimale, * perché la vittoria sul nostro peccato ci renda disponibili alle necessità dei poveri * a imitazione della tua bontà infinita. ** E noi, uniti a tutti gli angeli, * cantiamo a una sola voce + l'inno della tua gloria: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
Genti tutte, lodate il Signore, * perché forte è il suo amore per noi. (Sal 116, 1-2)

—(oppure)—
Nessuno fu purificato fra i molti lebbrosi in Israele, * se non Naamàn, il Siro. (Cf. Lc 4, 27)

Dopo la Comunione

La comunione al tuo sacramento ci purifichi, o Signore, e ci raccolga nell'unità e nella pace. Per Cristo nostro Signore.

Martedì 22 marzo 2022    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2022-03-22.html

III Settimana del Tempo di Quaresima - Colore: viola

LETTURE: Dn 3, 25. 34-43; Sal.24; Mt 18, 21-35.

Commento: Ma… quante volte?

“Allora Pietro gli si avvicinò e gli disse: «Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette”. La richiesta di Pietro costituisce quello che ciascuno avrebbe chiesto per capire ciò che voleva dire Gesù: “Signore basta perdonare all’infinito?”, e Gesù risponde: “No, non basta! bisogna moltiplicare l’infinito”. Basterebbero queste parole di Gesù per cogliere il senso profondo del Vangelo di oggi. Gesù però preferisce andare oltre per spiegare meglio a Pietro dove si trova la chiave di un eccesso al perdono infinito e, da bravo pedagogo, lo fa mendiate una parabola che sembra banale ma risulta molto efficace. Non è a caso che nella preghiera del Padre nostro ripetiamo ogni giorno: rimetti a noi i nostri debiti come li rimettiamo ai nostri debitori. Effettivamente questo è il messaggio che ci viene trasmesso nella parabola di oggi, però quante volte agiamo come questo servo perdonato ma che fa fatica a fare lo stesso nel confronto del suo compagno. Peccato che a volto dimentichiamo che tutto quanto vogliamo che gli altri facciano a noi, anche noi faccessimolo per loro. Infatti, la misura con la quale Dio ci misura, è la stessa con la quale noi dobbiamo misurare. Il nostro rapporto orizzontale dovrebbe regolarsi sul nostro rapporto verticale. Di qui la necessità di essere pronti sempre, senza condizioni né limiti, alla riconciliazione. Sì, il perdono è una forza incredibile, è una liberazione e può rovesciare anche situazione senza quasi più via d’uscita. Il perdono può cambiare completamente un’anima: il perdono è il trionfo sul male, come avvenuto sulla croce quel venerdì Santo. La quaresima, ha ribadito il nostro Abate nella sua lettera circolare, è il tempo di vedere quanto abbiamo da perdonare e quanto di cui essere perdonati, un tempo di chiedere perdono e di offrirlo agli altri. La gioia del Signore sia sempre la nostra forza.

Antifona d'Ingresso

Io t'invoco, o Dio, perché tu mi rispondi; * tendi a me l'orecchio, ascolta le mie parole. * Custodiscimi come pupilla degli occhi, * all'ombra delle tue ali nascondimi. (Sal 16, 6.8)

Colletta

Non ci abbandoni mai la tua grazia, o Signore, ci renda fedeli al tuo santo servizio e ci ottenga sempre il tuo aiuto. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Dn 3, 25. 34-43

Dal libro del profeta Daniele.
In quei giorni, Azarìa si alzò e fece questa preghiera in mezzo al fuoco e aprendo la bocca disse:
«Non ci abbandonare fino in fondo,
per amore del tuo nome,
non infrangere la tua alleanza;
non ritirare da noi la tua misericordia,
per amore di Abramo, tuo amico,
di Isacco, tuo servo, di Israele, tuo santo,
ai quali hai parlato, promettendo di moltiplicare
la loro stirpe come le stelle del cielo,
come la sabbia sulla spiaggia del mare.
Ora invece, Signore,
noi siamo diventati più piccoli
di qualunque altra nazione,
oggi siamo umiliati per tutta la terra
a causa dei nostri peccati.
Ora non abbiamo più né principe
né profeta né capo né olocàusto
né sacrificio né oblazione né incenso
né luogo per presentarti le primizie
e trovare misericordia.
Potessimo essere accolti con il cuore contrito
e con lo spirito umiliato,
come olocàusti di montoni e di tori,
come migliaia di grassi agnelli.
Tale sia oggi il nostro sacrificio davanti a te e ti sia gradito,
perché non c'è delusione per coloro che confidano in te.
Ora ti seguiamo con tutto il cuore,
ti temiamo e cerchiamo il tuo volto,
non coprirci di vergogna.
Fa' con noi secondo la tua clemenza,
secondo la tua grande misericordia.
Salvaci con i tuoi prodigi,
da' gloria al tuo nome, Signore».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal.24

RIT: Ricòrdati, Signore, della tua misericordia.

Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza.

Ricòrdati, Signore, della tua misericordia
e del tuo amore, che è da sempre.
Ricòrdati di me nella tua misericordia,
per la tua bontà, Signore.

Buono e retto è il Signore,
indica ai peccatori la via giusta;
guida i poveri secondo giustizia,
insegna ai poveri la sua via.

Canto al Vangelo

Gloria e lode a te, o Cristo!

Ritornate a me con tutto il cuore, dice il Signore,
perché sono misericordioso e pietoso.

Gloria e lode a te, o Cristo!

VANGELO

Mt 18, 21-35
Dal Vangelo secondo  Matteo

In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.
Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: "Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa". Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito.
Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: "Restituisci quello che devi!". Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: "Abbi pazienza con me e ti restituirò". Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito.
Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l'accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell'uomo e gli disse: "Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?". Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto.
Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

Il vangelo ci invita a perdonare come noi siamo perdonati da Dio. Preghiamo dunque il Signore perché ci aiuti ad essere umili e misericordiosi. Diciamo insieme:

Ascoltaci, o Signore.

Perché ogni uomo possa sperimentare la gioia del perdono e della riconciliazione con Dio, e non si lasci mai prendere dalla paura o dalla vergogna davanti alle proprie colpe. Preghiamo:

Perché i ministri del sacramento della riconciliazione siano efficaci mediatori della misericordia di Dio che comprende le nostre debolezze e ci dona la forza per riprenderci. Preghiamo:

Perché il perdono che riceviamo dai fratelli sia un invito alla correzione dei nostri difetti e ad una continua conversione del cuore. Preghiamo:

Perché le nazioni ricche aiutino gratuitamente e senza alcun ricatto i popoli poveri. Preghiamo:

Perché questa eucaristia, segno di festa e di perdono, sia il canto di ringraziamento della nostra assemblea al Padre che ha fatto di Cristo il tempio della nuova alleanza. Preghiamo:

Per chi è rimasto fedele al Signore anche nella prova.
Per chi non ha ancora vissuto l'esperienza di essere perdonato.

O Dio della misericordia e del perdono, che hai inviato il tuo Figlio, morto sulla croce per la remissione dei nostri peccati; liberaci da ogni colpa e fa' che viviamo nella gioia del tuo perdono. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Sulle Offerte

Concedi, o Signore, che questo sacrificio di salvezza ci purifichi dai peccati e ci ottenga il dono della tua misericordia. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Tu vuoi che ti glorifichiamo con la penitenza quaresimale, * perché la vittoria sul nostro peccato ci renda disponibili alle necessità dei poveri * a imitazione della tua bontà infinita. ** E noi, uniti a tutti gli angeli, * cantiamo a una sola voce + l'inno della tua gloria: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
Signore, chi abiterà nella tua tenda? * Chi dimorerà sul tuo santo monte? * Colui che cammina senza colpa e pratica la giustizia. (Sal 14, 1-2)

—(oppure)—
Io ti ho condonato tutto quel debito * perché tu mi hai pregato. * Non dovevi anche tu aver pietà del tuo fratello? (Cf. Mt 18, 32-33)

Dopo la Comunione

La partecipazione ai santi misteri rinnovi, o Padre, la nostra vita, ci ottenga la libertà dal peccato e il conforto della tua protezione. Per Cristo nostro Signore.

Mercoledì 23 marzo 2022    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2022-03-23.html

III Settimana del Tempo di Quaresima - Colore: viola

LETTURE: Dt 4, 1. 5-9; Sal.147; Mt 5, 17-19.

Commento: Il compimento della Legge è l'amore.

“Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto ad abolire, ma a dare compimento”. Per evitare fraintendimenti, dobbiamo tenere sempre presente questo chiarimento di Gesù che emerge nel Vangelo odierno. Infatti, da vero Ebreo, non rifiuta tutto ciò che è stato prima, e non è neanche un superamento dell’antico ma tutto matura in Lui, si compie, raggiunge la pienezza. Dice San Paolo: “quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo figlio, nato sotto la Legge, per riscattare coloro che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l’adozione a figli”. La novità che Gesù porta è la lettura della legge in chiave dell’amore. Per gli Ebrei, la loro osservanza ossessionata della Legge era il massimo, attraverso la quale si realizzava la volontà di Dio. E quindi meditarla, osservala alla lettera, era la loro eredità. Ed è un pregio che pure noi oggi dovremo imitare, per dare più spazio alla Sacra Scrittura nella nostra vita. “Gesù è pienezza della legge perché egli è la parola definitiva del padre” come ci dice la lettera agli Ebrei. Ecco perché Paolo ci dice che chi ama il suo simile ha adempiuto la legge… pieno compimento della legge è l’amore”. Il cristiano è prima di tutto il discepolo di Gesù, non colui che adempie soltanto la Legge. Può darsi che qualcuno si aspettasse che il Messia avrebbe scambiato le carte, perché osservare le regole a volte sembra faticoso, implica lavoro su di sé, l’autodisciplina... E quindi l’idea di un Messia liberatore consisteva anche nella liberazione dal peso della Legge. Invece Gesù è venuto per dare una nuova lettura alla fatica che facciamo nel prendere sul serio la Legge e i Profeti. E, questa direzione nuova, Egli la chiama compimento.

Antifona d'Ingresso

Rendi saldi i miei passi secondo la tua promessa; * non permettere che mi domini alcun male. (Sal 118, 133)

Colletta

Concedi a noi, o Signore, che, nutriti dalla tua parola e formati nell'impegno quaresimale, ti serviamo con purezza di cuore e siamo sempre concordi nella preghiera. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Dt 4, 1. 5-9

Dal libro del Deuteronomio.
Mosè parlò al popolo e disse:
«Ora, Israele, ascolta le leggi e le norme che io vi insegno, affinché le mettiate in pratica, perché viviate ed entriate in possesso della terra che il Signore, Dio dei vostri padri, sta per darvi.
Vedete, io vi ho insegnato leggi e norme come il Signore, mio Dio, mi ha ordinato, perché le mettiate in pratica nella terra in cui state per entrare per prenderne possesso. Le osserverete dunque, e le metterete in pratica, perché quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: "Questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente". Infatti quale grande nazione ha gli dèi così vicini a sé, come il Signore, nostro Dio, è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo? E quale grande nazione ha leggi e norme giuste come è tutta questa legislazione che io oggi vi do?
Ma bada a te e guàrdati bene dal dimenticare le cose che i tuoi occhi hanno visto, non ti sfuggano dal cuore per tutto il tempo della tua vita: le insegnerai anche ai tuoi figli e ai figli dei tuoi figli».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal.147

RIT: Celebra il Signore, Gerusalemme.

Celebra il Signore, Gerusalemme,
loda il tuo Dio, Sion,
perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte,
in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.

Manda sulla terra il suo messaggio:
la sua parola corre veloce.
Fa scendere la neve come lana,
come polvere sparge la brina.

Annuncia a Giacobbe la sua parola,
i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele.
Così non ha fatto con nessun'altra nazione,
non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi.

Canto al Vangelo

Gloria e lode a te, o Cristo!

Le tue parole, Signore, sono spirito e vita;
tu hai parole di vita eterna.

Gloria e lode a te, o Cristo!

VANGELO

Mt 5, 17-19
Dal Vangelo secondo  Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto.
Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

Di fronte alla seduzione del male sempre presente ed operante, siamo chiamati a porci con coraggio davanti alla legge di Dio che ci responsabilizza e qualifica come suo popolo. Preghiamo insieme, dicendo:

Poni, o Signore, la tua legge nei nostri cuori.

Perché la Chiesa, umile creatura della Parola di Dio, annunci sempre con fedeltà e coraggio il messaggio del vangelo. Preghiamo:

Perché le leggi che gli uomini si danno rispecchino sempre il meraviglioso ordine che Dio ha posto nel mondo, e contribuiscono all'armonia e alla pace. Preghiamo:

Perché i cristiani abbiano il coraggio di disapprovare e di non servirsi mai delle leggi umane contrarie ai principi evangelici del rispetto per la vita e del valore della famiglia. Preghiamo:

Perché i padri sappiano tramandare ai figli, con la parola e l'esempio, la legge di Dio con lo stesso amore con cui hanno dato loro la vita. Preghiamo:

Perché l'amore diffuso nei nostri cuori dallo Spirito Santo sia l'ultima e suprema norma del nostro comportamento di ogni giorno. Preghiamo:

Per i catechisti della nostra parrocchia.
Per chi è stato colpito da leggi ingiuste.

O Dio, nostra fortezza, che hai consegnato a Mosè la legge scritta, e l'hai impressa nel nostro cuore con il dito dello Spirito Santo, ascolta la nostra preghiera e rendici sempre fedeli esecutori della tua volontà salvifica. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Sulle Offerte

Accetta, o Signore, le offerte e le preghiere del tuo popolo e difendi da ogni pericolo i tuoi fedeli che celebrano i santi misteri. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Tu vuoi che ti glorifichiamo con la penitenza quaresimale, * perché la vittoria sul nostro peccato ci renda disponibili alle necessità dei poveri * a imitazione della tua bontà infinita. ** E noi, uniti a tutti gli angeli, * cantiamo a una sola voce + l'inno della tua gloria: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
Mi indicherai il sentiero della vita, * gioia piena alla tua presenza. (Sal 15, 11)

—(oppure)—
Chi osserverà e insegnerà i precetti del Signore * sarà grande nel regno dei cieli. (Cf. Mt 5, 19)

Dopo la Comunione

Il pane del cielo di cui ci siamo nutriti ci santifichi, o Signore, e, liberati da ogni colpa, ci renda degni delle tue promesse. Per Cristo nostro Signore.

Giovedì 24 marzo 2022    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2022-03-24.html

III Settimana del Tempo di Quaresima - Colore: viola

LETTURE: Ger 7, 23-28; Sal.94; Lc 11, 14-23.

Commento: La gioia del Signore sia la nostra forza.

“Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite… se io invece scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio”. Forse oggi parliamo di meno del demonio. Esiste il demonio e Gesù ne è consapevole. Il demonio è colui che divide e che ci inganna, che ci fa credere che Dio è un concorrente, non un alleato. Nel vangelo di oggi Gesù viene accusato di compiere miracoli mediante un potere magico. Davanti a questa pesante accusa Gesù comunque trova la forza di argomentare efficacemente. Infatti, quando noi non ci impegniamo interamente per il regno di Dio, lasciamo sempre campo aperto al diavolo. Ecco perché San Pietro paragona il demonio come un leone che rugge e gira sempre attorno in cerca di chi divorare. Quindi siamo chiamati ad essere attenti e vigilanti perché potremmo essere sconfitti facilmente. La quaresima, ce l’ha ricordato il nostro Abate Generale nella sua lettera circolare, è tempo di conversione, un’inversione di marcia, verso i valori che forse abbiamo perso di vista, le amicizie che abbiamo lasciato cadere, le gioie della condivisione e del camminare insieme verso Dio che riscopriamo come unico scopo della nostra esistenza. La gioia del Signore sia sempre la nostra forza.

Antifona d'Ingresso

«Io sono la salvezza del popolo», dice il Signore. * «In qualunque prova mi invocherete, vi esaudirò, * e sarò il vostro Signore per sempre».

Colletta

Dio grande e misericordioso, quanto più si avvicina la festa della nostra redenzione, tanto più cresca in noi il fervore per celebrare santamente il mistero della Pasqua. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Ger 7, 23-28

Dal libro del profeta Geremia.
Così dice il Signore:
«Questo ordinai loro: "Ascoltate la mia voce, e io sarò il vostro Dio e voi sarete il mio popolo; camminate sempre sulla strada che vi prescriverò, perché siate felici".
Ma essi non ascoltarono né prestarono orecchio alla mia parola; anzi, procedettero ostinatamente secondo il loro cuore malvagio e, invece di rivolgersi verso di me, mi hanno voltato le spalle.
Da quando i vostri padri sono usciti dall'Egitto fino ad oggi, io vi ho inviato con assidua premura tutti i miei servi, i profeti; ma non mi hanno ascoltato né prestato orecchio, anzi hanno reso dura la loro cervìce, divenendo peggiori dei loro padri.
Dirai loro tutte queste cose, ma non ti ascolteranno; li chiamerai, ma non ti risponderanno. Allora dirai loro: Questa è la nazione che non ascolta la voce del Signore, suo Dio, né accetta la correzione. La fedeltà è sparita, è stata bandita dalla loro bocca».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal.94

RIT: Ascoltate oggi la voce del Signore: non indurite il vostro cuore.

Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia.

Entrate: prostràti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il nostro Dio
e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce.

Se ascoltaste oggi la sua voce!
«Non indurite il cuore come a Merìba,
come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri:
mi misero alla prova
pur avendo visto le mie opere».

Canto al Vangelo

Gloria e lode a te, o Cristo!

Ritornate a me con tutto il cuore, dice il Signore,
perché sono misericordioso e pietoso.

Gloria e lode a te, o Cristo!

VANGELO

Lc 11, 14-23
Dal Vangelo secondo  Luca

In quel tempo, Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare e le folle furono prese da stupore. Ma alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo.
Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull'altra. Ora, se anche satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.
Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino.
Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

Il regno di Dio è tra noi, fino alla definitiva sconfitta delle forze del male. Preghiamo perché in questa lotta ci schieriamo sempre dalla parte del Cristo. Diciamo insieme:

Liberaci dal male, Signore.

Aiuta, o Signore, la tua Chiesa a conservarsi pura dalle suggestioni del male e a combatterlo con coraggio e determinazione. Preghiamo:

Rendici sensibili, Signore, alla tua voce che ci chiama a vivere l'alleanza stretta con noi nel battesimo, perché siamo trasformati in tuoi veri figli. Preghiamo:

Arricchisci, Signore, il tuo popolo con una nuova fioritura di santi, che con la forza dell'amore e del bene avvicinino il mondo a te. Preghiamo:

Aiutaci, Signore, a unificare tutto ciò che il male ha diviso, in modo che l'umanità, come una grande famiglia, riconosca te come l'unico Padre. Preghiamo:

Fa' che la nostra comunità ritrovi, nell'assemblea domenicale, la gioia e la forza di vivere l'impegno settimanale con spirito di generoso servizio. Preghiamo:

Per chi non ha la forza di liberarsi dal male.
Per chi, volontariamente, agisce contro Cristo.

O Dio fedele e giusto, non guardare alle nostre infedeltà e alla durezza del nostro cuore; la tua misericordia ci aiuti a vivere ascoltando fedelmente la tua voce. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen.

Sulle Offerte

Purificaci, o Signore, dal contagio del male, perché ti sia gradita la nostra offerta; non permettere che siamo attratti da falsi piaceri, tu che ci chiami a godere della vera gioia. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Tu vuoi che ti glorifichiamo con la penitenza quaresimale, * perché la vittoria sul nostro peccato ci renda disponibili alle necessità dei poveri * a imitazione della tua bontà infinita. ** E noi, uniti a tutti gli angeli, * cantiamo a una sola voce + l'inno della tua gloria: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
Tu hai dato, Signore, i tuoi precetti * perché siano osservati interamente. * Siano stabili le mie vie nel custodire i tuoi decreti. (Cf. Sal 118, 4-5)

—(oppure)—
«Chi non è con me, è contro di me, * chi non raccoglie con me, disperde», dice il Signore. (Lc 11, 23)

Dopo la Comunione

O Dio, che ci hai nutriti in questo sacramento, fa' che la forza della tua salvezza, operante nei santi misteri, trasformi tutta la nostra vita. Per Cristo nostro Signore.

Venerdì 25 marzo 2022    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2022-03-25.html

III Settimana del Tempo di Quaresima - Colore: bianco - SOLENNITA': Annunciazione del Signore

LETTURE: Is 7,10-14; 8,10; Sal 39; Eb 10, 4-10; Lc 1, 26-38.

Commento: Ave, rallegrati!

 “Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te”. Ci ricordiamo come l’Angelo era apparso pure a Zaccaria. Non l’aveva salutato però come accade a Maria nel Vangelo di oggi. Per bocca dell’Angelo Maria viene definita piena di grazia che significherebbe amata in pienezza, preservata. In piena Quaresima la festa di oggi pare sorgente più vera della Pasqua. Infatti diceva un famoso professore che: “Gesù non ha salvato il mondo solo a partire dagli ultimi giorni della sua vita terrena. Egli ha cominciato a salvare il mondo fin dal primo istante in cui è entrato nella storia. E questo ingresso lo ha fatto prima attraverso la libertà di questa donna e poi attraverso il suo grembo”. E’ ovvio che l’economia della salvezza inevitabilmente si mischia anche con le nostre scelte. Infatti scrisse Sant’Agostino: “Dio che ci ha fatto senza di noi, non ci salva senza di noi”. Oggi è festa del Dio che si fa uomo per fare strade con noi, e Maria è la protagonista, la porta d’ingresso di Dio nella nostra storia. E questo privilegio nessuno lo ha mai avuto, ecco perché Maria merita il nostro onore. La gioia che Eva ci tolse ci è ridata in Maria ecco perché è la nuova Eva, la porta della salvezza, il suo Sì, è quello che ha reso possibile tutto il resto: “ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola”. Dopo il dubbio viene la certezza, è quello che possiamo notare anche nella “discussione” tra l’Angelo Gabriele e Maria. La nostra vita è la somma delle nostre scelte, dei nostri, sì, dei nostri eccomi. Noi siamo le nostre scelte, osserva un famoso filosofo. Solo guardando a quanto abbiamo messo in gioco, quanto della nostra libertà, riusciremo anche a capire il punto, dove ci troviamo. “Ecco perché il male non è semplicemente fare scelte sbagliate, ma è innanzitutto non fare scelte”. E, molto spesso, la scusa per non fare mai scelte, è nel fatto, che non sempre capiamo tutto, che non sempre abbiamo sotto controllo le situazioni, che non sempre ci sentiamo pronti. Anche Maria si è trovata in una situazione simile, ma ha compreso che ad un certo punto della vita, ciò che più che conta è il rischio della libertà e non le rassicurazioni. Rischiamo. Solo nel “movimento” e non nella “stagnazione” c’è il guadagno, anche in quello eterno… Perché non importa tanto “quanto” guadagneremo ma che, quando il Signore verrà “ci trovi al lavoro”.

Antifona d'Ingresso

Entrando nel mondo il Signore disse: * «Eccomi, o Dio, io vengo per fare la tua volontà». (Cf. Eb 10, 5.7)

Gloria

Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini, amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati dal mondo abbi pietà di noi; tu che togli i peccati dal mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.

Colletta

O Padre, tu hai voluto che il tuo Verbo si facesse carne nel grembo della Vergine Maria: concedi a noi, che professiamo la fede nel nostro redentore, vero Dio e vero uomo, di essere partecipi della sua natura divina. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Is 7,10-14; 8,10

Dal libro del profeta Isaia
In quei giorni, il Signore parlò ad Acaz: «Chiedi per te un segno dal Signore, tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure dall'alto».
Ma Acaz rispose: «Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore».
Allora Isaìa disse: «Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta stancare gli uomini, perché ora vogliate stancare anche il mio Dio? Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele, perché Dio è con noi».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal 39

RIT: Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà.

Sacrificio e offerta non gradisci,
gli orecchi mi hai aperto,
non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato.
Allora ho detto: «Ecco, io vengo».

«Nel rotolo del libro su di me è scritto
di fare la tua volontà:
mio Dio, questo io desidero;
la tua legge è nel mio intimo».

Ho annunciato la tua giustizia
nella grande assemblea;
vedi: non tengo chiuse le labbra,
Signore, tu lo sai.

Non ho nascosto la tua giustizia
dentro il mio cuore,
la tua verità e la tua salvezza
ho proclamato.

Seconda Lettura

Eb 10, 4-10

Dalla lettera agli Ebrei.
Fratelli, è impossibile che il sangue di tori e di capri elimini i peccati. Per questo, entrando nel mondo, Cristo dice:
«Tu non hai voluto né sacrificio né offerta,
un corpo invece mi hai preparato.
Non hai gradito
né olocausti né sacrifici per il peccato.
Allora ho detto: "Ecco, io vengo
– poiché di me sta scritto nel rotolo del libro –
per fare, o Dio, la tua volontà"».
Dopo aver detto: «Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato», cose che vengono offerte secondo la Legge, soggiunge: «Ecco, io vengo a fare la tua volontà». Così egli abolisce il primo sacrificio per costituire quello nuovo. Mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell'offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Canto al Vangelo

Gloria e lode a te, o Cristo!

Il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria.

Gloria e lode a te, o Cristo!

VANGELO

Lc 1, 26-38
Dal Vangelo secondo  Luca

In quel tempo, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all'angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch'essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l'angelo si allontanò da lei.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

Maria è l'arca della nuova ed eterna alleanza;
in lei si compie per opera dello Spirito Santo
il mistero del Figlio di Dio fatto uomo per la salvezza del mondo.
In comunione di fede e di speranza con la Vergine annunziata,
rivolgiamo al Padre la nostra preghiera.

R. Si compia in noi la tua parola, Signore.

Perché l'umanità accolga docilmente l'annunzio dell'angelo
con tutto il suo carico di novità e di grazia, preghiamo. R.

Perché sul modello di Cristo, servo obbediente,
sappiamo aderire con amore alla volontà del Padre
e metterla al centro delle nostre scelte di vita, preghiamo. R.

Perché il deserto dell'incredulità e della durezza dei cuori
fiorisca in opere di giustizia e di pace, preghiamo. R.

Perché in Cristo nuovo Adamo e in Maria nuova Eva
sia riconosciuta la vera immagine della persona umana,
uscita dalle mani dell'artefice divino
con il soffio creatore dello Spirito, preghiamo. R.

Perché la sapienza del Vangelo ispiri sempre l'umanità
che progetta, soffre, spera,
e la orienti nel cammino verso il Signore che viene, preghiamo. R.

Infondi nel nostro spirito la tua grazia, o Padre;
tu che all'annunzio dell'angelo
ci hai rivelato l'incarnazione del tuo Figlio,
per la sua passione e la sua croce,
con l'intercessione della beata Vergine Maria,
guidaci alla gloria della risurrezione.
Per Cristo nostro Signore.

R. Amen.

Sulle Offerte

Accogli con bontà, Dio onnipotente, l'offerta della tua Chiesa, perché, riconoscendo le sue origini nell'incarnazione del tuo Figlio unigenito, esulti di gioia in questa celebrazione dei suoi misteri. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, + per Cristo Signore nostro. ** All'annuncio dell'angelo la Vergine accolse nella fede la tua parola, * e per l'azione misteriosa dello Spirito Santo concepì e portò in grembo con ineffabile amore il primogenito dell'umanità nuova, * che doveva compiere le promesse d'Israele + e rivelarsi al mondo come il Salvatore atteso dalle genti. ** Per questo mistero, le schiere degli angeli adorano la tua gloria * e per l'eternità si allietano al tuo cospetto. * Al loro canto concedi, o Signore, + che si uniscano le nostre umili voci nell'inno di lode: **

Antifona alla Comunione

Ecco, la Vergine concepirà e darà alla luce un figlio: * lo chiamerà Emmanuele, Dio con noi. (Cf. Is 7, 14)

Dopo la Comunione

O Padre, che ci hai accolti alla tua mensa, conferma in noi il dono della vera fede, perché, riconoscendo nel Figlio della Vergine il tuo Verbo fatto uomo, per la potenza della sua risurrezione possiamo giungere alla gioia eterna. Per Cristo nostro Signore.

Sabato 26 marzo 2022    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2022-03-26.html

III Settimana del Tempo di Quaresima - Colore: viola

LETTURE: Os 6, 1-6; Sal.50; Lc 18, 9-14.

Commento: Chi dei due?

“Gesù disse questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti”. Infatti ci accompagna sempre questa tentazione di pensare che il fatto di credere ci renda migliori degli altri. Ecco il nostro guai, l’idea del merito. Nel vangelo di oggi invece, Gesù ci dice che umanamente non meritiamo nulla, tutto è grazia. Dio ci ama come siamo! La fede serve a riscoprire quanto siamo anche umani e quante nostre umane fragilità portiamo addosso. Ecco perché non va bene quando diciamo pregando: “Grazie perché mi hai dato la vita, grazie perché mi hai dato la fede, grazie perché cerco di seguire ciò che mi hai domandato, grazie perché mi sforzo a non trasgredire, ma grazie soprattutto perché non faccio schifo come quello lì”. Ed è questo il significato profondo della parabola raccontata da Gesù nella pericope di oggi: “Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto possiedo. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore”. È ovvio che tra i due è il secondo che si trova nella logica giusta, quella dell’umiltà, la logica di chi si sente bisognoso del perdono, della misericordia, dell’amore. La quaresima è tempo di fermarci un po’a riflettere sulla vita… Sull’esempio del pubblicano impariamo a toccare e riconoscere nostri propri limiti e affidarci alla misericordia di Dio. “Io vi dico: questi tornò a casa sua giustificato, a differenza dell’altro, perché chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato”. “La memoria delle nostre cadute dovrebbe toglierci ogni residuo di presunzione, superbia e vanagloria”, disse un saggio.

Antifona d'Ingresso

Benedici il Signore, anima mia, * non dimenticare tutti i suoi benefici: * egli perdona tutte le tue colpe. (Sal 102, 2-3)

Colletta

O Dio, nostro Padre, che nella celebrazione della Quaresima ci fai pregustare la gioia della Pasqua, donaci di contemplare e vivere i misteri della redenzione per godere la pienezza dei suoi frutti. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Os 6, 1-6

Dal libro del profeta Osea.
«Venite, ritorniamo al Signore:
egli ci ha straziato ed egli ci guarirà.
Egli ci ha percosso ed egli ci fascerà.
Dopo due giorni ci ridarà la vita
e il terzo ci farà rialzare,
e noi vivremo alla sua presenza.
Affrettiamoci a conoscere il Signore,
la sua venuta è sicura come l'aurora.
Verrà a noi come la pioggia d'autunno,
come la pioggia di primavera che feconda la terra».
Che dovrò fare per te, Èfraim,
che dovrò fare per te, Giuda?
Il vostro amore è come una nube del mattino,
come la rugiada che all'alba svanisce.
Per questo li ho abbattuti per mezzo dei profeti,
li ho uccisi con le parole della mia bocca
e il mio giudizio sorge come la luce:
poiché voglio l'amore e non il sacrificio,
la conoscenza di Dio più degli olocàusti.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal.50

RIT: Voglio l'amore e non il sacrificio.

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.

Tu non gradisci il sacrificio;
se offro olocàusti, tu non li accetti.
Uno spirito contrito è sacrificio a Dio;
un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi.

Nella tua bontà fa' grazia a Sion,
ricostruisci le mura di Gerusalemme.
Allora gradirai i sacrifici legittimi,
l'olocàusto e l'intera oblazione.

Canto al Vangelo

Gloria e lode a te, o Cristo!

Oggi non indurite il vostro cuore,
ma ascoltate la voce del Signore.

Gloria e lode a te, o Cristo!

VANGELO

Lc 18, 9-14
Dal Vangelo secondo  Luca

In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l'intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri:
«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l'altro pubblicano.
Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: "O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo".
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: "O Dio, abbi pietà di me peccatore".
Io vi dico: questi, a differenza dell'altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

La giustificazione e la salvezza non sono opera nostra ma dono della misericordia infinita di Dio. Invochiamo perciò il Signore perché, nella nostra povertà, egli ci accolga e ci riconcili. Diciamo insieme:

Signore, pietà di noi peccatori.

Perché la Chiesa proclami continuamente la misericordia di Dio che la chiama a nuova conversione, purificandola e rinnovandola con il suo amore. Preghiamo:

Perché nessun uomo pretenda di possedere tutta la verità, ma tutti la ricerchino e la servano con umiltà. Preghiamo:

Perché chi pensa alla religione solo come ad un insieme di pratiche esteriori, possa comprendere che il vero culto a Dio è nel coinvolgimento del cuore. Preghiamo:

Perché la coscienza dei cristiani si opponga ai peccati collettivi delle nazioni, come la corsa agli armamenti, lo sfruttamento dei poveri, la soppressione della vita, e aiuti l'uomo a ritrovare la via della riconciliazione. Preghiamo:

Perché il sangue di Cristo versato per molti ci faccia vivere l'esperienza di essere amati dall'infinito amore del Padre. Preghiamo:

Per chi si è rivolto a noi chiedendoci perdono.
Per chi abbiamo considerato inferiore a noi.

O Signore, che pervadi il nostro cuore con la tua potenza quando la nostra conversione è profonda e sincera, accetta la preghiera che ti rivolgiamo: fa' che il nostro cuore non aderisca mai a ciò che impedisce l'incontro vero con te. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Sulle Offerte

O Dio, che ci doni la grazia di accostarci con animo purificato ai tuoi misteri, concedi che, facendo memoria di quanto ci è stato trasmesso, innalziamo la lode a te gradita. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Tu vuoi che ti glorifichiamo con la penitenza quaresimale, * perché la vittoria sul nostro peccato ci renda disponibili alle necessità dei poveri * a imitazione della tua bontà infinita. ** E noi, uniti a tutti gli angeli, * cantiamo a una sola voce + l'inno della tua gloria: **

Antifona alla Comunione

Il pubblicano, fermatosi a distanza, * si batteva il petto dicendo: * «O Dio, abbi pietà di me peccatore». (Lc 18, 13)

Dopo la Comunione

Dio di misericordia, concedi a noi di celebrare sempre con sincera devozione e di ricevere con spirito di fede i sacramenti che ci doni con inesauribile larghezza. Per Cristo nostro Signore.

Domenica 27 marzo 2022    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2022-03-27.html

IV Domenica del Tempo di Quaresima - Colore: rosa

LETTURE: Gs 5, 9. 10-12; Sal 33; 2 Cor 5, 17-21; Lc 15, 1-3. 11-32.

Commento: Mi alzerò e ritornerò, e dirò: perdonami...

«I farisei e gli scribi mormoravano: «Costui riceve i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola». Le mormorazioni degli scribi e dei farisei nascono da un atteggiamento che abbiamo notato anche nel vangelo di ieri cioè l’intima presunzione di essere giusti. Con il vangelo di oggi siamo proprio nella parte più bella del vangelo di Luca cioè quella consacrata alla misericordia di Dio. Il vero protagonista di questa parabola non è il figlio prodigo ma piuttosto il padre che fa conoscere chi è Dio per l’uomo che si riconosce peccatore: amore infinito, misericordia. Scrisse Sant’Ambrogio: “non leggo nella Bibbia che Dio si sia riposato quando creò il cielo e la terra; o quando creò il mare e le piante; leggo che si è riposato quando creò l’uomo, perché finalmente aveva trovato uno cui potesse perdonare”. È la gioia che prova nell'amare ciò che sembra essere ormai smarrito. Per questo racconta due parabole simili che in entrambi i casi portano questa affermazione: “c’è più gioia di…”. La prima parabola è quella della pecora smarrita, e che il pastore va a cercare come se fosse la più cara. E quindi lascia da parte le novantanove, pur di trovare quell'unica pecorella. Infatti, diceva un amico, “si incontra l’amore solo quando si incontra qualcuno che ti ama come se tu valessi tutto, più degli altri, più di ogni altra cosa. Solo quando ti senti prediletto senti che l’amore ti salva. L’amore che ama tutti allo stesso modo non è amore che ti cambia la vita.” Incontrare Gesù significa incontrare un amore di predilezione, un amore che cambia la vita. La seconda parabola descrive una donna che perde una moneta e finché non la ritrova non smette di cercarla: «E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo: Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta». Bellissima esperienza dell’amore che non si arrende e che trascende ogni difficoltà. È l’amore delle mamme che non lasciano i loro figli anche quando tutti sono scapati. La conclusione però è comune a queste tre parabole: «Così, vi dico, c'è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte». La quaresima è anche tempo di lasciarsi raggiungere da questo amore, convertendosi, decidendo come il figlio prodigo.

Antifona d'Ingresso

Rallegrati, Gerusalemme, * e voi tutti che l'amate radunatevi. * Sfavillate di gioia con essa, * voi che eravate nel lutto. * Così gioirete e vi sazierete al seno delle sue consolazioni. (Cf. Is 66, 10-11)

Gloria

Si tralascia il "Gloria".

Colletta

—(antica)—
O Padre, che per mezzo del tuo Figlio operi mirabilmente la redenzione del genere umano, concedi al popolo cristiano di affrettarsi con fede viva e generoso impegno verso la Pasqua ormai vicina. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

—(oppure)—
O Padre, che in Cristo crocifisso e risorto offri a tutti i tuoi figli l'abbraccio della riconciliazione, donaci la grazia di una vera conversione, per celebrare con gioia la Pasqua dell'Agnello. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Gs 5, 9. 10-12

Dal libro di Giosuè.
In quei giorni, il Signore disse a Giosuè: «Oggi ho allontanato da voi l'infamia dell'Egitto».
Gli Israeliti rimasero accampati a Gàlgala e celebrarono la Pasqua al quattordici del mese, alla sera, nelle steppe di Gerico.
Il giorno dopo la Pasqua mangiarono i prodotti della terra, àzzimi e frumento abbrustolito in quello stesso giorno.
E a partire dal giorno seguente, come ebbero mangiato i prodotti della terra, la manna cessò. Gli Israeliti non ebbero più manna; quell'anno mangiarono i frutti della terra di Canaan.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal 33

RIT: Gustate e vedete com'è buono il Signore.

Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.

Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato.

Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.

Seconda Lettura

2 Cor 5, 17-21

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi.
Fratelli, se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove.
Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione. Era Dio infatti che riconciliava a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione.
In nome di Cristo, dunque, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio.
Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Canto al Vangelo

Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!

Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò:
Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te.

Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!

VANGELO

Lc 15, 1-3. 11-32
Dal Vangelo secondo  Luca

In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro».
Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: "Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta". Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: "Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati". Si alzò e tornò da suo padre.
Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: "Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio". Ma il padre disse ai servi: "Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l'anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato". E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: "Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo". Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: "Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso". Gli rispose il padre: "Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato"».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Professione di Fede

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili.
Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

Preghiera dei Fedeli

Uniamo le nostre anime e le nostri voci,
perché la comune preghiera sia capace di attraversare le nubi
e di giungere, come il grido del povero, fino al trono di Dio.

R. Ascolta, o Padre, la voce del tuo popolo.

Perché i candidati al Battesimo nella grande veglia di Pasqua
siano accolti come un grande dono del Padre
e risveglino in tutti noi la coscienza di essere una sola famiglia
nata nelle acque del Battesimo per opera dello Spirito, preghiamo. R.

Perché tutti ritorniamo al nostro fonte battesimale,
per rinnovare la rinunzia al maligno e l'adesione di fede a Cristo,
che valgono come statuto della nostra vita, preghiamo. R.

Perché accogliendo l'invito del Signore ci rivolgiamo al ministro del perdono,
per celebrare insieme il sacramento della riconciliazione,
battesimo delle lacrime e segno della nostra conversione, preghiamo. R.

Perché i figli prodighi e dispersi
sentano la nostalgia della casa del Padre
e si uniscano al banchetto della fraternità, preghiamo. R.

Perché la Chiesa qui presente intorno all'altare
si purifichi da tutto ciò che oscura la fede,
indebolisce la speranza ed estingue la carità,
per celebrare in una vera comunione di anime la festa pasquale, preghiamo. R.

O Padre, che hai cura dei deboli,
rivolgi il tuo sguardo misericordioso
su quanti attendono il tuo soccorso e il tuo perdono,
perché, restituiti alla speranza
dalla morte redentrice del tuo Figlio,
innalziamo a te il canto della riconoscenza e della lode.
Per Cristo nostro Signore.

R. Amen.

Sulle Offerte

Ti presentiamo con gioia, o Signore, i doni della redenzione eterna: concedi a noi di venerarli con fede e di offrirli degnamente per la salvezza del mondo. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Con il digiuno quaresimale tu vinci le nostre passioni, elevi lo spirito, * infondi la forza e doni il premio, + per Cristo Signore nostro. ** Per mezzo di lui gli Angeli lodano la tua gloria, * le Dominazioni ti adorano, le Potenze ti venerano con tremore; * a te inneggiano i cieli dei cieli e i Serafini, + uniti in eterna esultanza. ** Al loro canto concedi, o Signore, * che si uniscano le nostre umili voci + nell'inno di lode: **

Antifona alla Comunione

Figlio, bisognava far festa e rallegrarsi, * perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, * era perduto ed è stato ritrovato. (Lc 15, 32)
Oppure:
Gerusalemme è costruita come città salda e compatta. * È là che salgono le tribù, le tribù del Signore, * secondo la legge d'Israele, * per lodare il nome del Signore. (Cf. Sal 121, 3-4)

Dopo la Comunione

O Dio, che illumini ogni uomo che viene in questo mondo, fa' risplendere su di noi la luce della tua grazia, perché i nostri pensieri siano conformi alla tua sapienza e possiamo amarti con cuore sincero. Per Cristo nostro Signore.

Orazione sul popolo

Custodisci, o Signore, coloro che ti supplicano, sorreggi chi è fragile, vivifica sempre con la tua luce quanti camminano nelle tenebre del mondo e concedi loro, liberati da ogni male, di giungere ai beni eterni. Per Cristo nostro Signore.