Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
28 Aprile - 04 Maggio 2019
Tempo di Pasqua II, Colore bianco
Lezionario: Ciclo C, Salterio: sett. 2

Domenica 28 aprile 2019    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2019-04-28.html

II Domenica del Tempo di Pasqua - Colore: bianco

LETTURE: At 5, 12-16; Sal 117; Ap 1, 9-11.12-13.17.19; Gv 20, 19-31.

Commento: Rimettere i peccati...

"A chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi". Dopo l'apparizione a Maria Maddalena, avvenuta all'aperto, in un giardino, Gesù appare con un corpo reale e tangibile ai suoi discepoli, chiusi per paura in una stanza. Essi ricevono lo Spirito Santo per poter annunciare la sua parola e perdonare i peccati agli uomini. La fede crescerà dall'ascolto della parola all'interno della comunità. Con questo l'evangelista Giovanni vuole sottolineare l'importanza della testimonianza per la fede pasquale. L'incontro con i discepoli avviene il primo giorno della settimana, nel giorno di Pasqua. Gesù torna ma non nel suo stato precedente: entra a porte chiuse. Si pone al centro della comunità cristiana, come unico riferimento. I discepoli lo possono vedere e riconoscere con lo sguardo della fede. Le conseguenze della nuova luce sono la “gioia” e la “pace”, i doni messianici. Gesù dà loro l'incarico missionario: devono continuare la missione a lui affidata dal Padre. Ma solo uomini nuovi sono capaci di questo compito. Gesù dona loro lo Spirito Santo come quello soffiò all'inizio della vita nuova, al primo uomo. Il dono dello Spirito era stato anticipato simbolicamente dall'acqua e dal sangue usciti dal costato di Cristo. La missione degli apostoli avrà come obbiettivo la remissione dei peccati. I dubbi di Tommaso esprimono l'esperienza del gruppo, dell'intera comunità apostolica. Anche questo incontro avviene nel primo giorno della settimana, giorno del Signore. In esso la comunità proclama con i discepoli: abbiamo visto il Signore. Ma Tommaso non condivide la fede della comunità. Gesù si rende visibile per lui solo e lo convince di non essere lui un fantasma. Tommaso fa la più bella confessione di fede del quarto vangelo: egli riconosce Gesù come Signore e Dio. Seguiamo il suo esempio, certamente nella professione della fede, ma non abbiamo paura di esprimere davanti a Lui le nostre perplessità e se necessario, chiedere di toccare, di mettere il dito. Il Signore, nella sua misericordia, ascolta il nostro desiderio.

Domenica “In Albis” - Della Divina Misericordia

Antifona d'Ingresso

Come bambini appena nati * desiderate il genuino latte spirituale: * vi farà crescere verso la salvezza. Alleluia. (Cf. 1 Pt 2, 2)
Oppure:
Entrate nella gioia e nella gloria e rendete grazie a Dio, * che vi ha chiamato al regno dei cieli. Alleluia. (Cf. 4Esd 2, 36-37 (Volg.))

Gloria

Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini, amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati dal mondo abbi pietà di noi; tu che togli i peccati dal mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.

Colletta

—(antica)—
Dio di eterna misericordia, che ogni anno nella festa di Pasqua ravvivi la fede del tuo popolo santo, accresci in noi la grazia che ci hai donato, perché tutti comprendiamo l'inestimabile ricchezza del Battesimo che ci ha purificati, dello Spirito che ci ha rigenerati, del Sangue che ci ha redenti. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

—(oppure)—
O Padre di misericordia, che in questo giorno santo raduni il tuo popolo per celebrare il memoriale del Signore morto e risorto, effondi il tuo Spirito sulla Chiesa perché rechi a tutti gli uomini l 'annuncio della salvezza e della pace. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

At 5, 12-16

Dagli Atti degli Apostoli.
Molti segni e prodigi avvenivano fra il popolo per opera degli apostoli. Tutti erano soliti stare insieme nel portico di Salomone; nessuno degli altri osava associarsi a loro, ma il popolo li esaltava.
Sempre più, però, venivano aggiunti credenti al Signore, una moltitudine di uomini e di donne, tanto che portavano gli ammalati persino nelle piazze, ponendoli su lettucci e barelle, perché, quando Pietro passava, almeno la sua ombra coprisse qualcuno di loro.
Anche la folla delle città vicine a Gerusalemme accorreva, portando malati e persone tormentate da spiriti impuri, e tutti venivano guariti.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal 117

RIT: Rendete grazie al Signore perché è buono:
il suo amore è per sempre.


Dica Israele:
«Il suo amore è per sempre».
Dica la casa di Aronne:
«Il suo amore è per sempre».
Dicano quelli che temono il Signore:
«Il suo amore è per sempre».

La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d'angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
Questo è il giorno che ha fatto il Signore:
rallegriamoci in esso ed esultiamo!

Ti preghiamo, Signore: Dona la salvezza!
Ti preghiamo, Signore: Dona la vittoria!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Vi benediciamo dalla casa del Signore.
Il Signore è Dio, egli ci illumina.

Seconda Lettura

Ap 1, 9-11.12-13.17.19

Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo.
Io, Giovanni, vostro fratello e compagno nella tribolazione, nel regno e nella perseveranza in Gesù, mi trovavo nell'isola chiamata Patmos a causa della parola di Dio e della testimonianza di Gesù.
Fui preso dallo Spirito nel giorno del Signore e udii dietro di me una voce potente, come di tromba, che diceva: «Quello che vedi, scrivilo in un libro e mandalo alle sette Chiese».
Mi voltai per vedere la voce che parlava con me, e appena voltato vidi sette candelabri d'oro e, in mezzo ai candelabri, uno simile a un Figlio d'uomo, con un abito lungo fino ai piedi e cinto al petto con una fascia d'oro.
Appena lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto. Ma egli, posando su di me la sua destra, disse: «Non temere! Io sono il Primo e l'Ultimo, e il Vivente. Ero morto, ma ora vivo per sempre e ho le chiavi della morte e degli inferi. Scrivi dunque le cose che hai visto, quelle presenti e quelle che devono accadere in seguito».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

Perché mi hai veduto, Tommaso, tu hai creduto;
beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!

Alleluia.

VANGELO

Gv 20, 19-31
Dal Vangelo secondo  Giovanni

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Professione di Fede

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili.
Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

Preghiera dei Fedeli

Rivolgiamo la nostra preghiera a Dio Padre,
perché la comunità cristiana, confermata nella fede,
renda ragione della propria speranza davanti a tutti gli uomini.

R. Santifica nella verità la tua Chiesa, o Padre.

Per tutto il popolo cristiano,
convocato nel giorno del Signore, Pasqua della settimana,
perché manifesti la presenza di Gesù risorto
con la gioia di vivere in uno stesso luogo e con lo stesso cuore, preghiamo. R.

Per la nostra comunità,
perché cresca insieme ai neo-battezzati, come vera famiglia di Dio,
assidua all'ascolto della Parola, perseverante nella preghiera,
testimoniante nella carità fraterna, preghiamo. R.

Per tutti coloro che vivono l'esperienza del dolore,
perché non si lascino vincere dallo sconforto,
ma per la forza della fede e la solidarietà dei fratelli
sentano che il Signore è vicino a ciascuno di loro, preghiamo. R.

Per il cristiano che dubita, per l'incredulo che vorrebbe credere,
e per tutti coloro che cercano con amore la verità,
perché illuminati dalla grazia pasquale riconoscano che non c'è altro nome
al di fuori di Cristo in cui essere salvi, preghiamo. R.

Per noi qui presenti,
perché ci lasciamo evangelizzare con cuore docile,
e diventiamo risonanza viva della Parola che salva, preghiamo. R.

O Dio, nostro Padre,
principio e fonte di ogni dono,
lo Spirito del tuo Figlio risorto
ci introduca nella pienezza della verità pasquale
e ispiri i gesti e le parole
per testimoniarla nella realtà umana del nostro tempo.
Per Cristo nostro Signore.

R. Amen.

Sulle Offerte

Accogli, o Signore, i doni del tuo popolo [e di questi nuovi battezzati]: tu che ci hai chiamati alla fede e rigenerati nel Battesimo, guidaci alla beatitudine eterna. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * proclamare sempre la tua gloria, o Signore, * e soprattutto esaltarti in questo tempo + nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato. ** Per mezzo di lui rinascono a vita nuova i figli della luce, * e si aprono ai credenti le porte del regno dei cieli. * In lui morto è redenta la nostra morte, + in lui risorto tutta la vita risorge. ** Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale, * l'umanità esulta su tutta la terra * e le schiere degli angeli e dei santi + cantano senza fine l'inno della tua gloria: **

Antifona alla Comunione

Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; * tendi la tua mano e mettila nel mio fianco, * e non essere incredulo, ma credente! Alleluia. (Gv 20, 27)

Dopo la Comunione

Dio onnipotente, la forza del sacramento pasquale che abbiamo ricevuto sia sempre operante nei nostri cuori. Per Cristo nostro Signore.

Lunedì 29 aprile 2019    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2019-04-29.html

II Settimana del Tempo di Pasqua - Colore: bianco

LETTURE: 1 Gv 1,5 - 2,2; Sal 102; Mt 25, 1-13.

Commento: La vergine saggia e sapiente.

Il vangelo, nell'immagine delle vergini, ci rappresenta la grande santa senese, come la vergine saggia e prudente, che, in attesa dell'incontro con lo Sposo divino, ha preso con se la lampada e si è munita di olio. Possiamo intravedere nella parabola evangelica tutte le preclari virtù che hanno adornata la patrona della nostra patria. Lei è la donna sapiente, che ha compreso appieno l'essenza della religiosità autentica: ha dedicato tutta la sua vita ad un incontro personale con Cristo, si è lasciata umilmente illuminare dalla luce radiosa dello Spirito Santo e ha trovato nell'amore al Signore la realizzazione piena della sua vita. Abbondando così di olio, ha tenuto costantemente accesa la sua lampada, anche nel cuore della notte, e ha saputo irradiare la sua luce a tutto il mondo ecclesiastico e civile del suo tempo. Aveva appreso la vera sapienza e la vera prudenza, non dai libri, ma dal cuore stesso del suo Sposo divino, dalla fonte stessa della verità e della vita. Si è trovata pronta all'incontro con lui e la lampada luminosissima della sua vita, ha riflesso luce ovunque e a tutti. Ha squarciato le tenebre della notte del suo tempo e ancora ai nostri giorni, con i suoi scritti, con i suoi esempi con la sua intercessione irradia luce di sapienza, ci si mostra come modello sublime di vita e come celeste patrona. Lei ci ricorda che è da stolti restare senz'olio, affondare nel buio e mancare all'appuntamento con il Signore. Ci indica ancora la fonte inesauribile della vera sapienza e soprattutto alle donne di ogni epoca, addita i motivi profondi per affermare e difendere la propria dignità. Indica a tutti di non cedere alla facile tentazione di confidare nelle proprie forze per non cadere nell'illusione di un superficiale perbenismo. Restare al buio e privi di olio, vedersi esclusi dal convito dello sposo per un colpevole ritardo è un grave peccato che guasta la vita di molti. Essere sempre pronti, con le lampade accese è la virtù del viandante sapiente e saggio, è la virtù del cristiano vero.

IN ITALIA: Santa Caterina di Siena, Patrona d'Europa, Fest.

Antifona d'Ingresso

Questa è la vergine saggia, * una delle vergini prudenti * che andò incontro a Cristo * con la lampada accesa. * Alleluia.

Gloria

Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini, amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati dal mondo abbi pietà di noi; tu che togli i peccati dal mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.

Colletta

O Dio, che in santa Caterina [da Siena], ardente del tuo Spirito di amore, hai unito la contemplazione di Cristo crocifisso e il servizio della Chiesa, per sua intercessione concedi al tuo popolo di essere partecipe del mistero di Cristo, per esultare quando si manifesterà nella sua gloria. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

1 Gv 1,5 - 2,2

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo
Figlioli miei, questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e che noi vi annunciamo: Dio è luce e in lui non c'è tenebra alcuna. Se diciamo di essere in comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, siamo bugiardi e non mettiamo in pratica la verità. Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù, il Figlio suo, ci purifica da ogni peccato.
Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto tanto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità. Se diciamo di non avere peccato, facciamo di lui un bugiardo e la sua parola non è in noi.
Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un Paràclito presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto. È lui la vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal 102

RIT: Benedici il Signore, anima mia.

Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.

Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia.

Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all'ira e grande nell'amore.
Non è in lite per sempre,
non rimane adirato in eterno.

Come è tenero un padre verso i figli,
così il Signore è tenero verso quelli che lo temono,
perché egli sa bene di che siamo plasmati,
ricorda che noi siamo polvere.

Ma l'amore del Signore è da sempre,
per sempre su quelli che lo temono,
e la sua giustizia per i figli dei figli,
per quelli che custodiscono la sua alleanza.

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

Questa è la vergine saggia
che il Signore ha trovato vigilante;
all'arrivo dello Sposo
è entrata con lui alle nozze.

Alleluia.

VANGELO

Mt 25, 1-13
Dal Vangelo secondo  Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: "Il regno dei cieli è simile a dieci vergini che, prese le loro lampade, uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le lampade, ma non presero con sé olio; le sagge invece, insieme alle lampade, presero anche dell'olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e dormirono. A mezzanotte si levò un grido: Ecco lo sposo, andategli incontro! Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. E le stolte dissero alle sagge: Dàteci del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono. Ma le sagge risposero: No, che non abbia a mancare per noi e per voi; andate piuttosto dai venditori e compràtevene. Ora, mentre quelle andavano per comprare l'olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: Signore, signore, àprici! Ma egli rispose: In verità vi dico: non vi conosco. Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora".

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

IN ALTERNATIVA:

Mt 11,25-30
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse:
"Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero".

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

Rivolgiamo la nostra preghiera al Signore, che perpetua la sua presenza salvifica fra noi inviandoci uomini pieni di sapienza e di santità. A lui diciamo con fiducia:

Abbi pietà del tuo popolo, o Signore.

Fa' che la tua Chiesa sia sempre sensibile agli esempi di Francesco d'Assisi e si presenti gli uomini inerme e povera come tu l'hai voluta. Preghiamo:

Fà, o Signore, che in mezzo a tante distrazioni e illusioni gli uomini d'oggi sentano ancora il gusto e il desiderio della tua Parola di verità che porta alla vita eterna. Preghiamo:

Fa' che la nostra nazione, che ha dato alla Chiesa tanti santi, non cada mai nel materialismo e nell'indifferenza religiosa, ma mantenga sempre viva la sua fede. Preghiamo:

Concedi ai predicatori del vangelo, non solo il coraggio per biasimare il vizio, ma anche la gioia e l'ardore per far amare la bellezza della virtù e infondere il desiderio di praticarla. Preghiamo:

Manda, o Signore, al tuo popolo uomini amanti della pace, perché sull'esempio di san Bernardino, plachino le discordie nella società, e facciamo sentire tutti gli uomini fratelli. Preghiamo:

Perché il nome di Gesù sia venerato in ogni luogo.
Per chi è schiavo del vizio.

O Dio, anche per mezzo dei tuoi santi continuamente ci offri la tua salvezza: fa' che, imitando il loro esempio e ricorrendo alla loro intercessione, raggiungiamo la meta alla quale ci chiami, Gesù Cristo nostro Signore, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

Sulle Offerte

—(antica)—
Accogli, o Signore, questo sacrificio di salvezza che ti offriamo nella festa di santa Caterina, perché, sostenuti dai suoi insegnamenti, con più fervore possiamo rendere grazie a te, Dio vivo e vero. Per Cristo nostro Signore.

—(oppure)—
Ti presentiamo con gioia, o Signore, i doni della redenzione eterna e ti preghiamo: concedi a noi di venerarli e di offrirli con fede, perché siano fonte di salvezza per tutti i rinati nel Battesimo. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Nei tuoi santi, che per il regno dei cieli hanno consacrato la vita a Cristo, * noi celebriamo la mirabile opera della tua provvidenza, * che richiama l'uomo alla santità dell'origine + e gli fa pregustare i doni per lui preparati nel mondo nuovo. ** E noi, uniti agli angeli e ai santi, * con voce unanime + cantiamo senza fine l'inno della tua gloria: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
Se camminiamo nella luce, come Dio è nella luce, * siamo in comunione gli uni con gli altri, * e il sangue di Gesù Cristo, Figlio suo, * ci purifica da ogni peccato. Alleluia. (Cf. 1 Gv 1, 7)

—(oppure)—
Venne Gesù, stette in mezzo ai suoi discepoli e disse loro: «Pace a voi!». Alleluia. (Gv 20, 19)
Oppure:
Se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Alleluia. (Gv 3, 5)

Dopo la Comunione

—(antica)—
O Signore, questo cibo spirituale, che fu nutrimento e sostegno di santa Caterina nella vita terrena, comunichi a noi la tua vita immortale. Per Cristo nostro Signore.

—(oppure)—
Conferma, o Dio, l'opera della redenzione e proteggi coloro che hai chiamato a far parte della santa Chiesa mediante i sacramenti della vita eterna. Per Cristo nostro Signore.

Martedì 30 aprile 2019    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2019-04-30.html

II Settimana del Tempo di Pasqua - Colore: bianco

LETTURE: At 4, 32-37; Sal.92; Gv 3, 7-15.

Commento: Tu sei maestro in Israele e non sai queste cose?

Nicodemo cerca la verità. Perciò la prima esigenza è di rompere la sua mentalità, il suo modo di vedere e di pensare; occorre che Nicodemo cambi atmosfera. La verità che Gesù presenta e che traspare dai suoi segni, non è percepibile ai sensi; li trascende. Essa è il Regno di Dio in atto, è la vita eterna; per accedervi occorre una nuova nascita. La sfera del divino è localizzata in alto: per nascere alla vita divina occorre sbocciare da un seme dall'alto. Ogni nascita dall'alto è una nuova nascita, una rinascita. Quanto afferma Gesù è una realtà che egli conosce perché l'ha vista presso il Padre, realtà che sorpassa l'intelligenza umana e che quindi dagli uomini può essere accettata solo per fede. Viene poi accostata la crocifissione di Gesù all'elevazione del serpente. Come questa elevazione, anche la passione di Gesù entra nel piano divino: è necessario che ciò avvenga. Sia il serpente sia il Cristo rappresentano un misterioso paradosso: il serpente, che la tradizione giudaica univa tanto strettamente all'origine della morte, è innalzato morto e diviene vivificatore e simbolo della vita eterna. Ugualmente Gesù, colpito dalla morte più brutale, effonde torrenti di vita. La vita ha una sola fonte: Dio. Al serpente di bronzo come al Cristo gli uomini però devono volgere i loro sguardi: la vita non viene data agli uomini senza una loro rispondenza e attività. Tanto il simbolo del serpente quanto Gesù hanno una stretta solidarietà con la malattia che guariscono. La fede nel Figlio dell'uomo in croce è l'ultima spiegazione che Gesù dà a Nicodemo circa il mistero della generazione spirituale: la vita dall'acqua e dallo Spirito Santo si effonde sugli uomini in virtù del Cristo crocifisso.

Antifona d'Ingresso

Rallegriamoci ed esultiamo, rendiamo gloria al Signore: * ha preso possesso del suo regno il nostro Dio, l'Onnipotente. Alleluia.

Colletta

Dio onnipotente, donaci di proclamare la potenza del Signore risorto, per possedere in pienezza i doni che abbiamo ricevuto come pegno di vita nuova. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

At 4, 32-37

Dagli Atti degli Apostoli
La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un'anima sola e nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune.
Con grande forza gli apostoli davano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù e tutti godevano di grande favore.
Nessuno infatti tra loro era bisognoso, perché quanti possedevano campi o case li vendevano, portavano il ricavato di ciò che era stato venduto e lo deponevano ai piedi degli apostoli; poi veniva distribuito a ciascuno secondo il suo bisogno. Così Giuseppe, soprannominato dagli apostoli Bàrnaba, che significa "figlio dell'esortazione", un levìta originario di Cipro, padrone di un campo, lo vendette e ne consegnò il ricavato deponendolo ai piedi degli apostoli.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal.92

RIT: Il Signore regna, si riveste di maestà.

Oppure:
Regna il Signore, glorioso in mezzo a noi.

Il Signore regna, si riveste di maestà:
si riveste il Signore, si cinge di forza.

È stabile il mondo, non potrà vacillare.
Stabile è il tuo trono da sempre,
dall'eternità tu sei.

Davvero degni di fede i tuoi insegnamenti!
La santità si addice alla tua casa
per la durata dei giorni, Signore.

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

Bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo,
perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.

Alleluia.

VANGELO

Gv 3, 7-15
Dal Vangelo secondo  Giovanni

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall'alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito».
Gli replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro di Israele e non conosci queste cose? In verità, in verità io ti dico: noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell'uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

Il Cristo, innalzato sulla croce come agnello immolato e vessillo di gloria, ci invita a rivolgere il nostro sguardo di fede verso di lui. Diciamo insieme:

Per la tua gloriosa passione, salvaci, Signore.

Perché i credenti in Cristo non si scandalizzino della croce, ma sappiano da essa attingere la vita eterna. Preghiamo:

Perché i popoli che non credono in Cristo, a motivo della sua croce, comprendano il valore salvifico di questo grande gesto di amore per gli uomini. Preghiamo:

Perché i religiosi e le religiose siano per la Chiesa e per il mondo segno visibile di comunione fraterna e di condivisione piena dei beni spirituali e materiali. Preghiamo:

Perché nel mondo diviso fra ricchi e poveri si diffonda maggiormente la solidarietà e la condivisione dei beni terreni come testimonianza di amore. Preghiamo:

Perché noi qui presenti sentiamo con maggiore urgenza il bisogno di rendere testimonianza alla nostra fede con grande forza e con gesti concreti di amore fraterno. Preghiamo:

Signore, che continui a rivelare a noi i segreti del tuo amore attraverso le Sacre Scritture, fa' che penetriamo nel mistero della tua croce gloriosa con una fede sempre più pura e viva. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

Sulle Offerte

—(antica)—
O Dio, che in questi santi misteri compi l'opera della nostra redenzione, fa' che questa celebrazione pasquale sia per noi fonte di perenne letizia. Per Cristo nostro Signore.

—(oppure)—
La tua benevolenza, o Dio, preceda e accompagni con sollecitudine i tuoi fedeli e li conduca a ricevere degnamente questi divini misteri. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * proclamare sempre la tua gloria, o Signore, * e soprattutto esaltarti in questo tempo + nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato. ** Per mezzo di lui rinascono a vita nuova i figli della luce, * e si aprono ai credenti le porte del regno dei cieli. * In lui morto è redenta la nostra morte, + in lui risorto tutta la vita risorge. ** Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale, * l'umanità esulta su tutta la terra * e le schiere degli angeli e dei santi + cantano senza fine l'inno della tua gloria: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
Cristo doveva patire e risorgere dai morti * per entrare nella sua gloria. Alleluia. (Cf. Lc 24, 46.26)
Oppure:
Nessuno è mai salito al cielo, * se non colui che è disceso dal cielo, * il Figlio dell'uomo. Alleluia. (Gv 3, 13)

—(oppure)—
Cristo doveva patire e risorgere dai morti * per entrare nella sua gloria. Alleluia. (Cf. Lc 24, 46.26)
Oppure:
Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, * il Figlio dell'uomo. Alleluia. (Gv 3, 13)

Dopo la Comunione

—(antica)—
Esaudisci, o Signore, le nostre preghiere, perché la partecipazione al mistero della redenzione sia per noi aiuto nella vita presente e ci ottenga la gioia eterna. Per Cristo nostro Signore.

—(oppure)—
Per la forza di questo sacramento donaci, o Signore, di testimoniare con la vita il glorioso mistero della morte e della risurrezione del tuo Figlio, che abbiamo annunciato in questa celebrazione. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

Mercoledì 01 maggio 2019    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2019-05-01.html

II Settimana del Tempo di Pasqua - Colore: bianco

LETTURE: Gn 1,26 - 2,3; Sal 89; Mt 13, 54-58.

Commento: Il Figlio del carpentiere.

Tralasciamo il commento alle letture del giorno perché celebriamo la memoria di san Giuseppe. Non sappiamo molto di lui. Ma anche Giuseppe, come la Madonna Santissima, è l'uomo di fede, di fede e di speranza. Anche lui ha creduto alla parola, senza pretendere di capire tutto, come Maria. Il vangelo ci presenta proprio questa famiglia, famiglia di Giuseppe, una famiglia semplice, non di alti livelli e grande studio... Eppure Gesù sa parlare bene... anche se non ha studiato nelle scuole di Gerusalemme stupisce per la sua saggezza. Oggi la nostra attenzione però viene spostata al lavoro. Infatti la chiesa celebra san Giuseppe, lavoratore... La reazione della gente di Nàzaret, nel vangelo di oggi, a proposito della sapienza, quella di Gesù fa pensare al capitolo del Siràcide, che contrappone il lavoro manuale e la Legge. La gente del popolo (operai, contadini) dice il Siràcide, mette tutta la sua attenzione nelle cose materiali; lo scriba invece ha pensieri profondi, cerca le cose importanti e può essere consultato per il buon andamento della città. La gente di Nàzaret si domanda: «Da dove mai viene a costui questa sapienza». Non é il figlio del carpentiere?, che non ha studiato e non può avere tutta questa cultura? È chiaro: la sapienza di Gesù è sapienza divina ed egli ha assistito varie volte sul mistero di Dio che viene rivelato ai piccoli, ai semplici e ha nascosto ai sapienti ed ha criticato gli scribi che dicono e non fanno. D'altra parte il Vangelo insiste anche sulla parola: è necessario, dobbiamo, accogliere la parola di Dio! E soltanto se ci ispiriamo alla parola di Dio il nostro lavoro vale, il nostro lavoro cioè ha un valore costruttivo, costruiamo, creiamo il mondo con Dio. «Tutto quello che fate in parole e in opere, tutto si compia nel nome del Signore Gesù, rendendo per mezzo di lui grazie a Dio Padre». Tutto quello che facciamo, tutti i lavori, lavori materiali, intellettuali, sia lo studio, sia la carità fraterna, lo facciamo per il Signore... Il Vangelo ci dice, che il nostro servizio deve essere sincero, umile, dobbiamo avere la disponibilità nella carità, tutto questo per essere uniti a Gesù, figlio del carpentiere, quel Figlio, che ha dichiarato di essere venuto a servire e non per essere servito. La vera dignità consiste proprio in questo, nel servizio dei fratelli, secondo le proprie capacità, in unione con Gesù, Figlio di Dio. Verifichiamo la nostra scala di valori, per renderla sempre più aderente ai pensieri di Dio.

Antifona d'Ingresso

Beato chi teme il Signore e cammina nelle sue vie. * Della fatica delle tue mani ti nutrirai, sarai felice e avrai ogni bene. Alleluia. (Sal 127, 1-2)

Colletta

O Dio, che hai chiamato l'uomo a cooperare con il lavoro al disegno della tua creazione, fa' che per l'esempio e l'intercessione di san Giuseppe siamo fedeli ai compiti che ci affidi, e riceviamo la ricompensa che ci prometti. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Gn 1,26 - 2,3

Dal libro della Gènesi
Dio disse: "Facciamo l'uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra". E Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e Dio disse loro: "Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogàtela, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra". Dio disse: "Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra, e ogni albero fruttifero che produce seme: saranno il vostro cibo. A tutti gli animali selvatici, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde". E così avvenne. Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno. Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere. Dio, nel settimo giorno, portò a compimento il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro che aveva fatto. Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli aveva fatto creando.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

IN ALTERNATIVA:

Col 3, 14-15.17.23-24

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossési
Fratelli, sopra tutte queste cose rivestitevi della carità, che le unisce in modo perfetto. E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché a essa siete stati chiamati in un solo corpo. E rendete grazie!
E qualunque cosa facciate, in parole e in opere, tutto avvenga nel nome del Signore Gesù, rendendo grazie per mezzo di lui a Dio Padre.
Qualunque cosa facciate, fatela di buon animo, come per il Signore e non per gli uomini, sapendo che dal Signore riceverete come ricompensa l'eredità. Servite il Signore che è Cristo!

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal 89

RIT: Rendi salda, Signore, l'opera delle nostre mani.

Prima che nascessero i monti
e la terra e il mondo fossero generati,
da sempre e per sempre tu sei, o Dio.

Tu fai ritornare l'uomo in polvere,
quando dici: "Ritornate, figli dell'uomo".
Mille anni, ai tuoi occhi,
sono come il giorno di ieri che è passato,
come un turno di veglia nella notte.

Insegnaci a contare i nostri giorni
e acquisteremo un cuore saggio.
Ritorna, Signore: fino a quando?
Abbi pietà dei tuoi servi!

Saziaci al mattino con il tuo amore:
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
Si manifesti ai tuoi servi la tua opera
e il tuo splendore ai loro figli.

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

Di giorno in giorno benedetto il Signore:
a noi Dio porta la salvezza.

Alleluia.

VANGELO

Mt 13, 54-58
Dal Vangelo secondo  Matteo

In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: "Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?". Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: "Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua". E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

Rivolgiamo la nostra preghiera a Cristo, che non ha disdegnato di essere chiamato il figlio del falegname, e con la sua opera ha elevato a nuova dignità il lavoro dell'uomo. Diciamo insieme:

Ascoltaci, o Signore.

Signore Dio, che hai creato la terra perché diventasse la dimora dell'uomo, aiutaci a renderla, col nostro lavoro, sempre più umana e abitabile. Preghiamo:

Signore, che hai nobilitato l'opera delle mani dell'uomo facendoti tu stesso lavoratore, fa' che non diventiamo mai schiavi del lavoro e del guadagno, ma ce ne serviamo come mezzo di liberazione a gloria del tuo nome. Preghiamo:

Signore, che hai manifestato la tua predilezione per i poveri e gli oppressi, aiuta i disoccupati ad avere un lavoro sicuro e una condizione degna di uomini liberi. Preghiamo:

Signore, che hai scelto una famiglia povera e un villaggio sconosciuto per la tua dimora fra noi, fa' che non disprezziamo le cose umili e semplici, perché attraverso di esse tu ci porti la salvezza. Preghiamo:

Padre santo, che hai rivelato a san Giuseppe il mistero di tuo Figlio e lo hai affidato alla sua guida e custodia, donaci di poter sempre più comprendere il mistero della sua incarnazione. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Sulle Offerte

—(antica)—
O Dio, fonte della misericordia, guarda i doni che ti presentiamo nella memoria di san Giuseppe, e fa' che la nostra umile offerta diventi pegno della tua protezione. Per Cristo nostro Signore.

—(oppure)—
Con i doni della Chiesa accetta, o Signore, come sacrificio a te gradito, noi tuoi servi, configurati a immagine del tuo Figlio, e confermati con il sigillo dello Spirito. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

† È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.
Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti glorifichiamo nella memoria di san Giuseppe. Egli, uomo giusto, da te fu prescelto come sposo di Maria, Vergine e Madre di Dio; servo saggio e fedele fu posto a capo della santa famiglia, per custodire, come padre, il tuo unico Figlio, concepito per opera dello Spirito Santo, Gesù Cristo nostro Signore.
E noi, con tutti gli angeli del cielo, innalziamo a te il nostro canto, e proclamiamo insieme la tua gloria:

Antifona alla Comunione

—(antica)—
Qualunque cosa facciate, in parole e in opere, * tutto avvenga nel nome del Signore Gesù, * rendendo grazie a Dio. Alleluia. (Col 3, 17)

—(oppure)—
Dice il Signore: * «Io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate * e portiate frutto e il vostro frutto rimanga». Alleluia. (Gv 15, 16)
Oppure:
La luce è venuta nel mondo. Chi fa la verità viene alla luce. Alleluia. (Cf. Gv 3, 19.21)

Dopo la Comunione

—(antica)—
O Signore, che ci hai nutriti con il pane del cielo, fa' che, sull'esempio di san Giuseppe, conserviamo nei nostri cuori la memoria del tuo amore, per godere il frutto della pace senza fine. Per Cristo nostro Signore.

—(oppure)—
Concedi, o Padre, che, nutriti con il sacramento del Corpo e del Sangue del tuo Figlio, cresciamo nella comunione del suo Spirito e nell'amore dei fratelli, fino a raggiungere nella carità operosa la pienezza del Corpo di Cristo. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

Giovedì 02 maggio 2019    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2019-05-02.html

II Settimana del Tempo di Pasqua - Colore: bianco

LETTURE: At 5, 27-33; Sal.33; Gv 3, 31-36.

Commento: Il Padre ama il Figlio e gli ha dato ogni cosa.

Gesù Cristo viene dal cielo: è il Figlio di Dio che si è fatto carne. La sua venuta è un atto d'amore; l'amore l'ha ispirata, un amore che tende alla vita. Da lui è annunziata la parola di Dio ed è elargito lo Spirito Santo. Inaudito paradosso: un libero e disinteressato amore per l'umanità in rovina ha indotto il Padre a immolare il suo amatissimo Figlio. La passione è la massima rivelazione d'amore; è la massima effusione di Dio stesso. Chi mediante la fede vi si immerge, ottiene la vita eterna. Gesù è il dono di Dio Padre, è la vita del mondo: chi ne respinge la divinità e la missione è in stato di inimicizia con Dio, è avulso dalla vita, è nella condanna, “è già giudicato”. Il piano di salvezza universale di Dio Padre è condizionato dalla posizione che l'uomo prende nei confronti di Cristo. L'uomo non può restare indifferente: l'indifferenza di fronte all'amore è un rifiuto, un no all'amore. Gesù, luce del mondo, è venuto a illuminare; non si contenta di rinnovare nell'oggi dell'uomo i prodigi di Dio, segni della sua benevolenza verso di noi, ma si fa lui stesso sacramento, segno sensibile e credibile dell'amore che è Dio. Perciò chi non mette Cristo al centro della sua vita non vedrà la luce, non vedrà neanche la vita.

Antifona d'Ingresso

In mezzo alla Chiesa gli ha aperto la bocca, * il Signore lo ha colmato dello spirito di sapienza e d'intelligenza; * gli ha fatto indossare una veste di gloria. Alleluia. (Cf. Sir 15, 5)

Colletta

Dio onnipotente ed eterno, che hai suscitato nella Chiesa il vescovo sant'Atanasio, insigne assertore della divinità del tuo Figlio, fa' che, per il suo insegnamento e la sua intercessione, cresciamo sempre più nella tua conoscenza e nel tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

At 5, 27-33

Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, [il comandante e gli inservienti] condussero gli apostoli e li presentarono nel sinedrio; il sommo sacerdote li interrogò dicendo: «Non vi avevamo espressamente proibito di insegnare in questo nome? Ed ecco, avete riempito Gerusalemme del vostro insegnamento e volete far ricadere su di noi il sangue di quest'uomo».
Rispose allora Pietro insieme agli apostoli: «Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini. Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi avete ucciso appendendolo a una croce. Dio lo ha innalzato alla sua destra come capo e salvatore, per dare a Israele conversione e perdono dei peccati. E di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a quelli che gli obbediscono».
All'udire queste cose essi si infuriarono e volevano metterli a morte.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal.33

RIT: Ascolta, Signore, il grido del povero.

Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Gustate e vedete com'è buono il Signore;
beato l'uomo che in lui si rifugia.

Il volto del Signore contro i malfattori,
per eliminarne dalla terra il ricordo.
Gridano i giusti e il Signore li ascolta,
li libera da tutte le loro angosce.

Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato,
egli salva gli spiriti affranti.
Molti sono i mali del giusto,
ma da tutti lo libera il Signore.

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

Perché mi hai veduto, Tommaso, tu hai creduto;
beati quelli che non hanno visto e hanno creduto.

Alleluia.

VANGELO

Gv 3, 31-36
Dal Vangelo secondo  Giovanni

Chi viene dall'alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza. Chi ne accetta la testimonianza, conferma che Dio è veritiero. Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo Spirito.
Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio rimane su di lui.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

L'amore del Padre, che ha dato in mano ogni cosa al Figlio per renderlo testimone della sua Parola, ci è comunicato già nella professione di fede pasquale. Così preghiamo con fiducia:

Ravviva la nostra fede, Dio di amore.

Per tutti i credenti in Cristo, perché la loro fede sia una vera testimonianza dell'amore del Padre per il Figlio e del dono del suo Spirito. Preghiamo:

Per coloro che aderiscono a religioni monoteistiche, perché la luce dello Spirito apra il loro cuore a riconoscere l'unico rivelatore di Dio nel suo Figlio incarnato. Preghiamo:

Per le giovani generazioni tentate di indifferenza religiosa o di apostasia, perché sappiano rivolgersi a colui che Dio ha mandato. Preghiamo:

Per la nostra comunità, perché traduca in opere la sua fede e, spezzando il pane dell'eucaristia, i pari a condividere anche il pane terreno con chi è nell'indigenza e nel dolore. Preghiamo:

Per noi qui presenti, perché sappiamo alimentare ogni giorno la nostra fede in Cristo come rapporto di amore verso il Padre e come accoglienza dello Spirito senza misura. Preghiamo:

Per coloro che esercitano il ministero del diaconato.
Per chi non ha nessuno che gli parla di Dio.

O Dio misericordioso, che ci hai reso partecipi della testimonianza divina donataci dal tuo Figlio, affidandogli le tue stesse parole: fa' che la nostra fede diventi ogni giorno più feconda per la vita eterna. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Sulle Offerte

—(antica)—
Guarda, o Signore, i doni che ti presentiamo nella memoria di sant'Atanasio, e concedi anche a noi di professare senza compromessi la verità della fede, per ricevere la salvezza riservata ai testimoni del Vangelo. Per Cristo nostro Signore.

—(oppure)—
Signore, che ti sei acquistato una moltitudine di figli con l'unico e perfetto sacrificio di Cristo, concedi a noi, nella tua Chiesa, il dono dell'unità e della pace. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Cristo Signore nostro volle la sua Chiesa sale della terra, luce del mondo, città posta sul monte, * perché tutti possano arrivare alla conoscenza della verità * ed essere salvati. ** Per realizzare questa missione tra le genti * hai suscitato nel tuo popolo san N. [santa N.] e gli [le] hai donato una profonda conoscenza dei divini misteri, * perché con la sapienza, da te ispirata, + fosse lampada di vivo fulgore a gloria del tuo nome. ** Illuminati dalla sua dottrina e dalla sua testimonianza, * con animo grato e gioioso ci uniamo ai cori celesti, * per cantare senza fine + l'inno della tua lode: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
Nessuno può porre un fondamento diverso * da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo. Alleluia. (1 Cor 3, 11)

—(oppure)—
Ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine del mondo. Alleluia. (Mt 28, 20)
Oppure:
Colui che Dio ha mandato annuncia le parole di Dio * e dona lo Spirito senza misura. Alleluia. (Cf. Gv 3, 34)

Dopo la Comunione

—(antica)—
Dio onnipotente, la vera divinità del tuo Figlio unigenito, che in comunione di fede con sant'Atanasio fermamente professiamo, per la grazia di questo sacramento ci dia sempre forza e ci protegga. Per Cristo nostro Signore.

—(oppure)—
Guarda, o Padre, i tuoi fedeli che hai nutrito di Cristo, pane vivo, perché, con la luce della fede e con la forza della carità, costruiscano e allietino la tua Chiesa. Per Cristo nostro Signore.

Venerdì 03 maggio 2019    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2019-05-03.html

II Settimana del Tempo di Pasqua - Colore: rosso

LETTURE: 1 Cor 15, 1-8; Sal 18; Gv 14, 6-14.

Commento: I santi apostoli Filippo e Giacomo il minore.

Al di là dei dati storici, l'apostolo Filippo si è reso famoso per una audace richiesta rivolta a Gesù, mentre parlava della sua identità con il Padre: «Signore, mòstraci il Padre e ci basta». Richiesta audace, l'abbiamo definita, ma anche emblematica perché l'apostolo esprimeva in quella sua domanda, l'ansia di Dio, racchiusa da sempre nel cuore dell'uomo. Il figlio senza padre, si sente orfano e stenta a comprendere la sua vera identità; l'uomo senza Dio si sente smarrito, disorientato e solo. Dobbiamo perciò gratitudine a questo apostolo perché ha offerto a Gesù l'occasione sia di ribadire la sua divinità, sia di indicarci la sua persona come icona perfetta del Padre: “Chi ha visto me ha visto il Padre”. Non ci sfugge poi che dentro la sua curiosità si nasconde un bisogno autentico di spirituale ascensione verso le verità ultime: un bell'esempio per tutti noi, forse più superficiali nelle nostre ricerche e meno autentici nei nostri desideri. In quest'ansia di bene e nel comune desiderio di comprendere e testimoniare le “cose” di Dio, vediamo accomunato l'altro apostolo, Giacomo detto il minore, per distinguerlo dall'altro apostolo dallo stesso nome. Anch'egli è stato un seguace di Cristo, anch'egli, nel volto del salvatore, ha saputo rimirare il volto stesso di Dio, anch'egli è stato un eroico testimone del vangelo. Ha scritto una lettera, che ce lo fa riconoscere come profondo conoscitore della Scrittura e dei detti del Signore. Egli mostra una predilezione per i poveri e per gli umili, che ritiene favoriti da Dio. Pare, egli voglia commentare le beatitudini pronunciate dal Signore. Altro tema caro a Giacomo è la concretezza della fede, che non può esaurirsi in un credo sterile, ma esige espressioni da attuare nella vita. Davvero i santi si assomigliano e si integrano vicendevolmente: Filippo ci sollecita a rimirare nel volto di Cristo, l'immagine stessa del Padre; Giacomo ci fa intendere che anche una vita semplice ed umile, se alimentata dalla fede operosa, è accetta a Dio. Abbiamo molti motivi per invocarli entrambi.

Antifona d'Ingresso

Questi sono uomini santi: il Signore li ha eletti nel suo amore generoso, * ha dato loro una gloria eterna. Alleluia.

Gloria

Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini, amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati dal mondo abbi pietà di noi; tu che togli i peccati dal mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.

Colletta

O Dio, che ogni anno ci rallegri con la festa degli apostoli Filippo e Giacomo, per le loro preghiere concedi a noi di partecipare al mistero della morte e risurrezione del tuo Figlio unigenito, per giungere alla visione eterna del tuo volto. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

1 Cor 15, 1-8

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Vi proclamo, fratelli, il Vangelo che vi ho annunciato e che voi avete ricevuto, nel quale restate saldi e dal quale siete salvati, se lo mantenete come ve l'ho annunciato. A meno che non abbiate creduto invano!
A voi infatti ho trasmesso, anzitutto, quello che anch'io ho ricevuto, cioè
che Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture
e che fu sepolto
e che è risorto il terzo giorno secondo le Scritture
e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici.
In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta: la maggior parte di essi vive ancora, mentre alcuni sono morti. Inoltre apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli. Ultimo fra tutti apparve anche a me.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal 18

RIT: Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio.

I cieli narrano la gloria di Dio,
l'opera delle sue mani annuncia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia.

Senza linguaggio, senza parole,
senza che si oda la loro voce,
per tutta la terra si diffonde il loro annuncio
e ai confini del mondo il loro messaggio.

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

Io sono la via, la verità e la vita, dice il Signore;
Filippo, chi ha visto me, ha visto il Padre.

Alleluia.

VANGELO

Gv 14, 6-14
Dal Vangelo secondo  Giovanni

In quel tempo, disse Gesù a Tommaso: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: "Mostraci il Padre"? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch'egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

Innalziamo la nostra preghiera a Cristo, rivelazione del Padre, fiduciosi che egli concederà tutto ciò che chiediamo. Diciamo insieme:

Per intercessione degli apostoli, ascoltaci, Signore.

Hai posto nei vescovi l'eredità degli apostoli; fa' che la loro dottrina ci illumini e il loro amore ci sostenga. Preghiamo:

Tu, o Signore, hai scelto gli apostoli perché portassero a tutti il vangelo della tua morte e risurrezione; aiutaci a restare sempre saldi in questa fede e a testimoniare con le opere. Preghiamo:

Tu hai dichiarato beati i puri di cuore; allontana da noi ogni doppiezza e inganno, e rendici veri e trasparenti. Preghiamo:

Molti popoli non hanno ancora ricevuto il messaggio cristiano; suscita numerosi apostoli che, spinti da amore e da zelo, portino a tutti gli uomini la salvezza del Cristo. Preghiamo:

Per mezzo dei successori degli apostoli, hai fatto arrivare fino a noi il tuo vangelo; fa' che la nostra comunità sia sempre fedele alla tradizione apostolica e docile al magistero della Chiesa. Preghiamo:

Per i catechisti della nostra parrocchia.
Per le Chiese cristiane.

O Dio Padre, che in Gesù Cristo hai rivelato il tuo volto umano, trasformaci ad immagine del Figlio tuo, perché possiamo renderti sempre buona testimonianza fra gli uomini. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Sulle Offerte

—(antica)—
Accogli, o Signore, i doni che ti presentiamo nella festa degli apostoli Filippo e Giacomo, e concedi anche a noi di servirti con una fede pura e senza macchia. Per Cristo nostro Signore.

—(oppure)—
Per questo memoriale dell'immenso amore del tuo Figlio ti chiediamo umilmente, o Padre, che il frutto della sua opera redentrice, per il ministero della tua Chiesa, giovi alla salvezza del mondo intero. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, + per Cristo Signore nostro. ** Tu hai stabilito la tua Chiesa sul fondamento degli apostoli, * perché sulla terra sia segno visibile della tua santità nei secoli * e trasmetta a tutti gli uomini + gli insegnamenti che sono via al cielo. ** Per questo mistero di salvezza, * uniti a tutte le schiere degli angeli, * ora e sempre, con cuore riconoscente, + proclamiamo nel canto la tua lode: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
«Signore, mostraci il Padre e ci basta». * «Filippo, chi ha visto me, ha visto il Padre». Alleluia. (Gv 14, 8-9)

—(oppure)—
Gesù nostro Signore, è stato consegnato alla morte a causa delle nostre colpe, ed è stato risuscitato per la nostra giustificazione. Alleluia. (Rm 4, 25)
Oppure:
Gesù prese i pani, * rese grazie, ne distribuì a quelli che erano seduti, * quanti ne volevano. Alleluia. (Cf. Gv 6, 11)

Dopo la Comunione

—(antica)—
Per questi santi doni che abbiamo ricevuto, purifica, o Padre, i nostri cuori perché, in unione con gli apostoli Filippo e Giacomo, contempliamo te nel tuo Figlio e possiamo giungere alla vita eterna. Per Cristo nostro Signore.

—(oppure)—
O Dio, che sempre nutri e fortifichi la Chiesa con i tuoi sacramenti, concedi a noi, saziati al convito del cielo, di seguire gli insegnamenti del tuo amore, per essere nel mondo lievito di vita e strumento di salvezza. Per Cristo nostro Signore.

Sabato 04 maggio 2019    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2019-05-04.html

II Settimana del Tempo di Pasqua - Colore: bianco

LETTURE: At 6, 1-7; Sal.32; Gv 6, 16-21.

Commento: Videro Gesù camminare sul mare...

E' notte fonda: i discepoli stanno attraversando il mare quando li coglie la tempesta. Eccoli privi di qualsiasi aiuto, abbandonati a se stessi. Non si tratta di una folla, ma solo del gruppetto dei discepoli; anch'essi senza Gesù sono dei poveri derelitti; solo da lui possono sperare aiuto. Il prodigio è duplice. Primo, è un miracolo il fatto che, nel cuore della notte, Gesù all'improvviso vada verso di loro camminando sulle acque. Secondo, è un miracolo il fatto che, appena Gesù è salito sulla barca, raggiungano in un attimo la riva. Gesù comanda alle forze della natura e gli obbediscono. I discepoli, quindi, non devono temere la tempesta quando egli è vicino. Tutto questo ci fa pensare che quando siamo con Cristo risorto la nostra vita, pur agitata e burrascosa che sia, non ha motivo di spavento e di terrore. Egli ci fa arrivare sicuramente in porto. Colui che moltiplica miracolosamente il pane, che cammina sulle acque, che non conosce le distanze e che quindi domina completamente le forze della natura, può certamente trasformare il pane nella propria carne e il vino nel proprio sangue. Su entrambi i miracoli aleggia la divina e potenza affermazione di Gesù: “Io sono, non abbiate paura”.

Antifona d'Ingresso

Voi, popolo che Dio si è acquistato, * proclamate le sue opere meravigliose: * dalle tenebre vi ha chiamati alla sua ammirabile luce. * Alleluia. (Cf. 1 Pt 2, 9)

Colletta

O Dio, che nei misteri pasquali hai aperto ai tuoi fedeli la porta della misericordia, volgi il tuo sguardo su di noi e abbi pietà, perché, seguendo la via della tua volontà, per tua grazia non ci allontaniamo mai dal sentiero della vita. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Oppure:
Cancella, o Padre, il documento scritto contro di noi per la legge del peccato, già revocato nel mistero pasquale con la risurrezione del Cristo tuo Figlio. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

At 6, 1-7

Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, aumentando il numero dei discepoli, quelli di lingua greca mormorarono contro quelli di lingua ebraica perché, nell'assistenza quotidiana, venivano trascurate le loro vedove.
Allora i Dodici convocarono il gruppo dei discepoli e dissero: «Non è giusto che noi lasciamo da parte la parola di Dio per servire alle mense. Dunque, fratelli, cercate fra voi sette uomini di buona reputazione, pieni di Spirito e di sapienza, ai quali affideremo questo incarico. Noi, invece, ci dedicheremo alla preghiera e al servizio della Parola».
Piacque questa proposta a tutto il gruppo e scelsero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Pròcoro, Nicànore, Timone, Parmenàs e Nicola, un prosèlito di Antiòchia. Li presentarono agli apostoli e, dopo aver pregato, imposero loro le mani.
E la parola di Dio si diffondeva e il numero dei discepoli a Gerusalemme si moltiplicava grandemente; anche una grande moltitudine di sacerdoti aderiva alla fede.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal.32

RIT: Su di noi sia il tuo amore, Signore.

Esultate, o giusti, nel Signore;
per gli uomini retti è bella la lode.
Lodate il Signore con la cetra,
con l'arpa a dieci corde a lui cantate.

Perché retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell'amore del Signore è piena la terra.

Ecco, l'occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

Cristo è risorto, lui che ha creato il mondo,
e ha salvato gli uomini nella sua misericordia.

Alleluia.

VANGELO

Gv 6, 16-21
Dal Vangelo secondo  Giovanni

Venuta la sera, i discepoli di Gesù scesero al mare, salirono in barca e si avviarono verso l'altra riva del mare in direzione di Cafàrnao.
Era ormai buio e Gesù non li aveva ancora raggiunti; il mare era agitato, perché soffiava un forte vento.
Dopo aver remato per circa tre o quattro miglia, videro Gesù che camminava sul mare e si avvicinava alla barca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Sono io, non abbiate paura!».
Allora vollero prenderlo sulla barca, e subito la barca toccò la riva alla quale erano diretti.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

Gesù si è rivelato come il nuovo condottiero del suo popolo, che lo guida attraverso le acque di un nuovo esodo pasquale. A lui rivolgiamo la nostra supplica, dicendo:

Guidaci Signore, sulla via della vita.

Per i ministri della Parola e della preghiera nella Chiesa, perché siano sempre fedeli al loro servizio senza cedimenti o confusioni. Preghiamo:

Per i laici che sono chiamati ai vari ministeri nel servizio della carità, perché siano veri servitori del popolo di Dio nello spirito del vangelo. Preghiamo:

Per gli uomini impegnati nelle varie opere sociali e nel progresso tecnico-scientifico, perché facciano convergere i loro progetti verso il vero bene dell'uomo, senza porre intralci alla diffusione del vangelo. Preghiamo:

Per gli sposi cristiani, perché scoprano che, nel progetto di Dio, il loro matrimonio è vocazione all'amore, alla vita e al servizio. Preghiamo:

Per noi credenti chiamati sempre a rinnovare il nostro atto di fede nella persona divina di Cristo, perché sappiamo testimoniare il suo mistero di presenza e insieme di assenza che ci interpella ogni giorno. Preghiamo:

Per chi non ha più fiducia in niente e in nessuno.
Per chi è tentato di affidarsi a falsi maestri.

Signore, che continui a manifestare la tua presenza operante in mezzo a noi attraverso i ministeri da te istituiti nella Chiesa, fa' che anche noi ci sentiamo partecipi della missione apostolica dando spazio alla preghiera, all'ascolto della Parola e al servizio della carità. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

Sulle Offerte

—(antica)—
Santifica, o Signore, i doni che ti presentiamo e, accogliendo questo sacrificio spirituale, trasforma anche noi in offerta perenne a te gradita. Per Cristo nostro Signore.

—(oppure)—
Accogli con amore, Padre santo, i doni che ti offriamo e concedi ai tuoi fedeli di seguire il tuo Figlio con animo lieto e libertà di spirito. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * proclamare sempre la tua gloria, o Signore, * e soprattutto esaltarti in questo tempo + nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato. ** Per mezzo di lui rinascono a vita nuova i figli della luce, * e si aprono ai credenti le porte del regno dei cieli. * In lui morto è redenta la nostra morte, + in lui risorto tutta la vita risorge. ** Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale, * l'umanità esulta su tutta la terra * e le schiere degli angeli e dei santi + cantano senza fine l'inno della tua gloria: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
Padre, quelli che mi hai dato * siano anch'essi con me dove sono io, * perché contemplino la gloria che mi hai dato. Alleluia. (Gv 17, 24)

—(oppure)—
I discepoli presero Gesù sulla barca * e subito la barca toccò la riva. Alleluia. (Cf. Gv 6, 21)

Dopo la Comunione

—(antica)—
O Padre, che ci hai nutriti con questo sacramento, ascolta la nostra umile preghiera: il memoriale della Pasqua, che Cristo tuo Figlio ci ha comandato di celebrare, ci edifichi sempre nel vincolo della tua carità. Per Cristo nostro Signore.

—(oppure)—
O Dio, che in questo mirabile sacramento comunichi alla Chiesa forza e consolazione, dona al tuo popolo di aderire a Cristo nella celebrazione di questi santi misteri perché, attraverso il lavoro quotidiano, edifichi nella libertà il tuo regno che rimane in eterno. Per Cristo nostro Signore.

Domenica 05 maggio 2019    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2019-05-05.html

III Domenica del Tempo di Pasqua - Colore: bianco

LETTURE: At 5, 27-32. 40-41; Sal 29; Ap 5, 11-14; Gv 21, 1-19.

Commento: «E' il Signore!»

Stiamo vivendo il tempo di Pasqua, tempo di grande gioia, di gioia perché il Signore è risorto, non solo è risorto... ma perché è presente, è vivo in mezzo a noi. La Chiesa vive, noi che siamo la Chiesa viviamo della fede in Gesù risorto. Non è soltanto la comunità di quelli che condividono gli insegnamenti dottrinali di Gesù o gli insegnamenti morali di Gesù, che ammirano gli esempi di Gesù. La Chiesa tutta crede che Dio Padre ha risuscitato Gesù, e lo ha fatto “capo e Signore”. Ma come possiamo riconoscerlo (Gesù)? Come possiamo sentire la sua presenza, sentire la forza del suo Spirito, nella nostra vita? Come possiamo testimoniarlo? Alcune domande che è lecito fare. E la risposta, mi pare, una precisa risposta ci dà proprio il Vangelo di oggi, lo fa con l'affermazione stupìta, meravigliata del discepolo che Gesù amava, Giovanni: «è il Signore!». Il Vangelo che oggi ascoltiamo ci presenta sette discepoli; tutti insieme, vanno a pescare, vanno sul mare di Tiberìade. Niente di nuovo si direbbe, fanno quello che hanno fatto tante volte, quello che hanno fatto prima di aver incontrato Gesù. Compiono un gesto per loro usuale, quotidiano, gesto in cui mettevano tutta l'esperienza, tutta la loro passione, di tanti anni. Tante volte avranno sperimentato la gioia di una pesca abbondante. Ora, questa notte, provano delusione perché questa volta la rete è vuota. Non hanno preso nulla. I discepoli hanno lavorato, faticato tutta la notte: questo vale per tutti i discepoli, pensando sia alla fatica fisica, sia a quella spirituale, la fatica che accompagna le nostre opere e i nostri giorni. Non solo c'è la fatica, ma anche il senso di delusione; alla fatica, all'impegno non corrisponde un risultato: in quella notte non presero proprio nulla. E nel pieno della delusione e della stanchezza compare una voce, voce che sembra conosciuta, una parola, una parola che invita a riprovare, che intende risvegliare i loro animi, risvegliare ad una fedeltà, ad una fiducia, ad un'apertura alla promessa di Gesù, del Signore che dice: «Buttate ancora le reti, riprovate ancora». I discepoli potevano cedere, cedere alla stanchezza, cedere alla delusione. Invece obbediscono, si fidano della parola che viene pronunciata, la parola sulla loro vita, gettano, ancora una volta la rete. Si fidano, si abbandonano alla parola del Signore. Ed ecco, il miracolo si compie. E nel segno del miracolo sentono la presenza del Signore, del Risorto che non abbandona i suoi discepoli ma sempre li accompagna, che è sempre con loro nel loro cammino di vita e di fede. Le reti sono piene di pesci e reggono, non si spezzano, i cuori sono ripieni di gioia e di meraviglia e reggono anche essi, reggono l'impatto di un incontro non programmato con Gesù eppure atteso, tutti volevano rivederlo, risentirlo, toccarlo di nuovo, mangiare ancora con lui... E lui, il Signore asseconda, esaudisce ancora quell'attesa del cuore, dell'anima... Ed ancora prepara loro da mangiare, spezza ancora il pane per loro, lo distribuisce...
Questo nel vangelo... Ma noi crediamo che la stessa cosa avviene anche per noi... noi crediamo che anche per noi durante la Messa, durante la Celebrazione Eucaristica domenicale, alla quale arrivano tanti, anche noi, qualche volta stanchi, delusi per le nostre reti vuote, per non aver prodotto, combinato molto in questi giorni, ecco, nonostante questo sulla sponda del lago c'è sempre qualcuno che ci aspetta, c'è sempre qualcuno che ha qualcosa per noi, che ci sfama, che ci incoraggia, che ci sostiene, che ci dà forza... E' questo qualcuno è Gesù che ancora spezza il pane per noi, che per chi parteciperà alla messa, lo spezzerà ancora per noi. Chiediamo che questa esperienza, l'esperienza della benedizione di Dio la benedizione sulla nostra vita, la vita che sempre si rinnova e ci rinnova, ci rinnovi alla speranza, a quel coraggio che fanno di noi, uomini poveri, ma ricchi di lui, e testimoni del Vangelo.

Antifona d'Ingresso

Acclamate Dio, voi tutti della terra, * cantate la gloria del suo nome, * dategli gloria con la lode. Alleluia. (Sal 65, 1-2)

Atto Penitenziale

Umili e penitenti come il pubblicano al tempio, accostiamoci al Dio giusto e santo, perché abbia pietà anche di noi.

C e A: Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre vergine Maria, gli angeli, i santi e voi fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro.

C: Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna.
A: Amen.

C: Signore pietà.
A: Signore pietà.
C: Cristo pietà.
A: Cristo pietà.
C: Signore pietà.
A: Signore pietà.

Gloria

Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini, amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati dal mondo abbi pietà di noi; tu che togli i peccati dal mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.

Colletta

—(antica)—
Esulti sempre il tuo popolo, o Dio, per la rinnovata giovinezza dello spirito, e come ora si allieta per la ritrovata dignità filiale, così attenda nella speranza il giorno glorioso della risurrezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

—(oppure)—
O Padre, che hai risuscitato il tuo Cristo e lo hai costituito capo e salvatore, accresci in noi la luce della fede, perché nei segni sacramentali della Chiesa riconosciamo la presenza del Signore risorto che continua a manifestarsi ai suoi discepoli. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

At 5, 27-32. 40-41

Dagli Atti degli Apostoli.
In quei giorni, il sommo sacerdote interrogò gli apostoli dicendo: «Non vi avevamo espressamente proibito di insegnare in questo nome? Ed ecco, avete riempito Gerusalemme del vostro insegnamento e volete far ricadere su di noi il sangue di quest'uomo».
Rispose allora Pietro insieme agli apostoli: «Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini. Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi avete ucciso appendendolo a una croce. Dio lo ha innalzato alla sua destra come capo e salvatore, per dare a Israele conversione e perdono dei peccati. E di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a quelli che gli obbediscono».
Fecero flagellare [gli apostoli] e ordinarono loro di non parlare nel nome di Gesù. Quindi li rimisero in libertà. Essi allora se ne andarono via dal Sinedrio, lieti di essere stati giudicati degni di subire oltraggi per il nome di Gesù.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal 29

RIT: Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.

Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato,
non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me.
Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi,
mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa.

Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,
della sua santità celebrate il ricordo,
perché la sua collera dura un istante,
la sua bontà per tutta la vita.
Alla sera ospite è il pianto
e al mattino la gioia.

Ascolta, Signore, abbi pietà di me,
Signore, vieni in mio aiuto!
Hai mutato il mio lamento in danza,
Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre.

Seconda Lettura

Ap 5, 11-14

Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni Apostolo.
Io, Giovanni, vidi, e udii voci di molti angeli attorno al trono e agli esseri viventi e agli anziani. Il loro numero era miriadi di miriadi e migliaia di migliaia e dicevano a gran voce:
«L'Agnello, che è stato immolato,
è degno di ricevere potenza e ricchezza,
sapienza e forza,
onore, gloria e benedizione».
Tutte le creature nel cielo e sulla terra, sotto terra e nel mare, e tutti gli esseri che vi si trovavano, udii che dicevano:
«A Colui che siede sul trono e all'Agnello
lode, onore, gloria e potenza,
nei secoli dei secoli».
E i quattro esseri viventi dicevano: «Amen». E gli anziani si prostrarono in adorazione.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

Cristo è risorto, lui che ha creato il mondo,
e ha salvato gli uomini nella sua misericordia.

Alleluia.

VANGELO

Gv 21, 1-19
Dal Vangelo secondo  Giovanni

In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando già era l'alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po' del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.
Quand'ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse: «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

IN ALTERNATIVA:

Gv 21,1-14 (forma breve)
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando già era l'alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po' del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Professione di Fede

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili.
Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

Preghiera dei Fedeli

Il regno dei cieli è opera gratuita del Signore, ma anche nostro solidale impegno; preghiamo perché ogni uomo partecipi responsabilmente alla causa della salvezza.

R. Venga il tuo regno, Signore.

Perché la comunità cristiana custodisca la fede pasquale dei padri e dia testimonianza del rinnovamento nello Spirito attraverso le opere di giustizia e di pace, preghiamo. R.

Perché ogni famiglia condivida i doni di verità e di grazia che ha ricevuto e anche nell'uso dei beni materiali renda ragione della speranza che splende nel Cristo risorto, preghiamo. R.

Perché ogni cristiano che riconosce il Cristo nella Parola e nel Pane spezzato, sappia vederlo sulle strade del mondo, lo soccorra ferito e bisognoso, lo accolga povero e forestiero, preghiamo. R.

Perché tutti i rinati nel Battesimo rifiutino ogni forma di violenza e di menzogna, e aderiscano alla regalità del Cristo Signore nei pensieri e nelle opere, preghiamo. R.

Perché, conclusa la celebrazione liturgica della Messa, sia tutta la nostra vita ad annunziare nel mondo la riconciliazione e la pace, preghiamo. R.

O Dio, nostro Padre, che in Cristo risorto hai dato inizio alla creazione nuova, fà che i figli della Chiesa, con la grazia dello Spirito Santo, annunzino la perenne novità del Vangelo. Per Cristo nostro Signore. R. Amen.

Sulle Offerte

Accogli, o Signore, i doni della tua Chiesa in festa e poiché le hai dato il motivo di tanta gioia, donale anche il frutto di una perenne letizia. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * proclamare sempre la tua gloria, o Signore, * e soprattutto esaltarti in questo tempo + nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato. ** Egli continua a offrirsi per noi * e intercede come nostro avvocato; * immolato sulla croce, più non muore, + e con i segni della passione vive immortale. ** Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale, * l'umanità esulta su tutta la terra * e le schiere degli angeli e dei santi + cantano senza fine l'inno della tua gloria: **

Antifona alla Comunione

Gesù disse ai suoi discepoli: «Venite a mangiare». * Prese il pane e lo diede loro. Alleluia. (Gv 21, 12-13)

Dopo la Comunione

Guarda con bontà, o Signore, il tuo popolo che ti sei degnato di rinnovare con questi sacramenti di vita eterna, e donagli di giungere alla risurrezione incorruttibile del corpo, destinato alla gloria. Per Cristo nostro Signore.