Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
07 - 13 Aprile 2019
Tempo di Quaresima V, Colore viola
Lezionario: Ciclo C, Salterio: sett. 1

Domenica 07 aprile 2019    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2019-04-07.html

V Domenica del Tempo di Quaresima - Colore: viola

LETTURE: Is 43, 16-21; Sal 125; Fil 3, 8-14; Gv 8, 1-11.

Commento: Io faccio una cosa nuova.

Gli scribi e i farisei sono convinti di aver trovato una occasione propizia per mettere alla prova Gesù e per avere poi motivo di accusarlo. Posero in mezzo una donna e con tono perentorio gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». È una evidente sfida alla sua bontà e alla sua misericordia; forse erano memori della parabola del buon pastore, forse di quella del Padre misericordioso. O, ancora avevano in mente: "Io non voglio la morte del peccatore, ma che si converta e viva". Gesù ora o contraddirà Mose o contraddirà se stesso? Prima di sentire le parole di Gesù e vedere i gesti che egli compie, ascoltiamo Isaia: «Non ricordate più le cose passate, non pensate più alle cose antiche! Ecco, io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?». Sta per germogliare dinanzi a giudei falsi e ipocriti, dinanzi ad una adultera, la novità di Cristo. La Verità che egli incarna, il perdono che meriterà per noi, l'assoluzione della donna e della Chiesa e dell'intera umanità. Il germoglio il virgulto nuovo è la Donna vergine, Maria, casta, santa, senza peccato nel cui seno è germogliata la vita nuova. Gesù si alzò e le disse: «Donna, nessuno ti ha condannata?». Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più». Avviene invece la condanna degli accusatori. Cerca prima di convincerli con una citazione a loro nota: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». Vista però la loro ostinazione Gesù scrive quello che essi avrebbero mai voluto leggere, e i loro peccati. Così la vita risorge, così avviene la Pasqua, il passaggio dalla prostituzione alla vita. Così la Chiesa è stata dotata di santità e grazia. Capita a molti e spesso di non accorgersi della novità di Cristo e del germoglio che è spuntato per noi.
Oggi frena i tuoi giudizi, non condannare alcuno.

Antifona d'Ingresso

Fammi giustizia, o Dio, * difendi la mia causa contro gente spietata; * liberami dall'uomo perfido e perverso. * Tu sei il Dio della mia difesa. (Sal 42, 1-2)

Gloria

Si tralascia il "Gloria".

Colletta

—(antica)—
Vieni in nostro aiuto, Padre misericordioso, perché con la tua grazia possiamo camminare sempre in quella carità che spinse il tuo Figlio a consegnarsi alla morte per la vita del mondo. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

—(oppure)—
Dio di misericordia, che hai mandato il tuo Figlio unigenito non per condannare ma per salvare il mondo, perdona ogni nostra colpa, perché rifiorisca nel cuore il canto della gratitudine e della gioia. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Is 43, 16-21

Dal libro di profeta Isaia.
Così dice il Signore,
che aprì una strada nel mare
e un sentiero in mezzo ad acque possenti,
che fece uscire carri e cavalli,
esercito ed eroi a un tempo;
essi giacciono morti, mai più si rialzeranno,
si spensero come un lucignolo, sono estinti:
«Non ricordate più le cose passate,
non pensate più alle cose antiche!
Ecco, io faccio una cosa nuova:
proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?
Aprirò anche nel deserto una strada,
immetterò fiumi nella steppa.
Mi glorificheranno le bestie selvatiche,
sciacalli e struzzi,
perché avrò fornito acqua al deserto,
fiumi alla steppa,
per dissetare il mio popolo, il mio eletto.
Il popolo che io ho plasmato per me
celebrerà le mie lodi».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal 125

RIT: Grandi cose ha fatto il Signore per noi.

Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion,
ci sembrava di sognare.
Allora la nostra bocca si riempì di sorriso,
la nostra lingua di gioia.

Allora si diceva tra le genti:
«Il Signore ha fatto grandi cose per loro».
Grandi cose ha fatto il Signore per noi:
eravamo pieni di gioia.

Ristabilisci, Signore, la nostra sorte,
come i torrenti del Negheb.
Chi semina nelle lacrime
mieterà nella gioia.

Nell'andare, se ne va piangendo,
portando la semente da gettare,
ma nel tornare, viene con gioia,
portando i suoi covoni.

Seconda Lettura

Fil 3, 8-14

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi.
Fratelli, ritengo che tutto sia una perdita a motivo della sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore. Per lui ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero spazzatura, per guadagnare Cristo ed essere trovato in lui, avendo come mia giustizia non quella derivante dalla Legge, ma quella che viene dalla fede in Cristo, la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede: perché io possa conoscere lui, la potenza della sua risurrezione, la comunione alle sue sofferenze, facendomi conforme alla sua morte, nella speranza di giungere alla risurrezione dai morti.
Non ho certo raggiunto la mèta, non sono arrivato alla perfezione; ma mi sforzo di correre per conquistarla, perché anch'io sono stato conquistato da Cristo Gesù. Fratelli, io non ritengo ancora di averla conquistata. So soltanto questo: dimenticando ciò che mi sta alle spalle e proteso verso ciò che mi sta di fronte, corro verso la mèta, al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Canto al Vangelo

Lode e onore a te, Signore Gesù

Ritornate a me con tutto il cuore, dice il Signore,
perché io sono misericordioso e pietoso.

Lode e onore a te, Signore Gesù

VANGELO

Gv 8, 1-11
Dal Vangelo secondo  Giovanni

In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro.
Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo.
Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell'interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani.
Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Professione di Fede

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili.
Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

Preghiera dei Fedeli

Con fede viva presentiamo al Signore la nostra preghiera,
rendendoci interpreti del desiderio di giustizia e di pace,
che sale da tutti gli uomini di buona volontà.

R. Donaci la tua sapienza, Signore.

Perché la santa Chiesa, con la parola e con le opere,
proclami che nel mistero della croce si attua la vera liberazione
e la vera gioia dell'uomo, preghiamo. R.

Perché spezzando tra noi il pane della sapienza e della vita eterna
impariamo a condividere anche i beni della terra
con animo fraterno e ospitale, preghiamo. R.

Perché il povero, il sofferente e l'handicappato
siano sempre più al centro della nostra celebrazione e della nostra vita,
come segno della continua presenza del Signore, preghiamo. R.

Perché i nostri fratelli che a causa dell'ingiustizia disperano del futuro,
incontrino sul loro cammino uomini giusti
che li aiutino a ritrovare la speranza, preghiamo. R.

Perché illuminati dalla parola di Dio
diamo una risposta pronta ed efficace
alle istanze di libertà, di uguaglianza e di pacificazione sociale,
che emergono dalla vita quotidiana e dalla storia, preghiamo. R.

La luce della tua verità, o Padre,
ci faccia avanzare sulla via della conversione
e ci impedisca di lasciar cadere
anche una sola delle tue parole.
Per Cristo nostro Signore.

R. Amen.

Sulle Offerte

Dio onnipotente, esaudisci la nostra preghiera e dona ai tuoi fedeli, che hai illuminato con gli insegnamenti della fede cristiana, di essere purificati dalla forza di questo sacrificio. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente giusto benedire il tuo nome, Padre santo, ricco di misericordia, * nel nostro itinerario verso la luce pasquale sulle orme di Cristo, * maestro e modello + dell'umanità riconciliata nell'amore. ** Tu riapri alla Chiesa la strada dell'esodo attraverso il deserto quaresimale, * perché ai piedi della santa montagna, con il cuore contrito e umiliato, prenda coscienza della sua vocazione di popolo dell'alleanza, * convocato per la tua lode nell'ascolto della tua parola + e nell'esperienza gioiosa dei tuoi prodigi. ** Per questi segni di salvezza, * insieme agli angeli, ministri della tua gloria, * proclamiamo nel canto + la tua lode: **

Antifona alla Comunione

«Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». * «Nessuno, Signore». * «Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più». (Gv 8, 10-11)

Dopo la Comunione

Dio onnipotente, fa' che rimaniamo sempre membra vive di Cristo, noi che comunichiamo al suo Corpo e al suo Sangue. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

Orazione sul popolo

Benedici, o Signore, il tuo popolo, che attende il dono della tua misericordia, e porta a compimento i desideri che tu stesso hai posto nel suo cuore. Per Cristo nostro Signore.

Lunedì 08 aprile 2019    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2019-04-08.html

V Settimana del Tempo di Quaresima - Colore: viola

LETTURE: Dn 13,1-9.15-17.19-30.33-62; Sal.22; Gv 8, 1-11 (anni A e B).

Commento: Io muoio innocente.

Il sangue innocente, da Caino a i nostri giorni, scorre ininterrottamente nel mondo. Le umane sentenze, i giudizi e le condanne, condizionati anche da false coscienze e da false testimonianze, sono spesso ingiusti e mendaci e di conseguenza la colpa e la pena vanno a cadere spesso sull'innocente. In questo nostro mondo la prepotenza e l'ingiustizia pare possano trionfare indisturbate. Il Re Davide implora: "Con gli uomini di sangue non perder la mia vita". La figura di Giobbe poi è l’esempio tipico dell’innocente duramente provato. Misteriosamente talvolta pare che lo stesso Dio diventi complice di ingiuste condanne: «Al Signore è piaciuto prostrarlo con la sofferenza». Per questo sorge l’annoso interrogativo: Se Dio è buono, come può permettere la sofferenza degli innocenti? Ecco: “Per te io sopporto l'insulto e la vergogna mi copre la faccia; sono diventato un estraneo ai miei fratelli, uno straniero per i figli di mia madre”. Noi credenti, sorretti dalla fede in Dio, il vero sommo giusto, siamo certi del trionfo della divina giustizia, e non soltanto in quella finale, che scandirà la sorte di ognuno per l'eternità, ma anche in quella terrena. In Cristo e nella sua passione troviamo l’unica inequivocabile ultima risposta: la sofferenza, la passione, morte e risurrezione dell’Innocente vissuta fino in fondo, dona a tutti gli esseri umani la leggerezza di un’innocenza ritrovata. Il sangue di Gesù è «più eloquente di quello di Abele» suscita la venuta di Dio sulla terra come sorgente inesauribile di una nuova vita. La prima lettura di oggi: Susanna, giovane, molto bella e pia, viene concupita da due vecchi, eletti giudici: respinti l'accusano pubblicamente di adulterio. Dal tribunale viene riconosciuta colpevole e condannata a morte mediante lapidazione: una accusa ingiusta, due false testimonianze, la condanna dell’innocente! Ma a questo punto si insorge Daniele: ispirato ristabilisce la giustizia. I giudici iniqui e falsi vengono condannati. Dal Vangelo emergono due grandi verità: «Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita». Cristo Luce del mondo e testimone che incarna in sé la triplice Verità, che sgorga dall'unione perfetta nella Trinità beata. Viene poi messa in evidenza la falsità dei soliti scribi e farisei, falsi e mendaci come gli accusatori della casta Susanna.
Un ottimo proposito: non giudicare!

Antifona d'Ingresso

Pietà di me, o Dio, perché un uomo mi perseguita, * un aggressore tutto il giorno mi opprime. (Sal 55, 2)

Colletta

O Padre, che con il dono del tuo amore ci riempi di ogni benedizione, trasformaci in creature nuove, per essere preparati alla Pasqua gloriosa del tuo regno. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Dn 13,1-9.15-17.19-30.33-62

Dal libro del profeta Daniele
In quei giorni, abitava a Babilonia un uomo chiamato Ioakìm, il quale aveva sposato una donna chiamata Susanna, figlia di Chelkìa, di rara bellezza e timorata di Dio. I suoi genitori, che erano giusti, avevano educato la figlia secondo la legge di Mosè. Ioakìm era molto ricco e possedeva un giardino vicino a casa, ed essendo stimato più di ogni altro, i Giudei andavano da lui.
In quell'anno erano stati eletti giudici del popolo due anziani; erano di quelli di cui il Signore ha detto: «L'iniquità è uscita da Babilonia per opera di anziani e di giudici, che solo in apparenza sono guide del popolo». Questi frequentavano la casa di Ioakìm, e tutti quelli che avevano qualche lite da risolvere si recavano da loro. Quando il popolo, verso il mezzogiorno, se ne andava, Susanna era solita recarsi a passeggiare nel giardino del marito. I due anziani, che ogni giorno la vedevano andare a passeggiare, furono presi da un'ardente passione per lei: persero il lume della ragione, distolsero gli occhi per non vedere il Cielo e non ricordare i giusti giudizi.
Mentre aspettavano l'occasione favorevole, Susanna entrò, come al solito, con due sole ancelle, nel giardino per fare il bagno, poiché faceva caldo. Non c'era nessun altro al di fuori dei due anziani, nascosti a spiarla. Susanna disse alle ancelle: «Portatemi l'unguento e i profumi, poi chiudete la porta, perché voglio fare il bagno».
Appena partite le ancelle, i due anziani uscirono dal nascondiglio, corsero da lei e le dissero: «Ecco, le porte del giardino sono chiuse, nessuno ci vede e noi bruciamo di passione per te; acconsenti e concediti a noi. In caso contrario ti accuseremo; diremo che un giovane era con te e perciò hai fatto uscire le ancelle». Susanna, piangendo, esclamò: «Sono in difficoltà da ogni parte. Se cedo, è la morte per me; se rifiuto, non potrò scampare dalle vostre mani. Meglio però per me cadere innocente nelle vostre mani che peccare davanti al Signore!». Susanna gridò a gran voce. Anche i due anziani gridarono contro di lei e uno di loro corse alle porte del giardino e le aprì.
I servi di casa, all'udire tale rumore in giardino, si precipitarono dalla porta laterale per vedere che cosa le stava accadendo. Quando gli anziani ebbero fatto il loro racconto, i servi si sentirono molto confusi, perché mai era stata detta una simile cosa di Susanna.
Il giorno dopo, quando il popolo si radunò nella casa di Ioakìm, suo marito, andarono là anche i due anziani, pieni di perverse intenzioni, per condannare a morte Susanna. Rivolti al popolo dissero: «Si faccia venire Susanna, figlia di Chelkìa, moglie di Ioakìm». Mandarono a chiamarla ed ella venne con i genitori, i figli e tutti i suoi parenti. Tutti i suoi familiari e amici piangevano.
I due anziani si alzarono in mezzo al popolo e posero le mani sulla sua testa. Ella piangendo alzò gli occhi al cielo, con il cuore pieno di fiducia nel Signore. Gli anziani dissero: «Mentre noi stavamo passeggiando soli nel giardino, è venuta con due ancelle, ha chiuso le porte del giardino e poi ha licenziato le ancelle. Quindi è entrato da lei un giovane, che era nascosto, e si è unito a lei. Noi, che eravamo in un angolo del giardino, vedendo quella iniquità ci siamo precipitati su di loro. Li abbiamo sorpresi insieme, ma non abbiamo potuto prendere il giovane perché, più forte di noi, ha aperto la porta ed è fuggito. Abbiamo preso lei e le abbiamo domandato chi era quel giovane, ma lei non ce l'ha voluto dire. Di questo noi siamo testimoni». La moltitudine prestò loro fede, poiché erano anziani e giudici del popolo, e la condannò a morte.
Allora Susanna ad alta voce esclamò: «Dio eterno, che conosci i segreti, che conosci le cose prima che accadano, tu lo sai che hanno deposto il falso contro di me! Io muoio innocente di quanto essi iniquamente hanno tramato contro di me». E il Signore ascoltò la sua voce.
Mentre Susanna era condotta a morte, il Signore suscitò il santo spirito di un giovanetto, chiamato Daniele, il quale si mise a gridare: «Io sono innocente del sangue di lei!». Tutti si voltarono verso di lui dicendo: «Che cosa vuoi dire con queste tue parole?». Allora Daniele, stando in mezzo a loro, disse: «Siete così stolti, o figli d'Israele? Avete condannato a morte una figlia d'Israele senza indagare né appurare la verità! Tornate al tribunale, perché costoro hanno deposto il falso contro di lei».
Il popolo tornò subito indietro e gli anziani dissero a Daniele: «Vieni, siedi in mezzo a noi e facci da maestro, poiché Dio ti ha concesso le prerogative dell'anzianità». Daniele esclamò: «Separàteli bene l'uno dall'altro e io li giudicherò».
Separàti che furono, Daniele disse al primo: «O uomo invecchiato nel male! Ecco, i tuoi peccati commessi in passato vengono alla luce, quando davi sentenze ingiuste, opprimendo gli innocenti e assolvendo i malvagi, mentre il Signore ha detto: Non ucciderai il giusto e l'innocente. Ora, dunque, se tu hai visto costei, di': sotto quale albero tu li hai visti stare insieme?». Rispose: «Sotto un lentìsco». Disse Daniele: «In verità, la tua menzogna ti ricadrà sulla testa. Già l'angelo di Dio ha ricevuto da Dio la sentenza e ti squarcerà in due».
Allontanato questi, fece venire l'altro e gli disse: «Stirpe di Canaan e non di Giuda, la bellezza ti ha sedotto, la passione ti ha pervertito il cuore! Così facevate con le donne d'Israele ed esse per paura si univano a voi. Ma una figlia di Giuda non ha potuto sopportare la vostra iniquità. Dimmi dunque, sotto quale albero li hai sorpresi insieme?». Rispose: «Sotto un léccio». Disse Daniele: «In verità anche la tua menzogna ti ricadrà sulla testa. Ecco, l'angelo di Dio ti aspetta con la spada in mano, per tagliarti in due e così farti morire».
Allora tutta l'assemblea proruppe in grida di gioia e benedisse Dio, che salva coloro che sperano in lui. Poi, insorgendo contro i due anziani, ai quali Daniele aveva fatto confessare con la loro bocca di avere deposto il falso, fece loro subire la medesima pena che avevano tramato contro il prossimo e, applicando la legge di Mosè, li fece morire. In quel giorno fu salvato il sangue innocente.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

IN ALTERNATIVA:

Dan 13,42-62 (Forma breve)

Dal libro del profeta Daniele
In quei giorni, la moltitudine condannò Susanna a morte. Allora Susanna ad alta voce esclamò: «Dio eterno, che conosci i segreti, che conosci le cose prima che accadano, tu lo sai che hanno deposto il falso contro di me! Io muoio innocente di quanto essi iniquamente hanno tramato contro di me». E il Signore ascoltò la sua voce.
Mentre Susanna era condotta a morte, il Signore suscitò il santo spirito di un giovanetto, chiamato Daniele, il quale si mise a gridare: «Io sono innocente del sangue di lei!». Tutti si voltarono verso di lui dicendo: «Che cosa vuoi dire con queste tue parole?». Allora Daniele, stando in mezzo a loro, disse: «Siete così stolti, o figli d'Israele? Avete condannato a morte una figlia d'Israele senza indagare né appurare la verità! Tornate al tribunale, perché costoro hanno deposto il falso contro di lei».
Il popolo tornò subito indietro e gli anziani dissero a Daniele: «Vieni, siedi in mezzo a noi e facci da maestro, poiché Dio ti ha concesso le prerogative dell'anzianità». Daniele esclamò: «Separàteli bene l'uno dall'altro e io li giudicherò».
Separàti che furono, Daniele disse al primo: «O uomo invecchiato nel male! Ecco, i tuoi peccati commessi in passato vengono alla luce, quando davi sentenze ingiuste, opprimendo gli innocenti e assolvendo i malvagi, mentre il Signore ha detto: Non ucciderai il giusto e l'innocente. Ora, dunque, se tu hai visto costei, di': sotto quale albero tu li hai visti stare insieme?». Rispose: «Sotto un lentìsco». Disse Daniele: «In verità, la tua menzogna ti ricadrà sulla testa. Già l'angelo di Dio ha ricevuto da Dio la sentenza e ti squarcerà in due».
Allontanato questi, fece venire l'altro e gli disse: «Stirpe di Canaan e non di Giuda, la bellezza ti ha sedotto, la passione ti ha pervertito il cuore! Così facevate con le donne d'Israele ed esse per paura si univano a voi. Ma una figlia di Giuda non ha potuto sopportare la vostra iniquità. Dimmi dunque, sotto quale albero li hai sorpresi insieme?». Rispose: «Sotto un léccio». Disse Daniele: «In verità anche la tua menzogna ti ricadrà sulla testa. Ecco, l'angelo di Dio ti aspetta con la spada in mano, per tagliarti in due e così farti morire».
Allora tutta l'assemblea proruppe in grida di gioia e benedisse Dio, che salva coloro che sperano in lui. Poi, insorgendo contro i due anziani, ai quali Daniele aveva fatto confessare con la loro bocca di avere deposto il falso, fece loro subire la medesima pena che avevano tramato contro il prossimo e, applicando la legge di Mosè, li fece morire. In quel giorno fu salvato il sangue innocente.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal.22

RIT: Con te, Signore, non temo alcun male.

Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l'anima mia.

Mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.
Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.

Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.

Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni.

Canto al Vangelo

Lode e onore a te, Signore Gesù

Io non godo della morte del malvagio, dice il Signore,
ma che si converta dalla sua malvagità e viva.

Lode e onore a te, Signore Gesù

VANGELO

Gv 8, 1-11 (anni A e B)
Dal Vangelo secondo  Giovanni

In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro.
Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adultèrio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adultèrio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo.
Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell'interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani.
Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

IN ALTERNATIVA:

Gv 8,12-20 (Anno C)
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù parlò [ai farisei] e disse: «Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita».
Gli dissero allora i farisei: «Tu dai testimonianza di te stesso; la tua testimonianza non è vera». Gesù rispose loro: «Anche se io do testimonianza di me stesso, la mia testimonianza è vera, perché so da dove sono venuto e dove vado. Voi invece non sapete da dove vengo o dove vado. Voi giudicate secondo la carne; io non giudico nessuno. E anche se io giudico, il mio giudizio è vero, perché non sono solo, ma io e il Padre che mi ha mandato. E nella vostra Legge sta scritto che la testimonianza di due persone è vera. Sono io che do testimonianza di me stesso, e anche il Padre, che mi ha mandato, dà testimonianza di me».
Gli dissero allora: «Dov'è tuo padre?». Rispose Gesù: «Voi non conoscete né me né il Padre mio; se conosceste me, conoscereste anche il Padre mio».
Gesù pronunziò queste parole nel luogo del tesoro, mentre insegnava nel tempio. E nessuno lo arrestò, perché non era ancora venuta la sua ora.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

Fratelli, Dio interviene con potenza per proteggere il povero e l'indifeso; egli è misericordioso con i peccatori. Confidiamo nel suo aiuto e invochiamolo dicendo:

Padre, riportaci nel tuo amore!

Quando ci sentiamo superiori ai nostri fratelli di fede e non ci tratteniamo dal giudicarli, ti preghiamo:

Quando ci sentiamo a posto di fronte ai carcerati, ai drogati e a quelli che hanno sbagliato, ti preghiamo:

Quando passiamo accanto a quelli che soffrono e non ci accorgiamo di loro, ti preghiamo:

Quando vogliamo applicare la giustizia senza la misericordia, ti preghiamo:

Quando non comprendiamo i tuoi giudizi o ci meravigliamo della tua pazienza, ti preghiamo:

Quando invochiamo giustizia da te in base ai nostri schemi e non secondo la tua misericordia, ti preghiamo:

Quando non abbiamo il coraggio di dire la verità a noi stessi e a te, ti preghiamo:

Quando il male compiuto ci lascia delusi e non sappiamo come uscirne, ti preghiamo:

Dio di infinita bontà e misericordiosa, il sangue del tuo Figlio ha cancellato tutti i nostri peccati: purificati dal tuo grande amore, donaci la gioia di celebrare questa eucaristia per renderti grazie a nome di tutta la Chiesa. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Sulle Offerte

O Signore, concedi ai tuoi fedeli, riuniti per celebrare i santi misteri, di offrirti come frutto della penitenza una coscienza pura e uno spirito rinnovato. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Per la passione salvifica del tuo Figlio * l'intero universo ha riconosciuto il senso della tua gloria; * nella potenza ineffabile della croce + splende il giudizio sul mondo e il potere regale di Cristo crocifisso. ** E noi, o Signore, uniti agli angeli e a tutti i santi, * eleviamo a te un inno di lode + ed esultanti cantiamo: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
«Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». * «Nessuno, Signore». * «Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più». (Gv 8, 10-11)

—(oppure)—
(Quando si legge un altro Vangelo):
Io sono la luce del mondo; * chi segue me, non camminerà nelle tenebre, * ma avrà la luce della vita. (Gv 8, 12)

Dopo la Comunione

Rinvigoriti dalla benedizione dei tuoi sacramenti, ti preghiamo, o Signore: la loro forza ci purifichi sempre dal male e la sequela di Cristo affretti i nostri passi verso di te nella gloria. Per Cristo nostro Signore.

Orazione sul popolo

O Signore, libera dai peccati il popolo che ti supplica, perché conduca una vita santa e non sia oppresso da alcuna avversità. Per Cristo nostro Signore.

Martedì 09 aprile 2019    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2019-04-09.html

V Settimana del Tempo di Quaresima - Colore: viola

LETTURE: Nm 21, 4-9; Sal.101; Gv 8, 21-30.

Commento: La Luce per “vedere” Dio.

«L'uomo nella prosperità non comprende, è come gli animali che periscono». Gli Israeliti, liberati prodigiosamente dalla schiavitù, in cammino verso la terra promessa, dinanzi alle inevitabili difficoltà del deserto, insorgono contro Dio e contro Mosè: «Perché ci avete fatto salire dall’Egitto per farci morire in questo deserto? Perché qui non c’è né pane né acqua e siamo nauseati di questo cibo così leggero». Rimpiangono le cipolle d’Egitto e sono nauseati dalla manna! È triste costatare come i benefici di Dio siano da noi talvolta, presi come punizione e castigo. Siamo dolorosamente incapaci di comprendere il bene che ci viene dato fino a scambiarlo con il male, fino a stravolgere la verità, fino a rinnegare il Messia, il Figlio di Dio venuto a compiere l’Opera della nostra redenzione. Ciechi ai suoi miracoli, ciechi ai suoi prodigi. Il buio dall’anima, alimentato dall’umana presunzione, non consente di “vedere” ciò che è oggetto della fede. La Verità che punge sull’orgoglio, viene così respinta, avversata e condannata. Il rifiuto poi ardisce sentenziare perfino la morte del bene. Così avviene la condanna del divino Redentore. Gesù con queste parole ci convince della nostra cecità: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo». Gesù è la rivelazione del Padre e rinnegandolo rinneghiamo Dio stesso che l’ha inviato. L’appartenenza al mondo e alle sue povertà non consente alla fede di ardere e di credere e, privi di luce e di grazia, moriremo nei nostri peccati. Gesù: «Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita» e ci esorta: «Camminate mentre avete la luce, perché non vi sorprendano le tenebre».
Mi propongo oggi di alimentare con la preghiera la luce della mia fede.

Antifona d'Ingresso

Spera nel Signore, sii forte, * si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore. (Sal 26, 14)

Colletta

Il tuo aiuto, Dio onnipotente, ci renda perseveranti nel tuo servizio, perché anche nel nostro tempo la tua Chiesa si accresca di nuovi membri e si rinnovi sempre nello spirito. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Nm 21, 4-9

Dal libro dei Numeri
In quei giorni, gli Israeliti si mossero dal monte Or per la via del Mar Rosso, per aggirare il territorio di Edom. Ma il popolo non sopportò il viaggio. Il popolo disse contro Dio e contro Mosè: «Perché ci avete fatto salire dall'Egitto per farci morire in questo deserto? Perché qui non c'è né pane né acqua e siamo nauseati di questo cibo così leggero».
Allora il Signore mandò fra il popolo serpenti brucianti i quali mordevano la gente, e un gran numero d'Israeliti morì. Il popolo venne da Mosè e disse: «Abbiamo peccato, perché abbiamo parlato contro il Signore e contro di te; supplica il Signore che allontani da noi questi serpenti».
Mosè pregò per il popolo. Il Signore disse a Mosè: «Fatti un serpente e mettilo sopra un'asta; chiunque sarà stato morso e lo guarderà, resterà in vita».
Mosè allora fece un serpente di bronzo e lo mise sopra l'asta; quando un serpente aveva morso qualcuno, se questi guardava il serpente di bronzo, restava in vita.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal.101

RIT: Signore, ascolta la mia preghiera.

Signore, ascolta la mia preghiera,
a te giunga il mio grido di aiuto.
Non nascondermi il tuo volto
nel giorno in cui sono nell'angoscia.
Tendi verso di me l'orecchio,
quando t'invoco, presto, rispondimi!

Le genti temeranno il nome del Signore
e tutti i re della terra la tua gloria,
quando il Signore avrà ricostruito Sion
e sarà apparso in tutto il suo splendore.
Egli si volge alla preghiera dei derelitti,
non disprezza la loro preghiera.

Questo si scriva per la generazione futura
e un popolo, da lui creato, darà lode al Signore:
«Il Signore si è affacciato dall'alto del suo santuario,
dal cielo ha guardato la terra,
per ascoltare il sospiro del prigioniero,
per liberare i condannati a morte».

Canto al Vangelo

Lode e onore a te, Signore Gesù

Il seme è la parola di Dio,
il seminatore è Cristo:
chiunque trova lui, ha la vita eterna.

Lode e onore a te, Signore Gesù

VANGELO

Gv 8, 21-30
Dal Vangelo secondo  Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire». Dicevano allora i Giudei: «Vuole forse uccidersi, dal momento che dice: "Dove vado io, voi non potete venire"?».
E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati».
Gli dissero allora: «Tu, chi sei?». Gesù disse loro: «Proprio ciò che io vi dico. Molte cose ho da dire di voi, e da giudicare; ma colui che mi ha mandato è veritiero, e le cose che ho udito da lui, le dico al mondo». Non capirono che egli parlava loro del Padre.
Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora conoscerete che Io Sono e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnato. Colui che mi ha mandato è con me: non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli sono gradite». A queste sue parole, molti credettero in lui.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

La Parola appena udita ci assicura che il Padre celeste non ci abbandona alle conseguenze del peccato. Torniamo quindi a lui con tutta l'anima e preghiamo:

Liberaci dal male, o Signore!

Padre santo, soccorri la tua Chiesa: fa' che si rispecchi nel volto del suo sposo, conformandosi a lui in tutto, per la tua gloria e per la salvezza degli uomini. Preghiamo:

Padre misericordioso, soccorri noi peccatori, che ci allontaniamo dal bene catturati da mille illusioni: fa' che, guardando il tuo Cristo crocifisso, ci sentiamo amati da sempre e per sempre. Preghiamo:

Padre onnipotente, libera l'umanità intera dai serpenti che oggi la mordono e la fanno sanguinare: fa' che guarisca dalla guerra, dall'odio, dalla droga, dalla fame e da tutto ciò che la deturpa. Preghiamo:

Padre amoroso, soccorri i milioni di uomini travagliati da pesanti difficoltà: fa' che questa eucaristia ci comunichi l'ansia operosa di Cristo per i piccoli e i poveri e ci renda dispensatori di fraternità e di pace. Preghiamo:

Padre buono, soccorri quelli che si sentono rifiutati, disorientati e sperduti: fa' che nella nostra comunità incontrino sguardi cordiali e sinceri. Preghiamo:

Per chi cerca di sanare, col dialogo, situazioni difficili.
Per chi ha bisogno di amici.

Padre, ascolta le preghiere dei tuoi figli, che ti supplicano anche per chi non ha voce. Fa' che guardiamo con fiducia alla croce di Cristo salvatore, che ha accettato per noi di scendere nell'abisso del dolore e della morte, e ora vive e regna con te nella beata eternità. Amen.

Sulle Offerte

Ti offriamo, o Signore, questo sacrificio di riconciliazione, perché le nostre colpe siano perdonate dalla tua misericordia e i nostri cuori incerti trovino in te guida sicura. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Per la passione salvifica del tuo Figlio * l'intero universo ha riconosciuto il senso della tua gloria; * nella potenza ineffabile della croce + splende il giudizio sul mondo e il potere regale di Cristo crocifisso. ** E noi, o Signore, uniti agli angeli e a tutti i santi, * eleviamo a te un inno di lode + ed esultanti cantiamo: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
«Quando sarò innalzato da terra, * attirerò tutti a me», dice il Signore. (Gv 12, 32)

—(oppure)—
Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, * conoscerete che Io Sono. (Gv 8, 28)

Dopo la Comunione

Concedi, Dio onnipotente, che l'assidua partecipazione ai tuoi misteri ci avvicini sempre più ai beni eterni. Per Cristo nostro Signore.

Orazione sul popolo

O Dio, lento all'ira e grande nella misericordia verso coloro che sperano in te, concedi ai tuoi fedeli di piangere i mali commessi, per ottenere la grazia della tua consolazione. Per Cristo nostro Signore.

Mercoledì 10 aprile 2019    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2019-04-10.html

V Settimana del Tempo di Quaresima - Colore: viola

LETTURE: Dn 3, 14-20. 46-50. 91-92. 95; Sal.Dn 3; Gv 8, 31-42.

Commento: La verità vi farà liberi.

“Dio ha mandato il suo angelo e ha liberato i suoi servi”. È la gioiosa e grata affermazione dei tre giovani, usciti illesi dalla fornace ardente”. Sulla stessa scia prega il salmista: “Sorga Dio e siano dispersi i suoi nemici e fuggano davanti a lui quelli che lo odiano. I giusti invece si rallegrano, esultano davanti a Dio e cantano di gioia” e altrove: Il nostro Dio è un Dio che salva; il Signore Dio libera dalla morte. Gesù ci indica la via per conseguire salvezza e libertà: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». È un salutare ed essenziale progetto di vita quello che ci impegna come battezzati e credenti a nutrirci costantemente di Verità e d’Amore per godere dei benefici della redenzione e essere davvero liberi. L’errore infatti ci disorienta, ci spinge a compiere scelte sbagliate e di conseguenza restarne vittime fino a diventarne schiavi. Privi della protezione divina non ci sentiamo amati e non siamo capaci di amare e facilmente poi cadiamo nella tentazione e nel peccato. La inevitabile conseguenza: «In verità, in verità io vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato». Se invece sei battezzato in Cristo nel suo sangue, non sei più schiavo, ma figlio; e se figlio, sei anche erede per volontà di Dio”. La Parola ci sta indicando il percorso verso la santa Pasqua, verso la redenzione, verso la libertà dei figli di Dio.
Ascolto la Parola di Dio con l’orecchio del cuore.

Antifona d'Ingresso

Tu mi salvi dai nemici furenti, * sui miei avversari mi fai trionfare * e mi liberi dall'uomo violento, Signore. (Sal 17, 49)

Colletta

Dio misericordioso, che susciti nei tuoi figli la volontà di servirti, illumina i nostri cuori purificati dalla penitenza e nella tua bontà ascolta le nostre invocazioni. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Dn 3, 14-20. 46-50. 91-92. 95

Dal libro del profeta Daniele
In quei giorni il re Nabucodònosor disse: «È vero, Sadrac, Mesac e Abdènego, che voi non servite i miei dèi e non adorate la statua d'oro che io ho fatto erigere? Ora se voi, quando udrete il suono del corno, del flauto, della cetra, dell'arpa, del salterio, della zampogna e di ogni specie di strumenti musicali, sarete pronti a prostrarvi e adorare la statua che io ho fatto, bene; altrimenti, in quel medesimo istante, sarete gettati in mezzo a una fornace di fuoco ardente. Quale dio vi potrà liberare dalla mia mano?».
Ma Sadrac, Mesac e Abdènego risposero al re Nabucodònosor: «Noi non abbiamo bisogno di darti alcuna risposta in proposito; sappi però che il nostro Dio, che serviamo, può liberarci dalla fornace di fuoco ardente e dalla tua mano, o re. Ma anche se non ci liberasse, sappi, o re, che noi non serviremo mai i tuoi dèi e non adoreremo la statua d'oro che tu hai eretto».
Allora Nabucodònosor fu pieno d'ira e il suo aspetto si alterò nei confronti di Sadrac, Mesac e Abdènego, e ordinò che si aumentasse il fuoco della fornace sette volte più del solito. Poi, ad alcuni uomini fra i più forti del suo esercito, comandò di legare Sadrac, Mesac e Abdènego e gettarli nella fornace di fuoco ardente.
I servi del re, che li avevano gettati dentro, non cessarono di aumentare il fuoco nella fornace, con bitume, stoppa, pece e sarmenti. La fiamma si alzava quarantanove cùbiti sopra la fornace e uscendo bruciò quei Caldèi che si trovavano vicino alla fornace. Ma l'angelo del Signore, che era sceso con Azarìa e con i suoi compagni nella fornace, allontanò da loro la fiamma del fuoco della fornace e rese l'interno della fornace come se vi soffiasse dentro un vento pieno di rugiada. Così il fuoco non li toccò affatto, non fece loro alcun male, non diede loro alcuna molestia.
Allora il re Nabucodònosor rimase stupito e alzatosi in fretta si rivolse ai suoi ministri: «Non abbiamo noi gettato tre uomini legati in mezzo al fuoco?». «Certo, o re», risposero. Egli soggiunse: «Ecco, io vedo quattro uomini sciolti, i quali camminano in mezzo al fuoco, senza subirne alcun danno; anzi il quarto è simile nell'aspetto a un figlio di dèi».
Nabucodònosor prese a dire: «Benedetto il Dio di Sadrac, Mesac e Abdènego, il quale ha mandato il suo angelo e ha liberato i servi che hanno confidato in lui; hanno trasgredito il comando del re e hanno esposto i loro corpi per non servire e per non adorare alcun altro dio all'infuori del loro Dio».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal.Dn 3

RIT: A te la lode e la gloria nei secoli.

Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri,
Benedetto il tuo nome glorioso e santo.

Benedetto sei tu nel tuo tempio santo, glorioso,
Benedetto sei tu sul trono del tuo regno.

Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissi
e siedi sui cherubini,
Benedetto sei tu nel firmamento del cielo.

Canto al Vangelo

Lode e onore a te, Signore Gesù

Beati coloro che custodiscono la parola di Dio
con cuore integro e buono
e producono frutto con perseveranza.

Lode e onore a te, Signore Gesù

VANGELO

Gv 8, 31-42
Dal Vangelo secondo  Giovanni

In quel tempo, Gesù disse a quei Giudei che gli avevano creduto: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». Gli risposero: «Noi siamo discendenti di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi dire: "Diventerete liberi"?».
Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. Ora, lo schiavo non resta per sempre nella casa; il figlio vi resta per sempre. Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero. So che siete discendenti di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova accoglienza in voi. Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro».
Gli risposero: «Il padre nostro è Abramo». Disse loro Gesù: «Se foste figli di Abramo, fareste le opere di Abramo. Ora invece voi cercate di uccidere me, un uomo che vi ha detto la verità udita da Dio. Questo, Abramo non l'ha fatto. Voi fate le opere del padre vostro».
Gli risposero allora: «Noi non siamo nati da prostituzione; abbiamo un solo padre: Dio!». Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro padre, mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

La libertà che Cristo ha donato ai credenti apre il cuore dei figli alla fiducia verso il Padre. Anche noi ci rivolgiamo a Dio, pregandolo per tutti gli uomini:

Liberaci, Signore, dalle nostre schiavitù.

Per i pastori della Chiesa, perché professino la sovranità del Signore sempre, e non si lascino tentare dal successo e dalla potenza. Preghiamo:

Per tutti i cristiani, perché siano consapevoli della vera libertà, che Cristo ha donato a coloro che lo riconoscono con fedeltà e amore come vero Figlio del Padre. Preghiamo:

Per tanti uomini asserviti dall'idolatria del denaro e del benessere, perché sperimentino la potenza liberatrice della parola del vangelo. Preghiamo:

Per i popoli del terzomondo che lottano per uno sviluppo sociale, politico, economico e culturale, perché il Signore li aiuti a scegliersi dei governanti all'altezza dei loro ideali. Preghiamo:

Per noi che spesso ascoltiamo la parola della verità che converte, perché siamo liberati dal sentimentalismo nella fede, da una pietà senza gioia e dall'intolleranza religiosa. Preghiamo:

Per quelle persone che si dichiarano cristiane perché da bambini hanno ricevuto il battesimo.
Per chi si sente schiavo del vizio e non riesce a liberarsi.

Padre santo e misericordioso, che nel tuo Figlio ci hai fatto dono della vera libertà, fa' che comprendiamo il valore di essere e di vivere come tuoi figli per cantare sin d'ora il canto dei redenti. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Sulle Offerte

Salga a te, o Signore, questo sacrificio, che ci concedi di offrire in onore del tuo nome e rendilo per noi sorgente di salvezza. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Per la passione salvifica del tuo Figlio * l'intero universo ha riconosciuto il senso della tua gloria; * nella potenza ineffabile della croce + splende il giudizio sul mondo e il potere regale di Cristo crocifisso. ** E noi, o Signore, uniti agli angeli e a tutti i santi, * eleviamo a te un inno di lode + ed esultanti cantiamo: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
Dio ci ha fatti entrare nel regno del Figlio, l'amato, * per mezzo del quale abbiamo la redenzione, * il perdono dei peccati. (Cf. Col 1, 13-14)

—(oppure)—
«Se rimanete nella mia parola, * siete davvero miei discepoli», dice il Signore. (Gv 8, 31)

Dopo la Comunione

I santi misteri che abbiamo ricevuto, o Signore, siano per noi medicina di salvezza per guarire i vizi del nostro cuore e per confermarci nel tuo eterno amore. Per Cristo nostro Signore.

Orazione sul popolo

Ascolta le suppliche del tuo popolo, Dio onnipotente, e a quanti concedi di sperare nella tua clemenza dona con bontà il frutto della tua incessante misericordia. Per Cristo nostro Signore.

Giovedì 11 aprile 2019    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2019-04-11.html

V Settimana del Tempo di Quaresima - Colore: viola

LETTURE: Gn 17, 3-9; Sal 104; Gv 8, 51-59.

Commento: Io il tuo Dio, tu il mio popolo.

Mentre con Cristo Gesù saliamo verso Gerusalemme e ci affrettiamo verso la Pasqua, a mo’ di sprone e di incoraggiamento, dalla Parola di oggi sentiamo scandire le promesse divine, antiche e nuove: «Stabilirò la mia alleanza con te e con la tua discendenza dopo di te di generazione in generazione, come alleanza perenne, per essere il Dio tuo e della tua discendenza dopo di te». E' l'alleanza con Abramo e con la sua discendenza, la prima alleanza in vista di quella ultima e definitiva: «Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia». il Padre celeste vuole essere il Dio, l'unico Dio del suo popolo per sempre. Un Patto di reciproca fedeltà: Egli si impegna a mandare la sua grazia e la sua fedeltà, il popolo non solo deve essere fedele, ma deve diventare il “popolo di Dio”; deve recuperare la primitiva appartenenza. Erano questi i "segni" della prima pasqua, il ritorno e la gioiosa riconciliazione. La nuova alleanza prende pienezza di vita sul Calvario con il sacrificio di Gesù e la sua resurrezione. Egli viene come messia e salvatore. Attraverso il sacrificio della croce Dio conclude una nuova e definitiva alleanza con il suo popolo. Ci garantisce una vita nuova: “Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno”. Chiunque crede nell'opera di Gesù e osserva i comandamenti ottiene il perdono dei peccati e la salvezza, e può camminare in santità come un figlio di Dio. Alla samaritana al pozzo di Giacobbe Gesù dice: "Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice "dammi da bere!", tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva"; le stesse parole oggi vengono rivolte a noi: se prendessimo coscienza dei doni che abbiamo ricevuto e di quelli che in Cristo Dio ha preparato per noi, quanta gratitudine! Noi non sperimenteremo la morte, siamo i candidati alla risurrezione. Cristo è mediatore della nuova alleanza perché, mediante la sua morte, noi che siamo stati chiamati riceveremo l’eredità eterna che ci è stata promessa.
Vivrò in grazia di Dio: non rimandare la tua confessione.

Antifona d'Ingresso

Cristo è mediatore di una nuova alleanza, * perché, nella sua morte, * coloro che sono stati chiamati ricevano l'eredità eterna. (Cf. Eb 9, 15)

Colletta

Ascolta, o Padre, coloro che ti supplicano e custodisci con amore quanti ripongono ogni speranza nella tua misericordia, perché, purificati dalla corruzione del peccato, permangano in una vita santa e siano fatti eredi della tua promessa. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Gn 17, 3-9

Dal libro della Gènesi
In quei giorni Abram si prostrò con il viso a terra e Dio parlò con lui:
«Quanto a me, ecco, la mia alleanza è con te:
diventerai padre di una moltitudine di nazioni.
Non ti chiamerai più Abram,
ma ti chiamerai Abramo,
perché padre di una moltitudine di nazioni ti renderò.
E ti renderò molto, molto fecondo; ti farò diventare nazioni e da te usciranno dei re. Stabilirò la mia alleanza con te e con la tua discendenza dopo di te di generazione in generazione, come alleanza perenne, per essere il Dio tuo e della tua discendenza dopo di te. La terra dove sei forestiero, tutta la terra di Canaan, la darò in possesso per sempre a te e alla tua discendenza dopo di te; sarò il loro Dio».
Disse Dio ad Abramo: «Da parte tua devi osservare la mia alleanza, tu e la tua discendenza dopo di te, di generazione in generazione».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal 104

RIT: Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza.

Cercate il Signore e la sua potenza,
ricercate sempre il suo volto.
Ricordate le meraviglie che ha compiuto,
i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca.

Voi, stirpe di Abramo, suo servo,
figli di Giacobbe, suo eletto.
È lui il Signore, nostro Dio:
su tutta la terra i suoi giudizi.

Si è sempre ricordato della sua alleanza,
parola data per mille generazioni,
dell'alleanza stabilita con Abramo
e del suo giuramento a Isacco.

Canto al Vangelo

Lode e onore a te, Signore Gesù

Oggi non indurite il vostro cuore,
ma ascoltate la voce del Signore.

Lode e onore a te, Signore Gesù

VANGELO

Gv 8, 51-59
Dal Vangelo secondo  Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «In verità, in verità io vi dico: "Se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno"». Gli dissero allora i Giudei: «Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: "Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno". Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?».
Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: "È nostro Dio!", e non lo conoscete. Io invece lo conosco. Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma io lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia».
Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant'anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono».
Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

Dio è fedele per sempre. In forza delle antiche promesse, rinnovate nel sangue di Cristo, chiediamogli il suo Spirito e l'intelligenza del cuore, dicendo:

Fa', o Signore, che ti riconosciamo!

Nella Chiesa, fonte da cui sgorga la vita del tuo Cristo per tutti coloro che hanno sete:

Nelle generazioni di cristiani e di santi che ci hanno preceduto:

Nella tua promessa di amore che ogni giorno si fa più viva:

Nella brama di speranza e di salvezza presente negli uomini:

Nel desiderio di felicità e di amore che è nel cuore di tutti:

Nella domanda di giustizia che sale dai popoli umiliati:

Nella pace che fiorisce da gesti di collaborazione e di perdono:

Nel compiersi gioioso e confidente di ogni paternità e maternità:

Nel Cristo presente nell'eucaristia, nella Parola e nella Chiesa:

O Padre, manda a noi peccatori il tuo Spirito risanatore, perché prepari i nostri cuori a riconoscerti ovunque e ad accoglierti con amore, fino ad essere un giorno con te nella gloria. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Sulle Offerte

Guarda, o Signore, il sacrificio di riconciliazione che ti presentiamo, perché giovi alla nostra conversione e alla salvezza del mondo intero. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Per la passione salvifica del tuo Figlio * l'intero universo ha riconosciuto il senso della tua gloria; * nella potenza ineffabile della croce + splende il giudizio sul mondo e il potere regale di Cristo crocifisso. ** E noi, o Signore, uniti agli angeli e a tutti i santi, * eleviamo a te un inno di lode + ed esultanti cantiamo: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
Dio, che non ha risparmiato il proprio Figlio, * ma lo ha consegnato per tutti noi, * non ci donerà forse ogni cosa, insieme a lui? (Rm 8, 32)

—(oppure)—
«Abramo, vostro padre, esultò * nella speranza di vedere il mio giorno: * lo vide e fu pieno di gioia», dice il Signore. (Gv 8, 56)

Dopo la Comunione

Saziati dal dono di salvezza, invochiamo la tua misericordia, o Signore, perché, con questo sacramento che ci nutre nel tempo, tu ci renda partecipi della vita eterna. Per Cristo nostro Signore.

Orazione sul popolo

Sii propizio, o Signore, verso il tuo popolo perché, rinunciando di giorno in giorno a ciò che non ti è gradito, trovi la sua gioia nei tuoi comandamenti. Per Cristo nostro Signore.

Venerdì 12 aprile 2019    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2019-04-12.html

V Settimana del Tempo di Quaresima - Colore: viola

LETTURE: Ger 20, 10-13; Sal.17; Gv 10, 31-42.

Commento: Amati sino alla fine.

Gesù ha fatto vedere molte opere buone; i Giudei cercavano di catturarlo e raccolgono delle pietre per lapidarlo! Geremia con accenti sorprendentemente precisi ci fa sentire le voci nemiche: "Sentivo la calunnia di molti: «Terrore all’intorno! Denunciatelo! Sì, lo denunceremo». «Forse si lascerà trarre in inganno, così noi prevarremo su di lui, ci prenderemo la nostra vendetta». Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso". Ma per Gesù non era giunta la sua ora ed egli sfuggì dalle loro mani. La motivazione delle assurde minacce, perché "Tu, che sei uomo, ti fai Dio". Gesù fa notare che tutti siamo figli dell'unico Padre. La sua figliolanza divina però viene dalla perfetta unione al Padre e dalla missione e dalle opere che Egli sta compiendo nel suo nome e come inviato da lui: "Credete alle opere, egli dice, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre". È molto importante che a pochi giorni dalla passione di Gesù sia ravvivata la nostra fede nella sua divinità: l'uomo giudicato e condannato, l'uomo sottoposto e crudelissima passione, l'uomo flagellato e coronato di spine, trattato come un malfattore, inchiodato alla croce, che agonizza, muore e viene posto nel sepolcro, è il figlio di Dio che così adempie l'opera misericordiosa del Padre celeste. Ciò avviene per adempiere un suo mandato e per una libera scelta di Gesù: "Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era venuta la sua ora, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine".
Dirò più volte oggi, con fede e trasporto: “Gesù ti amo!”.

Antifona d'Ingresso

Abbi pietà di me, o Signore, sono nell'affanno. * Liberami dalla mano dei miei nemici e dai miei persecutori; * Signore, che io non debba vergognarmi per averti invocato. (Sal 30, 10.16.18)

Colletta

—(antica)—
Perdona, o Signore, le colpe del tuo popolo, e, poiché la nostra debolezza ci ha resi schiavi del peccato, la tua misericordia converta a te i nostri cuori. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

—(oppure)—
O Dio, che in questo tempo concedi alla tua Chiesa di imitare la beata Vergine Maria nella contemplazione della passione di Cristo, donaci, per sua intercessione, di conformarci sempre più al tuo Figlio unigenito e di giungere alla pienezza della sua grazia. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Ger 20, 10-13

Dal libro del profeta Geremìa
Sentivo la calunnia di molti:
«Terrore all'intorno!
Denunciàtelo! Sì, lo denunceremo».
Tutti i miei amici aspettavano la mia caduta:
«Forse si lascerà trarre in inganno,
così noi prevarremo su di lui,
ci prenderemo la nostra vendetta».
Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso,
per questo i miei persecutori vacilleranno
e non potranno prevalere;
arrossiranno perché non avranno successo,
sarà una vergogna eterna e incancellabile.
Signore degli eserciti, che provi il giusto,
che vedi il cuore e la mente,
possa io vedere la tua vendetta su di loro,
poiché a te ho affidato la mia causa!
Cantate inni al Signore,
lodate il Signore,
perché ha liberato la vita del povero
dalle mani dei malfattori.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal.17

RIT: Nell'angoscia t'invoco: salvami, Signore.

Ti amo, Signore, mia forza,
Signore, mia roccia,
mia fortezza, mio liberatore.

Mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio;
mio scudo, mia potente salvezza e mio baluardo.
Invoco il Signore, degno di lode,
e sarò salvato dai miei nemici.

Mi circondavano flutti di morte,
mi travolgevano torrenti infernali;
già mi avvolgevano i lacci degli ínferi,
già mi stringevano agguati mortali.

Nell'angoscia invocai il Signore,
nell'angoscia gridai al mio Dio:
dal suo tempio ascoltò la mia voce,
a lui, ai suoi orecchi, giunse il mio grido.

Canto al Vangelo

Lode e onore a te, Signore Gesù

Le tue parole, Signore, sono spirito e vita;
tu hai parole di vita eterna.

Lode e onore a te, Signore Gesù

VANGELO

Gv 10, 31-42
Dal Vangelo secondo  Giovanni

In quel tempo, i Giudei raccolsero delle pietre per lapidare Gesù. Gesù disse loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre: per quale di esse volete lapidarmi?». Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un'opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio».
Disse loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: "Io ho detto: voi siete dèi"? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio - e la Scrittura non può essere annullata –, a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo voi dite: "Tu bestemmi", perché ho detto: "Sono Figlio di Dio"? Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre». Allora cercarono nuovamente di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.
Ritornò quindi nuovamente al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui rimase. Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha compiuto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero». E in quel luogo molti credettero in lui.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

A Dio, roccia e liberatore del suo popolo, Padre di provvidenza e amico degli uomini, ricorriamo con fede, e insieme diciamo:

Ricolmaci, o Dio, della tua speranza!

Signore, al compiersi del secondo millennio, la vita nuova di Cristo non ha ancora pervaso le culture e conquistato tutti i cuori. Perciò ti preghiamo:

Signore, i cristiani si mostrano, a volte, tiepidi testimoni del vangelo e la meta del regno appare ancora molto lontana. Perciò ti preghiamo:

Signore, molte ingiustizie e violenze rendono inquieta la famiglia umana e sembra che gli sforzi di pacificarla non diano frutti duraturi. Perciò ti preghiamo:

Signore, spesso ci manca il coraggio di prendere le difese di chi è perseguitato, stimato un niente e messo a tacere con la violenza. Perciò ti preghiamo:

Signore, a volte ci sembra che le prove della vita siano superiori alle nostre forze e perdiamo il contatto con te. Perciò ti preghiamo:

Per i messaggeri di Dio e i profeti del nostro tempo.
Per chi ha la pretesa di credersi un dio.

O Dio, che sei nostro scudo e nostra salvezza, e in Gesù Cristo ci liberi per sempre dal peccato e dalla morte, rendici confidenti e saldi nella prova, perché rendiamo testimonianza al mondo della tua bontà e misericordia. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Sulle Offerte

Donaci, Dio misericordioso, di servire degnamente al tuo altare e di ricevere salvezza dall'assidua partecipazione alla tua mensa. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Per la passione salvifica del tuo Figlio * l'intero universo ha riconosciuto il senso della tua gloria; * nella potenza ineffabile della croce + splende il giudizio sul mondo e il potere regale di Cristo crocifisso. ** E noi, o Signore, uniti agli angeli e a tutti i santi, * eleviamo a te un inno di lode + ed esultanti cantiamo: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, * perché, non vivendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia; * dalle sue piaghe siete stati guariti. (1 Pt 2, 24)

—(oppure)—
«Il Padre è in me, e io nel Padre», dice il Signore. (Gv 10, 38)

Dopo la Comunione

Non ci abbandoni, o Signore, la continua protezione del sacrificio che abbiamo ricevuto, e allontani sempre da noi ogni male. Per Cristo nostro Signore.

Orazione sul popolo

Concedi, Dio onnipotente, ai tuoi fedeli, che invocano la grazia della tua protezione, di essere liberati da ogni male e di servirti con animo fiducioso. Per Cristo nostro Signore.

Sabato 13 aprile 2019    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2019-04-13.html

V Settimana del Tempo di Quaresima - Colore: viola

LETTURE: Ez 37, 21-28; Sal.Ger 31; Gv 11, 45-56.

Commento: È bene che uno solo uomo muoia per il popolo.

Oggi ascoltiamo una profezia di Geremia che puntualmente si compie e attualizza in Cristo: “Ecco, io prenderò i figli d’Israele dalle nazioni fra le quali sono andati e li radunerò da ogni parte e li ricondurrò nella loro terra: farò di loro un solo popolo nella mia terra; io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo”. È l’opera di Dio che incessantemente solca tutta la nostra storia: noi dispersi, Dio, buon pastore, che ci cerca e ci riconduce all’ovile, cioè nell’ambito sicuro del suo cuore di Padre. Nel Vangelo Caifa, sommo sacerdote, con accenti profetici, così sentenzia: "È conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo"; viene così anticipata la sentenza di morte, che sentiremo gridata dal popolo e confermata da Ponzio Pilato. Gesù doveva morire per la nazione, doveva morire per l’umanità intera, per tutti e per ciascuno, ma non per volontà umana, ma per un arcano disegno divino; “E non soltanto per la nazione, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi". Questa per i nemici del Signore è la stolta preoccupazione: “Quest’uomo compie molti segni. Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui". Anche in queste parole si scorgono verità divine pronunciate inconsapevolmente dagli stolti accusatori: davvero sta per compiersi il “segno” per eccellenza che muoverà alla fede il mondo intero! La Luce del Risorto si irradia nel mondo e squarcia anche le tenebre più fitte. Ora tutti possono credere in Lui. Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo. È il culmine della stoltezza, dell'insania che si mescolano con il buio del peccato: vogliono uccidere Colui che è l’autore della vita, che pochi giorni prima aveva richiamato Lazzaro, nel sepolcro da quattro giorni. È meraviglioso come i disegni divini si intrecciano con le umane vicende! Come gli eventi che sembrerebbero guidati dagli uomini sfocino poi nella storia sacra. Ormai ne siamo certi, tutto concorre alla realizzazione di un piano divino dettato da amore e sapienza infiniti. Anche la vita di ognuno di noi si muove nella stessa direzione.
Oggi ringraziare, ringraziare, ringraziare!

Antifona d'Ingresso

Tu, Signore, non stare lontano, * mia forza, vieni presto in mio aiuto, * perché io sono un verme e non un uomo, * rifiuto degli uomini, disprezzato dalla gente. (Sal 21, 20.7)

Colletta

O Dio, che hai fatto di tutti i rinati in Cristo la stirpe eletta e il sacerdozio regale, donaci il desiderio e la forza di compiere ciò che comandi, perché il tuo popolo, chiamato alla vita eterna, sia concorde nella fede e nelle opere. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Ez 37, 21-28

Dal libro del profeta Ezechièle
Così dice il Signore Dio: Ecco, io prenderò i figli d'Israele dalle nazioni fra le quali sono andati e li radunerò da ogni parte e li ricondurrò nella loro terra: farò di loro un solo popolo nella mia terra, sui monti d'Israele; un solo re regnerà su tutti loro e non saranno più due popoli, né saranno più divisi in due regni.
Non si contamineranno più con i loro ìdoli, con i loro abomìni e con tutte le loro iniquità; li libererò da tutte le ribellioni con cui hanno peccato, li purificherò e saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio.
Il mio servo Davide regnerà su di loro e vi sarà un unico pastore per tutti; seguiranno le mie norme, osserveranno le mie leggi e le metteranno in pratica. Abiteranno nella terra che ho dato al mio servo Giacobbe. In quella terra su cui abitarono i loro padri, abiteranno essi, i loro figli e i figli dei loro figli, per sempre; il mio servo Davide sarà loro re per sempre.
Farò con loro un'alleanza di pace; sarà un'alleanza eterna con loro. Li stabilirò e li moltiplicherò e porrò il mio santuario in mezzo a loro per sempre. In mezzo a loro sarà la mia dimora: io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo.
Le nazioni sapranno che io sono il Signore che santifico Israele, quando il mio santuario sarà in mezzo a loro per sempre.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal.Ger 31

RIT: Il Signore ci custodisce come un pastore il suo gregge.

Ascoltate, genti, la parola del Signore,
annunciàtela alle isole più lontane e dite:
«Chi ha disperso Israele lo raduna
e lo custodisce come un pastore il suo gregge».

Perché il Signore ha riscattato Giacobbe,
lo ha liberato dalle mani di uno più forte di lui.
Verranno e canteranno inni sull'altura di Sion,
andranno insieme verso i beni del Signore.

La vergine allora gioirà danzando
e insieme i giovani e i vecchi.
«Cambierò il loro lutto in gioia,
li consolerò e li renderò felici, senza afflizioni».

Canto al Vangelo

Lode e onore a te, Signore Gesù

Liberatevi da tutte le iniquità commesse, dice il Signore,
e formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo.

Lode e onore a te, Signore Gesù

VANGELO

Gv 11, 45-56
Dal Vangelo secondo  Giovanni

In quel tempo, molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che Gesù aveva compiuto, [ossia la risurrezione di Làzzaro,] credettero in lui. Ma alcuni di loro andarono dai farisei e riferirono loro quello che Gesù aveva fatto.
Allora i capi dei sacerdoti e i farisei riunirono il sinèdrio e dissero: «Che cosa facciamo? Quest'uomo compie molti segni. Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro tempio e la nostra nazione».
Ma uno di loro, Caifa, che era sommo sacerdote quell'anno, disse loro: «Voi non capite nulla! Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera!». Questo però non lo disse da se stesso, ma, essendo sommo sacerdote quell'anno, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione; e non soltanto per la nazione, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo.
Gesù dunque non andava più in pubblico tra i Giudei, ma da lì si ritirò nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Èfraim, dove rimase con i discepoli.
Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. Essi cercavano Gesù e, stando nel tempio, dicevano tra loro: «Che ve ne pare? Non verrà alla festa?».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

Consapevoli, nel profondo del cuore, che Dio ci ama teneramente e in lui è il potere di cambiare il lutto in gioia e di trasfigurare in pienezza la nostra vita, chiediamo fiduciosi:

Fa' che veniamo a te, Signore!

Perché il popolo dei credenti si raduni in unità alla mensa di Cristo, agnello redentore. Preghiamo:

Perché la solidarietà tra le nazioni si rinsaldi sempre più, fino alle dimensioni della fraternità universale. Preghiamo:

Perché la famiglia cristiana, alimentando in sé la vita e la concordia dei cuori, sia anticipo del Regno e garanzia che Dio dimora in mezzo agli uomini. Preghiamo:

Perché, eliminando le sacche di miseria, di sfruttamento e di emarginazione, le nostre città diventino preannuncio del Regno. Preghiamo:

Perché il nostro frequentare la Chiesa e ricevere i sacramenti produca frutti visibili di conversione a Dio e di comunione con i fratelli. Preghiamo:

Perché non ci siano più vittime in nome del progresso.
Perché nessun uomo si arroghi il diritto di vita e di morte.

Padre, ascolta le nostre suppliche e fa' che, cibandoci dell'unico copro e sangue del tuo Figlio Gesù, ci incamminiamo fiduciosi verso l'incontro definitivo per celebrare con te la pasqua eterna nel tuo regno. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Sulle Offerte

Accogli, o Signore, i doni che ti presentiamo in questo digiuno quaresimale, perché la loro forza di purificazione ci renda degni della tua grazia e ci conduca all'eternità da te promessa. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Per la passione salvifica del tuo Figlio * l'intero universo ha riconosciuto il senso della tua gloria; * nella potenza ineffabile della croce + splende il giudizio sul mondo e il potere regale di Cristo crocifisso. ** E noi, o Signore, uniti agli angeli e a tutti i santi, * eleviamo a te un inno di lode + ed esultanti cantiamo: **

Antifona alla Comunione

Cristo è stato consegnato alla morte * per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. (Cf. Gv 11, 52)

Dopo la Comunione

O Padre, che ci hai nutriti con il Corpo e Sangue del tuo Figlio, per questo sacramento di salvezza fa' che entriamo in comunione con la tua vita divina. Per Cristo nostro Signore.

Orazione sul popolo

Abbi pietà, o Padre, della tua Chiesa in preghiera: guarda con amore i fedeli che volgono a te i loro cuori, e non permettere che siano schiavi del peccato, né oppressi dalle avversità quanti hai redento con la morte del tuo Figlio unigenito. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

Domenica 14 aprile 2019    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2019-04-14.html

Domenica della Passione del Signore o delle Palme - Colore: rosso - SOLENNITA': Domenica delle Palme

LETTURE: Is 50, 4-7; Sal.21; Fil 2, 6-11; Lc 22, 14 - 23, 56.

Commento: La Via ardua dei risorti.

 Il trionfo, le festose acclamazioni, gli osanna, l'esaltante entrata messianica di Gesù a Gerusalemme, la benedizione delle palme e subito dopo, con il racconto della passione, l'inizio della settimana santa, l'ultimo tratto che ci conduce alla Pasqua: tutto questo celebriamo in questa domenica. Il significato della palma è quello della vittoria, dell'ascesa, della rinascita e dell'immortalità. Dopo aver anche noi, con le palme in mano, cantato ed osannato al Re dei re, all'eccelso Signore nostro, giunti all'altare del Sacrificio, ci sopraggiunge un momento di amarra delusione ed un pungente rimprovero: perché qual corteo si è così rapidamente dileguato, perché gli osannanti sono di nuovo tornati tra i dispersi, perché a quegli osanna fa seguito il coro assordante dei "crucifiggi", perché il nostro Re e Signore che ha predicato e dato amore, deve morire come un malfattore, vittima dell'odio e della ferocia umana? "Morte e Vita si sono affrontate in un prodigioso duello!". L'Onnipotente Signore, fonte inesauribile di vita, vuole darci contemporaneamente la misura della sua infinita misericordia e indurci a comprendere tutto il peso del nostro peccato. Scopriamo così che la passione del Figlio di Dio, nei suoi tratti essenziali, contiene e racchiude in sé tutta la storia del mondo, la storia di tutti e di ognuno di noi; una storia che è intessuta di amore e di odio, di peccato e di ribellioni, di bene e di male, di giustizia, d'innocenza e di condanne e di assurde violenze. Soltanto alla fine della passione possiamo intravedere dalla croce spoglia l'approdo a cui Dio ci vuole condurci. Allora ci è dato di comprendere a pieno il significato di quella solenne dichiarazione di Gesù: "Io sono la Via". Seguendolo nel momentaneo trionfo, seguendolo poi coraggiosamente per la via della passione, scoprendo il dono di poter condividere con Lui la nostra personale e umana sofferenza, ci troviamo immessi nella Via, ci caliamo nel mistero di quella morte e sentiamo vivo in noi il pulsare intenso della croce e della vita. Le due passioni, la Sua e la nostra, si sono fuse in un indissolubile connubio. Sì, tutto si volge verso una universale cosmica risurrezione, che è però potentemente personale: è questa la Verità che supera il dolore, la croce, la sofferenza, che dà significato e speranza dopo il percorso breve della vita. Dobbiamo attendere ancora qualche giorno e poi scopriremo esultanti, come, il cero pasquale, la Luce di Cristo, la luce ravvivata della nostra fede, squarcia le tenebre, rischiara il buio della chiesa, rasserena le coscienze e fa brillare le supreme certezze. Illumina di Cielo il nostro mondo!
Afferma la tua fede; "Io credo, risorgerò".

Antifona d'Ingresso

Sei giorni prima della festa solenne di Pasqua, * il Signore entrò in Gerusalemme. * I fanciulli gli andarono incontro * con i rami di palma nelle mani. * A gran voce acclamavano: * Osanna nell'alto dei cieli. * Benedetto tu che vieni con l'immensa tua misericordia. * Alzate, o porte i vostri archi, alzatevi soglie antiche, * ed entri il re della gloria. * Chi è questo re della gloria? * Il Signore degli eserciti è il re della gloria. * Osanna nell'alto dei cieli. * Benedetto tu che vieni con l'immensa tua misericordia. (Cf. Gv 12, 1.12-13; Sal 23, 9-10)

Atto Penitenziale

Fratelli, per celebrare degnamente i santi misteri, riconosciamo i nostri peccati.

C e A: Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre vergine Maria, gli angeli, i santi e voi fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro.

C: Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna.
A: Amen.

C: Signore pietà.
A: Signore pietà.
C: Cristo pietà.
A: Cristo pietà.
C: Signore pietà.
A: Signore pietà.

Colletta

Dio onnipotente ed eterno, che hai dato come modello agli uomini il Cristo tuo Figlio, nostro Salvatore, fatto uomo e umiliato fino alla morte di croce, fa' che abbiamo sempre presente il grande insegnamento della sua passione, per partecipare alla gloria della risurrezione. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Is 50, 4-7

Dal libro del profeta Isaia.
Il Signore Dio mi ha dato una lingua da discepolo,
perché io sappia indirizzare
una parola allo sfiduciato.
Ogni mattina fa attento il mio orecchio
perché io ascolti come i discepoli.
Il Signore Dio mi ha aperto l'orecchio
e io non ho opposto resistenza,
non mi sono tirato indietro.
Ho presentato il mio dorso ai flagellatori,
le mie guance a coloro che mi strappavano la barba;
non ho sottratto la faccia
agli insulti e agli sputi.
Il Signore Dio mi assiste,
per questo non resto svergognato,
per questo rendo la mia faccia dura come pietra,
sapendo di non restare confuso.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal.21

RIT: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

Si fanno beffe di me quelli che mi vedono,
storcono le labbra, scuotono il capo:
«Si rivolga al Signore; lui lo liberi,
lo porti in salvo, se davvero lo ama!».

Un branco di cani mi circonda,
mi accerchia una banda di malfattori;
hanno scavato le mie mani e i miei piedi.
Posso contare tutte le mie ossa.

Si dividono le mie vesti,
sulla mia tunica gettano la sorte.
Ma tu, Signore, non stare lontano,
mia forza, vieni presto in mio aiuto.

Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli,
ti loderò in mezzo all'assemblea.
Lodate il Signore, voi suoi fedeli,
gli dia gloria tutta la discendenza di Giacobbe,
lo tema tutta la discendenza d'Israele.

Seconda Lettura

Fil 2, 6-11

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi.
Cristo Gesù, pur essendo nella condizione di Dio,
non ritenne un privilegio
l'essere come Dio,
ma svuotò se stesso
assumendo una condizione di servo,
diventando simile agli uomini.
Dall'aspetto riconosciuto come uomo,
umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome
che è al di sopra di ogni nome,
perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra,
e ogni lingua proclami:
«Gesù Cristo è Signore!»,
a gloria di Dio Padre.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Canto al Vangelo

Lode e onore a te, Signore Gesù

Per noi Cristo si è fatto obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome.

Lode e onore a te, Signore Gesù

VANGELO

Lc 22, 14 - 23, 56
Dal Vangelo secondo  Luca

Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Luca

- Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione
Quando venne l'ora, [Gesù] prese posto a tavola e gli apostoli con lui, e disse loro: «Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, perché io vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio». E, ricevuto un calice, rese grazie e disse: «Prendetelo e fatelo passare tra voi, perché io vi dico: da questo momento non berrò più del frutto della vite, finché non verrà il regno di Dio».

- Fate questo in memoria di me
Poi prese il pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo, che è dato per voi; fate questo in memoria di me». E, dopo aver cenato, fece lo stesso con il calice dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che è versato per voi».

- Guai a quell'uomo dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito!
«Ma ecco, la mano di colui che mi tradisce è con me, sulla tavola. Il Figlio dell'uomo se ne va, secondo quanto è stabilito, ma guai a quell'uomo dal quale egli viene tradito!». Allora essi cominciarono a domandarsi l'un l'altro chi di loro avrebbe fatto questo.

- Io sto in mezzo a voi come colui che serve
E nacque tra loro anche una discussione: chi di loro fosse da considerare più grande. Egli disse: «I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno potere su di esse sono chiamati benefattori. Voi però non fate così; ma chi tra voi è più grande diventi come il più giovane, e chi governa come colui che serve. Infatti chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve. Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove e io preparo per voi un regno, come il Padre mio l'ha preparato per me, perché mangiate e beviate alla mia mensa nel mio regno. E siederete in trono a giudicare le dodici tribù di Israele.

- Tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli
Simone, Simone, ecco: Satana vi ha cercati per vagliarvi come il grano; ma io ho pregato per te, perché la tua fede non venga meno. E tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli». E Pietro gli disse: «Signore, con te sono pronto ad andare anche in prigione e alla morte». Gli rispose: «Pietro, io ti dico: oggi il gallo non canterà prima che tu, per tre volte, abbia negato di conoscermi».

- Deve compiersi in me questa parola della Scrittura
Poi disse loro: «Quando vi ho mandato senza borsa, né sacca, né sandali, vi è forse mancato qualcosa?». Risposero: «Nulla». Ed egli soggiunse: «Ma ora, chi ha una borsa la prenda, e così chi ha una sacca; chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una. Perché io vi dico: deve compiersi in me questa parola della Scrittura: "E fu annoverato tra gli empi". Infatti tutto quello che mi riguarda volge al suo compimento». Ed essi dissero: «Signore, ecco qui due spade». Ma egli disse: «Basta!».

- Entrato nella lotta, pregava più intensamente
Uscì e andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. Giunto sul luogo, disse loro: «Pregate, per non entrare in tentazione». Poi si allontanò da loro circa un tiro di sasso, cadde in ginocchio e pregava dicendo: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà». Gli apparve allora un angelo dal cielo per confortarlo. Entrato nella lotta, pregava più intensamente, e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadono a terra. Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza. E disse loro: «Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione».

- Giuda, con un bacio tu tradisci il Figlio dell'uomo?
Mentre ancora egli parlava, ecco giungere una folla; colui che si chiamava Giuda, uno dei Dodici, li precedeva e si avvicinò a Gesù per baciarlo. Gesù gli disse: «Giuda, con un bacio tu tradisci il Figlio dell'uomo?». Allora quelli che erano con lui, vedendo ciò che stava per accadere, dissero: «Signore, dobbiamo colpire con la spada?». E uno di loro colpì il servo del sommo sacerdote e gli staccò l'orecchio destro. Ma Gesù intervenne dicendo: «Lasciate! Basta così!». E, toccandogli l'orecchio, lo guarì. Poi Gesù disse a coloro che erano venuti contro di lui, capi dei sacerdoti, capi delle guardie del tempio e anziani: «Come se fossi un ladro siete venuti con spade e bastoni. Ogni giorno ero con voi nel tempio e non avete mai messo le mani su di me; ma questa è l'ora vostra e il potere delle tenebre».

- Uscito fuori, Pietro, pianse amaramente
Dopo averlo catturato, lo condussero via e lo fecero entrare nella casa del sommo sacerdote. Pietro lo seguiva da lontano. Avevano acceso un fuoco in mezzo al cortile e si erano seduti attorno; anche Pietro sedette in mezzo a loro. Una giovane serva lo vide seduto vicino al fuoco e, guardandolo attentamente, disse: «Anche questi era con lui». Ma egli negò dicendo: «O donna, non lo conosco!». Poco dopo un altro lo vide e disse: «Anche tu sei uno di loro!». Ma Pietro rispose: «O uomo, non lo sono!». Passata circa un'ora, un altro insisteva: «In verità, anche questi era con lui; infatti è Galileo». Ma Pietro disse: «O uomo, non so quello che dici». E in quell'istante, mentre ancora parlava, un gallo cantò. Allora il Signore si voltò e fissò lo sguardo su Pietro, e Pietro si ricordò della parola che il Signore gli aveva detto: «Prima che il gallo canti, oggi mi rinnegherai tre volte». E, uscito fuori, pianse amaramente.

- Fa' il profeta! Chi è che ti ha colpito?
E intanto gli uomini che avevano in custodia Gesù lo deridevano e lo picchiavano, gli bendavano gli occhi e gli dicevano: «Fa' il profeta! Chi è che ti ha colpito?». E molte altre cose dicevano contro di lui, insultandolo.

- Lo condussero davanti al loro Sinedrio
Appena fu giorno, si riunì il consiglio degli anziani del popolo, con i capi dei sacerdoti e gli scribi; lo condussero davanti al loro Sinedrio e gli dissero: «Se tu sei il Cristo, dillo a noi». Rispose loro: «Anche se ve lo dico, non mi crederete; se vi interrogo, non mi risponderete. Ma d'ora in poi il Figlio dell'uomo siederà alla destra della potenza di Dio». Allora tutti dissero: «Tu dunque sei il Figlio di Dio?». Ed egli rispose loro: «Voi stessi dite che io lo sono». E quelli dissero: «Che bisogno abbiamo ancora di testimonianza? L'abbiamo udito noi stessi dalla sua bocca».

- Non trovo in quest'uomo alcun motivo di condanna
Tutta l'assemblea si alzò; lo condussero da Pilato e cominciarono ad accusarlo: «Abbiamo trovato costui che metteva in agitazione il nostro popolo, impediva di pagare tributi a Cesare e affermava di essere Cristo re». Pilato allora lo interrogò: «Sei tu il re dei Giudei?». Ed egli rispose: «Tu lo dici». Pilato disse ai capi dei sacerdoti e alla folla: «Non trovo in quest'uomo alcun motivo di condanna». Ma essi insistevano dicendo: «Costui solleva il popolo, insegnando per tutta la Giudea, dopo aver cominciato dalla Galilea, fino a qui». Udito ciò, Pilato domandò se quell'uomo era Galileo e, saputo che stava sotto l'autorità di Erode, lo rinviò a Erode, che in quei giorni si trovava anch'egli a Gerusalemme.

- Erode con i suoi soldati insulta Gesù
Vedendo Gesù, Erode si rallegrò molto. Da molto tempo infatti desiderava vederlo, per averne sentito parlare, e sperava di vedere qualche miracolo fatto da lui. Lo interrogò, facendogli molte domande, ma egli non gli rispose nulla. Erano presenti anche i capi dei sacerdoti e gli scribi, e insistevano nell'accusarlo. Allora anche Erode, con i suoi soldati, lo insultò, si fece beffe di lui, gli mise addosso una splendida veste e lo rimandò a Pilato. In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici tra loro; prima infatti tra loro vi era stata inimicizia.

- Pilato abbandona Gesù alla loro volontà
Pilato, riuniti i capi dei sacerdoti, le autorità e il popolo, disse loro: «Mi avete portato quest'uomo come agitatore del popolo. Ecco, io l'ho esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in quest'uomo nessuna delle colpe di cui lo accusate; e neanche Erode: infatti ce l'ha rimandato. Ecco, egli non ha fatto nulla che meriti la morte. Perciò, dopo averlo punito, lo rimetterò in libertà». Ma essi si misero a gridare tutti insieme: «Togli di mezzo costui! Rimettici in libertà Barabba!». Questi era stato messo in prigione per una rivolta, scoppiata in città, e per omicidio. Pilato parlò loro di nuovo, perché voleva rimettere in libertà Gesù. Ma essi urlavano: «Crocifìggilo! Crocifìggilo!». Ed egli, per la terza volta, disse loro: «Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato in lui nulla che meriti la morte. Dunque, lo punirò e lo rimetterò in libertà». Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso, e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta venisse eseguita. Rimise in libertà colui che era stato messo in prigione per rivolta e omicidio, e che essi richiedevano, e consegnò Gesù al loro volere.

- Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me
Mentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù. Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: "Beate le sterili, i grembi che non hanno generato e i seni che non hanno allattato". Allora cominceranno a dire ai monti: "Cadete su di noi!", e alle colline: "Copriteci!". Perché, se si tratta così il legno verde, che avverrà del legno secco?».
Insieme con lui venivano condotti a morte anche altri due, che erano malfattori.

- Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno
Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l'altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno».
Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte.

- Costui è il re dei Giudei
Il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l'eletto». Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell'aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c'era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».

- Oggi con me sarai nel paradiso
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L'altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».

- Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito
Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo, spirò.


(Qui si genuflette e si fa una breve pausa)


Visto ciò che era accaduto, il centurione dava gloria a Dio dicendo: «Veramente quest'uomo era giusto». Così pure tutta la folla che era venuta a vedere questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornava battendosi il petto. Tutti i suoi conoscenti, e le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea, stavano da lontano a guardare tutto questo.

- Giuseppe pone il corpo di Gesù in un sepolcro scavato nella roccia
Ed ecco, vi era un uomo di nome Giuseppe, membro del Sinedrio, buono e giusto. Egli non aveva aderito alla decisione e all'operato degli altri. Era di Arimatèa, una città della Giudea, e aspettava il regno di Dio. Egli si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Lo depose dalla croce, lo avvolse con un lenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia, nel quale nessuno era stato ancora sepolto. Era il giorno della Parascève e già splendevano le luci del sabato. Le donne che erano venute con Gesù dalla Galilea seguivano Giuseppe; esse osservarono il sepolcro e come era stato posto il corpo di Gesù, poi tornarono indietro e prepararono aromi e oli profumati. Il giorno di sabato osservarono il riposo come era prescritto.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

IN ALTERNATIVA:

Lc 23,1-49 (Forma breve)
Dal Vangelo secondo Luca

- Non trovo in quest'uomo alcun motivo di condanna
In quel tempo, tutta l'assemblea si alzò; condussero Gesù da Pilato e cominciarono ad accusarlo: «Abbiamo trovato costui che metteva in agitazione il nostro popolo, impediva di pagare tributi a Cesare e affermava di essere Cristo re». Pilato allora lo interrogò: «Sei tu il re dei Giudei?». Ed egli rispose: «Tu lo dici». Pilato disse ai capi dei sacerdoti e alla folla: «Non trovo in quest'uomo alcun motivo di condanna». Ma essi insistevano dicendo: «Costui solleva il popolo, insegnando per tutta la Giudea, dopo aver cominciato dalla Galilea, fino a qui». Udito ciò, Pilato domandò se quell'uomo era Galileo e, saputo che stava sotto l'autorità di Erode, lo rinviò a Erode, che in quei giorni si trovava anch'egli a Gerusalemme.

- Erode con i suoi soldati insulta Gesù
Vedendo Gesù, Erode si rallegrò molto. Da molto tempo infatti desiderava vederlo, per averne sentito parlare, e sperava di vedere qualche miracolo fatto da lui. Lo interrogò, facendogli molte domande, ma egli non gli rispose nulla. Erano presenti anche i capi dei sacerdoti e gli scribi, e insistevano nell'accusarlo. Allora anche Erode, con i suoi soldati, lo insultò, si fece beffe di lui, gli mise addosso una splendida veste e lo rimandò a Pilato. In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici tra loro; prima infatti tra loro vi era stata inimicizia.

- Pilato abbandona Gesù alla loro volontà
Pilato, riuniti i capi dei sacerdoti, le autorità e il popolo, disse loro: «Mi avete portato quest'uomo come agitatore del popolo. Ecco, io l'ho esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in quest'uomo nessuna delle colpe di cui lo accusate; e neanche Erode: infatti ce l'ha rimandato. Ecco, egli non ha fatto nulla che meriti la morte. Perciò, dopo averlo punito, lo rimetterò in libertà». Ma essi si misero a gridare tutti insieme: «Togli di mezzo costui! Rimettici in libertà Barabba!». Questi era stato messo in prigione per una rivolta, scoppiata in città, e per omicidio. Pilato parlò loro di nuovo, perché voleva rimettere in libertà Gesù. Ma essi urlavano: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». Ed egli, per la terza volta, disse loro: «Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato in lui nulla che meriti la morte. Dunque, lo punirò e lo rimetterò in libertà». Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso, e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta venisse eseguita. Rimise in libertà colui che era stato messo in prigione per rivolta e omicidio, e che essi richiedevano, e consegnò Gesù al loro volere.

- Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me
Mentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù. Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: "Beate le sterili, i grembi che non hanno generato e i seni che non hanno allattato". Allora cominceranno a dire ai monti: "Cadete su di noi!", e alle colline: "Copriteci!". Perché, se si tratta così il legno verde, che avverrà del legno secco?».
Insieme con lui venivano condotti a morte anche altri due, che erano malfattori.

- Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno
Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l'altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno».
Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte.

- Costui è il re dei Giudei
Il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l'eletto». Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell'aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c'era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».

- Oggi con me sarai nel paradiso
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L'altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».

- Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito
Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo, spirò.

(Qui si genuflette e si fa una breve pausa)

Visto ciò che era accaduto, il centurione dava gloria a Dio dicendo: «Veramente quest'uomo era giusto». Così pure tutta la folla che era venuta a vedere questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornava battendosi il petto. Tutti i suoi conoscenti, e le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea, stavano da lontano a guardare tutto questo.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Professione di Fede

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili.
Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

Preghiera dei Fedeli

Supplichiamo Dio, Padre misericordioso,
che in Cristo apre a tutti gli uomini
le porte della speranza e della vita.

R. Signore che ami la vita, ascoltaci.

Perché la Chiesa, di cui siamo membra vive,
ponga sempre più al centro del suo interesse e della sua azione
i poveri e gli oppressi, preghiamo. R.

Perché individui e popoli non si lascino travolgere
dalla malvagità, dalla menzogna e dall'egoismo,
ma affermino sempre e dappertutto la dignità dell'uomo,
e la verità che ci fa liberi, preghiamo. R.

Perché tutti coloro che stentano a dare un senso al vivere e al morire,
riscoprano in Cristo, vincitore della morte,
la ragione per tornare a sperare, preghiamo. R.

Perché la nostra comunità
non ignori le situazioni di bisogno presenti nel suo territorio
e sappia dare una risposta adeguata e generosa, preghiamo. R.

Per noi qui presenti,
perché possiamo entrare più profondamente nel mistero della Pasqua
per morire e risorgere con Cristo, preghiamo. R.

O Dio, Padre di misericordia,
donaci il tuo Spirito, fonte della vita,
perché spezzi le chiusure del nostro egoismo
e ci faccia creature nuove nella Pasqua del tuo Figlio.
Per Cristo nostro Signore.

R. Amen.

Sulle Offerte

Dio onnipotente, la passione del tuo unico Figlio a ff retti il giorno del tuo perdono; non lo meritiamo per le nostre opere, ma l'ottenga dalla tua misericordia questo unico mirabile sacrificio. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, + per Cristo Signore nostro. ** Egli, che era senza peccato, accettò la passione per noi peccatori * e, consegnandosi a un'ingiusta condanna, + portò il peso dei nostri peccati. ** Con la sua morte lavò le nostre colpe * e con la sua risurrezione + ci acquistò la salvezza. ** E noi, con tutti gli angeli del cielo, * innalziamo a te il nostro canto, + e proclamiamo insieme la tua lode: **

Antifona alla Comunione

Padre mio, se questo calice non può passare via * senza che io lo beva, * si compia la tua volontà. (Mt 26, 42)

Dopo la Comunione

O Padre, che ci hai nutriti con i tuoi santi doni, e con la morte del tuo Figlio ci fai sperare nei beni in cui crediamo, fa' che per la sua risurrezione possiamo giungere alla meta della nostra speranza. Per Cristo nostro Signore.

Orazione sul popolo

Volgi lo sguardo, o Padre, su questa tua famiglia per la quale il Signore nostro Gesù Cristo non esitò a consegnarsi nelle mani dei malfattori e a subire il supplizio della croce. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.