Nel racconto di Giovanni, Gesù, entrato nel tempio, scaccia non solo i commercianti, come viene narrato dagli altri evangelisti, ma anche buoi e agnelli. Il tempio esige dignità, è la casa di Dio, e dall'altro lato ormai sarà lui l'unica e vera vittima. A chi gli chiedeva: "Quale segno mostrasse per fare queste cose?" Gesù rispose: "Distruggete questo Tempio e in tre giorni lo farò risorgere", e l'evangelista Giovanni aggiunge: "Egli parlava del tempio del suo corpo". La profezia era però talmente misteriosa che neppure i discepoli la capirono. Gesù parla del tempio del suo corpo glorioso dopo la risurrezione. Gli apostoli lo capiranno solo a evento compiuto. Ora si comprende perché la cacciata dei mercanti, pur così estranea al comportamento mansueto di Gesù, fosse così violenta. Il rapporto infatti tra il tempio di Gerusalemme profanato dai mercanti e il tempio, cioè il corpo di Gesù, straziato sulla croce e risuscitato, è il rapporto che passa tra il segno e la cosa significata. Il Dio vivente non può essere presente come luogo esclusivo d'incontro in un tempio materiale, per di più anche profanato. Dio è presente in maniera nuova nella tenda di carne dell'umanità del Figlio. Siamo di fronte alla grande sostituzione. Gesù dice alla donna samaritana che è giunto il momento in cui: "Né su questo monte, né in Gerusalemme, i veri adoratori adoreranno il Padre in Spirito e Verità". Tutto il complesso tema rituale, sacrificale, costitutivo dell'alleanza antica, che era legato al tempio di Gerusalemme, ha ora un altro centro d'interesse e si sposta su Gesù. Egli sarà il vero tempio di Dio, nel quale può avvenire l'incontro fra Dio e l'uomo in qualsiasi circostanza vitale possibile. Il tempio cristiano è quindi Gesù. Si legge nell'apocalisse che, quando tutto sarà distrutto alla fine dei tempi e la storia umana sarà riepilogata in Dio, l'unico Tempio che sussisterà sarà quello di Dio e dell'Agnello. Incorporati a Cristo, partecipiamo di questa comunione santa. Dice Paolo: "noi siamo il tempio del Dio vivente". La pulizia pasquale è quella revisione di vita alla quale la Chiesa ci sollecita durante il tempo quaresimale. Il gesto di Gesù parla da sé. Non mancano mai buoi e cambiavalute nel nostro spirito. Cacciarli dalla nostra coscienza, significa liberarci da tutta quella zavorra che sfigura la santità del tempio in cui Dio sarà tutto in tutti.
Antifona d'Ingresso
I miei occhi sono sempre rivolti al Signore: * egli libera dal laccio il mio piede. * Volgiti a me e abbi pietà, perché sono povero e solo. (Cf. Sal 24, 15-16) Oppure: Quando mostrerò la mia santità in voi, * vi radunerò da ogni terra; vi aspergerò con acqua pura * e sarete purificati da tutte le vostre impurità * e metterò dentro di voi uno spirito nuovo. (Cf. Ez 36, 23-26)
Colletta
—(antica)— O Dio, fonte di misericordia e di ogni bene, che hai proposto a rimedio dei peccati il digiuno, la preghiera e le opere di carità fraterna, accogli la confessione della nostra miseria perché, oppressi dal peso della colpa, siamo sempre sollevati dalla tua misericordia. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
—(oppure)— Signore nostro Dio, che riconduci i cuori dei tuoi fedeli all'accoglienza di tutte le tue parole, donaci la sapienza della croce, perché in Cristo tuo Figlio diventiamo tempio vivo del tuo amore. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Es 20, 1-17
In quei giorni, Dio pronunciò tutte queste parole: «Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d'Egitto, dalla condizione servile: Non avrai altri dèi di fronte a me. Non ti farai idolo né immagine alcuna di quanto è lassù nel cielo, né di quanto è quaggiù sulla terra, né di quanto è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, tuo Dio, sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, ma che dimostra la sua bontà fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti. Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascia impunito chi pronuncia il suo nome invano. Ricòrdati del giorno del sabato per santificarlo. Sei giorni lavorerai e farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: non farai alcun lavoro, né tu né tuo figlio né tua figlia, né il tuo schiavo né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il settimo giorno. Perciò il Signore ha benedetto il giorno del sabato e lo ha consacrato. Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà. Non ucciderai.Non commetterai adulterio.Non ruberai. Non pronuncerai falsa testimonianza contro il tuo prossimo. Non desidererai la casa del tuo prossimo. Non desidererai la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo né la sua schiava, né il suo bue né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo».
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.18
RIT: Signore, tu hai parole di vita eterna.
La legge del Signore è perfetta, rinfranca l'anima; la testimonianza del Signore è stabile, rende saggio il semplice.
I precetti del Signore sono retti, fanno gioire il cuore; il comando del Signore è limpido, illumina gli occhi.
Il timore del Signore è puro, rimane per sempre; i giudizi del Signore sono fedeli, sono tutti giusti.
Più preziosi dell'oro, di molto oro fino, più dolci del miele e di un favo stillante.
Seconda Lettura
1 Cor 1, 22-25
Fratelli, mentre i Giudei chiedono segni e i Greci cercano sapienza, noi invece annunciamo Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, Cristo è potenza di Dio e sapienza di Dio. Infatti ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Canto al Vangelo
Gloria e lode a te, o Cristo!
Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito; chiunque crede in lui ha la vita eterna.
Gloria e lode a te, o Cristo!
VANGELO
Gv 2, 13-25 Dal Vangelo secondo Giovanni
Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà». Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù. Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome. Ma lui, Gesù, non si fidava di loro, perché conosceva tutti e non aveva bisogno che alcuno desse testimonianza sull'uomo. Egli infatti conosceva quello che c'è nell'uomo.
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Professione di Fede
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
Preghiera dei Fedeli
Fratelli, chiediamo al Padre la sapienza dello Spirito, perché ci aiuti a capire che la nostra conversione sarà autentica, se ci prenderemo a cuore le necessità morali e materiali dei nostri fratelli.
R. Illumina i tuoi figli, Signore.
Per tutta la Chiesa, perché sempre più chiaramente si manifesti come luogo della riconciliazione, del servizio fraterno e del culto in spirito e verità, preghiamo. R.
Per i popoli e gli individui oppressi da ogni forma di violenza, perché quanti credono nella parola liberatrice di Dio li aiutino a ritrovare dignità, giustizia e pace, preghiamo. R.
Per gli indifferenti, gli atei, i senza speranza, perché trovino in noi, seguaci di Cristo, l'umile testimonianza di una fede che svela il senso dell'uomo e della vita, preghiamo. R.
Per i malati nel corpo e nello spirito, perché il Signore Gesù li illumini e li sollevi, e doni loro serenità e fiducia, preghiamo. R.
Per noi qui presenti, perché raccogliamo le occasioni che questo tempo ci offre: l'Eucaristia nei giorni feriali, le stazioni quaresimali, le veglie, i digiuni e le opere di carità fraterna, preghiamo. R.
Dio di sapienza e di misericordia, aiutaci a far scaturire da questa scuola quaresimale dei discepoli di Gesù i gesti e le parole di una conversione sincera e di una carità cordiale ed efficace. Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
Sulle Offerte
Per questo sacrificio di riconciliazione, o Padre, rimetti i nostri debiti e donaci la forza di perdonare ai nostri fratelli. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Tu vuoi che ti glorifichiamo con la penitenza quaresimale, * perché la vittoria sul nostro peccato ci renda disponibili alle necessità dei poveri * a imitazione della tua bontà infinita. ** E noi, uniti a tutti gli angeli, * cantiamo a una sola voce + l'inno della tua gloria: **
Antifona alla Comunione
Molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome. (Gv 2, 23)
Dopo la Comunione
O Dio, che ci nutri in questa vita con il pane del cielo, pegno della tua gloria, fa' che manifestiamo nelle nostre opere la realtà presente nel sacramento che celebriamo. Per Cristo nostro Signore.
Orazione sul popolo
Guida, o Signore, i cuori dei tuoi fedeli: nella tua bontà concedi loro la grazia di rimanere nel tuo amore e nella carità fraterna per adempiere la pienezza dei tuoi comandamenti. Per Cristo nostro Signore.
"Non temere di prendere con te Maria", dice l'angelo a Giuseppe. Da lei infatti riceverà Gesù, il Figlio generato dallo Spirito. Questo racconto risponde con chiarezza alle due domande: chi è il Padre di Gesù, e come Giuseppe entra nella sua parentela. Il Cristo è il Figlio stesso di Dio, generato per opera dello Spirito e nato dalla Vergine Maria. Giuseppe diventa suo genitore sposando Maria. In lui vediamo i dubbi e le resistenze dell'uomo ad aprirsi a ciò che è ben più grande di lui. "Giuseppe che era giusto... voleva licenziarla". La fede nella Parola per Giuseppe l'angelo stabilisce la parentela tra noi e Dio. Per essa, come Giuseppe, accogliamo colui che ha il potere di farci figli "a quanti l'hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio". Tutto è lasciato alla nostra responsabilità che ci offre la possibilità di accoglierlo, di ascoltarlo e di rispondergli. L'annuncio a Giuseppe, come quello a Maria, ci dice come Dio entra nella nostra storia. L'accoglienza di Maria, come quella di Giuseppe, ugualmente ci dice come noi entriamo in quella di Dio: lui assume la nostra carne così com'è, noi assumiamo lui così come si offre in Maria. Giuseppe è il discendente di David, cui Dio promise il Messia. Il Figlio di David sarà non solo il Messia promesso, ma lo stesso Signore che promette. Il figlio non nasce da noi: viene dallo Spirito, perché Dio è Spirito. Giuseppe pensa di farsi indietro per discrezione e indegnità. Ma è incoraggiato dall'angelo a prendere la Madre e il figlio. Deve perfino dare il nome a colui che non è suo. E' l'Altro Cristo Signore - che attende il suo sì per essere suo figlio, il Dio con lui. Giuseppe è presentato d'ora innanzi come colui che ascolta ed esegue la Parola. Giuseppe, ogni credente, il sognatore realizza il sogno di Dio: in silenzio adorante, attraverso la fede accoglie il dono del Figlio.
Antifona d'Ingresso
L'anima mia anela e desidera gli atri del Signore. * Il mio cuore e la mia carne esultano nel Dio vivente. (Sal 83, 3)
Colletta
Nella tua continua misericordia, o Padre, purifica e rafforza la tua Chiesa, e poiché non può vivere senza di te, guidala sempre con la tua grazia. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
2 Re 5, 1-15
Dal secondo libro dei Re. In quei giorni Naamàn, comandante dell'esercito del re di Aram, era un personaggio autorevole presso il suo signore e stimato, perché per suo mezzo il Signore aveva concesso la salvezza agli Aramèi. Ma quest'uomo prode era lebbroso. Ora bande aramèe avevano condotto via prigioniera dalla terra d'Israele una ragazza, che era finita al servizio della moglie di Naamàn. Lei disse alla padrona: «Oh, se il mio signore potesse presentarsi al profeta che è a Samarìa, certo lo libererebbe dalla sua lebbra». Naamàn andò a riferire al suo signore: «La ragazza che proviene dalla terra d'Israele ha detto così e così». Il re di Aram gli disse: «Va' pure, io stesso invierò una lettera al re d'Israele». Partì dunque, prendendo con sé dieci talenti d'argento, seimila sicli d'oro e dieci mute di abiti. Portò la lettera al re d'Israele, nella quale si diceva: «Orbene, insieme con questa lettera ho mandato da te Naamàn, mio ministro, perché tu lo liberi dalla sua lebbra». Letta la lettera, il re d'Israele si stracciò le vesti dicendo: «Sono forse Dio per dare la morte o la vita, perché costui mi ordini di liberare un uomo dalla sua lebbra? Riconoscete e vedete che egli evidentemente cerca pretesti contro di me». Quando Elisèo, uomo di Dio, seppe che il re d'Israele si era stracciate le vesti, mandò a dire al re: «Perché ti sei stracciato le vesti? Quell'uomo venga da me e saprà che c'è un profeta in Israele». Naamàn arrivò con i suoi cavalli e con il suo carro e si fermò alla porta della casa di Elisèo. Elisèo gli mandò un messaggero per dirgli: «Va', bàgnati sette volte nel Giordano: il tuo corpo ti ritornerà sano e sarai purificato». Naamàn si sdegnò e se ne andò dicendo: «Ecco, io pensavo: "Certo, verrà fuori e, stando in piedi, invocherà il nome del Signore, suo Dio, agiterà la sua mano verso la parte malata e toglierà la lebbra". Forse l'Abanà e il Parpar, fiumi di Damàsco, non sono migliori di tutte le acque d'Israele? Non potrei bagnarmi in quelli per purificarmi?». Si voltò e se ne partì adirato. Gli si avvicinarono i suoi servi e gli dissero: «Padre mio, se il profeta ti avesse ordinato una gran cosa, non l'avresti forse eseguita? Tanto più ora che ti ha detto: "Bàgnati e sarai purificato"». Egli allora scese e si immerse nel Giordano sette volte, secondo la parola dell'uomo di Dio, e il suo corpo ridivenne come il corpo di un ragazzo; egli era purificato. Tornò con tutto il seguito dall'uomo di Dio; entrò e stette davanti a lui dicendo: «Ecco, ora so che non c'è Dio su tutta la terra se non in Israele».
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.41 e 42
RIT: L'anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente.
Come la cerva anèla ai corsi d'acqua, così l'anima mia anèla a te, o Dio.
L'anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente: quando verrò e vedrò il volto di Dio?
Manda la tua luce e la tua verità: siano esse a guidarmi, mi conducano alla tua santa montagna, alla tua dimora.
Verrò all'altare di Dio, a Dio, mia gioiosa esultanza. A te canterò sulla cetra, Dio, Dio mio.
Canto al Vangelo
Gloria e lode a te, o Cristo!
Io spero, Signore; attendo la sua parola. Con il Signore è la misericordia e grande è con lui la redenzione.
Gloria e lode a te, o Cristo!
VANGELO
Lc 4, 24-30 Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù [cominciò a dire nella sinagoga a Nàzaret:] «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c'erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidóne. C'erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro». All'udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
IN ALTERNATIVA:
Gv 4, 5-42 (anni B e C) Dal Vangelo secondo Giovanni
(Negli anni B e C si può leggere il Vangelo della domenica precedente).
In quel tempo, Gesù giunse a una città della Samarìa chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c'era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani. Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: "Dammi da bere!", tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest'acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?». Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell'acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d'acqua che zampilla per la vita eterna». «Signore – gli dice la donna –, dammi quest'acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua». Le dice: «Va' a chiamare tuo marito e ritorna qui». Gli risponde la donna: «Io non ho marito». Le dice Gesù: «Hai detto bene: "Io non ho marito". Infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero». Gli replica la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l'ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l'ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te». In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliavano che parlasse con una donna. Nessuno tuttavia disse: «Che cosa cerchi?», o: «Di che cosa parli con lei?». La donna intanto lasciò la sua anfora, andò in città e disse alla gente: «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?». Uscirono dalla città e andavano da lui. Intanto i discepoli lo pregavano: «Rabbì, mangia». Ma egli rispose loro: «Io ho da mangiare un cibo che voi non conoscete». E i discepoli si domandavano l'un l'altro: «Qualcuno gli ha forse portato da mangiare?». Gesù disse loro: «Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. Voi non dite forse: ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura. Chi miete riceve il salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché chi semina gioisca insieme a chi miete. In questo infatti si dimostra vero il proverbio: uno semina e l'altro miete. Io vi ho mandati a mietere ciò per cui non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete subentrati nella loro fatica». Molti Samaritani di quella città credettero in lui per la parola della donna, che testimoniava: «Mi ha detto tutto quello che ho fatto». E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. Molti di più credettero per la sua parola e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Come il popolo eletto, anche noi attendiamo il Signore che deve venire ad instaurare definitivamente il suo regno messianico. Con questo spirito, preghiamo:
Santifica il tuo popolo, Signore.
L'uomo contemporaneo, pur nella ricchezza e nel progresso, è spesso sfiduciato e pessimista. O Signore, fagli comprendere che tu sei il vero profeta che può rigenerarlo e purificarlo. Preghiamo:
Nell'acqua del battesimo siamo diventati figli di Dio, incorporati a Cristo. Fà, o Signore, che prendiamo sempre più coscienza del dono che ci hai fatto. Preghiamo:
Il popolo d'Israele, chiamato da Dio a preparare l'arrivo del Messia, non lo ha saputo riconoscere. Converti, Signore, il cuore di questo popolo perché ti riconosca come Salvatore. Preghiamo:
Spesso ci troviamo disorientati di fronte a tante proposte che provengono dalla società. Aiutaci, Signore, a riporre in te la nostra fiducia e sete di verità e di pace. Preghiamo:
Tu hai posto in ogni uomo e in ogni cultura i germi del bene e della verità. Aiuta, Signore, i nostri missionari a valorizzare tutto ciò che di positivo vive tra gli uomini e di orientarlo verso di te. Preghiamo:
Perché ti possiamo incontrare nei fatti di ogni giorno. Perché siamo sempre aperti alla verità.
O Signore onnipotente, ascolta il tuo popolo in preghiera: manifestargli il tuo volto paterno perché sappia riconoscere la salvezza che tu gli proponi nel Cristo tuo Figlio che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
Sulle Offerte
Trasforma per noi, o Signore, in sacramento di salvezza l'offerta che ti presentiamo come segno del nostro servizio sacerdotale. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Tu vuoi che ti glorifichiamo con la penitenza quaresimale, * perché la vittoria sul nostro peccato ci renda disponibili alle necessità dei poveri * a imitazione della tua bontà infinita. ** E noi, uniti a tutti gli angeli, * cantiamo a una sola voce + l'inno della tua gloria: **
Antifona alla Comunione
—(antica)— Genti tutte, lodate il Signore, * perché forte è il suo amore per noi. (Sal 116, 1-2)
—(oppure)— Nessuno fu purificato fra i molti lebbrosi in Israele, * se non Naamàn, il Siro. (Cf. Lc 4, 27)
Dopo la Comunione
La comunione al tuo sacramento ci purifichi, o Signore, e ci raccolga nell'unità e nella pace. Per Cristo nostro Signore.
Commento: Con tutto il cuore è da perdonare al proprio fratello.
Scrive l'evangelista Luca: Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: "Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte?". E Gesù gli rispose: "Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette". Questa risposta spezza di colpo a Pietro e a noi il nostro... generoso perdono, perché nella mente di Gesù "settanta volte sette" significa sempre. Il perdono che propone Gesù non è questione di poche o di molte volte, si dovrà perdonare sempre; altro che la magnanimità di Pietro! Ci troviamo con questo brano nel cosiddetto "discorso ecclesiale, comunitario", dove Gesù rivolge agli apostoli e a quanti vi apparteranno tutte le disposizioni con le quali si dovrà regolare la loro vita comunitaria. E' molto prezioso questo insegnamento del Signore che egli esemplifica con la nota parabola dei due debitori. Perdonare è conservare la possibilità di rapporti aperti verso coloro che hanno chiuso con noi, perché ci hanno fatto del male. In questo senso, perdonare è imitare Dio. Rimane aperta così l'offerta della vita, della cordialità ferita, del dialogo faticoso, ma non impossibile. Perdonare richiede molta forza, a volte vera morte di sé per chi lo dona e vita genuina per chi non ha saputo rispettare la dignità del fratello. E' molto importante rivivere la parabola dei due debitori, misurarci sulla nostra capacità di perdono o sulla nostra triste capacità di malevolenza. Se ci misurassimo sul quanto o sul come, saremmo fuori da questa dinamica possibilità di ricuperare quanto si è perduto. La nostra attenzione deve riferirsi solamente al nostro rapporto con Dio. La misericordia senza misura del Padre, che in Cristo ci ha donato tutto e tutto ancora ci donerà, sollecita ora e maturerà nel tempo (non è cosa immediata), la nostra misericordia, la nostra condiscendenza verso chi... ci ha osato tanto.
Nell'Ordine Benedettino: Transito di San Benedetto, festa
Antifona d'Ingresso
Io t'invoco, o Dio, perché tu mi rispondi; * tendi a me l'orecchio, ascolta le mie parole. * Custodiscimi come pupilla degli occhi, * all'ombra delle tue ali nascondimi. (Sal 16, 6.8)
Colletta
Non ci abbandoni mai la tua grazia, o Signore, ci renda fedeli al tuo santo servizio e ci ottenga sempre il tuo aiuto. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Dn 3, 25. 34-43
Dal libro del profeta Daniele. In quei giorni, Azarìa si alzò e fece questa preghiera in mezzo al fuoco e aprendo la bocca disse: «Non ci abbandonare fino in fondo, per amore del tuo nome, non infrangere la tua alleanza; non ritirare da noi la tua misericordia, per amore di Abramo, tuo amico, di Isacco, tuo servo, di Israele, tuo santo, ai quali hai parlato, promettendo di moltiplicare la loro stirpe come le stelle del cielo, come la sabbia sulla spiaggia del mare. Ora invece, Signore, noi siamo diventati più piccoli di qualunque altra nazione, oggi siamo umiliati per tutta la terra a causa dei nostri peccati. Ora non abbiamo più né principe né profeta né capo né olocàusto né sacrificio né oblazione né incenso né luogo per presentarti le primizie e trovare misericordia. Potessimo essere accolti con il cuore contrito e con lo spirito umiliato, come olocàusti di montoni e di tori, come migliaia di grassi agnelli. Tale sia oggi il nostro sacrificio davanti a te e ti sia gradito, perché non c'è delusione per coloro che confidano in te. Ora ti seguiamo con tutto il cuore, ti temiamo e cerchiamo il tuo volto, non coprirci di vergogna. Fa' con noi secondo la tua clemenza, secondo la tua grande misericordia. Salvaci con i tuoi prodigi, da' gloria al tuo nome, Signore».
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.24
RIT: Ricòrdati, Signore, della tua misericordia.
Fammi conoscere, Signore, le tue vie, insegnami i tuoi sentieri. Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi, perché sei tu il Dio della mia salvezza.
Ricòrdati, Signore, della tua misericordia e del tuo amore, che è da sempre. Ricòrdati di me nella tua misericordia, per la tua bontà, Signore.
Buono e retto è il Signore, indica ai peccatori la via giusta; guida i poveri secondo giustizia, insegna ai poveri la sua via.
Canto al Vangelo
Gloria e lode a te, o Cristo!
Ritornate a me con tutto il cuore, dice il Signore, perché sono misericordioso e pietoso.
Gloria e lode a te, o Cristo!
VANGELO
Mt 18, 21-35 Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette. Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: "Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa". Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito. Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: "Restituisci quello che devi!". Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: "Abbi pazienza con me e ti restituirò". Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito. Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l'accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell'uomo e gli disse: "Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?". Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto. Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello».
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Il vangelo ci invita a perdonare come noi siamo perdonati da Dio. Preghiamo dunque il Signore perché ci aiuti ad essere umili e misericordiosi. Diciamo insieme:
Ascoltaci, o Signore.
Perché ogni uomo possa sperimentare la gioia del perdono e della riconciliazione con Dio, e non si lasci mai prendere dalla paura o dalla vergogna davanti alle proprie colpe. Preghiamo:
Perché i ministri del sacramento della riconciliazione siano efficaci mediatori della misericordia di Dio che comprende le nostre debolezze e ci dona la forza per riprenderci. Preghiamo:
Perché il perdono che riceviamo dai fratelli sia un invito alla correzione dei nostri difetti e ad una continua conversione del cuore. Preghiamo:
Perché le nazioni ricche aiutino gratuitamente e senza alcun ricatto i popoli poveri. Preghiamo:
Perché questa eucaristia, segno di festa e di perdono, sia il canto di ringraziamento della nostra assemblea al Padre che ha fatto di Cristo il tempio della nuova alleanza. Preghiamo:
Per chi è rimasto fedele al Signore anche nella prova. Per chi non ha ancora vissuto l'esperienza di essere perdonato.
O Dio della misericordia e del perdono, che hai inviato il tuo Figlio, morto sulla croce per la remissione dei nostri peccati; liberaci da ogni colpa e fa' che viviamo nella gioia del tuo perdono. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Sulle Offerte
Concedi, o Signore, che questo sacrificio di salvezza ci purifichi dai peccati e ci ottenga il dono della tua misericordia. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Tu vuoi che ti glorifichiamo con la penitenza quaresimale, * perché la vittoria sul nostro peccato ci renda disponibili alle necessità dei poveri * a imitazione della tua bontà infinita. ** E noi, uniti a tutti gli angeli, * cantiamo a una sola voce + l'inno della tua gloria: **
Antifona alla Comunione
—(antica)— Signore, chi abiterà nella tua tenda? * Chi dimorerà sul tuo santo monte? * Colui che cammina senza colpa e pratica la giustizia. (Sal 14, 1-2)
—(oppure)— Io ti ho condonato tutto quel debito * perché tu mi hai pregato. * Non dovevi anche tu aver pietà del tuo fratello? (Cf. Mt 18, 32-33)
Dopo la Comunione
La partecipazione ai santi misteri rinnovi, o Padre, la nostra vita, ci ottenga la libertà dal peccato e il conforto della tua protezione. Per Cristo nostro Signore.
Commento: Chi osserverà i precetti, sarà grande nel regno dei cieli.
Il Vangelo secondo Matteo, destinato in primo luogo a una comunità giudeo-cristiana, presenta Gesù come il nuovo Mosè che dal monte promulga la nuova Legge, le Beatitudini. Non per questo la Legge e i Profeti vengono aboliti: piuttosto essi raggiungono in lui il loro compimento. Gesù è venuto a liberarci dalla schiavitù della legge non abrogandola, bensì compiendola, e in modo sublime. Infatti dietro la legge, che vieta ciò che sa di morte, c'è il Signore che dà la vita; dietro la parola che condanna la trasgressione, c'è il Padre che perdona il trasgressore. Gesù è il primo che vive l'amore. L'amore infatti non fa male a nessuno: "pieno compimento della legge è l'amore". La giustizia di Gesù non è quella degli scribi e dei farisei: è quella superiore del Figlio, che perdona, uguale a quella del Padre, "che condona tutto il debito" a chiunque e che fa entrare chi la vive nel suo Regno. Gesù è fedele, vive infatti la Parola data a Mosè e richiamata dai profeti. Per questo il Padre ci dice di ascoltarlo. E' il Verbo fatto carne, venuto tra gli uomini per dare compimento alla Legge e ai Profeti. Gesù non rinuncia alla legge, né alla profezia, la salvezza per noi procede e continuerà a procedere dalla Parola di Dio. Non si può arrivare al Signore per altra strada. Certo siamo peccatori; è la misericordia che ci conduce al suo cuore di Padre. Ma non dovremmo mai illuderci che ci si sia possibile piacere a Cristo senza la Legge e i Profeti, o trasgredendo, in nome di una presunta libertà, anche soltanto "un solo iota o un segno della legge, senza che tutto sia compiuto". Dio è fedele a se stesso. La luce che ci ha dato nel passato "luce ai miei passi è la tua Parola" - deve continuare a illuminare la nostra vita. Gesù ci vuole temprati nel sacrificio, nell'ubbidienza, nel confronto sereno con la volontà di Dio, che ci supera e ci illumina. "Chi insegnerà a osservare questi precetti dice Gesù sarà considerato grande nel Regno dei Cieli". La storia è sorretta dai grandi interventi di Dio: la Legge, i Profeti, Cristo Signore, che dà vero compimento. Il Vangelo ci ha presi, ci ha conquistati, ci ha trasformati in apostoli di Cristo. Siamo nel disegno di Dio: la Legge, i Profeti, Cristo, ora, la Chiesa, che evangelizza, ci fa sentire personalmente inseriti in questo magnifico progetto.
Antifona d'Ingresso
Rendi saldi i miei passi secondo la tua promessa; * non permettere che mi domini alcun male. (Sal 118, 133)
Colletta
Concedi a noi, o Signore, che, nutriti dalla tua parola e formati nell'impegno quaresimale, ti serviamo con purezza di cuore e siamo sempre concordi nella preghiera. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Dt 4, 1. 5-9
Dal libro del Deuteronomio. Mosè parlò al popolo e disse: «Ora, Israele, ascolta le leggi e le norme che io vi insegno, affinché le mettiate in pratica, perché viviate ed entriate in possesso della terra che il Signore, Dio dei vostri padri, sta per darvi. Vedete, io vi ho insegnato leggi e norme come il Signore, mio Dio, mi ha ordinato, perché le mettiate in pratica nella terra in cui state per entrare per prenderne possesso. Le osserverete dunque, e le metterete in pratica, perché quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: "Questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente". Infatti quale grande nazione ha gli dèi così vicini a sé, come il Signore, nostro Dio, è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo? E quale grande nazione ha leggi e norme giuste come è tutta questa legislazione che io oggi vi do? Ma bada a te e guàrdati bene dal dimenticare le cose che i tuoi occhi hanno visto, non ti sfuggano dal cuore per tutto il tempo della tua vita: le insegnerai anche ai tuoi figli e ai figli dei tuoi figli».
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.147
RIT: Celebra il Signore, Gerusalemme.
Celebra il Signore, Gerusalemme, loda il tuo Dio, Sion, perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte, in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.
Manda sulla terra il suo messaggio: la sua parola corre veloce. Fa scendere la neve come lana, come polvere sparge la brina.
Annuncia a Giacobbe la sua parola, i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele. Così non ha fatto con nessun'altra nazione, non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi.
Canto al Vangelo
Gloria e lode a te, o Cristo!
Le tue parole, Signore, sono spirito e vita; tu hai parole di vita eterna.
Gloria e lode a te, o Cristo!
VANGELO
Mt 5, 17-19 Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Di fronte alla seduzione del male sempre presente ed operante, siamo chiamati a porci con coraggio davanti alla legge di Dio che ci responsabilizza e qualifica come suo popolo. Preghiamo insieme, dicendo:
Poni, o Signore, la tua legge nei nostri cuori.
Perché la Chiesa, umile creatura della Parola di Dio, annunci sempre con fedeltà e coraggio il messaggio del vangelo. Preghiamo:
Perché le leggi che gli uomini si danno rispecchino sempre il meraviglioso ordine che Dio ha posto nel mondo, e contribuiscono all'armonia e alla pace. Preghiamo:
Perché i cristiani abbiano il coraggio di disapprovare e di non servirsi mai delle leggi umane contrarie ai principi evangelici del rispetto per la vita e del valore della famiglia. Preghiamo:
Perché i padri sappiano tramandare ai figli, con la parola e l'esempio, la legge di Dio con lo stesso amore con cui hanno dato loro la vita. Preghiamo:
Perché l'amore diffuso nei nostri cuori dallo Spirito Santo sia l'ultima e suprema norma del nostro comportamento di ogni giorno. Preghiamo:
Per i catechisti della nostra parrocchia. Per chi è stato colpito da leggi ingiuste.
O Dio, nostra fortezza, che hai consegnato a Mosè la legge scritta, e l'hai impressa nel nostro cuore con il dito dello Spirito Santo, ascolta la nostra preghiera e rendici sempre fedeli esecutori della tua volontà salvifica. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Sulle Offerte
Accetta, o Signore, le offerte e le preghiere del tuo popolo e difendi da ogni pericolo i tuoi fedeli che celebrano i santi misteri. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Tu vuoi che ti glorifichiamo con la penitenza quaresimale, * perché la vittoria sul nostro peccato ci renda disponibili alle necessità dei poveri * a imitazione della tua bontà infinita. ** E noi, uniti a tutti gli angeli, * cantiamo a una sola voce + l'inno della tua gloria: **
Antifona alla Comunione
—(antica)— Mi indicherai il sentiero della vita, * gioia piena alla tua presenza. (Sal 15, 11)
—(oppure)— Chi osserverà e insegnerà i precetti del Signore * sarà grande nel regno dei cieli. (Cf. Mt 5, 19)
Dopo la Comunione
Il pane del cielo di cui ci siamo nutriti ci santifichi, o Signore, e, liberati da ogni colpa, ci renda degni delle tue promesse. Per Cristo nostro Signore.
Il gesto e le parole di Gesù ci mettono in guardia da una sicurezza che non sia fondata su di lui. Appare chiaro che in questo contesto il brano di oggi - il muto, reso tale dal demonio, rappresenti la mancanza della parola di Dio, della fede, della lode a Dio e la sua guarigione è l'avvento della parola risanatrice di Dio. L'atteggiamento della folla, a miracolo avvenuto, "fu presa da meraviglia", è riconoscere la presenza di Dio. Inizia così il suo Regno, che viene sulla terra quando la lingua "dei poveri" è in grado di sciogliersi nella lode del suo Nome. A questo episodio l'evangelista ha unito il serrato confronto di Gesù con alcuni astanti intorno al suo potere di scacciare i demoni. L'animata discussione è motivata da due diversi atteggiamenti: o Cristo è egli stesso indemoniato che può scacciare se stesso dagli ossessi, o ha un potere divino che dovrebbe dimostrare. Gesù chiarisce il secondo atteggiamento, rispondendo al primo. Contro l'insinuazione di essere indemoniato, ossia schiavo del nemico di Dio, stupendamente egli risponde che inutilmente annunzierebbe la venuta del Regno di Dio, quando questa venuta si prestasse a questo falso gioco. Ne valeva la pena? "Ma se scaccio i demoni in nome di Beelzebul, i vostri figli in nome di chi li scaccia?" Sono anch'essi indemoniati? La conseguenza è incalzante: è all'opera il dito di Dio. Gesù annuncia che sta per realizzarsi tra loro il Regno di Dio. Ormai si richiede una scelta intransigente fra il più forte e il più debole. Cristo è molto chiaro: "O con me o contro di me". Nella vita personale c'è questo gioco di scelte continue dove il male e il bene si osteggiano; e il credente deve saper cogliere il bene e respingere il male.
Antifona d'Ingresso
«Io sono la salvezza del popolo», dice il Signore. * «In qualunque prova mi invocherete, vi esaudirò, * e sarò il vostro Signore per sempre».
Colletta
Dio grande e misericordioso, quanto più si avvicina la festa della nostra redenzione, tanto più cresca in noi il fervore per celebrare santamente il mistero della Pasqua. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Ger 7, 23-28
Dal libro del profeta Geremia. Così dice il Signore: «Questo ordinai loro: "Ascoltate la mia voce, e io sarò il vostro Dio e voi sarete il mio popolo; camminate sempre sulla strada che vi prescriverò, perché siate felici". Ma essi non ascoltarono né prestarono orecchio alla mia parola; anzi, procedettero ostinatamente secondo il loro cuore malvagio e, invece di rivolgersi verso di me, mi hanno voltato le spalle. Da quando i vostri padri sono usciti dall'Egitto fino ad oggi, io vi ho inviato con assidua premura tutti i miei servi, i profeti; ma non mi hanno ascoltato né prestato orecchio, anzi hanno reso dura la loro cervìce, divenendo peggiori dei loro padri. Dirai loro tutte queste cose, ma non ti ascolteranno; li chiamerai, ma non ti risponderanno. Allora dirai loro: Questa è la nazione che non ascolta la voce del Signore, suo Dio, né accetta la correzione. La fedeltà è sparita, è stata bandita dalla loro bocca».
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.94
RIT: Ascoltate oggi la voce del Signore: non indurite il vostro cuore.
Venite, cantiamo al Signore, acclamiamo la roccia della nostra salvezza. Accostiamoci a lui per rendergli grazie, a lui acclamiamo con canti di gioia.
Entrate: prostràti, adoriamo, in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti. È lui il nostro Dio e noi il popolo del suo pascolo, il gregge che egli conduce.
Se ascoltaste oggi la sua voce! «Non indurite il cuore come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto, dove mi tentarono i vostri padri: mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere».
Canto al Vangelo
Gloria e lode a te, o Cristo!
Ritornate a me con tutto il cuore, dice il Signore, perché sono misericordioso e pietoso.
Gloria e lode a te, o Cristo!
VANGELO
Lc 11, 14-23 Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare e le folle furono prese da stupore. Ma alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo. Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull'altra. Ora, se anche satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio. Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino. Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde».
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Il regno di Dio è tra noi, fino alla definitiva sconfitta delle forze del male. Preghiamo perché in questa lotta ci schieriamo sempre dalla parte del Cristo. Diciamo insieme:
Liberaci dal male, Signore.
Aiuta, o Signore, la tua Chiesa a conservarsi pura dalle suggestioni del male e a combatterlo con coraggio e determinazione. Preghiamo:
Rendici sensibili, Signore, alla tua voce che ci chiama a vivere l'alleanza stretta con noi nel battesimo, perché siamo trasformati in tuoi veri figli. Preghiamo:
Arricchisci, Signore, il tuo popolo con una nuova fioritura di santi, che con la forza dell'amore e del bene avvicinino il mondo a te. Preghiamo:
Aiutaci, Signore, a unificare tutto ciò che il male ha diviso, in modo che l'umanità, come una grande famiglia, riconosca te come l'unico Padre. Preghiamo:
Fa' che la nostra comunità ritrovi, nell'assemblea domenicale, la gioia e la forza di vivere l'impegno settimanale con spirito di generoso servizio. Preghiamo:
Per chi non ha la forza di liberarsi dal male. Per chi, volontariamente, agisce contro Cristo.
O Dio fedele e giusto, non guardare alle nostre infedeltà e alla durezza del nostro cuore; la tua misericordia ci aiuti a vivere ascoltando fedelmente la tua voce. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen.
Sulle Offerte
Purificaci, o Signore, dal contagio del male, perché ti sia gradita la nostra offerta; non permettere che siamo attratti da falsi piaceri, tu che ci chiami a godere della vera gioia. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Tu vuoi che ti glorifichiamo con la penitenza quaresimale, * perché la vittoria sul nostro peccato ci renda disponibili alle necessità dei poveri * a imitazione della tua bontà infinita. ** E noi, uniti a tutti gli angeli, * cantiamo a una sola voce + l'inno della tua gloria: **
Antifona alla Comunione
—(antica)— Tu hai dato, Signore, i tuoi precetti * perché siano osservati interamente. * Siano stabili le mie vie nel custodire i tuoi decreti. (Cf. Sal 118, 4-5)
—(oppure)— «Chi non è con me, è contro di me, * chi non raccoglie con me, disperde», dice il Signore. (Lc 11, 23)
Dopo la Comunione
O Dio, che ci hai nutriti in questo sacramento, fa' che la forza della tua salvezza, operante nei santi misteri, trasformi tutta la nostra vita. Per Cristo nostro Signore.
Commento: Il Signore Dio nostro è l'unico Signore: lo amerai.
Rileggiamo oggi le bellissime parole di Gesù, che costituiscono la definizione di tutto il Vangelo. Si tratta di una interrogazione fatta a Gesù da un Dottore della Legge, in merito ad una graduatoria dei precetti elencati dalla Legge. Una richiesta necessaria e sincera per il gran numero di leggi che preoccupava la sua mente e la mente di tanti altri dottori e scribi, al quale Gesù risponde garbatamente, elogiando, poi il breve commento che il dottore stesso ne fa. La risposta di Gesù non è di per sé sconosciuta, cita lo Shemà Yisrael, "Ascolta, Israele", il credo del pio israelita, tratto dal Deuteronomio, ripetuto, ancora oggi, tre volte al giorno. A questo primo comandamento segue quasi come conseguenza naturale: "amerai il prossimo tuo come te stesso", tratto dal Levitico. Con questa risposta, Gesù vuole riassumere i comandamenti delle due tavole della Legge, quelli della prima tavola con l'amore assoluto a Dio con tutte le potenze dell'uomo: cuore, anima, intelligenza e forze; quelli della seconda tavola con l'amore anch'esso assoluto e disinteressato verso il prossimo. E' chiaro che con Gesù il collegamento fra i due precetti viene posto per la prima volta nel senso che essi compendiano tutto il rapporto umano con Dio, e che il significato di "prossimo" viene allargato al massimo fino a comprendere ogni uomo. "Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me", una conferma che ci viene data dal Vangelo nel giudizio finale. E' anche la confessione di fede, che ne fa il dottore, dei due precetti dell'amore verso Dio e verso il prossimo, inclusi in uno solo, che "vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici". L'amore verso i fratelli è il vero sacrificio che giunge gradito a Dio.
Antifona d'Ingresso
Fra gli dèi nessuno è come te, Signore. * Grande tu sei e compi meraviglie: * tu solo sei Dio. (Sal 85, 8.10)
Colletta
Padre santo e misericordioso, infondi la tua grazia nei nostri cuori perché possiamo salvarci dagli sbandamenti umani e restare fedeli alla tua parola di vita eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Os 14, 2-10
Dal libro del profeta Osea. Così dice il Signore: «Torna, Israele, al Signore, tuo Dio, poiché hai inciampato nella tua iniquità. Preparate le parole da dire e tornate al Signore; ditegli: "Togli ogni iniquità, accetta ciò che è bene: non offerta di tori immolati, ma la lode delle nostre labbra. Assur non ci salverà, non cavalcheremo più su cavalli, né chiameremo più "dio nostro" l'opera delle nostre mani, perché presso di te l'orfano trova misericordia". Io li guarirò dalla loro infedeltà, li amerò profondamente, poiché la mia ira si è allontanata da loro. Sarò come rugiada per Israele; fiorirà come un giglio e metterà radici come un albero del Libano, si spanderanno i suoi germogli e avrà la bellezza dell'olivo e la fragranza del Libano. Ritorneranno a sedersi alla mia ombra, faranno rivivere il grano, fioriranno come le vigne, saranno famosi come il vino del Libano. Che ho ancora in comune con gli ìdoli, o Èfraim? Io l'esaudisco e veglio su di lui; io sono come un cipresso sempre verde, il tuo frutto è opera mia. Chi è saggio comprenda queste cose, chi ha intelligenza le comprenda; poiché rette sono le vie del Signore, i giusti camminano in esse, mentre i malvagi v'inciampano».
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.80
RIT: Io sono il Signore, tuo Dio: ascolta la mia voce.
Un linguaggio mai inteso io sento: «Ho liberato dal peso la sua spalla, le sue mani hanno deposto la cesta. Hai gridato a me nell'angoscia e io ti ho liberato.
Nascosto nei tuoni ti ho dato risposta, ti ho messo alla prova alle acque di Merìba. Ascolta, popolo mio: contro di te voglio testimoniare. Israele, se tu mi ascoltassi!
Non ci sia in mezzo a te un dio estraneo e non prostrarti a un dio straniero. Sono io il Signore, tuo Dio, che ti ha fatto salire dal paese d'Egitto.
Se il mio popolo mi ascoltasse! Se Israele camminasse per le mie vie! Lo nutrirei con fiore di frumento, lo sazierei con miele dalla roccia».
Canto al Vangelo
Gloria e lode a te, o Cristo!
Convertitevi, dice il Signore, perché il regno dei cieli è vicino.
Gloria e lode a te, o Cristo!
VANGELO
Mc 12, 28-34 Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?». Gesù rispose: «Il primo è: "Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l'unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza". Il secondo è questo: "Amerai il tuo prossimo come te stesso". Non c'è altro comandamento più grande di questi». Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all'infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l'intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocàusti e i sacrifici». Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Prima di presentare la nostra offerta all'altare, chiediamo al Signore di aiutarci a vivere in pienezza la nostra fede, dicendo insieme:
Insegnaci ad amare, Signore.
Tu ci ami di vero cuore: Ci doni la forza di ritornare a te: Rinnovi continuamente la tua alleanza con noi: Ci prepari il cammino di salvezza: Hai mandato il tuo Figlio per amore: Hai fatto di noi un popolo nuovo: Ci fai ascoltare la tua Parola: Ci fai camminare gli uni accanto agli altri: In ogni prossimo hai impresso il tuo volto: Hai scelto i poveri come prediletti: Alla fine dei tempi il tuo giudizio sarà sull'amore: Ci dai la forza per conoscerti e amarti: Sei l'unico Signore dei vivi e dei morti:
Dio grande e misericordioso, che ci hai indicato la strada del Regno nell'amore verso di te e verso il prossimo, purifica il nostro cuore da ogni iniquità, perché possiamo celebrare la pasqua del tuo Figlio con frutti di vita eterna. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen.
Sulle Offerte
Guarda con benevolenza, o Signore, questi doni che ti presentiamo perché siano a te graditi e diventino per noi sorgente di salvezza. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Tu vuoi che ti glorifichiamo con la penitenza quaresimale, * perché la vittoria sul nostro peccato ci renda disponibili alle necessità dei poveri * a imitazione della tua bontà infinita. ** E noi, uniti a tutti gli angeli, * cantiamo a una sola voce + l'inno della tua gloria: **
Antifona alla Comunione
Amare Dio con tutto il cuore * e amare il prossimo come se stessi * vale più di tutti i sacrifici. (Cf. Mc 12, 33)
Dopo la Comunione
La forza del tuo Spirito ci pervada corpo e anima, o Signore, perché possiamo ottenere pienamente la redenzione alla quale abbiamo partecipato in questi santi misteri. Per Cristo nostro Signore.
III Settimana del Tempo di Quaresima - Colore: bianco - SOLENNITA': Annunciazione del Signore
LETTURE: Is 7,10-14; 8,10; Sal 39; Eb 10, 4-10; Lc 1, 26-38.
Commento: Nell'attesa del Salvatore.
Celebrare la festa dell'Annunciazione del Signore in un tempo liturgico in cui la Chiesa tende verso la Pasqua, può apparire una stranezza. Va tuttavia notato che il mistero dell'Incarnazione del Verbo eterno di Dio è finalizzato al mistero pasquale, il mistero (progetto) di Cristo. Come curiosità, il 25 Marzo era una data simbolica e prestigiosa per l'inizio della nuova era cristiana (inizio anno), così tante altre feste erano datate in questo giorno. Ora resta solo questa, 9 mesi prima del Natale. Quella di oggi non è la festa di Maria, ma una solennità molto importante, perché celebra l'annuncio dell'angelo a Maria, l'inizio dell'incarnazione, il meraviglioso incontro tra il divino e l'umano, tra il tempo e l'eternità. E' il Signore che si incarna in Maria. E' Dio che sceglie, come Madre del proprio Figlio, una fanciulla ebrea, a Nazaret in Galilea. Nella liturgia odierna, l'incarnazione è definita il grande segno dato da Dio agli uomini e l'inizio del grande sacrificio, quello per cui Gesù dice al Padre: "Ecco, io vengo a fare la tua volontà". Si tratta del sacrificio perfetto, unico e definitivo, sostitutivo delle tante vittime sacrificali del Vecchio Testamento, che l'umanità offre a Dio attraverso Cristo. Già in questa totale offerta di Gesù al Padre per noi, si può cogliere il coinvolgimento pieno di Maria, che al termine del colloquio con l'angelo dà il suo sì con una espressione molto eloquente. Non dice solamente farò quanto hai detto, mi impegnerò a compiere questo servizio. Ma esprime una consacrazione: "sia fatto di me della mia persona quello che hai detto". Maria era cosciente di aderire a una storia profetica, che sarebbe stata completata da suo figlio, per il quale Dio stesso aveva scelto un nome, quello di Gesù, che significa "Colui che salva, il Salvatore". L'annuncio in Maria è un ascolto che accoglie e genera. Così realizza in se stessa il mistero della fede, accettando Dio com'è. La povertà totale, "sono la serva del Signore", di chi rinuncia all'agire proprio per lasciare il posto a Dio, è in grado di contenere l'Assoluto. E' figura di ogni uomo e di tutta la Chiesa che, nella fede, concepisce e genera l'incomprensibile: Dio stesso.
SOLENNITA' DELL'ANNUNCIAZIONE DEL SIGNORE
Antifona d'Ingresso
Entrando nel mondo il Signore disse: * «Eccomi, o Dio, io vengo per fare la tua volontà». (Cf. Eb 10, 5.7)
Gloria
Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini, amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati dal mondo abbi pietà di noi; tu che togli i peccati dal mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.
Colletta
O Padre, tu hai voluto che il tuo Verbo si facesse carne nel grembo della Vergine Maria: concedi a noi, che professiamo la fede nel nostro redentore, vero Dio e vero uomo, di essere partecipi della sua natura divina. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Is 7,10-14; 8,10
Dal libro del profeta Isaia In quei giorni, il Signore parlò ad Acaz: «Chiedi per te un segno dal Signore, tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure dall'alto». Ma Acaz rispose: «Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore». Allora Isaìa disse: «Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta stancare gli uomini, perché ora vogliate stancare anche il mio Dio? Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele, perché Dio è con noi».
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal 39
RIT: Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà.
Sacrificio e offerta non gradisci, gli orecchi mi hai aperto, non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato. Allora ho detto: «Ecco, io vengo».
«Nel rotolo del libro su di me è scritto di fare la tua volontà: mio Dio, questo io desidero; la tua legge è nel mio intimo».
Ho annunciato la tua giustizia nella grande assemblea; vedi: non tengo chiuse le labbra, Signore, tu lo sai.
Non ho nascosto la tua giustizia dentro il mio cuore, la tua verità e la tua salvezza ho proclamato.
Seconda Lettura
Eb 10, 4-10
Dalla lettera agli Ebrei. Fratelli, è impossibile che il sangue di tori e di capri elimini i peccati. Per questo, entrando nel mondo, Cristo dice: «Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato. Non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato. Allora ho detto: "Ecco, io vengo poiché di me sta scritto nel rotolo del libro per fare, o Dio, la tua volontà"». Dopo aver detto: «Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato», cose che vengono offerte secondo la Legge, soggiunge: «Ecco, io vengo a fare la tua volontà». Così egli abolisce il primo sacrificio per costituire quello nuovo. Mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell'offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Canto al Vangelo
Gloria e lode a te, o Cristo!
Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria.
Gloria e lode a te, o Cristo!
VANGELO
Lc 1, 26-38 Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all'angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch'essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l'angelo si allontanò da lei.
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Maria è l'arca della nuova ed eterna alleanza; in lei si compie per opera dello Spirito Santo il mistero del Figlio di Dio fatto uomo per la salvezza del mondo. In comunione di fede e di speranza con la Vergine annunziata, rivolgiamo al Padre la nostra preghiera.
R. Si compia in noi la tua parola, Signore.
Perché l'umanità accolga docilmente l'annunzio dell'angelo con tutto il suo carico di novità e di grazia, preghiamo. R.
Perché sul modello di Cristo, servo obbediente, sappiamo aderire con amore alla volontà del Padre e metterla al centro delle nostre scelte di vita, preghiamo. R.
Perché il deserto dell'incredulità e della durezza dei cuori fiorisca in opere di giustizia e di pace, preghiamo. R.
Perché in Cristo nuovo Adamo e in Maria nuova Eva sia riconosciuta la vera immagine della persona umana, uscita dalle mani dell'artefice divino con il soffio creatore dello Spirito, preghiamo. R.
Perché la sapienza del Vangelo ispiri sempre l'umanità che progetta, soffre, spera, e la orienti nel cammino verso il Signore che viene, preghiamo. R.
Infondi nel nostro spirito la tua grazia, o Padre; tu che all'annunzio dell'angelo ci hai rivelato l'incarnazione del tuo Figlio, per la sua passione e la sua croce, con l'intercessione della beata Vergine Maria, guidaci alla gloria della risurrezione. Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
Sulle Offerte
Accogli con bontà, Dio onnipotente, l'offerta della tua Chiesa, perché, riconoscendo le sue origini nell'incarnazione del tuo Figlio unigenito, esulti di gioia in questa celebrazione dei suoi misteri. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, + per Cristo Signore nostro. ** All'annuncio dell'angelo la Vergine accolse nella fede la tua parola, * e per l'azione misteriosa dello Spirito Santo concepì e portò in grembo con ineffabile amore il primogenito dell'umanità nuova, * che doveva compiere le promesse d'Israele + e rivelarsi al mondo come il Salvatore atteso dalle genti. ** Per questo mistero, le schiere degli angeli adorano la tua gloria * e per l'eternità si allietano al tuo cospetto. * Al loro canto concedi, o Signore, + che si uniscano le nostre umili voci nell'inno di lode: **
Antifona alla Comunione
Ecco, la Vergine concepirà e darà alla luce un figlio: * lo chiamerà Emmanuele, Dio con noi. (Cf. Is 7, 14)
Dopo la Comunione
O Padre, che ci hai accolti alla tua mensa, conferma in noi il dono della vera fede, perché, riconoscendo nel Figlio della Vergine il tuo Verbo fatto uomo, per la potenza della sua risurrezione possiamo giungere alla gioia eterna. Per Cristo nostro Signore.
Commento: Bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo.
La quarta domenica di Quaresima si titola domenica in Laetare dall'antifona con cui inizia la celebrazione eucaristica: "Rallegrati (laetare), Gerusalemme, sii nella gioia per la consolazione che ti viene dal Signore". Certamente il motivo dell'essere gioiosi non è dato perché siamo giunti alla metà del percorso quaresimale, ma dalla grande rivelazione dell'amore di Dio per l'umanità, che ci viene proposto in modo solenne nel dialogo di Gesù con Nicodemo, un capo ragguardevole dei Giudei. Questi per non compromettersi dinanzi ai suoi colleghi, era venuto di notte per avere un incontro con Gesù. "Rabbì, - disse - sappiamo che sei un maestro venuto da Dio; nessuno infatti può fare i segni che tu fai". Gesù gli rivela la propria identità e la sorte che lo attende, ma Nicodemo non potrà vedere il regno di Dio, se non rinascerà dall'alto, dallo Spirito. "Come può accadere questo?", gli disse. L'uomo può nascere dall'alto perché Dio ha mandato il Figlio affinché l'uomo, per mezzo di lui, possa accogliere il dono della nascita dall'alto e agire di conseguenza. L'immagine-profezia, a cui il testo si richiama è quella dell'esodo, quando gli Ebrei dopo una ennesima mormorazione, Dio li mise alla prova con una invasione di serpenti. Al loro grido di supplica, Dio ordinò a Mosè di collocare su un'asta un serpente di bronzo, chi l'avesse guardato era salvo. Ebbene, Gesù salva il mondo inchiodato e innalzato in croce sul monte Calvario. E da lì fino alla fine del mondo egli resterà a braccia aperte, "perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna". Cristo innalzato sulla croce come un condannato, agli occhi dell'evangelista Giovanni è la glorificazione, "quando sarò innalzato attirerò tutti a me". La salvezza piena di amore che Dio intende porgere all'umanità, si identifica con la persona del Figlio che dona all'uomo la vita del mondo divino (dall'alto). Credere significa accogliere già questa vita che associa l'uomo alla stessa vita di Dio. Non credere equivale a rifiutare il dono della vita divina. La fede, elemento discriminante tra la vita e la morte, ha una caratteristica: è una scelta interiore. Credere nel Figlio significa affidarsi a lui, mettere la propria vita nelle sue mani e ricevere, in cambio, la vita eterna. "Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui".
Domenica "Laetare"
Antifona d'Ingresso
Rallegrati, Gerusalemme, * e voi tutti che l'amate radunatevi. * Sfavillate di gioia con essa, * voi che eravate nel lutto. * Così gioirete e vi sazierete al seno delle sue consolazioni. (Cf. Is 66, 10-11)
Gloria
Si tralascia il "Gloria".
Colletta
—(antica)— O Padre, che per mezzo del tuo Figlio operi mirabilmente la redenzione del genere umano, concedi al popolo cristiano di affrettarsi con fede viva e generoso impegno verso la Pasqua ormai vicina. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
—(oppure)— O Dio, ricco di misericordia, che nel tuo Figlio, innalzato sulla croce, ci guarisci dalle ferite del male, donaci la luce della tua grazia, perché, rinnovati nello spirito, possiamo corrispondere al tuo amore di Padre. 1Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
2 Cr 36, 14-16. 19-23
Dal secondo libro delle Cronache In quei giorni, tutti i capi di Giuda, i sacerdoti e il popolo moltiplicarono le loro infedeltà, imitando in tutto gli abomini degli altri popoli, e contaminarono il tempio, che il Signore si era consacrato a Gerusalemme. Il Signore, Dio dei loro padri, mandò premurosamente e incessantemente i suoi messaggeri ad ammonirli, perché aveva compassione del suo popolo e della sua dimora. Ma essi si beffarono dei messaggeri di Dio, disprezzarono le sue parole e schernirono i suoi profeti al punto che l'ira del Signore contro il suo popolo raggiunse il culmine, senza più rimedio. Quindi [i suoi nemici] incendiarono il tempio del Signore, demolirono le mura di Gerusalemme e diedero alle fiamme tutti i suoi palazzi e distrussero tutti i suoi oggetti preziosi. Il re [dei Caldèi] deportò a Babilonia gli scampati alla spada, che divennero schiavi suoi e dei suoi figli fino all'avvento del regno persiano, attuandosi così la parola del Signore per bocca di Geremìa: «Finché la terra non abbia scontato i suoi sabati, essa riposerà per tutto il tempo della desolazione fino al compiersi di settanta anni». Nell'anno primo di Ciro, re di Persia, perché si adempisse la parola del Signore pronunciata per bocca di Geremìa, il Signore suscitò lo spirito di Ciro, re di Persia, che fece proclamare per tutto il suo regno, anche per iscritto: «Così dice Ciro, re di Persia: "Il Signore, Dio del cielo, mi ha concesso tutti i regni della terra. Egli mi ha incaricato di costruirgli un tempio a Gerusalemme, che è in Giuda. Chiunque di voi appartiene al suo popolo, il Signore, suo Dio, sia con lui e salga!"».
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.136
RIT: Il ricordo di te, Signore, è la nostra gioia.
Lungo i fiumi di Babilonia, là sedevamo e piangevamo ricordandoci di Sion. Ai salici di quella terra appendemmo le nostre cetre.
Perché là ci chiedevano parole di canto coloro che ci avevano deportato, allegre canzoni, i nostri oppressori: «Cantateci canti di Sion!».
Come cantare i canti del Signore in terra straniera? Se mi dimentico di te, Gerusalemme, si dimentichi di me la mia destra.
Mi si attacchi la lingua al palato se lascio cadere il tuo ricordo, se non innalzo Gerusalemme al di sopra di ogni mia gioia.
Seconda Lettura
Ef 2, 4-10
Dalla Lettera di san Paolo Ap. agli Efesini. Fratelli, Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amato, da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo: per grazia siete salvati. Con lui ci ha anche risuscitato e ci ha fatto sedere nei cieli, in Cristo Gesù, per mostrare nei secoli futuri la straordinaria ricchezza della sua grazia mediante la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù. Per grazia infatti siete salvati mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio; né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene. Siamo infatti opera sua, creati in Cristo Gesù per le opere buone, che Dio ha preparato perché in esse camminassimo.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Canto al Vangelo
Gloria e lode a te, o Cristo!
Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito; chiunque crede in lui ha la vita eterna.
Gloria e lode a te, o Cristo!
VANGELO
Gv 3, 14-21 Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio. E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Professione di Fede
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
Preghiera dei Fedeli
Uniamo le nostre anime e le nostri voci, perché la comune preghiera sia capace di attraversare le nubi e di giungere, come il grido del povero, fino al trono di Dio.
R. Ascolta, o Padre, la voce del tuo popolo.
Perché i candidati al Battesimo nella grande veglia di Pasqua siano accolti come un grande dono del Padre e risveglino in tutti noi la coscienza di essere una sola famiglia nata nelle acque del Battesimo per opera dello Spirito, preghiamo. R.
Perché tutti ritorniamo al nostro fonte battesimale, per rinnovare la rinunzia al maligno e l'adesione di fede a Cristo, che valgono come statuto della nostra vita, preghiamo. R.
Perché accogliendo l'invito del Signore ci rivolgiamo al ministro del perdono, per celebrare insieme il sacramento della riconciliazione, battesimo delle lacrime e segno della nostra conversione, preghiamo. R.
Perché i figli prodighi e dispersi sentano la nostalgia della casa del Padre e si uniscano al banchetto della fraternità, preghiamo. R.
Perché la Chiesa qui presente intorno all'altare si purifichi da tutto ciò che oscura la fede, indebolisce la speranza ed estingue la carità, per celebrare in una vera comunione di anime la festa pasquale, preghiamo. R.
O Padre, che hai cura dei deboli, rivolgi il tuo sguardo misericordioso su quanti attendono il tuo soccorso e il tuo perdono, perché, restituiti alla speranza dalla morte redentrice del tuo Figlio, innalziamo a te il canto della riconoscenza e della lode. Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
Sulle Offerte
Ti presentiamo con gioia, o Signore, i doni della redenzione eterna: concedi a noi di venerarli con fede e di offrirli degnamente per la salvezza del mondo. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Con il digiuno quaresimale tu vinci le nostre passioni, elevi lo spirito, * infondi la forza e doni il premio, + per Cristo Signore nostro. ** Per mezzo di lui gli Angeli lodano la tua gloria, * le Dominazioni ti adorano, le Potenze ti venerano con tremore; * a te inneggiano i cieli dei cieli e i Serafini, + uniti in eterna esultanza. ** Al loro canto concedi, o Signore, * che si uniscano le nostre umili voci + nell'inno di lode: **
Antifona alla Comunione
La luce è venuta nel mondo. * Chi fa la verità viene alla luce. (Cf. Gv 3, 19.21)
Dopo la Comunione
O Dio, che illumini ogni uomo che viene in questo mondo, fa' risplendere su di noi la luce della tua grazia, perché i nostri pensieri siano conformi alla tua sapienza e possiamo amarti con cuore sincero. Per Cristo nostro Signore.
Orazione sul popolo
Custodisci, o Signore, coloro che ti supplicano, sorreggi chi è fragile, vivifica sempre con la tua luce quanti camminano nelle tenebre del mondo e concedi loro, liberati da ogni male, di giungere ai beni eterni. Per Cristo nostro Signore.