La festa del Corpo e del Sangue del Signore dovrebbe essere celebrata il giovedì dopo la domenica della Santissima Trinità. Nelle nazioni però in cui quel giorno non viene riconosciuto come festivo, come nel nostro paese, viene celebrata la Domenica successiva anche per dare ai fedeli la possibilità di esprimere la propria fede nella presenza del Signore in mezzo a noi, sotto i veli del pane e del vino. La ricorrenza festiva ci riporta alla sera del Giovedì santo, all'Ultima cena in cui Gesù istituì l'Eucaristia. Dopo la breve parentesi dell'adorazione suggerita dalla norme liturgiche, si viene coinvolti pienamente dalle vicende dolorose del Venerdì Santo. Ritornare a riflettere sull'immenso dono dàtoci da Gesù nella sua divina Eucaristia sembra una doverosa risposta di amore ma anche una apertura di cuore alla lode e alla fiducia... E', quello della presenza reale del Signore nell'Eucaristia, un gradissimo mistero che noi crediamo sulla parola di Gesù, come ci viene riportata dal brano del vangelo odierno, confortati in questo anche dalle prime comunità cristiane che hanno celebrato l'Eucaristia come vero sacrificio del Signore, attualizzando quello che egli aveva consumato sulla croce, come ci testimonia Paolo nella lettera ai Corinzi. La vita di ogni cristiano, di ogni uomo, trova il suo confronto con la traversata del deserto da parte del popolo ebreo, in marcia verso la Terra promessa. La fatica, la stanchezza, la monotonia del deserto mettevano a dura prova la sua costanza... e di tappa in tappa, nutrito anche dalla manna, da questo cibo celeste, riprendeva coraggio... Anche noi assaporiamo l'amarezza e la fatica del nostro cammino... Gesù, prevedendo la nostra fragilità, ha voluto prepararci un cibo che ci sia di conforto e di sostegno nei momenti difficili che dobbiamo attraversare durante la vita e al momento della dipartita da questo mondo... Allora l'incontro con lui di domenica in domenica, o anche di giorno in giorno, ci dà la certezza di non essere soli nella lotta... ci fortifica e sprona a perseverare nella via della fedeltà al suo amore. Il Viatico ricevuto nell'approssimarsi della fine ci dona fiducia nel viaggio verso l'eternità: Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Nelle nostre giornate buie, - ci saranno per tutti! - sarà di grande conforto credere che là, nella chiesa, in quel tabernacolo, al cui fianco arde perennemente una lampada eucaristica, c'è un amico che ti ascolta, ti comprende, ti lenisce la sofferenza, ti dona speranza... Forse non è fuori posto un richiamo a ricevere l'Eucaristia con le debite disposizioni: Stato di grazia, fede nella presenza del Signore nel pane e vino consacrati, raccoglimento e preghiera, l'osservanza del digiuno eucaristico di non aver mangiato cioé nulla da almeno uno ora e l'atteggiamento devoto e modesto. Non può mancare anche una testimonianza vera, non quella di andare a "vedere" la processione ma di parteciparne con tutto il cuore, seguendo con devozione "i passi del Signore che passa"...
Solennità del Corpo e del Sangue di Cristo
Antifona d'Ingresso
Il Signore ha nutrito il suo popolo con fiore di frumento * e lo ha saziato con miele dalla roccia. (Cf. Sal 80, 17)
Atto Penitenziale
Nel giorno in cui celebriamo la vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte, anche noi siamo chiamati a morire al peccato per risorgere alla vita nuova. Riconosciamoci bisognosi della misericordia del Padre.
C e A: Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre vergine Maria, gli angeli, i santi e voi fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro.
C: Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna. A: Amen.
Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini, amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati dal mondo abbi pietà di noi; tu che togli i peccati dal mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.
Colletta
—(antica)— Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell'Eucaristia ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua, fa' che adoriamo con viva fede il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue, per sentire sempre in noi i benefici della redenzione. Tu sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
—(oppure)— O Dio, che affidi alla nostra debolezza l'annuncio profetico della tua parola, liberaci da ogni paura, perché non ci vergogniamo mai della nostra fede, ma confessiamo con franchezza il tuo nome davanti agli uomini. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Dt 8, 2-3. 14-16
Dal libro del Deuteronòmio Mosè parlò al popolo dicendo: «Ricòrdati di tutto il cammino che il Signore, tuo Dio, ti ha fatto percorrere in questi quarant'anni nel deserto, per umiliarti e metterti alla prova, per sapere quello che avevi nel cuore, se tu avresti osservato o no i suoi comandi. Egli dunque ti ha umiliato, ti ha fatto provare la fame, poi ti ha nutrito di manna, che tu non conoscevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto, per farti capire che l'uomo non vive soltanto di pane, ma che l'uomo vive di quanto esce dalla bocca del Signore. Non dimenticare il Signore, tuo Dio, che ti ha fatto uscire dalla terra d'Egitto, dalla condizione servile; che ti ha condotto per questo deserto grande e spaventoso, luogo di serpenti velenosi e di scorpioni, terra assetata, senz'acqua; che ha fatto sgorgare per te l'acqua dalla roccia durissima; che nel deserto ti ha nutrito di manna sconosciuta ai tuoi padri».
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.147
RIT: Loda il Signore, Gerusalemme.
Celebra il Signore, Gerusalemme, loda il tuo Dio, Sion, perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte, in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.
Egli mette pace nei tuoi confini e ti sazia con fiore di frumento. Manda sulla terra il suo messaggio: la sua parola corre veloce.
Annuncia a Giacobbe la sua parola, i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele. Così non ha fatto con nessun'altra nazione, non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi.
Seconda Lettura
1 Cor 10, 16-17
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi Fratelli, il calice della benedizione che noi benediciamo, non è forse comunione con il sangue di Cristo? E il pane che noi spezziamo, non è forse comunione con il corpo di Cristo? Poiché vi è un solo pane, noi siamo, benché molti, un solo corpo: tutti infatti partecipiamo all'unico pane. Parola di Dio
Sequenza (La parte in parentesi è facoltativa)
[Sion, loda il Salvatore, la tua guida, il tuo pastore con inni e cantici.
Impegna tutto il tuo fervore: egli supera ogni lode, non vi è canto che sia degno.
Pane vivo, che dà vita: questo è tema del tuo canto, oggetto della lode.
Veramente fu donato agli apostoli riuniti in fraterna e sacra cena.
Lode piena e risonante, gioia nobile e serena sgorghi oggi dallo spirito.
Questa è la festa solenne nella quale celebriamo la prima sacra cena.
È il banchetto del nuovo Re, nuova Pasqua, nuova legge; e l'antico è giunto a termine.
Cede al nuovo il rito antico, la realtà disperde l'ombra: luce, non più tenebra.
Cristo lascia in sua memoria ciò che ha fatto nella cena: noi lo rinnoviamo.
Obbedienti al suo comando, consacriamo il pane e il vino, ostia di salvezza.
È certezza a noi cristiani: si trasforma il pane in carne, si fa sangue il vino.
Tu non vedi, non comprendi, ma la fede ti conferma, oltre la natura.
È un segno ciò che appare: nasconde nel mistero realtà sublimi.
Mangi carne, bevi sangue; ma rimane Cristo intero in ciascuna specie.
Chi ne mangia non lo spezza, né separa, né divide: intatto lo riceve.
Siano uno, siano mille, ugualmente lo ricevono: mai è consumato.
Vanno i buoni, vanno gli empi; ma diversa ne è la sorte: vita o morte provoca.
Vita ai buoni, morte agli empi: nella stessa comunione ben diverso è l'esito!
Quando spezzi il sacramento non temere, ma ricorda: Cristo è tanto in ogni parte, quanto nell'intero.
È diviso solo il segno non si tocca la sostanza; nulla è diminuito della sua persona.]
Ecco il pane degli angeli, pane dei pellegrini, vero pane dei figli: non dev'essere gettato.
Con i simboli è annunziato, in Isacco dato a morte, nell'agnello della Pasqua, nella manna data ai padri.
Buon pastore, vero pane, o Gesù, pietà di noi: nutrici e difendici, portaci ai beni eterni nella terra dei viventi.
Tu che tutto sai e puoi, che ci nutri sulla terra, conduci i tuoi fratelli alla tavola del cielo nella gioia dei tuoi santi.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Canto al Vangelo
Alleluia, Alleluia.
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo, dice il Signore, se uno mangia di questo pane vivrà in eterno.
Alleluia.
VANGELO
Gv 6, 51-58 Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Professione di Fede
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
Preghiera dei Fedeli
Il sacramento del Corpo e del Sangue del Signore è culmine e fonte di tutta la vita della Chiesa, pegno di benedizione e di salvezza per il mondo intero. Innalziamo la nostra preghiera unanime, perché da questo grande mistero scaturisca il dono della nostra unità e della pace.
R. Per il mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue, salvaci, Signore.
Per la santa Chiesa, perché fortificata dal pane della vita, cammini nelle strade del mondo annunziando con le parole e con le opere il Vangelo di salvezza, preghiamo. R.
Per i sacerdoti, ministri dell'altare, perché si conformino sempre più al mistero che celebrano per la lode di Dio e per l'edificazione del suo popolo, preghiamo. R.
Per i fanciulli, che partecipano la prima volta al banchetto eucaristico, perché crescano in sapienza e grazia, portando nella famiglia e nella Chiesa l'annuncio della gioia pasquale, preghiamo. R.
Per quanti si gloriano del nome cristiano, perché nell'Eucaristia, segno e vincolo di unità, ricompongano la piena comunione di fede e di amore, preghiamo. R.
Per noi qui presenti, perché spezzando il pane di vita eterna impariamo a condividere anche il pane terreno e a soccorrere i fratelli che sono nell'indigenza e nel dolore, preghiamo. R.
Signore Gesù, che nel sacramento del tuo Corpo e del tuo Sangue hai posto la sorgente dello Spirito che dà la vita, fa' che la tua Chiesa, spezzando il pane in tua memoria, diventi il germe dell'umanità rinnovata, a lode di Dio Padre. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
R. Amen.
Sulle Offerte
Concedi benigno alla tua Chiesa, o Signore, i doni dell'unità e della pace, misticamente significati nelle offerte che ti presentiamo. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
E' veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente e misericordioso, per Cristo nostro Signore. Sacerdote vero ed eterno, egli istituì il rito del sacrificio perenne; a te per primo si offrì vittima di salvezza, e comandò a noi di perpetuare l'offerta in sua memoria. Il suo corpo per noi immolato è nostro cibo e ci dà forza, il suo sangue per noi versato è la bevanda che ci redime da ogni colpa. Per questo mistero del tuo amore, uniti agli angeli e ai santi, cantiamo con gioia l'inno della tua lode:
Antifona alla Comunione
—(antica)— Dice il Signore: «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue * rimane in me e io in lui». Alleluia. (Gv 6, 56)
—(oppure)— Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. * Non abbiate paura: voi valete più di molti passeri! (Mt 10, 30-31)
Dopo la Comunione
Donaci, o Signore, di godere pienamente della tua vita divina nel convito eterno, che ci hai fatto pregustare in questo sacramento del tuo Corpo e del tuo Sangue. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
Orazione sul popolo
È opportuno che la solenne processione eucaristica si svolga dopo la Messa nella quale si consacra l'ostia che si porterà in processione. Tuttavia nulla impedisce che la processione abbia luogo dopo una pubblica e prolungata adorazione che segue la Messa. Se la processione si svolge dopo la Messa, terminata la comunione dei fedeli, si colloca sull'altare un ostensorio, nel quale viene posta l'ostia consacrata. Detta l'orazione dopo la comunione e omessi i riti di conclusione, si avvia la processione, alla fine della quale si dà la Benedizione eucaristica.
Sembrerebbe che Dio abbia fallito nei suoi calcoli nello scegliersi il popolo ebreo come popolo di elezione. L'infedeltà degli ebrei è tale che si vede costretto a rifiutare undici tribù per confermare la sua preferenza alla tribù di Giuda da cui deve uscire il Salvatore del mondo. Ma è triste vedere con quanta superficialità questo popolo, tanto beneficato, volti le spalle al suo Dio per darsi al culto di altre divinità, create dalla fantasia e dalle mani dell'uomo. Noi sappiamo che la storia del popolo ebreo è anche la mia, la nostra storia. Forse dovremmo allora riflettere e dare uno sguardo alle nostre scelte, noi, popolo di redenti, che siamo così proclivi a consentire al male, a lasciare la fonte di acqua, viva per cercar un briciolo di felicità in pozzi sgretolati e fangosi? Quanti vivono nella piena indifferenza la loro fede, dopo aver ricevuto il battesimo, quanti si lasciano attrarre da sette pseudoreligiose o addirittura da altre religioni... La storia delle infedeltà di Israele si perpetua nelle nostre infedeltà. Perdonaci, Signore! Una delle tante infedeltà alla legge di amore del Signore è quella di non amare il fratello... anzi, tentare di distruggerlo con la critica e con il giudizio (quante volte ce lo ricorda il Santo Padre). La Parola del Signore suona severa: Sarai giudicato con la stessa misura con cui tu giudichi gli altri. Tante volte siamo così pronti a puntare il dito contro l'altro, mettendo al nudo in modo impietoso i suoi difetti, le sue manchevolezze... mentre pretendiamo comprensione per le nostre... Il vangelo ci vuole far toccare con mano la nostra stoltezza quando pretendiamo di giudicare gli altri: Perché non togli la trave che è nel tuo occhio prima di voler togliere la pagliuzza nell'occhio del fratello? Non è vero che passiamo da ridicoli quando ci atteggiamo a persone impeccabili, ci diamo arie con la pretesa di correggere gli altri, senza accorgerci dei nostri numerosi difetti che destano risa e commiserazione? Dovremmo ringraziare la benevolenza dei fratelli che non smàscherano, per delicatezza, la nostra stoltezza. Ci pensa il vangelo però. Riusciremo a capire e praticare?
Antifona d'Ingresso
Il Signore è la forza del suo popolo, * rifugio di salvezza per il suo consacrato. * Salva il tuo popolo, o Signore, * e benedici la tua eredità, * sii loro pastore e sostegno per sempre. (Cf. Sal 27, 8-9)
Colletta
Donaci, o Signore, di vivere sempre nel timore e nell'amore per il tuo santo nome, + poiché tu non privi mai della tua guida * coloro che hai stabilito sulla roccia del tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
2 Re 17,5-8.13-15.18
Dal secondo libro dei Re. In quei giorni, Salmanàssar, re d'Assiria, invase tutta la terra, salì a Samarìa e l'assediò per tre anni. Nell'anno nono di Osèa il re d'Assiria occupò Samarìa, deportò gli Israeliti in Assiria, e li stabilì a Calach e presso il Cabor, fiume di Gozan, e nelle città della Media. Ciò avvenne perché gli Israeliti avevano peccato contro il Signore, loro Dio, che li aveva fatti uscire dalla terra d'Egitto, dalle mani del faraone, re d'Egitto. Essi venerarono altri dèi, seguirono le leggi delle nazioni che il Signore aveva scacciato davanti agli Israeliti, e quelle introdotte dai re d'Israele. Eppure il Signore, per mezzo di tutti i suoi profeti e dei veggenti, aveva ordinato a Israele e a Giuda: «Convertitevi dalle vostre vie malvagie e osservate i miei comandi e i miei decreti secondo tutta la legge che io ho prescritto ai vostri padri e che ho trasmesso a voi per mezzo dei miei servi, i profeti». Ma essi non ascoltarono, anzi resero dura la loro cervìce, come quella dei loro padri, i quali non avevano creduto al Signore, loro Dio. Rigettarono le sue leggi e la sua alleanza, che aveva concluso con i loro padri, e le istruzioni che aveva dato loro. Il Signore si adirò molto contro Israele e lo allontanò dal suo volto e non rimase che la sola tribù di Giuda.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal 59
RIT: Salvaci con la tua destra e rispondici, Signore!
Dio, tu ci hai respinti, ci hai messi in rotta, ti sei sdegnato: ritorna a noi.
Hai fatto tremare la terra, l'hai squarciata: risana le sue crepe, perché essa vacilla. Hai messo a dura prova il tuo popolo, ci hai fatto bere vino che stordisce.
Nell'oppressione vieni in nostro aiuto, perché vana è la salvezza dell'uomo. Con Dio noi faremo prodezze, egli calpesterà i nostri nemici.
Canto al Vangelo
Alleluia, Alleluia.
La parola di Dio è viva, efficace; discerne i sentimenti e i pensieri del cuore.
Alleluia.
VANGELO
Mt 7, 1-5 Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non giudicate, per non essere giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi. Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? O come dirai al tuo fratello: "Lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio", mentre nel tuo occhio c'è la trave? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello».
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Fratelli, nella sua immensa bontà il Padre ha sacrificato il suo Figlio unigenito per la nostra salvezza. Rivolgiamoci a lui con fiducia, certi che esaudirà la nostra unanime preghiera, dicendo:
Ascolta, o Padre, la nostra preghiera.
Per il Papa, i vescovi e i sacerdoti, perché l'esercizio del loro ministero sia sempre testimonianza limpida di profonda conversione a Dio. Preghiamo:
Per i popoli oppressi da regimi dittatoriali, perché il conforto della fede li aiuti a spezzare la spirale della violenza e a confidare nella provvidenza divina. Preghiamo:
Per i giudici e quanti operano nel campo della giustizia, perché svolgano la loro azione con onestà e retta coscienza, cercando sempre la verità e il rispetto di ogni uomo. Preghiamo:
Per i carcerati, perché la privazione della libertà li conduca a un pentimento profondo e sincero e a confidare nella misericordia di Dio. Preghiamo:
Per noi qui riuniti, perché impariamo a correggere noi stessi prima degli altri e a liberare il nostro cuore dall'egoismo per amare i fratelli come Dio li ama. Preghiamo:
Per quanti sono impegnati nelle forze dell'ordine. Per quanti scelgono l'obiezione di coscienza.
O Signore, Padre di bontà e di misericordia, donaci un cuore retto e capace di seguirti sopra ogni cosa, affinché nella Chiesa e nel mondo trionfi la legge dell'amore. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
Sulle Offerte
Questo sacrificio di espiazione e di lode + ci purifichi e ci rinnovi, o Signore, * perché i nostri pensieri e le nostre azioni siano conformi alla tua volontà. Per Cristo nostro Signore.
Antifona alla Comunione
—(antica)— Gli occhi di tutti sono rivolti a te in attesa * e tu dai loro il cibo a tempo opportuno. (Sal 144, 15)
—(oppure)— "Io sono il buon pastore e do la mia vita per le pecore", * dice il Signore. (Cf. Gv 10, 11.15)
Dopo la Comunione
O Padre, che ci hai rinnovati con il santo Corpo e il prezioso Sangue del tuo Figlio, + fa' che l'assidua celebrazione dei divini misteri * ci ottenga la pienezza della redenzione. Per Cristo nostro Signore.
XII Settimana del Tempo Ordinario - Anno II - Colore: bianco - SOLENNITA': Natività di S.Giovanni Battista
LETTURE: Is 49, 1-6; Sal. 138; At 13, 22-26; Lc 1, 57-66. 80.
Commento: Dal grembo di mia madre tu mi hai chiamato.
La Chiesa con celebrazione della Natività di Giovanni il Battista vuole indicare lo stretto nesso che intercorre fra il Salvatore e il suo Precursore. Nel primo incontro con Gesù, ancora nel grembo della madre sua, Giovanni, anch'egli ancora nel grembo di Elisabetta, esulta di gioia. A lui è affidato il compito di preparare gli animi all'incontro con il Salvatore, preparare la sposa da presentare allo sposo, disporre l'animo dei discepoli a seguire il Maestro che deve crescere mentre egli deve diminuire. La su testimonianza è decisa irrevocabile. "Io non sono il Cristo... ma in mezzo a voi c'è una che voi non conoscete". Verrà il momento in cui lui stesso lo indicherà ai suoi discepoli: "Ecco l'Agnello di Dio...". La liturgia della parola ci presenta anche la vocazione del Profeta Isaia che ha i suoi caratteri di somiglianza con quella di Giovanni, chiamato alla sua missione fin dal seno materno. Negli Atti degli apostoli, tracciando la storia del popolo eletto, Paolo si sofferma sugli ultimi tempi, quando Giovanni stesso, predicando il ritorno a Dio mediante la penitenza, rende testimonianza al Messia, indicandolo già nella sua missione e riconoscendo la sua indegnità. Il brano del vangelo di Luca ci fa assistere con senso di stupore a questa nascita miracolosa, al commento meravigliato della gente della Giudea montagnosa, e alla sorpresa quando si tratta di dare il nome al fanciullo, nel momento della circoncisione, ottavo giorno dalla nascita. Elisabetta dice apertamente: Giovanni è il suo nome. Si pensa che si tratti di demenza... Vogliono sentire il parere del padre Zaccaria, ancora nella sua mutevolezza. Egli scrive su una tavoletta: Il suo nome è Giovanni - dono di Dio. Allora si verifica qualche cosa di straordinario. Zaccarìa riprende la parola e canta il suo canto di lode, lui che era muto ora canta: "Benedetto il Signore, Dio di Israele...". Giustamente, la gente dinanzi a queste manifestazioni della potenza dell'Altissimo, si chiede: Chi sarà mai questo bambino? Oggi, possiamo rispondere: sarà la Voce che invita a penitenza, sarà il martire che paga con la a vita la fedeltà alla missione affidatagli. La sua nascita, che precede di poco quella del Salvatore, è salutata con sentimenti di gioia da tutta la Chiesa. La sua grandezza è proclamata dal Signore. "Io vi dico: Tra i nati di donna non ce n'è uno più grande di Giovanni!". Ogni illuminato dalla grazia del battesimo dovrebbe sentire come propria la missione di preparare la via del Signore nella sua anima e in quella di quanti incontrerà nella vita. Giovanni ci indica la via: Fedeltà ai doni di Dio e profonda umiltà.
Antifona d'Ingresso
MESSA DEL GIORNO
Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. * Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce * e preparare al Signore un popolo ben disposto. (Gv 1, 6-7; Lc 1, 17)
Gloria
Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini, amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati dal mondo abbi pietà di noi; tu che togli i peccati dal mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.
Colletta
O Dio, che hai suscitato san Giovanni Battista per preparare a Cristo Signore un popolo ben disposto, concedi alla tua Chiesa la gioia dello Spirito, e guida tutti i credenti sulla via della salvezza e della pace. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Is 49, 1-6
Dal libro del profeta Isaia Ascoltatemi, o isole, udite attentamente, nazioni lontane; il Signore dal seno materno mi ha chiamato, fino dal grembo di mia madre ha pronunciato il mio nome. Ha reso la mia bocca come spada affilata, mi ha nascosto all'ombra della sua mano, mi ha reso freccia appuntita, mi ha riposto nella sua faretra. Mi ha detto: «Mio servo tu sei, Israele, sul quale manifesterò la mia gloria». Io ho risposto: «Invano ho faticato, per nulla e invano ho consumato le mie forze. Ma, certo, il mio diritto è presso il Signore, la mia ricompensa presso il mio Dio». Ora ha parlato il Signore, che mi ha plasmato suo servo dal seno materno per ricondurre a lui Giacobbe e a lui riunire Israele poiché ero stato onorato dal Signore e Dio era stato la mia forza e ha detto: «È troppo poco che tu sia mio servo per restaurare le tribù di Giacobbe e ricondurre i superstiti d'Israele. Io ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza fino all'estremità della terra».
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal. 138
RIT: Io ti rendo grazie: hai fatto di me una meraviglia stupenda.
Signore, tu mi scruti e mi conosci, tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo, intendi da lontano i miei pensieri, osservi il mio cammino e il mio riposo, ti sono note tutte le mie vie.
Sei tu che hai formato i miei reni e mi hai tessuto nel grembo di mia madre. Io ti rendo grazie: hai fatto di me una meraviglia stupenda.
Meravigliose sono le tue opere, le riconosce pienamente l'anima mia. Non ti erano nascoste le mie ossa quando venivo formato nel segreto, ricamato nelle profondità della terra.
Seconda Lettura
At 13, 22-26
Dagli Atti degli Apostoli In quei giorni, [nella sinagoga di Antiochia di Pisìdia,] Paolo diceva: «Dio suscitò per i nostri padri Davide come re, al quale rese questa testimonianza: "Ho trovato Davide, figlio di Iesse, uomo secondo il mio cuore; egli adempirà tutti i miei voleri". Dalla discendenza di lui, secondo la promessa, Dio inviò, come salvatore per Israele, Gesù. Giovanni aveva preparato la sua venuta predicando un battesimo di conversione a tutto il popolo d'Israele. Diceva Giovanni sul finire della sua missione: "Io non sono quello che voi pensate! Ma ecco, viene dopo di me uno, al quale io non sono degno di slacciare i sandali". Fratelli, figli della stirpe di Abramo, e quanti fra voi siete timorati di Dio, a noi è stata mandata la parola di questa salvezza».
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Canto al Vangelo
Alleluia, Alleluia.
Tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade.
Alleluia.
VANGELO
Lc 1, 57-66. 80 Dal Vangelo secondo Luca
Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei. Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c'è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome». Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All'istante si aprirono la sua bocca e la sua lingua, e parlava benedicendo Dio. Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui. Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Professione di Fede
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
Preghiera dei Fedeli
Il Signore ci conosce per nome e, fin dal grembo materno, ha per ciascuno un disegno di salvezza. Certi di essere esauditi, invochiamo con fede il suo aiuto, supplicando:
Santifica il tuo popolo, Signore.
Perché la Chiesa, con povertà, fedeltà e coraggio, continui a preparare la venuta del Signore fra gli uomini. Preghiamo:
Perché testimoni e profeti sappiano scuotere la nostra società dall'indifferenza e dal male. Preghiamo:
Perché accogliamo la salvezza che ci viene dalla Chiesa e da ogni voce di bontà e di verità. Preghiamo:
Perché ogni nuova creatura sia accettata con gioia, nello stupore di un prodigio che si rinnova dall'alba dei tempi. Preghiamo:
Perché genitori e figli, con il loro esistere e amarsi, diano gloria a Dio e parlino a tutti della sua bontà. Preghiamo:
Per i martiri della verità e della fede. Per i bambini che stanno per venire alla luce e per chi li aiuta a nascere.
O Signore, che hai colmato del tuo Spirito san Giovanni Battista e gli hai dato di riconoscere il Salvatore quando ancora era nascosto nel seno materno, rendici tuoi veri discepoli e testimoni della tua luce. Per Gesù nostro Signore, che siede alla tua destra nei secoli dei secoli. Amen.
Sulle Offerte
Deponiamo sul tuo altare, o Signore, i nostri doni nel gioioso ricordo della nascita di san Giovanni Battista, che annunciò la venuta e indicò la presenza del Salvatore del mondo. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Noi ti lodiamo per le meraviglie operate in san Giovanni Battista, * che fra tutti i nati di donna + hai eletto e consacrato a preparare la via a Cristo Signore. ** Fin dal grembo materno esultò per la venuta del Redentore, * nella sua nascita preannunciò i prodigi dei tempi messianici * e, solo fra tutti i profeti, + indicò al mondo l'Agnello del nostro riscatto. ** Egli battezzò nelle acque del Giordano lo stesso tuo Figlio, autore del Battesimo, * e rese a lui la testimonianza suprema + con l'effusione del sangue. ** E noi, uniti agli angeli e ai santi, * a te innalziamo sulla terra il nostro canto * e proclamiamo senza fine + la tua gloria: **
Antifona alla Comunione
—(antica)— Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio, * verrà a visitarci un sole che sorge dall'alto. (Cf. Lc 1, 78)
—(oppure)— "Io sono il buon pastore e do la mia vita per le pecore", * dice il Signore. (Cf. Gv 10, 11.15)
Dopo la Comunione
O Signore, che ci hai nutriti alla cena dell'Agnello, concedi alla tua Chiesa, in festa per la nascita di san Giovanni Battista, di riconoscere come autore della propria rinascita il Messia, di cui egli annunciò la venuta nel mondo. Per Cristo nostro Signore.
XII Settimana del Tempo Ordinario - Anno II - Colore: bianco
LETTURE: 2 Re 22,8-13; 23,1-3; Sal 118; Mt 7, 15-20.
Commento: L'albero e i frutti...
Il ritrovamento delle ultime volontà dei genitori o di un loro testamento, in cui diano indicazioni per l'avvenire, costituisce un momento di grande gioia e incoraggiamento per la famiglia. In quegli scritti si trova la storia della propria origine e indicata la strada da percorrere per evitare pericoli e delusioni. Per il popolo ebreo l'aver ritrovato sotto le rovine dl tempio una parte della Bibbia, dimenticata e andata perduta nel tempo, è un avvenimento di importanza nazionale. Questo lieto evento suscita entusiasmo e immensa gioia nel re Giosìa e in tutto il popolo, convinto che il Signore Dio si prende cura della nazione. La solenne proclamazione della legge dell'alleanza spinge il popolo a sentimenti di penitenza e a rinnovare l'impegno di fedeltà. Dal simbolo è doveroso passare alla realtà della nuova alleanza tra Dio e l'uomo, avvenuta per mezzo del Sangue di Cristo Signore sulla croce. I fedeli sono invitati ogni domenica a riunirsi intorno all'altare dove, nella riattualizzazione del sacrifico della croce, viene rinnovata l'alleanza di fedeltà alla sua legge di amore, vivendo con coerenza le promesse battesimali. Dio è sempre fedele: non si può dire altrettanto di noi. In soccorso della nostra fragilità e incostanza viene Gesù stesso che con la sua presenza nel Sacramento dell'altare e con la comunione eucaristica, dona forza e coraggio in modo che riusciamo a dare alla quotidianità della vita un carattere di novità che ci renda capaci di testimonianza e di irradiazione del vangelo di amore. E' proprio dai frutti, dalla capacità che abbiamo di comunicare agli altri la ricchezza di grazia e di misericordia che saremo riconosciuti come "alberi buoni". Ma questo avviene solo se ci lasciamo trasformare dalla forza divina che promana dalla presenza del Signore in noi. Da essa pervasi, non annunceremo più noi stessi, le nostre idee, come i falsi profeti... in cerca di compiacenze umane... promettendo ciò che non possono dare, ma solo quello che può veramente riempire il cuore dell'uomo: l'amore di Cristo!
Antifona d'Ingresso
Il Signore è la forza del suo popolo, * rifugio di salvezza per il suo consacrato. * Salva il tuo popolo, o Signore, * e benedici la tua eredità, * sii loro pastore e sostegno per sempre. (Cf. Sal 27, 8-9)
Colletta
Donaci, o Signore, di vivere sempre nel timore e nell'amore per il tuo santo nome, + poiché tu non privi mai della tua guida * coloro che hai stabilito sulla roccia del tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
2 Re 22,8-13; 23,1-3
Dal secondo libro dei Re. In quei giorni, il sommo sacerdote Chelkìa disse allo scriba Safan: «Ho trovato nel tempio del Signore il libro della legge». Chelkìa diede il libro a Safan, che lo lesse. Lo scriba Safan quindi andò dal re e lo informò dicendo: «I tuoi servitori hanno versato il denaro trovato nel tempio e l'hanno consegnato in mano agli esecutori dei lavori, sovrintendenti al tempio del Signore». Poi lo scriba Safan annunciò al re: «Il sacerdote Chelkìa mi ha dato un libro». Safan lo lesse davanti al re. Udite le parole del libro della legge, il re si stracciò le vesti. Il re comandò al sacerdote Chelkìa, ad Achikàm figlio di Safan, ad Acbor, figlio di Michèa, allo scriba Safan e ad Asaià, ministro del re: «Andate, consultate il Signore per me, per il popolo e per tutto Giuda, riguardo alle parole di questo libro ora trovato; grande infatti è la collera del Signore, che si è accesa contro di noi, perché i nostri padri non hanno ascoltato le parole di questo libro, mettendo in pratica quanto è stato scritto per noi». Il re mandò a radunare presso di sé tutti gli anziani di Giuda e di Gerusalemme. Il re salì al tempio del Signore; erano con lui tutti gli uomini di Giuda, tutti gli abitanti di Gerusalemme, i sacerdoti, i profeti e tutto il popolo, dal più piccolo al più grande. Lesse alla loro presenza tutte le parole del libro dell'alleanza, trovato nel tempio del Signore. Il re, in piedi presso la colonna, concluse l'alleanza davanti al Signore, per seguire il Signore e osservare i suoi comandi, le istruzioni e le leggi con tutto il cuore e con tutta l'anima, per attuare le parole dell'alleanza scritte in quel libro. Tutto il popolo aderì all'alleanza.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal 118
RIT: Insegnami, Signore, la via dei tuoi decreti.
Insegnami, Signore, la via dei tuoi decreti e la custodirò sino alla fine. Dammi intelligenza, perché io custodisca la tua legge e la osservi con tutto il cuore.
Guidami sul sentiero dei tuoi comandi, perché in essi è la mia felicità. Piega il mio cuore verso i tuoi insegnamenti e non verso il guadagno.
Distogli i miei occhi dal guardare cose vane, fammi vivere nella tua via. Ecco, desidero i tuoi precetti: fammi vivere nella tua giustizia.
Canto al Vangelo
Alleluia, Alleluia.
Rimanete in me e io in voi, dice il Signore; chi rimane in me porta molto frutto.
Alleluia.
VANGELO
Mt 7, 15-20 Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dagli spini, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li riconoscerete».
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Dio Padre vuole la salvezza di ogni uomo. Affinché si compia questa promessa, diciamo insieme:
Dio, fonte di ogni bene, ascoltaci.
Per la santa Chiesa, perché l'azione dello Spirito la aiuti a condividere le esigenze dell'uomo contemporaneo e ne ravvivi l'apertura missionaria al mondo. Preghiamo:
Per i sacerdoti e i religiosi, perché l'ideale dell'imitazione di Cristo li faccia guide sicure e generatori fecondi della comunità cristiana. Preghiamo:
Per la fame nel mondo, perché la solidarietà dei più ricchi sia offerta con gratuità per attuare la giusta perequazione dei beni. Preghiamo:
Per la famiglia, perché crescano in essa la consapevolezza e le ragioni della sua unità voluta da Dio, a vantaggio della persona e per il bene della civiltà. Preghiamo:
Per tutti i cristiani, perché il loro impegno sociale sia testimonianza viva del rinnovamento umano prodotto dall'incontro con Cristo. Preghiamo:
Per ottenere il dono del discernimento. Per chi abitualmente usa la violenza.
O Dio, ricco di sapienza e di misericordia, la tua gloria è l'uomo che vive. Donaci di aderire con tutto il cuore e con tutta l'anima al messaggio evangelico, affinché con sapienza lavoriamo alla costituzione del tuo regno sulla terra. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Sulle Offerte
Questo sacrificio di espiazione e di lode + ci purifichi e ci rinnovi, o Signore, * perché i nostri pensieri e le nostre azioni siano conformi alla tua volontà. Per Cristo nostro Signore.
Antifona alla Comunione
—(antica)— Gli occhi di tutti sono rivolti a te in attesa * e tu dai loro il cibo a tempo opportuno. (Sal 144, 15)
—(oppure)— "Io sono il buon pastore e do la mia vita per le pecore", * dice il Signore. (Cf. Gv 10, 11.15)
Dopo la Comunione
O Padre, che ci hai rinnovati con il santo Corpo e il prezioso Sangue del tuo Figlio, + fa' che l'assidua celebrazione dei divini misteri * ci ottenga la pienezza della redenzione. Per Cristo nostro Signore.
Nella storia dei regni, delle nazioni come in quella delle famiglie e della singole persone si incontrano dei periodi belli ma anche oscuri, di sofferenza e a volte di distruzione. Così avviene del Regno di Giuda che viene ridotto in cenere da Nabucodonosòr che si impadronisce di Gerusalemme, distrugge tutte le sue fortificazioni, deporta il re Joiachìm, la sua famiglia, quelle della gente più ragguardevole, lasciando solo i più poveri e inoffensivi per la coltivazione della terra. E' la grande deportazione in Babilonia, quella che viene chiamata "schiavitù di Babilonia". Dinanzi a questa distruzione, ci si chiede il motivo... E il motivo è così indicato dal sacro testo: "Joiachìm fece ciò che è male agli occhi del Signore!". Quest'affermazione non potrebbe darci una chiave di lettura delle sventure che piombano su nazioni, famiglie e individui? Quanti mali ci producono i nostri errori, le trasgressioni, l'avidità di ricchezza e di una vita spensierata! Il brano odierno del vangelo di Matteo è una conferma di quanto sopra esposto. Non bastano le belle parole, nemmeno le ripetute invocazioni per entrare nel Regno di Dio ed evitare quindi la perdizione eterna, la somma di tutti i mali: Occorre "fare la volontà del Padre mio che è nei cieli". Il Signore porta la similitudine della casa per indicare la vita dei singoli come quella delle famiglie, delle comunità ecclesiali, delle nazioni... In ogni circostanza è necessario porre solide fondamenta, "sulla roccia", perché nel momento della tempesta, della prova, della sofferenza non si venga meno e si cada nella sfiducia e nella disperazione. La roccia è Cristo Signore, il suo esempio, il suo insegnamento. Non c'è da meravigliarsi se i singoli fedeli, le famiglie, le comunità e le opere di apostolato cadono e vanno in rovina. Non hanno fondamenta solide. Sono fondate su valori umani, su interessi, su valori effimeri: salute, avvenenza, ricchezza... ignorando le esigenze dello spirito. Quanta sofferenza, quanto strazio semina nel mondo il rifiuto della legge di amore del vangelo!
Antifona d'Ingresso
Il Signore è la forza del suo popolo, * rifugio di salvezza per il suo consacrato. * Salva il tuo popolo, o Signore, * e benedici la tua eredità, * sii loro pastore e sostegno per sempre. (Cf. Sal 27, 8-9)
Colletta
Donaci, o Signore, di vivere sempre nel timore e nell'amore per il tuo santo nome, + poiché tu non privi mai della tua guida * coloro che hai stabilito sulla roccia del tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
2 Re 24, 8-17
Dal secondo libro dei Re Quando divenne re, Ioiachìn aveva diciotto anni; regnò tre mesi a Gerusalemme. Sua madre era di Gerusalemme e si chiamava Necustà, figlia di Elnatàn. Fece ciò che è male agli occhi del Signore, come aveva fatto suo padre. In quel tempo gli ufficiali di Nabucodònosor, re di Babilonia, salirono a Gerusalemme e la città fu assediata. Nabucodònosor, re di Babilonia, giunse presso la città mentre i suoi ufficiali l'assediavano. Ioiachìn, re di Giuda, uscì incontro al re di Babilonia, con sua madre, i suoi ministri, i suoi comandanti e i suoi cortigiani; il re di Babilonia lo fece prigioniero nell'anno ottavo del suo regno. Asportò di là tutti i tesori del tempio del Signore e i tesori della reggia; fece a pezzi tutti gli oggetti d'oro che Salomone, re d'Israele, aveva fatto nel tempio del Signore, come aveva detto il Signore. Deportò tutta Gerusalemme, cioè tutti i comandanti, tutti i combattenti, in numero di diecimila esuli, tutti i falegnami e i fabbri; non rimase che la gente povera della terra. Deportò a Babilonia Ioiachìn; inoltre portò in esilio da Gerusalemme a Babilonia la madre del re, le mogli del re, i suoi cortigiani e i nobili del paese. Inoltre tutti gli uomini di valore, in numero di settemila, i falegnami e i fabbri, in numero di mille, e tutti gli uomini validi alla guerra, il re di Babilonia li condusse in esilio a Babilonia. Il re di Babilonia nominò re, al posto di Ioiachìn, Mattanìa suo zio, cambiandogli il nome in Sedecìa.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal 78
RIT: Salvaci, Signore, per la gloria del tuo nome.
O Dio, nella tua eredità sono entrate le genti: hanno profanato il tuo santo tempio, hanno ridotto Gerusalemme in macerie. Hanno abbandonato i cadaveri dei tuoi servi in pasto agli uccelli del cielo, la carne dei tuoi fedeli agli animali selvatici.
Hanno versato il loro sangue come acqua intorno a Gerusalemme e nessuno seppelliva. Siamo divenuti il disprezzo dei nostri vicini, lo scherno e la derisione di chi ci sta intorno. Fino a quando sarai adirato, Signore: per sempre? Arderà come fuoco la tua gelosia?
Non imputare a noi le colpe dei nostri antenati: presto ci venga incontro la tua misericordia, perché siamo così poveri! Aiutaci, o Dio, nostra salvezza, per la gloria del tuo nome; liberaci e perdona i nostri peccati a motivo del tuo nome.
Canto al Vangelo
Alleluia, Alleluia.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore, e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.
Alleluia.
VANGELO
Mt 7, 21-29 Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non chiunque mi dice: "Signore, Signore", entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. In quel giorno molti mi diranno: "Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?". Ma allora io dichiarerò loro: "Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l'iniquità!". Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande». Quando Gesù ebbe terminato questi discorsi, le folle erano stupite del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come i loro scribi.
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Fratelli, preghiamo il Padre, perché ci doni la fedeltà e la coerenza necessarie per costruire la nostra casa sulla roccia, dicendo:
Guida, Padre, il nostro cammino.
Per il popolo di Dio, perché la frequenza ai sacramenti e l'obbedienza al vangelo siano stabile fondamento della sua missione nel mondo. Preghiamo:
Per i giovani, perché lo Spirito susciti in molti di loro la forza di corrispondere alla chiamata al sacerdozio e alla vita religiosa. Preghiamo:
Per i giovani sposi, perché fondino la loro unione sulla grazia del sacramento ricevuto e sulla ricerca di una comunione perfetta nello spirito e nel corpo. Preghiamo:
Per quanti sono i ricerca della verità, perché la lealtà verso se stessi e il desiderio di realizzarsi li spinga ad avvicinarsi al cristo redentore. Preghiamo:
Per noi qui riuniti in assemblea, perché non basiamo la costruzione del futuro sulle nostre buone intenzioni, ma sull'adesione a Cristo presente nell'eucaristia e nella Chiesa. Preghiamo:
Per chi è senza casa. Per le famiglie della nostra parrocchia.
O Dio, che ami e proteggi chi compie la tua volontà, non guardare alla nostra debolezza, ma alla sincerità del nostro impegno a completare l'opera della tua creazione. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Sulle Offerte
Questo sacrificio di espiazione e di lode + ci purifichi e ci rinnovi, o Signore, * perché i nostri pensieri e le nostre azioni siano conformi alla tua volontà. Per Cristo nostro Signore.
Antifona alla Comunione
—(antica)— Gli occhi di tutti sono rivolti a te in attesa * e tu dai loro il cibo a tempo opportuno. (Sal 144, 15)
—(oppure)— "Io sono il buon pastore e do la mia vita per le pecore", * dice il Signore. (Cf. Gv 10, 11.15)
Dopo la Comunione
O Padre, che ci hai rinnovati con il santo Corpo e il prezioso Sangue del tuo Figlio, + fa' che l'assidua celebrazione dei divini misteri * ci ottenga la pienezza della redenzione. Per Cristo nostro Signore.
Commento: Imparate da me che sono mite e umile di cuore.
La Festa del Sacro Cuore ci porta al centro della nostra salvezza, al grande motivo che ha spinto il Padre celeste a donarci il suo Figlio per la salvezza dell'uomo. Tutta l'opera della salvezza ha inizio dal cuore immenso del Padre che vuole riempire il vuoto del cuore umano. Le letture proposte alla nostra considerazione ci invitano a riconoscere e lodare Dio per la scelta preferenziale a nostro favore, chiamandoci alla fede, ad amarlo e ad estendere questo amore ai fratelli sull'esempio di Gesù, a ringraziare il Padre con Lui perché ha voluto rivelare, a noi, povere e misere creature, la ricchezza della sua sapienza. Forte è nel nostro cuore l'anelito alla felicità... ma questa suppone l'appagamento di tutti i nostri desideri, mortificati dalla instabilità delle cose. Il più profondo desiderio è quello di amare ed essere amati. Per questo ci tuffiamo su tutto ciò che sembra colmare questo nostro vuoto... ma ne rimaniamo scottati perché l'amore umano, così limitato e volubile, non ci appaga se non per un istante. Viene Gesù che ci presenta il suo Cuore come sede del vero amore, di un amore perenne; ci rivela che solo in questo amore noi possiamo trovare la felicità di cui siamo tanto assetati, purché ci poniamo nell'obbedienza al Padre. Sarebbe per se scontato lasciarsi conquistare da questo amore, almeno come sentimento di gratitudine a Lui che ci invita a entrare nel segreto del suo cuore attraverso il costato aperto... Invece, chini come siamo verso la terra, siamo sordi a questi richiami, lasciamo inascoltati i gemiti di quel Cuore che ripete il lamento, come a santa Maria Margherita: Ecco quel cuore che tanto ha amato gli uomini... dai quali è così poco amato! Un lamento che dovrebbe ferire la nostra sensibilità. Non è il Signore che ha bisogno di noi, ma noi che senza il suo amore, e la redenzione che ci ha regalato, resteremmo chiusi nella nostra angoscia. Amiamo... cerchiamo di ricambiare quell'amore... per quanto poco ci sarà possibile... ogni sforzo vale "oro"... che è la vita eterna.
Antifona d'Ingresso
I disegni del suo cuore * sussistono per sempre, * per liberare i suoi figli dalla morte * e nutrirli in tempo di fame. (Cf. Sal 32, 11.19)
Atto Penitenziale
Fratelli, per celebrare degnamente i santi misteri, riconosciamo i nostri peccati.
C: Signore, mandato dal Padre a salvare i contriti di cuore, abbi pietà di noi. A: Signore pietà. C: Cristo, che sei venuto a chiamare i peccatori, abbi pietà di noi. A: Cristo, pietà. C: Signore, che intercedi per noi presso il Padre, abbi pietà di noi. A: Signore, pietà.
C: Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna. A: Amen.
Gloria
Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini, amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati dal mondo abbi pietà di noi; tu che togli i peccati dal mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.
Colletta
—(antica)— O Padre, che nel Cuore del tuo dilettissimo Figlio ci dai la gioia di celebrare le grandi opere del tuo amore per noi, fa' che da questa fonte inesauribile attingiamo l'abbondanza dei tuoi doni. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
—(oppure)— Padre misericordioso, che nel Cuore del tuo Figlio trafitto dai nostri peccati ci hai aperto i tesori infiniti del tuo amore, fa' che rendendogli l'omaggio della nostra fede adempiamo anche al dovere di una degna riparazione. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Dt 7, 6-11
Dal libro del Deuteronòmio Mosè parlò al popolo dicendo: «Tu sei un popolo consacrato al Signore, tuo Dio: il Signore, tuo Dio, ti ha scelto per essere il suo popolo particolare fra tutti i popoli che sono sulla terra. Il Signore si è legato a voi e vi ha scelti, non perché siete più numerosi di tutti gli altri popoli siete infatti il più piccolo di tutti i popoli , ma perché il Signore vi ama e perché ha voluto mantenere il giuramento fatto ai vostri padri: il Signore vi ha fatti uscire con mano potente e vi ha riscattati liberandovi dalla condizione servile, dalla mano del faraone, re d'Egitto. Riconosci dunque il Signore, tuo Dio: egli è Dio, il Dio fedele, che mantiene l'alleanza e la bontà per mille generazioni, con coloro che lo amano e osservano i suoi comandamenti; ma ripaga direttamente coloro che lo odiano, facendoli perire; non concede una dilazione a chi lo odia, ma lo ripaga direttamente. Osserverai, dunque, mettendoli in pratica, i comandi, le leggi e le norme che oggi ti prescrivo».
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.102
RIT: L'amore del Signore è per sempre.
Benedici il Signore, anima mia, quanto è in me benedica il suo santo nome. Benedici il Signore, anima mia, non dimenticare tutti i suoi benefici.
Egli perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le tue infermità, salva dalla fossa la tua vita, ti circonda di bontà e misericordia.
Il Signore compie cose giuste, difende i diritti di tutti gli oppressi. Ha fatto conoscere a Mosè le sue vie, le sue opere ai figli d'Israele.
Misericordioso e pietoso è il Signore, lento all'ira e grande nell'amore. Non ci tratta secondo i nostri peccati e non ci ripaga secondo le nostre colpe.
Seconda Lettura
1 Gv 4, 7-16
Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio: chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. In questo si è manifestato l'amore di Dio in noi: Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di lui. In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati. Carissimi, se Dio ci ha amati così, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri. Nessuno mai ha visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l'amore di lui è perfetto in noi. In questo si conosce che noi rimaniamo in lui ed egli in noi: egli ci ha donato il suo Spirito. E noi stessi abbiamo veduto e attestiamo che il Padre ha mandato il suo Figlio come salvatore del mondo. Chiunque confessa che Gesù è il Figlio di Dio, Dio rimane in lui ed egli in Dio. E noi abbiamo conosciuto e creduto l'amore che Dio ha in noi. Dio è amore; chi rimane nell'amore rimane in Dio e Dio rimane in lui.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Canto al Vangelo
Alleluia, Alleluia.
Prendete il mio giogo sopra di voi, dice il Signore, e imparate da me, che sono mite e umile di cuore.
Alleluia.
VANGELO
Mt 11, 25-30 Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Professione di Fede
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
Preghiera dei Fedeli
Il Signore Gesù ci ha rivelato l'amore gratuito e universale del Padre e dal suo cuore aperto ha fatto scaturire la sorgente di ogni grazia e benedizione.
Preghiamo insieme e diciamo:
R. Per il mistero del tuo amore misericordioso, ascoltaci, signore.
Perché la santa Chiesa, nata dal Cristo, nuovo Adamo, addormento sulla croce, si faccia tutta a tutti manifestando al mondo la grandezza del tuo amore, preghiamo. R.
Perché quanti hanno scelto la via stretta dei consigli evangelici si ifacciano imitatori del Cristo, mite e umile di cuore, nell'adesione alla volontà del Padre e nel servizio ai fratelli, preghiamo. R.
Perché l'uomo contemporaneo nel suo sforzo di rinnovamento culturale e sociale non dimentichi mai il precetto evangelico della carità, principio e fondamento di ogni vero progresso, preghiamo. R.
Perché i cristiani divisi ritrovino la via dell'unità, attraverso la conversione del cuore, la preghiera perseverante e le opere di giustizia, preghiamo. R.
Perché noi qui presenti sappiamo vedere il Signore che passa nel fratello affamato, prigioniero, pellegrino, malato, e lavoriamo per la liberazione dell'umanità dalla miseria, dalla fame e dalla guerra, preghiamo. R.
Signore Gesù, che nel sangue e nell'acqua effusi sulla croce ci hai donato il tuo Spirito e ci hai donato il tuo Spirito e ci hai aperto le sorgenti della salvezza, liberaci dalla schiavitù del peccato, perché possiamo aderire a te, nostro redentore, e portare ogni giorno il giogo soave del tuo amore. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
R. Amen.
Sulle Offerte
Guarda, o Padre, all'immensa carità del Cuore del tuo Figlio, perché la nostra offerta sia a te gradita e ci ottenga il perdono di tutti i peccati. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
E' veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente e eterno, per Cristo nostro Signore. Innalzato sulla croce, nel suo amore senza limiti donò la vita per noi, e dalla ferita del suo fianco, effuse sangue e acqua, simbolo dei sacramenti della chiesa, perché tutti gli uomini, attirati al Cuore del Salvatore, attingessero con gioia alla fonte perenne della salvezza. per questo mistero, uniti agli angeli e ai santi, proclamiamo senza fine la tua gloria:
Antifona alla Comunione
—(antica)— Imparate da me, che sono mite e umile di cuore, * e troverete ristoro per la vostra vita. (Mt 11, 29)
—(oppure)— "Io sono il buon pastore e do la mia vita per le pecore", * dice il Signore. (Cf. Gv 10, 11.15)
Dopo la Comunione
Il sacramento della carità, o Padre, ci infiammi di santo amore, perché, attratti sempre dal tuo Figlio, impariamo a riconoscerlo nei fratelli. Per Cristo nostro Signore.
XII Settimana del Tempo Ordinario - Anno II - Colore: rosso
LETTURE: Lam 2, 2.10-14. 18-19; Sal 73; Mt 8, 5-17.
Commento: Signore, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto...
La Chiesa universale ricorda oggi la figura di Sant'Ireneo, discepolo di San Policarpo che a sua volta fu discepolo di San Giovanni Evangelista. Si considera quindi l'ultimo uomo della generazione apostolica. Fu un grande difensore della sana dottrina sulla persona di Gesù Cristo storico contro le aberrazioni del sincretismo e dello agnosticismo. La liturgia della parola ripropone alla nostra considerazione le tragica condizione di Gerusalemme stretta d'assedio, distrutta dai nemici, con gli abitanti deportati in schiavitù a Babilonia. Sembra che ogni speranza di rinascita sia spenta: tanta è la desolazione. Ma noi sappiamo che anche da queste ceneri la potenza del Signore farà risorgere la vita... Segno di questa potenza ci viene offerto nella narrazione evangelica dove un centurione pagano testimonia una fede forte, certa, sicura, nella potenza del Signore Gesù, tanto da destare meraviglia: "Non ho trovato tanta fede in Israele!" E il servo del centurione viene immediatamente guarito. Noi abbiamo fiducia che anche le piaghe della nostra società saranno guarite. Ovunque tra la gente si odono lamentele: Tutto va male, tutto va peggiorando. Chi potrà mettere rimedio a questa discesa, a questa continua perdita dei valori della vita, della pace tra i popoli, della persona umana, della famiglia, della fede?... Forse anche noi saremmo tentati di intonare le "lamentazioni"... Ma questo significa dimenticare che abbiamo con noi, nelle nostre chiese Colui che comanda alla malattia, alla febbre, alla infermità e tutti risana. Dinanzi alla presenza di questo nostro medico divino apriamo il cuore alla fiducia. Gli eventi storici del nostro tempo non sfuggono alla sua divina provvidenza. Fiducia quindi... e se ci sentiamo giù di corda, appressiamoci anche noi alla soglia della casa di Pietro per essere guariti.
Antifona d'Ingresso
Un insegnamento veritiero era sulla sua bocca * né c'era falsità sulle sue labbra; * con pace e rettitudine davanti a me ha camminato * e molti ha fatto allontanare dal male. (Ml 2, 6)
Colletta
O Dio, che al santo vescovo Ireneo hai dato la grazia di confermare la tua Chiesa nella verità e nella pace, fa' che per sua intercessione, rinnovati nella fede e nell'amore, cerchiamo sempre ciò che promuove l'unità e la concordia. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Lam 2, 2.10-14. 18-19
Dal libro delle lamentazioni. Il Signore ha distrutto senza pietà tutti i pascoli di Giacobbe; ha abbattuto nella sua ira le fortezze della figlia di Giuda, ha prostrato a terra, ha profanato il suo regno e i suoi capi. Siedono a terra in silenzio gli anziani della figlia di Sion, hanno cosparso di cenere il capo, si sono cinti di sacco; curvano a terra il capo le vergini di Gerusalemme. Si sono consunti per le lacrime i miei occhi, le mie viscere sono sconvolte; si riversa per terra la mia bile per la rovina della figlia del mio popolo, mentre viene meno il bambino e il lattante nelle piazze della città. Alle loro madri dicevano: «Dove sono il grano e il vino?». Intanto venivano meno come feriti nelle piazze della città; esalavano il loro respiro in grembo alle loro madri. A che cosa ti assimilerò? A che cosa ti paragonerò, figlia di Gerusalemme? A che cosa ti eguaglierò per consolarti, vergine figlia di Sion? Poiché è grande come il mare la tua rovina: chi potrà guarirti? I tuoi profeti hanno avuto per te visioni di cose vane e insulse, non hanno svelato la tua colpa per cambiare la tua sorte; ma ti hanno vaticinato lusinghe, vanità e illusioni. Grida dal tuo cuore al Signore, gemi, figlia di Sion; fa' scorrere come torrente le tue lacrime, giorno e notte! Non darti pace, non abbia tregua la pupilla del tuo occhio! Àlzati, grida nella notte, quando cominciano i turni di sentinella, effondi come acqua il tuo cuore, davanti al volto del Signore; alza verso di lui le mani per la vita dei tuoi bambini, che muoiono di fame all'angolo di ogni strada.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal 73
RIT: Non dimenticare, Signore, la vita dei tuoi poveri.
O Dio, perché ci respingi per sempre, fumante di collera contro il gregge del tuo pascolo? Ricòrdati della comunità che ti sei acquistata nei tempi antichi. Hai riscattato la tribù che è tua proprietà, il monte Sion, dove hai preso dimora.
Volgi i tuoi passi a queste rovine eterne: il nemico ha devastato tutto nel santuario. Ruggirono i tuoi avversari nella tua assemblea, issarono le loro bandiere come insegna.
Come gente che s'apre un varco verso l'alto con la scure nel folto della selva, con l'ascia e con le mazze frantumavano le sue porte. Hanno dato alle fiamme il tuo santuario, hanno profanato e demolito la dimora del tuo nome.
Volgi lo sguardo alla tua alleanza; gli angoli della terra sono covi di violenza. L'oppresso non ritorni confuso, il povero e il misero lodino il tuo nome.
Canto al Vangelo
Alleluia, Alleluia.
Cristo ha preso le nostre infermità e si è caricato delle nostre malattie.
Alleluia.
VANGELO
Mt 8, 5-17 Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, entrato Gesù in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò». Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di' soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch'io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: "Va'!", ed egli va; e a un altro: "Vieni!", ed egli viene; e al mio servo: "Fa' questo!", ed egli lo fa». Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall'oriente e dall'occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno cacciati fuori, nelle tenebre, dove sarà pianto e stridore di denti». E Gesù disse al centurione: «Va', avvenga per te come hai creduto». In quell'istante il suo servo fu guarito. Entrato nella casa di Pietro, Gesù vide la suocera di lui che era a letto con la febbre. Le toccò la mano e la febbre la lasciò; poi ella si alzò e lo serviva. Venuta la sera, gli portarono molti indemoniati ed egli scacciò gli spiriti con la parola e guarì tutti i malati, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa: "Egli ha preso le nostre infermità e si è caricato delle malattie".
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Illuminati dai suggerimenti dello Spirito Santo e certi di essere ascoltati, innalziamo al Padre misericordioso la nostra comune preghiera:
Signore, ascolta la nostra supplica.
Per la Chiesa, custode e testimone della verità: perché, voce di ogni creatura, presenti a Dio Padre le aspirazioni e i bisogni dell'umanità. Preghiamo:
Per i politici e i governanti: perché la responsabilità civile loro affidata, sia misurata sul progresso di tutti i popoli e sul rispetto della persona umana. Preghiamo:
Per i giovani che entrano nel mondo del lavoro: perché le loro energie siano sorrette da ideali positivi e indirizzate alla costruzione di una civiltà basata sulla verità e sull'amore. Preghiamo:
Per gli ammalati e gli anziani: perché la nostra carità assuma la concretezza della condivisione delle loro infermità. Preghiamo:
Per noi qui presenti: perché con schiettezza e semplicità presentiamo la nostra umanità a Cristo Signore e speriamo solo da lui la vittoria sul male e sul peccato. Preghiamo:
Per il popolo ebreo, erede delle promesse di Dio. Per la proprietà delle nostre celebrazioni eucaristiche.
O Padre, la tua misericordia ci dona quanto non osiamo nemmeno sperare. Aumenta la nostra fede, perché la venuta del tuo cristo tra noi su questo altare ci riempia di benedizione e di vita nuova. Per lo stesso Cristo nostro Signore. Amen.
Sulle Offerte
Il sacrificio che ti offriamo, o Signore, nel gioioso ricordo della nascita al cielo di sant'Ireneo, glorifichi il tuo nome e ci ispiri l'amore alla verità, perché custodiamo intatta la fede e salda l'unità della Chiesa. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Il sangue versato dal santo martire N., a imitazione di Cristo e per la gloria del tuo nome, * manifesta i tuoi prodigi, o Padre, che riveli nei deboli la tua potenza e doni agli inermi la forza del martirio, * per Cristo Signore nostro. ** E noi, con tutti gli angeli del cielo, * a te innalziamo sulla terra il nostro canto * e proclamiamo senza fine + la tua gloria: **
Antifona alla Comunione
—(antica)— «Rimanete in me e io in voi», dice il Signore. * «Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto». (Gv 15, 4-5)
—(oppure)— "Io sono il buon pastore e do la mia vita per le pecore", * dice il Signore. (Cf. Gv 10, 11.15)
Dopo la Comunione
La partecipazione a questi santi misteri, o Padre, accresca in noi la fede che sant'Ireneo testimoniò fino alla morte, perché diventiamo anche noi veri discepoli di Cristo tuo Figlio. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
La liturgia di questa festa ci sollecita a riflettere sulla fedeltà e sulla testimonianza delle due colonne portanti della Chiesa. Ci mostra Pietro con le chiavi del regno, primo e principe degli apostoli. Ascoltiamo la sua confessione che ormai ci appartiene come seguaci della stessa fede. Percepiamo con gioia l'origine della nostra appartenenza a Cristo, la fonte da cui abbiamo sorbito lo stesso credo, l'impegno che ci pone a nostra volta come testimoni. È anche il giorno della gratitudine a Dio, a Cristo Gesù e ai suoi apostoli, i fattori della Chiesa, nostra madre. Ci viene da ripercorrere la storia della Chiesa fino ai nostri giorni per rivivere un percorso dove le umane fragilità sono state come spente dalla forza dello Spirito. Siamo certi di poggiare ancora sulla roccia che è Cristo stesso e sulla Pietra che è il romano pontefice. Le porte degli inferi, anche quando hanno infierito con violenza contro di noi, non hanno prevalso. La promessa di Cristo si è realizzata in pienezza. La storia di Pietro, prima debole, spavaldo e pauroso, poi intrepido assertore della verità e martire come Cristo per testimoniare la propria fedeltà, è diventato sostanzialmente la storia della nostra Chiesa e di tanti cristiani. È stato determinate in questo faticoso percorso l'apporto di Paolo, il convertito sulla via di Damasco, l'Apostolo delle genti. Egli per primo ha valicato i confini del mondo ebraico per rivolgere il messaggio della salvezza ai pagani, a tutti noi che da quel mondo proveniamo. La seconda lettura d'oggi risuona come un gioioso testamento che Paolo confida al suo amico e collaboratore Timoteo: "io sto già per essere versato in offerta ed è giunto il momento che io lasci questa vita. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore, il giudice giusto, mi consegnerà in quel giorno; non solo a me, ma anche a tutti coloro che hanno atteso con amore la sua manifestazione". Vedere sparso in offerta il proprio sangue è la suprema aspirazione dell'Apostolo, dopo le dure fatiche del suo intensissimo apostolato. Egli brama il martirio per essere totalmente assimilato a Cristo e dare così la suprema testimonianza di fedeltà e d'amore. Ambedue in modo diverso tracciano il cammino della Chiesa e di ciascuno di noi: anche noi deboli come Pietro, prima della Pentecoste, ma anche noi irrorati dallo stesso Spirito. Noi pure forse lontani coma Paolo, ma poi folgorati dalla grazia. Chi sa se anche noi siamo disposti e realmente pronti a dare la vita per Cristo?
Antifona d'Ingresso
MESSA DEL GIORNO Sono questi i santi apostoli che con il loro sangue hanno fecondato la Chiesa: * hanno bevuto il calice del Signore e sono divenuti gli amici di Dio.
Gloria
Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini, amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati dal mondo abbi pietà di noi; tu che togli i peccati dal mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.
Colletta
—(antica)— O Dio, che ci doni la grande gioia di celebrare in questo giorno la solennità dei santi Pietro e Paolo, fa' che la tua Chiesa segua sempre l'insegnamento degli apostoli, dai quali ha ricevuto il primo annuncio della fede. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
—(oppure)— O Padre, infondi in noi la sapienza e la forza del tuo Spirito, perché, seguendo Cristo sulla via della croce, siamo pronti a donare la nostra vita per manifestare al mondo la tua presenza d'amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
At 12, 1-11
Dagli Atti degli apostoli In quel tempo il re Erode cominciò a perseguitare alcuni membri della Chiesa. Fece uccidere di spada Giacomo, fratello di Giovanni. Vedendo che ciò era gradito ai Giudei, fece arrestare anche Pietro. Erano quelli i giorni degli Àzzimi. Lo fece catturare e lo gettò in carcere, consegnandolo in custodia a quattro picchetti di quattro soldati ciascuno, col proposito di farlo comparire davanti al popolo dopo la Pasqua. Mentre Pietro dunque era tenuto in carcere, dalla Chiesa saliva incessantemente a Dio una preghiera per lui. In quella notte, quando Erode stava per farlo comparire davanti al popolo, Pietro, piantonato da due soldati e legato con due catene, stava dormendo, mentre davanti alle porte le sentinelle custodivano il carcere. Ed ecco, gli si presentò un angelo del Signore e una luce sfolgorò nella cella. Egli toccò il fianco di Pietro, lo destò e disse: «Àlzati, in fretta!». E le catene gli caddero dalle mani. L'angelo gli disse: «Mettiti la cintura e légati i sandali». E così fece. L'angelo disse: «Metti il mantello e seguimi!». Pietro uscì e prese a seguirlo, ma non si rendeva conto che era realtà ciò che stava succedendo per opera dell'angelo: credeva invece di avere una visione. Essi oltrepassarono il primo posto di guardia e il secondo e arrivarono alla porta di ferro che conduce in città; la porta si aprì da sé davanti a loro. Uscirono, percorsero una strada e a un tratto l'angelo si allontanò da lui. Pietro allora, rientrato in sé, disse: «Ora so veramente che il Signore ha mandato il suo angelo e mi ha strappato dalla mano di Erode e da tutto ciò che il popolo dei Giudei si attendeva».
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal. 33
RIT: Il Signore mi ha liberato da ogni paura.
Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode. Io mi glorio nel Signore: i poveri ascoltino e si rallegrino.
Magnificate con me il Signore, esaltiamo insieme il suo nome. Ho cercato il Signore: mi ha risposto e da ogni mia paura mi ha liberato.
Guardate a lui e sarete raggianti, i vostri volti non dovranno arrossire. Questo povero grida e il Signore lo ascolta, lo salva da tutte le sue angosce.
L'angelo del Signore si accampa attorno a quelli che lo temono, e li libera. Gustate e vedete com'è buono il Signore; beato l'uomo che in lui si rifugia.
Seconda Lettura
2 Tm 4,6-8.17.18
Dalla seconda lettera di san Paolo a Timoteo. Figlio mio, io sto già per essere versato in offerta ed è giunto il momento che io lasci questa vita. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore, il giudice giusto, mi consegnerà in quel giorno; non solo a me, ma anche a tutti coloro che hanno atteso con amore la sua manifestazione. Il Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza, perché io potessi portare a compimento l'annuncio del Vangelo e tutte le genti lo ascoltassero: e così fui liberato dalla bocca del leone. Il Signore mi libererà da ogni male e mi porterà in salvo nei cieli, nel suo regno; a lui la gloria nei secoli dei secoli. Amen.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Canto al Vangelo
Alleluia, Alleluia.
Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa.
Alleluia.
VANGELO
Mt 16, 13-19 Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell'uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Professione di Fede
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
Preghiera dei Fedeli
Profondamente inseriti nel mistero del Cristo morto e risorto, con l'intercessione degli apostoli, invochiamo la benedizione di Dio sulla Chiesa e sul mondo. Preghiamo insieme e diciamo:
Santifica il tuo popolo, Signore.
Per tutte le comunità dei credenti in Cristo, sparse nel mondo: rinnovino la loro fede nel Figlio del Dio vivente e lo proclamino salvatore del mondo. Preghiamo:
Per il Papa, pietra fondamentale della nostra Chiesa: confermi i fratelli nella fede della risurrezione, per fare di tutti l'unico popolo di Dio. Preghiamo:
Per i governanti e i capi delle nazioni: ascoltino l'aspirazione all'unità e alla pace dei loro popoli e promuovano la verità e la giustizia per il bene di tutti. Preghiamo:
Per tutti i perseguitati a causa della fede e dell'amore per l'uomo: la loro sofferenza, unita a quella di Cristo e degli apostoli, collabori a liberare il mondo dalle catene dell'egoismo. Preghiamo:
Per noi, qui riuniti nel nome del Signore: la preghiera liturgica apra il nostro cuore alle necessità del mondo e ci renda testimoni dell'amore di Cristo. Preghiamo:
Per il dialogo ecumenico tra le Chiese. Per l'impegno apostolico dei laici.
Signore Dio nostro, per l'intercessione di Pietro e Paolo, primizie della fede cristiana, sostieni il tuo popolo in cammino con l'effusione del tuo Spirito, perché da ogni angolo della terra salga a te la lode perenne. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Sulle Offerte
La preghiera dei santi apostoli accompagni, o Signore, l'offerta che presentiamo a gloria del tuo nome, e ci renda ferventi nella celebrazione di questo sacrificio. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Oggi ci dai la gioia di celebrare i due santi apostoli: * Pietro, che per primo confessò la fede nel Cristo, * Paolo, che illuminò le profondità del mistero; ** il pescatore di Galilea, che costituì la Chiesa delle origini con i giusti d'Israele, * il maestro e dottore, + che annunciò la salvezza a tutte le genti. ** In modi diversi hanno radunato l'unica famiglia di Cristo * e, associati nella venerazione del popolo cristiano, + condividono la stessa corona di gloria. ** E noi, insieme agli angeli e ai santi, * cantiamo senza fine + l'inno della tua gloria: **
Antifona alla Comunione
—(antica)— Simon Pietro disse a Gesù: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». * Rispose Gesù: «Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa». (Cf. Mt 16, 16.18)
—(oppure)— "Chi avrà perduto la propria vita per causa mia, * la troverà in eterno", dice il Signore. (Mt 10, 39)
Dopo la Comunione
Nutriti da questo sacramento, ti preghiamo, o Signore: fa' che viviamo nella tua Chiesa perseveranti nello spezzare il pane e nell'insegnamento degli apostoli, per formare, saldi nel tuo amore, un cuore solo e un'anima sola. Per Cristo nostro Signore.
Orazione sul popolo
Dio onnipotente, che ha fondato la Chiesa sulla fede dell'apostolo Pietro, vi renda saldi nell'adesione a Cristo e vi colmi della sua benedizione. R/. Amen.
Dio, che ci ha illuminato con la predicazione di san Paolo, vi insegni con l'esempio dell'apostolo a condurre a Cristo i fratelli. R/. Amen.
Pietro con il potere delle chiavi, Paolo con la sua parola intercedano per noi e ci accompagnino a quella patria che essi hanno raggiunto con il martirio della croce e della spada. R/. Amen.
E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio + e Spirito Santo, discenda su di voi e con voi rimanga sempre. R/. Amen.