Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
08 - 14 Marzo 2020
Tempo di Quaresima II, Colore viola
Lezionario: Ciclo A, Salterio: sett. 2

Domenica 08 marzo 2020    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2020-03-08.html

II Domenica del Tempo di Quaresima - Colore: viola

LETTURE: Gn 12, 1-4; Sal. 32; 2 Tm 1, 8-10; Mt 17, 1-9.

Commento: «Questi è il Figlio mio, l’amato. Ascoltatelo».

Gesù più volte aveva preannunciato ai suoi la sua prossima dipartita. «Il Figlio dell’uomo, disse, deve soffrire molto, essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, essere messo a morte e risorgere il terzo giorno». Gli Apostoli non comprendono: la notizia è troppo lontana dai loro pensieri e dalle loro attese. Gesù viene incontro alla loro debolezza: «Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte». In disparte, su un alto monte con tre testimoni, Mosè ed Elia, fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. I tre testimoni hanno il privilegio di contemplare una meravigliosa trasfigurazione e di poter udire una voce inconfondibile: quel Gesù che aveva sconvolto i suoi discepoli, parlando di morte, sul Tabor mostra un lembo della sua gloria e il Padre celeste proclama «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo!». Ora non possono più dubitare: Gesù condannato a morte è il Figlio di Dio, il Padre ha posto in Lui il suo compiacimento perché sta adempiendo l’opera che gli è stata affidata e come egli l’aveva descritta agli apostoli, quindi “ascoltatelo”. «Alzatevi e non temete» dice loro Gesù. E aggiunge: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti». La trasfigurazione brillerà in pienezza e per tutti quando anche noi, risorti con lui, potremo gioire la nostra Pasqua.

Antifona d'Ingresso

Il mio cuore ripete il tuo invito: «Cercate il mio volto!». * Il tuo volto, o Signore, io cerco, non nascondermi il tuo volto. (Sal 26, 8-9)
Oppure:
Ricordati, Signore, della tua misericordia * e del tuo amore che è da sempre. * Non trionfino su di noi i nemici. * Da ogni angoscia salvaci, Dio d'Israele. (Cf. Sal 24, 6.2.22)

Colletta

—(antica)—
O Padre, che ci chiami ad ascoltare il tuo amato Figlio, guidaci con la tua parola, perché purificati interiormente, possiamo godere la visione della tua gloria. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

—(oppure)—
O Dio, che hai chiamato alla fede i nostri padri e per mezzo del Vangelo hai fatto risplendere la vita, aprici all'ascolto del tuo Figlio, perché, accogliendo in noi il mistero della croce, possiamo essere con lui trasfigurati nella luce. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Gn 12, 1-4

Dal libro della Gènesi
In quei giorni, il Signore disse ad Abram:
«Vàttene dalla tua terra, dalla tua parentela e dalla casa di tuo padre, verso la terra che io ti indicherò.
Farò di te una grande nazione e ti benedirò, renderò grande il tuo nome e possa tu essere una benedizione.
Benedirò coloro che ti benediranno e coloro che ti malediranno maledirò, e in te si diranno benedette tutte le famiglie della terra». Allora Abram partì, come gli aveva ordinato il Signore.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal. 32

RIT: Donaci, Signore, il tuo amore: in te speriamo.

Retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell'amore del Signore è piena la terra.

Ecco, l'occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.

L'anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo.

Seconda Lettura

2 Tm 1, 8-10

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
Figlio mio, con la forza di Dio, soffri con me per il Vangelo. Egli infatti ci ha salvati e ci ha chiamati con una vocazione santa, non già in base alle nostre opere, ma secondo il suo progetto e la sua grazia. Questa ci è stata data in Cristo Gesù fin dall'eternità, ma è stata rivelata ora, con la manifestazione del salvatore nostro Cristo Gesù. Egli ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita e l'incorruttibilità per mezzo del Vangelo.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Canto al Vangelo

Lode e onore a te, Signore Gesù

Dalla nube luminosa, si udì la voce del Padre:
«Questi è il mio Figlio, l'amato: ascoltatelo!».

Lode e onore a te, Signore Gesù

VANGELO

Mt 17, 1-9
Dal Vangelo secondo  Matteo

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo».
All'udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.
Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell'uomo non sia risorto dai morti».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Professione di Fede

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili.
Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

Preghiera dei Fedeli

Si apre davanti a noi il cammino della Quaresima,
con le sue tappe, le sue leggi, i suoi traguardi.
E' un grande impegno per tutti.
E' il tempo prezioso, la primavera dello Spirito,
la grande scuola della fede.
Chiediamo al Signore che ci renda docili alla sua Parola,
per giungere completamente trasformati alla santa Pasqua.

R. Guidaci, Signore, con il tuo Spirito.

Perché in questa Quaresima impariamo a seguire il nostro maestro e modello,
Gesù Cristo, uomo nuovo,
progetto di una umanità riconciliata con il Padre, preghiamo. R.

Perché, specialmente in questo tempo,
riscopriamo la domenica come un giorno diverso dagli altri:
il giorno del Signore, il giorno della comunità,
il giorno della riconciliazione e dell'amicizia aperta a tutti i fratelli, preghiamo. R.

Perché in ognuno di questi quaranta giorni troviamo spazio e tempo
da dedicare alla preghiera e alla meditazione della Parola,
per conoscere ciò che Dio vuole da noi e attuarlo nella nostra vita, preghiamo. R.

Perché ogni famiglia scopra la dimensione domestica della Quaresima:
apra il libro del Vangelo, crei occasioni di preghiera comune
e, cordialmente unita nella carità,
faccia di ogni casa un luogo di accoglienza fraterna, preghiamo. R.

Perché l'itinerario della Quaresima abbia per ciascuno di noi
il suo culmine nel rito della penitenza e nella comunione pasquale,
come segni sacramentali della nostra conversione, preghiamo. R.

O Signore, che ci offri ancora una volta
un tempo propizio per ricuperare il vero senso della vita
e riconciliarci con te e con i fratelli,
fà che tutti insieme, sulle orme di Gesù,
camminiamo giorno per giorno verso la gioia pasquale.
Per Cristo nostro Signore.

R. Amen.

Sulle Offerte

Questa offerta, Padre misericordioso, ci ottenga il perdono dei nostri peccati e ci santifichi nel corpo e nello spirito, perché possiamo celebrare degnamente le feste pasquali. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, + per Cristo Signore nostro. ** Egli, dopo aver dato ai discepoli l'annuncio della sua morte, sul santo monte manifestò la sua gloria * e chiamando a testimoni la legge e i profeti * indicò agli apostoli che solo attraverso la passione + possiamo giungere al trionfo della risurrezione. ** E noi, uniti agli angeli del cielo, * acclamiamo senza fine la tua santità, * cantando l'inno di lode: **

Antifona alla Comunione

Questi è il Figlio mio, l'amato: * in lui ho posto il mio compiacimento. * Ascoltatelo. (Mt 17, 5)

Dopo la Comunione

Per la partecipazione ai tuoi gloriosi misteri vogliamo renderti grazie, o Signore, perché a noi ancora pellegrini sulla terra fai pregustare i beni del cielo. Per Cristo nostro Signore.

Orazione sul popolo

Benedici sempre i tuoi fedeli, o Padre, + perché, aderendo al Vangelo del tuo Figlio unigenito, * possano desiderare e raggiungere la gloria manifestata agli apostoli in tutta la sua bellezza. Per Cristo nostro Signore.

Lunedì 09 marzo 2020    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2020-03-09.html

II Settimana del Tempo di Quaresima - Colore: viola

LETTURE: Dn 9, 4-10; Sal.78; Lc 6, 36-38.

Commento: Siate misericordiosi.

L’opera meravigliosa, la più importante e decisiva della nostra storia è la redenzione, il riscatto gratuito del nostro peccato, la manifestazione in Cristo della sua infinita misericordia. Viene di conseguenza che noi, così resi liberi dal male, riportati alla nostra primitiva bellezza, resi tutti fratelli in Cristo, dobbiamo amare il nostro prossimo. Gesù ha scandito: «Il mio comandamento è questo: amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi». E per ricordarci la totalità dell’amore che ci ha donato afferma: «Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici». Oggi ci esorta: «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio». Ci vuol dire che siamo noi con i nostri comportamenti a stabilire la misura delle grazie ch ci vengono generosamente indirizzate dal Cielo. Un cuore chiuso al perdono, reso incapace di misericordia, che nega amore al prossimo, diventa, per sua colpa inabile all’Amore di Dio, pone un ostacolo insuperabile; in quel cuore non c’è spazio per la grazia divina e ahimè, neanche per quella umana. È una triste autocondanna alla peggiore aridità spirituale. Donaci, Signore di avere sempre in noi la forza di osservare i comandamenti del tuo amore.

Antifona d'Ingresso

Riscattami, o Signore, e abbi pietà di me. * Il mio piede è sul retto sentiero; * benedirò il Signore in mezzo all'assemblea. (Cf. Sal 25, 11-12)

Colletta

O Dio, che hai ordinato la penitenza del corpo come medicina dell'anima, fa' che ci asteniamo da ogni peccato per avere la forza di osservare i comandamenti del tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Dn 9, 4-10

Dal libro del profeta Daniele.
Signore Dio, grande e tremendo, che sei fedele all'alleanza e benevolo verso coloro che ti amano e osservano i tuoi comandamenti, abbiamo peccato e abbiamo operato da malvagi e da empi, siamo stati ribelli, ci siamo allontanati dai tuoi comandamenti e dalle tue leggi! Non abbiamo obbedito ai tuoi servi, i profeti, i quali nel tuo nome hanno parlato ai nostri re, ai nostri prìncipi, ai nostri padri e a tutto il popolo del paese.
A te conviene la giustizia, o Signore, a noi la vergogna sul volto, come avviene ancora oggi per gli uomini di Giuda, per gli abitanti di Gerusalemme e per tutto Israele, vicini e lontani, in tutti i paesi dove tu li hai dispersi per i delitti che hanno commesso contro di te.
Signore, la vergogna sul volto a noi, ai nostri re, ai nostri prìncipi, ai nostri padri, perché abbiamo peccato contro di te; al Signore, nostro Dio, la misericordia e il perdono, perché ci siamo ribellati contro di lui, non abbiamo ascoltato la voce del Signore, nostro Dio, né seguito quelle leggi che egli ci aveva dato per mezzo dei suoi servi, i profeti.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal.78

RIT: Signore, non trattarci secondo i nostri peccati.

Non imputare a noi le colpe dei nostri antenati:
presto ci venga incontro la tua misericordia,
perché siamo così poveri!

Aiutaci, o Dio, nostra salvezza,
per la gloria del tuo nome;
liberaci e perdona i nostri peccati
a motivo del tuo nome.

Giunga fino a te il gemito dei prigionieri;
con la grandezza del tuo braccio
salva i condannati a morte.

E noi, tuo popolo e gregge del tuo pascolo,
ti renderemo grazie per sempre;
di generazione in generazione narreremo la tua lode.

Canto al Vangelo

Lode e onore a te, Signore Gesù

Le tue parole, Signore, sono spirito e vita;
tu hai parole di vita eterna.

Lode e onore a te, Signore Gesù

VANGELO

Lc 6, 36-38
Dal Vangelo secondo  Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati.
Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

Il Signore che nella santa Quaresima chiama a conversione il suo popolo, perché riconosca e confessi le colpe, ora guarda a noi con particolare sollecitudine ascoltando la nostra supplica:

Perdona, Signore, le nostre colpe.

Per la Chiesa che parla alle coscienze degli uomini, perché il suo messaggio sia accolto con favore e contribuisca al discernimento della verità. Preghiamo:

Per l'uomo che è tentato di costruirsi una morale personale, perché con umiltà si metta in ascolto e in dialogo con Dio e con gli altri. Preghiamo:

Per quanti, specialmente fra i giovani, hanno perso il senso del peccato, perché riconoscano l'opportunità di lasciarsi nuovamente evangelizzare. Preghiamo:

Per i bambini della prima confessione, perché nell'incontro sacramentale con il sacerdote sperimentino la gioia dell'incontro con Dio Padre. Preghiamo:

Per noi che abbiamo iniziato questa eucaristia confessando i nostri peccati, perché, liberati da ogni male, perseveriamo nella grazia divina sicuri da ogni turbamento. Preghiamo:

Per i fedeli che ritornano al sacramento della riconciliazione dopo molti anni.
Per il sacerdote che accoglie, ascolta, riconcilia, esorta il peccatore convertito.

O Dio, che non misuri il tuo perdono secondo le nostre categorie, aiutaci a non giudicare e condannare, ma a praticare la misericordia e il perdono. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Sulle Offerte

O Signore, che ci doni la grazia di servirti nei santi misteri, accogli nella tua bontà le nostre preghiere e liberaci dalle seduzioni del peccato. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Ogni anno tu doni ai tuoi fedeli di prepararsi con gioia, purificati nello spirito, alla celebrazione della Pasqua, * perché, assidui nella preghiera e nella carità operosa, * attingano ai misteri della redenzione la pienezza della vita nuova + in Cristo tuo Figlio, nostro salvatore. ** E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli, * ai Troni e alle Dominazioni e alla moltitudine dei cori celesti, * cantiamo con voce incessante + l'inno della tua gloria: **

Antifona alla Comunione

«Siate misericordiosi, * come è misericordioso il Padre vostro», * dice il Signore. (Lc 6, 36)

Dopo la Comunione

Ci purifichi da ogni colpa, o Signore, questa comunione al tuo sacramento e ci renda partecipi della gioia eterna. Per Cristo nostro Signore.

Martedì 10 marzo 2020    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2020-03-10.html

II Settimana del Tempo di Quaresima - Colore: viola

LETTURE: Is 1, 10.16-20; Sal.49; Mt 23, 1-12.

Commento: Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo.

È inevitabile che avvengano scandali perché esiste il male e perché si diffonde, si ostenta, si propone e talvolta dilaga, satana poi aggiunge il resto. Sono deboli le difese e poco si lotta per allontanarle. Gesù vuol farci comprendere tutta la gravità del peccato dello scandalo e i tristi e perniciosi guai che produce. E aggiunge un aggravante, se poi, lo scandalo va ad infangare la purezza degli innocenti, anche uno solo di questi piccoli che credono e vivono la fede, la bellezza e il candore di Dio, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare. Non ci deve sorprendere questa inusitata severità da parte del Signore: spesso lo scandalo con il disprezzo delle cose belle e sante di Dio, diventa un vero e proprio sacrilegio. Dobbiamo poi, con consapevolezza e con la dovuta umiltà, riflettere sugli scandali che vanno ad intaccare i valori primari e la missione stessa della chiesa con i comportamenti indegni dei suoi ministri: Gesù infatti si rivolge alla folla, ma anche ai suoi discepoli, quelli del suo tempo e ora a noi: Sulla cattedra di Mosè, ai primi posti a guida della Chiesa siedono santi e peccatori, talvolta veri e propri traditori. Gesù avverte: Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi ostentano la verità e non la osservano. Con falso zelo legano fardelli pesanti sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito. Si intrecciano cattivi esempi e una falsa morale! Altro motivo di grave scandalo dei falsi pastori: Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: cercano, ottengono e si compiacciono dei posti d’onore, dei primi seggi nella gerarchia, di titoli altisonanti ma portano se stessi e non Cristo. Tuttavia inveire, accanirsi, condannare i traditori e gli autori degli scandali è doveroso per la Madre Chiesa purché non dimentichi che la sua prima missione è quella di soccorrere, aiutare a guarire i suoi figli malati: lo scandalo, ma qualsiasi peccato, da chiunque sia praticato non autorizza nessuno a infliggere condanne definitive. Questo spetta soltanto all’Onnipotente Signore, giusto giudice e Padre di misericordia.

Antifona d'Ingresso

Conserva la luce ai miei occhi, o Signore, * perché non mi sorprenda il sonno della morte * e il mio nemico non dica: «L'ho vinto!».

Colletta

Custodisci con continua benevolenza, o Padre, la tua Chiesa e poiché, a causa della debolezza umana, non può sostenersi senza di te, il tuo aiuto la liberi sempre da ogni pericolo e la guidi alla salvezza eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Is 1, 10.16-20

Dal libro del profeta Isaia.
Ascoltate la parola del Signore,
capi di Sòdoma;
prestate orecchio all'insegnamento del nostro Dio,
popolo di Gomorra!
«Lavatevi, purificatevi,
allontanate dai miei occhi il male delle vostre azioni.
Cessate di fare il male,
imparate a fare il bene,
cercate la giustizia,
soccorrete l'oppresso,
rendete giustizia all'orfano,
difendete la causa della vedova».
«Su, venite e discutiamo
– dice il Signore.
Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto,
diventeranno bianchi come neve.
Se fossero rossi come porpora,
diventeranno come lana.
Se sarete docili e ascolterete,
mangerete i frutti della terra.
Ma se vi ostinate e vi ribellate,
sarete divorati dalla spada,
perché la bocca del Signore ha parlato».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal.49

RIT: A chi cammina per la retta via mostrerò la salvezza di Dio.

Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici,
i tuoi olocàusti mi stanno sempre davanti.
Non prenderò vitelli dalla tua casa
né capri dai tuoi ovili.

Perché vai ripetendo i miei decreti
e hai sempre in bocca la mia alleanza,
tu che hai in odio la disciplina
e le mie parole ti getti alle spalle?

Hai fatto questo e io dovrei tacere?
Forse credevi che io fossi come te!
Ti rimprovero: pongo davanti a te la mia accusa.
Chi offre la lode in sacrificio, questi mi onora;
a chi cammina per la retta via
mostrerò la salvezza di Dio.

Canto al Vangelo

Lode e onore a te, Signore Gesù

Liberatevi da tutte le iniquità commesse, dice il Signore,
e formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo.

Lode e onore a te, Signore Gesù

VANGELO

Mt 23, 1-12
Dal Vangelo secondo  Matteo

In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:
«Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito.
Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d'onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati "rabbì" dalla gente.
Ma voi non fatevi chiamare "rabbì", perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate "padre" nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare "guide", perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo.
Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

Dio, unico nostro Padre, da cui trae origine ogni paternità sulla terra, si china su di noi e accoglie la nostra preghiera. Diciamo insieme:

Donaci un cuore umile, Signore.

Perché i ministri di Dio e della Chiesa preferiscano servire che essere serviti, dimostrando che vi è una sola autorità, quella del Padre celeste, e un solo insegnamento, quello del Figlio Gesù. Preghiamo:

Perché coloro che hanno responsabilità nell'ambito culturale, politico, economico, sociale, adempiano la loro missione con umiltà e spirito di servizio. Preghiamo:

Perché i paesi poveri possano ricorrere agli aiuti internazionali senza dover accettare egemonie e soprusi. Preghiamo:

Perché i giovani considerino l'impegno politico come legittima vocazione dei laici cristiani. Preghiamo:

Perché questa eucaristia, che ricorda l'ultima cena in cui Gesù lavò i piedi agli apostoli, liberi il nostro cuore da ogni chiusura e ci renda capaci di amare il prossimo. Preghiamo:

Per i genitori e gli insegnamenti che esercitano la difficile arte dell'educazione.
Per gli animatori di associazioni, gruppi, attività.

O Dio, che abbassi i superbi e innalzi gli umili, fa' che nella corrispondenza alla vocazione battesimale, non cerchiamo l'affermazione di noi stessi, ma ciò che è giusto davanti a te e giova al bene dei fratelli. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Sulle Offerte

Per la potenza di questo mistero di riconciliazione compi in noi, o Signore, la tua opera di salvezza, perché ci guarisca dai mali di questo mondo e ci conduca ai beni del cielo. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Tu hai stabilito per i tuoi figli un tempo di rinnovamento spirituale * perché si convertano a te con tutto il cuore * e, liberi dai fermenti del peccato, + vivano le vicende di questo mondo sempre rivolti ai beni eterni. ** Per questo dono della tua benevolenza, * uniti agli angeli e ai santi, * con voce unanime + cantiamo l'inno della tua lode: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
Annuncerò tutte le tue meraviglie. * In te gioisco ed esulto, * canto inni al tuo nome, o Altissimo. (Cf. Sal 9, 2-3)

—(oppure)—
Chi si esalta sarà umiliato * e chi si umilia sarà esaltato. (Cf. Mt 23, 12)

Dopo la Comunione

La partecipazione alla tua mensa, o Signore, ci faccia progredire nell'impegno di vita cristiana e ci ottenga il continuo aiuto della tua misericordia. Per Cristo nostro Signore.

Mercoledì 11 marzo 2020    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2020-03-11.html

II Settimana del Tempo di Quaresima - Colore: viola

LETTURE: Ger 18,18-20; Sal.30; Mt 20, 17-28.

Commento: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi».

Un lebbroso osa accostarsi a Gesù; i lebbrosi erano considerati impuri e contagiosi e per questo venivano e dovevano restare emarginati. Egli lo vede e gli si getta dinanzi e prega: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi». È una preghiera semplice, essenziale che esprime fede, rispetto e fiducia. Gesù mette in atto quanto aveva più volte detto: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; non sono venuto per chiamare i giusti, ma i peccatori». Infatti l’evangelista dice: Gesù ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. È significativo e merita attenzione in successione quello poi che accade, quello che Gesù fa e dice dopo l’implorazione del lebbroso: Si muove a compassione, condivide amorevolmente il male del lebbroso, tende la mano e lo tocca, non avrebbe dovuto farlo secondo le prescrizioni della legge, poi la potenza delle sue parole che sanano e purificano. Il divino Redentore vuole dirci che non si schifa del nostro male neanche quando incancrenisce e diventa purulento anzi si muove a compassione e se pentiti e supplici, è sempre pronto a farci sentire la sua vicinanza, il sollecito soccorso; Egli ci tende la mano e ci tocca, poi ci assolve dal nostro male: va, sei purificato dal tuo male. Ti manca soltanto la conferma della Chiesa: mostrarti al sacerdote che ti assolve e fa’ l’offerta per la tua purificazione; poi fa il tuo rendimento di grazie per il dono e la Grazia che hai ricevuto. Il peccato è stato lavato nel sangue di Cristo!

Antifona d'Ingresso

Non abbandonarmi, Signore, mio Dio, * da me non stare lontano; * vieni presto in mio aiuto, * o Signore, mia salvezza. (Sal 37, 22-23)

Colletta

Custodisci, o Padre, la tua famiglia nell'impegno delle buone opere; confortala con il tuo aiuto nel cammino della vita e guidala al possesso dei beni eterni. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Ger 18,18-20

Dal libro del profeta Geremìa.
[I nemici del profeta] dissero: «Venite e tramiamo insidie contro Geremìa, perché la legge non verrà meno ai sacerdoti né il consiglio ai saggi né la parola ai profeti. Venite, ostacoliamolo quando parla, non badiamo a tutte le sue parole».
Prestami ascolto, Signore,
e odi la voce di chi è in lite con me.
Si rende forse male per bene?
Hanno scavato per me una fossa.
Ricòrdati quando mi presentavo a te,
per parlare in loro favore,
per stornare da loro la tua ira.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal.30

RIT: Salvami, Signore, per la tua misericordia.

Scioglimi dal laccio che mi hanno teso,
perché sei tu la mia difesa.
Alle tue mani affido il mio spirito;
tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele.

Ascolto la calunnia di molti: «Terrore all'intorno!»,
quando insieme contro di me congiurano,
tramano per togliermi la vita.

Ma io confido in te, Signore;
dico: «Tu sei il mio Dio,
i miei giorni sono nelle tue mani».
Liberami dalla mano dei miei nemici
e dai miei persecutori.

Canto al Vangelo

Lode e onore a te, Signore Gesù

Io sono la luce del mondo, dice il Signore;
chi segue me, avrà la luce della vita.

Lode e onore a te, Signore Gesù

VANGELO

Mt 20, 17-28
Dal Vangelo secondo  Matteo

In quel tempo, mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici discepoli e lungo il cammino disse loro: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché venga deriso e flagellato e crocifisso, e il terzo giorno risorgerà».
Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di' che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dòminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell'uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

La Parola ascoltata svela le trame della violenza contro i deboli e gli innocenti, e preannuncia gli eventi della liturgia pasquale. Pensando alla croce di Cristo, albero di vita, rivolgiamo a Dio la nostra preghiera:

Libera la nostra vita, Signore.

Perché la cultura della vita, che cresce con la civiltà dell'amore, diventi fondamento dell'educazione di ogni uomo, nella famiglia e nella società. Preghiamo:

Perché il vangelo della vita, annunciato dalla Chiesa, apra le coscienze degli uomini alla speranza e alla gioia, liberandole dagli egoismi e dalla paura. Preghiamo:

Perché i giovani, che la Chiesa non cessa di amare e di responsabilizzare, progettino il loro avvenire guardando a Cristo, pienezza di vita. Preghiamo:

Perché le persone violente riflettano sul loro rifiuto della vita, alla luce del bisogno di riconciliazione, che Dio ha messo nel cuore do ogni uomo. Preghiamo:

Perché noi, che nell'eucaristia celebriamo il sacrificio di Cristo che dona la sua vita divina, offriamo piena collaborazione alle istituzioni che in qualunque modo difendono e promuovono la vita. Preghiamo:

Per le vittime del terrorismo, delle criminalità e dell'eversione.
Per chi soffre a causa delle violenze della vita quotidiana.

O Dio, che hai vinto la violenza della morte con la risurrezione del tuo Figlio Gesù, libera la vita dalle minacce e dalla violenza che la opprimono, e donaci la grazia di diventare servi gli uni degli altri, a imitazione di Gesù, nostro fratello, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

Sulle Offerte

Volgi con bontà lo sguardo, o Signore, alle offerte che ti presentiamo, e per questo santo scambio di doni liberaci dal dominio del peccato. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Tu vuoi che ti glorifichiamo con la penitenza quaresimale, * perché la vittoria sul nostro peccato ci renda disponibili alle necessità dei poveri * a imitazione della tua bontà infinita. ** E noi, uniti a tutti gli angeli, * cantiamo a una sola voce + l'inno della tua gloria: **

Antifona alla Comunione

Il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servito, * ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti. (Cf. Mt 20, 28)

Dopo la Comunione

Signore Dio nostro, questo sacramento, che ci hai donato come pegno di vita immortale, sia per noi sorgente inesauribile di salvezza eterna. Per Cristo nostro Signore.

Giovedì 12 marzo 2020    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2020-03-12.html

II Settimana del Tempo di Quaresima - Colore: viola

LETTURE: Ger 17, 5-10; Sal.1; Lc 16, 19-31.

Commento: C'era un uomo ricco...

Ce ne sono e ce ne sono stati tanti e tanti di uomini ricchi, ricchi di denaro e di ogni bene, ricchi di potere, estremamente poveri però di amore e di altruismo. Infatti dei ricchi Gesù dice: «E’ più facile per un cammello passare dalla cruna di un ago, che per un ricco entrare nel regno dei cieli». E altrove: «Che giova all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso?»… La ricchezza con il suo luccichio spesso abbaglia e inganna perché non da quello che promette e distoglie dai veri valori. «Più fallace di ogni altra cosa è il cuore e difficilmente guaribile». Al ricco del Vangelo, gli si attribuisce il titolo di “epulone”; vestiva di porpora e di bisso e tutti i giorni banchettava lautamente. Verrebbe da dire: tutta qui la ricchezza? Ad evidenziare la povertà del ricco e mostrare la vera ricchezza ci pensa Lazzaro: Un mendicante: egli giaceva alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi di quello che cadeva dalla mensa del ricco. Nessuna attenzione, anzi è da supporre che quella presenza arrecasse persino fastidio. Cambia totalmente la scena nell’aldilà: il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abramo, annoverato nella schiera degli eletti. Anche il ricco muore; precipita nell'inferno tra i tormenti, leva gli occhi e vede di lontano Abramo e Lazzaro accanto a lui. Ed ecco il grido tardivo, disperato: Padre Abramo, abbi pietà di me; soltanto ora sperimenta la nullità e l’inganno ella sua falsa ricchezza e quella vera di cui gode Lazzaro. Ai lauti banchetti ora sperimenta l’arsura di una sete inestinguibile. Vorrebbe che il povero, ignorato in vita, andasse per lui ad intingere nell'acqua la punta del dito e bagnargli la lingua, per attenuare la tortura di quella fiamma inestinguibile. Così è l’inferno: il rimpianto eterno e sconsolato per il Bene perduto e il tormento per un amore non dato e rinnegato. Dio ci scampi e liberi.

Antifona d'Ingresso

Scrutami, o Dio, e conosci il mio cuore; * vedi se percorro una via di iniquità * e guidami sulla via della vita. (Cf. Sal 138, 23-24)

Atto Penitenziale

All'inizio di questa celebrazione eucaristica, chiediamo la conversione del cuore, fonte di riconciliazione e di comunione con Dio e con i fratelli.

C: Signore, che a Pietro pentito hai offerto il tuo perdono, abbi pietà di noi.
A: Signore, pietà.
C: Cristo, che al buon ladrone hai promesso il paradiso, abbi pietà di noi.
A: Cristo, pietà.
C: Signore, che accogli ogni uomo che si affida alla tua misericordia, abbi pietà di noi.
A: Signore, pietà.

C: Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna.
A: Amen.

Colletta

O Dio, che ami l'innocenza e la ridoni a chi l'ha perduta, volgi verso di te i nostri cuori perché, animati dal tuo Spirito, possiamo rimanere saldi nella fede e operosi nella carità fraterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Ger 17, 5-10

Dal libro del profeta Geremia.
Così dice il Signore:
«Maledetto l'uomo che confida nell'uomo,
e pone nella carne il suo sostegno,
allontanando il suo cuore dal Signore.
Sarà come un tamerisco nella steppa;
non vedrà venire il bene,
dimorerà in luoghi aridi nel deserto,
in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere.
Benedetto l'uomo che confida nel Signore
e il Signore è la sua fiducia.
È come un albero piantato lungo un corso d'acqua,
verso la corrente stende le radici;
non teme quando viene il caldo,
le sue foglie rimangono verdi,
nell'anno della siccità non si dà pena,
non smette di produrre frutti.
Niente è più infido del cuore
e difficilmente guarisce!
Chi lo può conoscere?
Io, il Signore, scruto la mente
e saggio i cuori,
per dare a ciascuno secondo la sua condotta,
secondo il frutto delle sue azioni».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal.1

RIT: Beato l'uomo che confida nel Signore.

Beato l'uomo che non entra nel consiglio dei malvagi,
non resta nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli arroganti,
ma nella legge del Signore trova la sua gioia,
la sua legge medita giorno e notte.

È come albero piantato lungo corsi d'acqua,
che dà frutto a suo tempo:
le sue foglie non appassiscono
e tutto quello che fa, riesce bene.

Non così, non così i malvagi,
ma come pula che il vento disperde;
poiché il Signore veglia sul cammino dei giusti,
mentre la via dei malvagi va in rovina.

Canto al Vangelo

Lode e onore a te, Signore Gesù

Beati coloro che custodiscono la parola di Dio
con cuore integro e buono
e producono frutto con perseveranza.

Lode e onore a te, Signore Gesù

VANGELO

Lc 16, 19-31
Dal Vangelo secondo  Luca

In quel tempo, Gesù disse ai farisei:
«C'era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe.
Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: "Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma".
Ma Abramo rispose: "Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi".
E quello replicò: "Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch'essi in questo luogo di tormento". Ma Abramo rispose: "Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro". E lui replicò: "No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno". Abramo rispose: "Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti"».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

La parabola evangelica ascoltata, rivela il tragico inganno di chi confida solo in se stesso e nei suoi beni. Al Signore, che scruta il cuore e lo converte con la sua Parola, rivolgiamo la nostra preghiera, dicendo insieme:

Converti i nostri cuori all'amore, Signore.

Perché la Chiesa, che vede in ogni uomo l'immagine di Cristo, non cessi di denunciare il peccato personale e sociale dell'egoismo, e di proporre l'ideale evangelico della fraternità e solidarietà. Preghiamo:

Perché la cooperazione allo sviluppo del terzomondo, sia condivisa da un numero crescente di professionisti, tecnici e lavoratori. Preghiamo:

Perché nessuno dimentichi la maledizione che incombe sull'uomo che confida in se stesso, e chiude il proprio cuore alle persone indifese e abbandonate. Preghiamo:

Perché il risveglio religioso nelle comunità ecclesiali alimenti la tensione dei cristiani verso la carità e la giustizia in un impegno morale rigoroso e coerente. Preghiamo:

Perché l'esempio di Gesù, che spezza il pane per tutti, sia imitato non solo in questa eucaristia, ma anche nella vita quotidiana. Preghiamo:

Per le famiglie in difficoltà a causa dell'inadeguatezza del loro reddito.
Per la conversione delle persone, che sprecano ricchezze per cose superflue.

O Dio, padre dei poveri, rendici sensibili alla tua Parola e alle necessità dei fratelli, perché l'attesa di occasioni o segni straordinari non ritardi la nostra conversione a quell'amore che viene da te, e ci fa condividere tutto con chi non ha niente. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Sulle Offerte

Per questo sacrificio, o Signore, santifica il nostro impegno di conversione e fa' che alla pratica esteriore della Quaresima corrisponda una vera trasformazione interiore. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Con il digiuno quaresimale tu vinci le nostre passioni, elevi lo spirito, * infondi la forza e doni il premio, + per Cristo Signore nostro. ** Per mezzo di lui gli Angeli lodano la tua gloria, * le Dominazioni ti adorano, le Potenze ti venerano con tremore; * a te inneggiano i cieli dei cieli e i Serafini, + uniti in eterna esultanza. ** Al loro canto concedi, o Signore, * che si uniscano le nostre umili voci + nell'inno di lode: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
Beato chi è integro nella sua via * e cammina nella legge del Signore. (Sal 118, 1)

—(oppure)—
Se non ascoltano Mosè e i Profeti, * non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti. (Lc 16, 31)

Dopo la Comunione

Questo sacramento, o Dio, continui ad agire in noi e porti frutto nella nostra vita. Per Cristo nostro Signore.

Venerdì 13 marzo 2020    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2020-03-13.html

II Settimana del Tempo di Quaresima - Colore: viola

LETTURE: Gen 37, 3-4. 12-13. 17-28; Sal.104; Mt 21, 33-43. 45.

Commento: Costui è l’erede. Su, uccidiamolo!

Giuseppe, un figlio amato e prediletto dal padre è odiato e venduto dai fratelli, ma sarà proprio lui il lo strumento della provvidenza per il suo popolo; Il Signore Gesù il Figlio eletto in cui il Padre ha posto le sue compiacenze, il Messia promesso e atteso, viene rifiutato e condannato dai suoi eletti, dai figli d’Israele; è Lui il Salvatore del mondo. Uno degli effetti più gravi del peccato è una forma di cecità spirituale, un indurimento del cuore e tutto questo è ancora causato da quel maledetto orgoglio. Ne sono vittime i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo: con divina pazienza Gesù cerca di illuminare il buio delle loro coscienze raccontando, con una parabola, i punti oscuri della storia d’Israele. Mette anzitutto in primo piano la preferenza divina nei confronti del popolo eletto: lo paragona ad una vigna, curata con amore di predilezione: La circonda con una siepe, vi scava una buca per il torchio e costruisce una torre. Sono i presupposti che avrebbero dovuto garantire la migliore sicurezza e protezione da influssi esterni e contaminanti e restare nella fedeltà al Signore. L’apertura smisurata può significare pericolo dell’invasione di lupi rapaci. Questa vigna la diede in affitto a dei contadini; un affitto che indica che di fatto è un dono da far crescere e moltiplicare nel tempo. Gesù altrove parla degli invitati a lavorare nella sua vigna. La grande amare delusione avviene quando arriva il tempo di raccogliere i frutti, quando manda i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Il tempo è quello che stanno vivendo con la venuta del Messia, con la presenza di Cristo Gesù. I contadini fanno violenza ai servi e li uccidono. Manda di nuovo altri servi, altri messaggeri, altri profeti più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo. Da ultimo, nella pienezza del tempo il buon Dio manda loro il proprio Figlio sperando: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma “lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero”. Gesù preannuncia l’assurda condanna e la sua morte. Ripetiamo con fede la colletta di oggi: “O Dio, che per mezzo dei sacramenti ci rendi partecipi del tuo mistero di gloria, guidaci attraverso le esperienze della vita, perché possiamo giungere alla splendida luce in cui è la tua dimora”.

Antifona d'Ingresso

In te, Signore, mi sono rifugiato, mai sarò deluso. * Scioglimi dal laccio che mi hanno teso, * perché sei tu la mia difesa. (Sal 30, 2.5)

Atto Penitenziale

Gesù Cristo, il giusto, intercede per noi e ci riconcilia con il Padre. Apriamo il nostro spirito al pentimento, per essere meno indegni di accostarci alla mensa del Signore.

C e A: Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre vergine Maria, gli angeli, i santi e voi fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro.

C: Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna.
A: Amen.

C: Signore pietà.
A: Signore pietà.
C: Cristo pietà.
A: Cristo pietà.
C: Signore pietà.
A: Signore pietà.

Colletta

Dio onnipotente e misericordioso, donaci di essere intimamente purificati dall'impegno penitenziale della Quaresima per giungere alla Pasqua con spirito rinnovato. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Gen 37, 3-4. 12-13. 17-28

Dal libro della Genesi.
Israele amava Giuseppe più di tutti i suoi figli, perché era il figlio avuto in vecchiaia, e gli aveva fatto una tunica con maniche lunghe. I suoi fratelli, vedendo che il loro padre amava lui più di tutti i suoi figli, lo odiavano e non riuscivano a parlargli amichevolmente.
I suoi fratelli erano andati a pascolare il gregge del loro padre a Sichem. Israele disse a Giuseppe: «Sai che i tuoi fratelli sono al pascolo a Sichem? Vieni, ti voglio mandare da loro». Allora Giuseppe ripartì in cerca dei suoi fratelli e li trovò a Dotan.
Essi lo videro da lontano e, prima che giungesse vicino a loro, complottarono contro di lui per farlo morire. Si dissero l'un l'altro: «Eccolo! È arrivato il signore dei sogni! Orsù, uccidiamolo e gettiamolo in una cisterna! Poi diremo: "Una bestia feroce l'ha divorato!". Così vedremo che ne sarà dei suoi sogni!».
Ma Ruben sentì e, volendo salvarlo dalle loro mani, disse: «Non togliamogli la vita». Poi disse loro: «Non spargete il sangue, gettatelo in questa cisterna che è nel deserto, ma non colpitelo con la vostra mano»: egli intendeva salvarlo dalle loro mani e ricondurlo a suo padre.
Quando Giuseppe fu arrivato presso i suoi fratelli, essi lo spogliarono della sua tunica, quella tunica con le maniche lunghe che egli indossava, lo afferrarono e lo gettarono nella cisterna: era una cisterna vuota, senz'acqua.
Poi sedettero per prendere cibo. Quand'ecco, alzando gli occhi, videro arrivare una carovana di Ismaeliti provenienti da Gàlaad, con i cammelli carichi di rèsina, balsamo e làudano, che andavano a portare in Egitto. Allora Giuda disse ai fratelli: «Che guadagno c'è a uccidere il nostro fratello e a coprire il suo sangue? Su, vendiamolo agli Ismaeliti e la nostra mano non sia contro di lui, perché è nostro fratello e nostra carne». I suoi fratelli gli diedero ascolto.
Passarono alcuni mercanti madianiti; essi tirarono su ed estrassero Giuseppe dalla cisterna e per venti sicli d'argento vendettero Giuseppe agli Ismaeliti. Così Giuseppe fu condotto in Egitto.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal.104

RIT: Ricordiamo, Signore, le tue meraviglie.

Il Signore chiamò la carestia su quella terra,
togliendo il sostegno del pane.
Davanti a loro mandò un uomo,
Giuseppe, venduto come schiavo.

Gli strinsero i piedi con ceppi,
il ferro gli serrò la gola,
finché non si avverò la sua parola
e l'oracolo del Signore ne provò l'innocenza.

Il re mandò a scioglierlo,
il capo dei popoli lo fece liberare;
lo costituì signore del suo palazzo,
capo di tutti i suoi averi.

Canto al Vangelo

Lode e onore a te, Signore Gesù

Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito;
chiunque crede in lui ha la vita eterna.

Lode e onore a te, Signore Gesù

VANGELO

Mt 21, 33-43. 45
Dal Vangelo secondo  Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo:
«Ascoltate un'altra parabola: c'era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano.
Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo.
Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: "Avranno rispetto per mio figlio!". Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: "Costui è l'erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!". Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero.
Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?».
Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo».
E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture:
"La pietra che i costruttori hanno scartato
è diventata la pietra d'angolo;
questo è stato fatto dal Signore
ed è una meraviglia ai nostri occhi"?
Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti».
Udite queste parabole, i capi dei sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro. Cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla, perché lo considerava un profeta.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

La storia di Giuseppe e dei suoi fratelli rivela la volontà del Signore di capovolgere in bene il male fatto contro gli innocenti. La sua compassione, per chi soffre senza colpa ci incoraggia a rivolgergli la nostra preghiera dicendo insieme:

Ascoltaci, o Signore.

Perché il Papa, i vescovi e i sacerdoti, ai quali è affidata la Chiesa, vigna del Signore, non vengano meno alla missione di far fruttificare il regno di Dio tra gli uomini. Preghiamo:

Perché l'esperienza di Giuseppe rafforzi nelle persone deluse e scoraggiate la convinzione che Dio trae il bene anche dal male. Preghiamo:

Perché soprattutto i cristiani, incontrando uno straniero immigrato nel nostro paese, si ricordino che nessuno è straniero davanti a Dio, e che a tutti Dio dona la sua terra. Preghiamo:

Perché il dolore dei profughi e degli esiliati sia mitigato dalla pronta accoglienza dei paesi ospitanti. Preghiamo:

Perché la tenerezza paterna di Dio, frequentemente sperimentata nei sacramenti e nella preghiera, ci aiuti a rimanere sereni e fiduciosi nelle prove della vita. Preghiamo:

Per chi si allontana da Dio perché colpito da qualche disgrazia.
Per chi, per disperazione, non chiede più aiuto a nessuno.

O Dio, padre buono, che metti a fondamento della tua Chiesa la pietra scartata dagli uomini, Cristo tuo Figlio, fa' che noi, accogliendo gli ultimi e condividendo la loro sofferenza, testimoniamo la tua predilezione per i deboli e i poveri. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Sulle Offerte

La tua benevolenza, o Dio, preceda e accompagni sempre i tuoi fedeli sulla via della fede e li prepari a celebrare degnamente questi misteri. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente giusto benedire il tuo nome, Padre santo, ricco di misericordia, * nel nostro itinerario verso la luce pasquale sulle orme di Cristo, * maestro e modello + dell'umanità riconciliata nell'amore. ** Tu riapri alla Chiesa la strada dell'esodo attraverso il deserto quaresimale, * perché ai piedi della santa montagna, con il cuore contrito e umiliato, prenda coscienza della sua vocazione di popolo dell'alleanza, * convocato per la tua lode nell'ascolto della tua parola + e nell'esperienza gioiosa dei tuoi prodigi. ** Per questi segni di salvezza, * insieme agli angeli, ministri della tua gloria, * proclamiamo nel canto + la tua lode: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
Dio ci ha amati e ha mandato il suo Figlio, * vittima di espiazione per i nostri peccati. (Cf. 1 Gv 4, 10)

—(oppure)—
La pietra scartata dai costruttori * è divenuta la pietra d'angolo. (Cf. Mt 21, 42)

Dopo la Comunione

Il pegno dell'eterna salvezza, che abbiamo ricevuto in questi sacramenti, ci aiuti, o Signore, a progredire nel cammino verso di te, per giungere al possesso dei beni eterni. Per Cristo nostro Signore.

Sabato 14 marzo 2020    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2020-03-14.html

II Settimana del Tempo di Quaresima - Colore: viola

LETTURE: Mic 7, 14-15. 18-20; Sal.102; Lc 15, 1-3. 11-32.

Commento: Gli si gettò al collo e lo baciò.

Oggi quasi anticipando la gioia di Pasqua, il Signore Gesù ci svela con la parabola più bella e più amata del Vangelo, il Padre misericordioso e il figlio che ritorna, l’irrefrenabile misericordia e l’amore incessante che nutre per ciascuno di noi, la sua paziente e trepida attesa, il suo sguardo che arriva lontano, fino al pascolo dei porci e diventa potente attrazione che richiama e converte: “Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò”. Poi dopo la recuperata figliolanza, segue la gioiosa celebrazione conviviale, che segna il pieno reinserimento nella casa paterna: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa. I momenti oscuri vengono così cancellati cominciando da quel triste: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Viene redento il peccato antico e sempre attuale: quello di reclamare una libertà piena e incondizionata, uscire dalla casa paterna, dall’ambito del suo amore, nella facile illusione di poter sperimentare l’ebbrezza di una supremazia che annulla ogni dipendenza. Ci ricorda tanto il momento fatale, quando i nostri progenitori hanno teso la mano per prendere e mangiare il frutto dell’albero proibito. Oggi, come allora, il Signore, buon pastore, si mette alla ricerca della pecora smarrita ovunque e comunque si sia persa. La certezza di non restare mai soli, di essere anzi cercati, fa nascere quella speranza e quel ripensamento come primo moto verso la conversione; “Io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. La consapevolezza di aver sperperato malamente i doni preziosi, fa sperare di poter essere accolto soltanto come uno dei salariati. Il Signore però non ci vuole come salariati: in forza dello Spirito non siamo più schiavi, ma figli. E se siamo figli siamo anche eredi. Così vuole Dio. Che meraviglia! Dopo il peccato siamo stati accolti, baciati, rivestiti nutriti e festeggiati: “Se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove” e ancor più: “Ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione”. Abbiamo iniziato la quaresima con un invito: “convertitevi e credete al Vangelo”; ora sappiamo la via alla conversione e più facile, solo se confidiamo nella divina misericordia. Mi alzerò…

Antifona d'Ingresso

Misericordioso e pietoso è il Signore, * lento all'ira e grande nell'amore. * Buono è il Signore verso tutti, * la sua tenerezza si espande su tutte le creature. (Sal 144, 8-9)

Atto Penitenziale

Fratelli, per celebrare degnamente i santi misteri, riconosciamo i nostri peccati.

C: Pietà di noi, Signore.
A: Contro di te abbiamo peccato.
C: Mostraci, Signore, la tua misericordia.
A: E donaci la tua salvezza

C: Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna.
A: Amen.

Colletta

O Dio, che con i tuoi gloriosi doni di salvezza ci rendi partecipi sulla terra dei beni del cielo, guidaci nelle vicende della vita e accompagnaci alla splendida luce della tua dimora. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Mic 7, 14-15. 18-20

Dal libro del profeta Michèa.
Pasci il tuo popolo con la tua verga,
il gregge della tua eredità,
che sta solitario nella foresta
tra fertili campagne;
pascolino in Basan e in Gàlaad
come nei tempi antichi.
Come quando sei uscito dalla terra d'Egitto,
mostraci cose prodigiose.
Quale dio è come te,
che toglie l'iniquità e perdona il peccato
al resto della sua eredità?
Egli non serba per sempre la sua ira,
ma si compiace di manifestare il suo amore.
Egli tornerà ad avere pietà di noi,
calpesterà le nostre colpe.
Tu getterai in fondo al mare tutti i nostri peccati.
Conserverai a Giacobbe la tua fedeltà,
ad Abramo il tuo amore,
come hai giurato ai nostri padri
fin dai tempi antichi.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal.102

RIT: Misericordioso e pietoso è il Signore.

Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.

Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia.

Non è in lite per sempre,
non rimane adirato in eterno.
Non ci tratta secondo i nostri peccati
e non ci ripaga secondo le nostre colpe.

Perché quanto il cielo è alto sulla terra,
così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono;
quanto dista l'oriente dall'occidente,
così egli allontana da noi le nostre colpe.

Canto al Vangelo

Lode e onore a te, Signore Gesù

Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò:
Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te.

Lode e onore a te, Signore Gesù

VANGELO

Lc 15, 1-3. 11-32
Dal Vangelo secondo  Luca

In quel tempo, si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola:
«Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: "Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta". Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: "Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati". Si alzò e tornò da suo padre.
Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: "Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio". Ma il padre disse ai servi: "Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l'anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato". E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: "Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo". Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: "Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso". Gli rispose il padre: "Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato"».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

Il Signore, padre buono e misericordioso, perdona tutti i nostri peccati. Convertiti dal suo abbraccio amoroso, rivolgiamogli la nostra supplica, dicendo:

Signore, pietà.

Per la Chiesa che ha la missione di riconciliare con Dio la comunità degli uomini: sperimenti in se stessa la riconciliazione evangelica e si presenti al mondo lacerato dal peccato, segno credibile di conversione e di unità. Preghiamo:

Per coloro che non comprendono la tenerezza di Dio verso i peccatori o ritengono impossibile il perdono: i cristiani siano per essi una concreta attuazione della parabola evangelica. Preghiamo:

Per la famiglia, che è irradiazione della paternità e maternità di Dio: educhi i figli al perdono e alla comunione nella gioia. Preghiamo:

Per le persone disorientate dalle proposte negative della società: trovino nel progetto di Dio sull'uomo il riferimento sicuro per la propria vita. Preghiamo:

Per noi che abbiamo ascoltato il vangelo della misericordia: esso ci dia la forza di alzarci e di incamminarci verso la riconciliazione pasquale. Preghiamo:

Perché accogliamo l'invito a perdonare per essere perdonati.
Per i giovani che anche oggi si allontanano da casa.

O Padre che ci converti, non minacciando castighi ma rivelandoci la tua bontà e misericordia, fa' che, rifiutato il cibo immondo del peccato, ci alimentiamo al banchetto dell'eucaristia quaresimale per esser trasformati in Cristo, che è Dio e vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

Sulle Offerte

Il sacrificio che ti offriamo, o Signore, infonda in noi una forza di redenzione che ci preservi dalle umane intemperanze e ci disponga a ricevere i doni della salvezza. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente giusto benedire il tuo nome, Padre santo, ricco di misericordia, * nel nostro itinerario verso la luce pasquale sulle orme di Cristo, * maestro e modello + dell'umanità riconciliata nell'amore. ** Tu riapri alla Chiesa la strada dell'esodo attraverso il deserto quaresimale, * perché ai piedi della santa montagna, con il cuore contrito e umiliato, prenda coscienza della sua vocazione di popolo dell'alleanza, * convocato per la tua lode nell'ascolto della tua parola + e nell'esperienza gioiosa dei tuoi prodigi. ** Per questi segni di salvezza, * insieme agli angeli, ministri della tua gloria, * proclamiamo nel canto + la tua lode: **

Antifona alla Comunione

Figlio, bisognava far festa e rallegrarsi, * perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, * era perduto ed è stato ritrovato. (Lc 15, 32)

Dopo la Comunione

Il sacramento che abbiamo ricevuto, o Signore, agisca nelle profondità del nostro cuore, e ci renda partecipi della sua forza. Per Cristo nostro Signore.

Domenica 15 marzo 2020    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2020-03-15.html

III Domenica del Tempo di Quaresima - Colore: viola

LETTURE: Es 17, 3-7; Sal.94; Rm 5, 1-2. 5-8; Gv 4, 5-42.

Commento: «Dammi da bere».

Il salmista canta e ci fa cantare: “Ti cerco, Signore, di te ha sete l'anima mia, a te anela la mia carne, come terra deserta, arida, senz'acqua”. È necessario soddisfare la sete dell’anima e del corpo nella vita quotidiana, ancor più nell’aridità e nella fatica del deserto, lì diventa una urgenza essenziale, vitale! Per il popolo d’Israele il soccorso non si fa attendere: «Tu, Mosé, è un ordine dell’Altissimo, batterai sulla roccia: ne uscirà acqua e il popolo berrà». La “roccia” da cui poi sgorga acqua in sovrabbondanza è Cristo e ce lo testimonia anche San Paolo: «L'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito che ci è stato dato e Dio ci dimostra il suo amore nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo Gesù è morto per noi». Al pozzo di Giacobbe, lì Gesù si riposa, giunge una donna samaritana, giunge la Chiesa, ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». È incessante ed inestinguibile la sete di Gesù; chiede da bere fin sulla croce! Subito precisa alla donna, a ciascuno di noi; «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: ‘Dammi da bere’, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». È l'acqua che disseta per sempre; se abbeverati di quell’Amore non si avrà più sete in eterno. Quell’'acqua che io gli dò diventa in ciascuno di noi una sorgente d'acqua che zampilla per la vita eterna. Con la samaritana diciamo con fede: «Dammi dell'acqua viva perché io non abbia più sete». Quella sete saziata ci rende consapevoli di poter essere veri adoratori in spirito e verità: così come il Padre ci vuole.

Antifona d'Ingresso

I miei occhi sono sempre rivolti al Signore: * egli libera dal laccio il mio piede. * Volgiti a me e abbi pietà, perché sono povero e solo. (Cf. Sal 24, 15-16)
Oppure:
Quando mostrerò la mia santità in voi, * vi radunerò da ogni terra; vi aspergerò con acqua pura * e sarete purificati da tutte le vostre impurità * e metterò dentro di voi uno spirito nuovo. (Cf. Ez 36, 23-26)

Colletta

—(antica)—
O Dio, fonte di misericordia e di ogni bene, che hai proposto a rimedio dei peccati il digiuno, la preghiera e le opere di carità fraterna, accogli la confessione della nostra miseria perché, oppressi dal peso della colpa, siamo sempre sollevati dalla tua misericordia. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

—(oppure)—
O Dio, sorgente della vita, che offri all'umanità l'acqua viva della tua grazia, concedi al tuo popolo di confessare che Gesù è il salvatore del mondo e di adorarti in spirito e verità. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Es 17, 3-7

Dal libro dell'Èsodo
In quei giorni, il popolo soffriva la sete per mancanza di acqua; il popolo mormorò contro Mosè e disse: «Perché ci hai fatto salire dall'Egitto per far morire di sete noi, i nostri figli e il nostro bestiame?».
Allora Mosè gridò al Signore, dicendo: «Che cosa farò io per questo popolo? Ancora un poco e mi lapideranno!».
Il Signore disse a Mosè: «Passa davanti al popolo e prendi con te alcuni anziani d'Israele. Prendi in mano il bastone con cui hai percosso il Nilo, e va'! Ecco, io starò davanti a te là sulla roccia, sull'Oreb; tu batterai sulla roccia: ne uscirà acqua e il popolo berrà».
Mosè fece così, sotto gli occhi degli anziani d'Israele. E chiamò quel luogo Massa e Merìba, a causa della protesta degli Israeliti e perché misero alla prova il Signore, dicendo: «Il Signore è in mezzo a noi sì o no?».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal.94

RIT: Ascoltate oggi la voce del Signore: non indurite il vostro cuore.

Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia.

Entrate: prostràti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il nostro Dio
e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce.

Se ascoltaste oggi la sua voce!
«Non indurite il cuore come a Merìba,
come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri:
mi misero alla prova
pur avendo visto le mie opere».

Seconda Lettura

Rm 5, 1-2. 5-8

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, giustificati per fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. Per mezzo di lui abbiamo anche, mediante la fede, l'accesso a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo, saldi nella speranza della gloria di Dio.
La speranza poi non delude, perché l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.
Infatti, quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito Cristo morì per gli empi. Ora, a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno oserebbe morire per una persona buona. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Canto al Vangelo

Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

Signore, tu sei veramente il salvatore del mondo;
dammi dell'acqua viva, perché io non abbia più sete.

Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

VANGELO

Gv 4, 5-42
Dal Vangelo secondo  Giovanni

In quel tempo, Gesù giunse a una città della Samarìa chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c'era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani.
Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: "Dammi da bere!", tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest'acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?».
Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell'acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d'acqua che zampilla per la vita eterna». «Signore - gli dice la donna –, dammi quest'acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua». Le dice: «Va' a chiamare tuo marito e ritorna qui». Gli risponde la donna: «Io non ho marito». Le dice Gesù: «Hai detto bene: "Io non ho marito". Infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero».
Gli replica la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l'ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l'ora - ed è questa - in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te».
In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliavano che parlasse con una donna. Nessuno tuttavia disse: «Che cosa cerchi?», o: «Di che cosa parli con lei?». La donna intanto lasciò la sua anfora, andò in città e disse alla gente: «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?». Uscirono dalla città e andavano da lui.
Intanto i discepoli lo pregavano: «Rabbì, mangia». Ma egli rispose loro: «Io ho da mangiare un cibo che voi non conoscete». E i discepoli si domandavano l'un l'altro: «Qualcuno gli ha forse portato da mangiare?». Gesù disse loro: «Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. Voi non dite forse: ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura. Chi miete riceve il salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché chi semina gioisca insieme a chi miete. In questo infatti si dimostra vero il proverbio: uno semina e l'altro miete. Io vi ho mandati a mietere ciò per cui non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete subentrati nella loro fatica».
Molti Samaritani di quella città credettero in lui per la parola della donna, che testimoniava: «Mi ha detto tutto quello che ho fatto». E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. Molti di più credettero per la sua parola e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Professione di Fede

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili.
Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

Preghiera dei Fedeli

Fratelli, chiediamo al Padre la sapienza dello Spirito,
perché ci aiuti a capire che la nostra conversione sarà autentica,
se ci prenderemo a cuore
le necessità morali e materiali dei nostri fratelli.

R. Illumina i tuoi figli, Signore.

Per tutta la Chiesa,
perché sempre più chiaramente si manifesti come luogo della riconciliazione,
del servizio fraterno e del culto in spirito e verità, preghiamo. R.

Per i popoli e gli individui oppressi da ogni forma di violenza,
perché quanti credono nella parola liberatrice di Dio
li aiutino a ritrovare dignità, giustizia e pace, preghiamo. R.

Per gli indifferenti, gli atei, i senza speranza,
perché trovino in noi, seguaci di Cristo,
l'umile testimonianza di una fede
che svela il senso dell'uomo e della vita, preghiamo. R.

Per i malati nel corpo e nello spirito,
perché il Signore Gesù li illumini e li sollevi,
e doni loro serenità e fiducia, preghiamo. R.

Per noi qui presenti,
perché raccogliamo le occasioni che questo tempo ci offre:
l'Eucaristia nei giorni feriali, le stazioni quaresimali,
le veglie, i digiuni e le opere di carità fraterna, preghiamo. R.

Dio di sapienza e di misericordia,
aiutaci a far scaturire
da questa scuola quaresimale dei discepoli di Gesù
i gesti e le parole di una conversione sincera
e di una carità cordiale ed efficace.
Per Cristo nostro Signore.

R. Amen.

Sulle Offerte

Per questo sacrificio di riconciliazione, o Padre, rimetti i nostri debiti e donaci la forza di perdonare ai nostri fratelli. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, + per Cristo Signore nostro. ** Egli, chiedendo alla Samaritana l'acqua da bere, già aveva suscitato in lei il dono della fede * e di questa fede ebbe sete così grande + da accendere in lei il fuoco del tuo amore. ** Per questo mistero, anche noi ti rendiamo grazie * e, uniti agli angeli, + proclamiamo con il canto le tue meraviglie: **

Antifona alla Comunione

«Chi berrà dell'acqua che io gli darò», dice il Signore, * «avrà in sé una sorgente che zampilla per la vita eterna». (Cf. Gv 4, 14)

Dopo la Comunione

O Dio, che ci nutri in questa vita con il pane del cielo, pegno della tua gloria, fa' che manifestiamo nelle nostre opere la realtà presente nel sacramento che celebriamo. Per Cristo nostro Signore.

Orazione sul popolo

Guida, o Signore, i cuori dei tuoi fedeli: nella tua bontà concedi loro la grazia di rimanere nel tuo amore e nella carità fraterna per adempiere la pienezza dei tuoi comandamenti. Per Cristo nostro Signore.