"In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre". Così leggiamo nel prologo al vangelo di Giovanni e in un altro paso lo steso evangelista ci riferisce le parole di Gesù: «Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita». Oggi, dopo che noi credenti in Cristo, siamo stati definiti da Lui "sale della terra" e "luce del mondo" sentiamo forte ed impegnativo la raccomandazione che di conseguenza il Signore ci rivolge a tutti: "Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli". Ci viene quindi richiesto innanzitutto l'impegno costante per dare sapore e senso alla nostra vita perché non ci accada che, vuota di ideali ed insipida, perda quel bel fascino della conquista e ci faccia ritrovare a quote basse e mortificanti. Dobbiamo perciò lasciarci irrorare dalla luce di Cristo: è lo Spirito Santo ad illuminarci con i suoi doni ed è lo stesso Spirito ad orientare poi le nostre scelte. Soltanto ricevendo Amore da Dio diventiamo a nostra volta capaci di amarlo e di vedere dei fratelli nel nostro prossimo. È ancora la stessa luce divina a convincerci del vero bene e a distoglierci dalle nostre scelte sbagliate. Quando abbiamo così illuminato la nostra vita, ornandola di senso e di pienezza, il sale e luce diventano gli elementi principali della nostra fedeltà a Dio e del nostro impegno di testimonianza nei confronti degli altri. Sarebbe peccaminoso però tenere solo per se i doni di Dio, significherebbe che il sale ha perso il suo sapore e la luce è stata nascosta sotto il moggio. Qualcuno ha pensato e scritto che ancora oggi noi credenti in Cristo non siamo usciti dalle catacombe; domina ancora la paura di quella prima passione, di quella croce, di quel sepolcro e di quella morte. La luce sfolgorante della risurrezione ancora non brilla, nella pienezza della fede, sarebbe ancora in una tomba, "sotto il moggio" e, di conseguenza, non si è irradiata nei cuori degli uomini. Come è urgente ed attuale la richiesta che oggi ci fa il Signore!
Antifona d'Ingresso
Venite: prostrati adoriamo, in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti. È lui il Signore, nostro Dio. (Cf. Sal 94, 6-7)
Atto Penitenziale
Umili e penitenti come il pubblicano al tempio, accostiamoci al Dio giusto e santo, perché abbia pietà anche di noi.
C: Pietà di noi, Signore. A: Contro di te abbiamo peccato. C: Mostraci, Signore, la tua misericordia. A: E donaci la tua salvezza
C: Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna. A: Amen.
Gloria
Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini, amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati dal mondo abbi pietà di noi; tu che togli i peccati dal mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.
Colletta
—(antica)— Custodisci sempre con paterna bontà la tua famiglia, o Signore, + e poiché unico fondamento della nostra speranza è la grazia che viene da te, * aiutaci sempre con la tua protezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
—(oppure)— O Dio, che fai risplendere la tua gloria nelle opere di giustizia e di carità, dona alla tua Chiesa di essere luce del mondo e sale della terra, per testimoniare con la vita la potenza di Cristo crocifisso e risorto. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Is 58, 7-10
Dal libro del profeta Isaìa Così dice il Signore: "Non consiste forse [il digiuno che voglio] nel dividere il pane con l'affamato, nell'introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza trascurare i tuoi parenti? Allora la tua luce sorgerà come l'aurora, la tua ferita si rimarginerà presto. Davanti a te camminerà la tua giustizia, la gloria del Signore ti seguirà. Allora invocherai e il Signore ti risponderà, implorerai aiuto ed egli dirà: "Eccomi!". Se toglierai di mezzo a te l'oppressione, il puntare il dito e il parlare empio, se aprirai il tuo cuore all'affamato, se sazierai l'afflitto di cuore, allora brillerà fra le tenebre la tua luce, la tua tenebra sarà come il meriggio".
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.111
RIT: Il giusto risplende come luce.
Spunta nelle tenebre, luce per gli uomini retti: misericordioso, pietoso e giusto. Felice l'uomo pietoso che dà in prestito, amministra i suoi beni con giustizia.
Egli non vacillerà in eterno: eterno sarà il ricordo del giusto. Cattive notizie non avrà da temere, saldo è il suo cuore, confida nel Signore.
Sicuro è il suo cuore, non teme, egli dona largamente ai poveri, la sua giustizia rimane per sempre, la sua fronte s'innalza nella gloria.
Seconda Lettura
1 Cor 2, 1-5
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi Io, fratelli, quando venni tra voi, non mi presentai ad annunciarvi il mistero di Dio con l'eccellenza della parola o della sapienza. Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e Cristo crocifisso. Mi presentai a voi nella debolezza e con molto timore e trepidazione. La mia parola e la mia predicazione non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Canto al Vangelo
Alleluia, Alleluia.
Io sono la luce del mondo, dice il Signore, chi segue me avrà la luce della vita.
Alleluia.
VANGELO
Mt 5, 13-16 Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli".
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Professione di Fede
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
Preghiera dei Fedeli
Lo Spirito di Gesù è il principale artefice della preghiera della Chiesa; affidandoci alla sua ispirazione interiore innalziamo al Padre la nostra preghiera.
R. Esaudisci il tuo popolo, signore.
Per la santa Chiesa, perché in ogni sua parola e in ogni suo gesto faccia trasparire sempre più chiaramente il signore Gesù in cui crede e in cui spera, preghiamo. R.
Per la città in cui viviamo, perché il signore dia a tutti noi forza e immaginazione, per creare rapporti veramente umani in un mondo dominato dalla fretta e dall'ansia, preghiamo. R.
Per le nostre famiglie, perché accrescano il senso di ospitalità e di comunione nell'amore e diventino luogo privilegiato di crescita nella speranza, preghiamo. R.
Per le suore di clausura, che nella preghiera e nel lavoro edificano silenziosamente l'unità della Chiesa e la pace nel mondo, perché siano liete e perseveranti nell'offerta della loro vita, preghiamo. R.
Per noi qui presenti, perché sappiamo interrogarci davanti a Dio e ai fratelli sui nostri limiti e le nostre contraddizioni, per fare della comunità eucaristica una vera famiglia, preghiamo. R.
Concedi, a noi il dono della tua sapienza, o Padre, e fa' che la tua Chiesa diventi segno concreto dell'umanità nuova, fondata nella libertà e nella comunione fraterna. Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
Sulle Offerte
Signore Dio nostro, + il pane e il vino, che hai creato a sostegno della nostra debolezza, * diventino per noi sacramento di vita eterna. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Tu hai creato il mondo nella varietà dei suoi elementi * e hai disposto l'avvicendarsi dei tempi e delle stagioni. ** All'uomo, fatto a tua immagine, hai affidato le meraviglie dell'universo, * perché, fedele interprete dei tuoi disegni, si prenda cura di tutto il creato, * e nelle tue opere glorifichi te, per Cristo Signore nostro. ** E noi, con tutti gli angeli del cielo, * innalziamo a te la nostra lode, + acclamando con festosa esultanza: **
Antifona alla Comunione
—(antica)— Ringraziamo il Signore per il suo amore, * per le sue meraviglie a favore degli uomini, * perché ha saziato un animo assetato, * un animo affamato ha ricolmato di bene. (Cf. Sal 106, 8-9) Oppure: Beati quelli che sono nel pianto: * saranno consolati. * Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia: * saranno saziati. (Mt 5, 4.6)
—(oppure)— Risplenda la vostra luce davanti agli uomini, * perché vedano le vostre opere buone * e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli. (Mt 5, 16)
Dopo la Comunione
O Dio, che ci hai resi partecipi di un solo pane e di un solo calice, + fa' che uniti a Cristo in un solo corpo * portiamo con gioia frutti di vita eterna per la salvezza del mondo. Per Cristo nostro Signore.
«Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate dunque e imparate che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrificio. Infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori». Questa sentenza del Signore ci indica verso chi egli indirizza di preferenza la sua universale missione e, paragonandosi ad un medico, dice di voler soccorrere i malati e non i sani e, volendo mostrare visibilmente al mondo la misericordia del Padre, afferma ancora che i primi destinatari, non sono i giusti, che già hanno accolto quel dono di Dio, ma i peccatori che ne sono privi. Questo ci spiega la natura della missione di Cristo e i motivi che l'inducono a cercare, ovunque si trovino, i malati del corpo e dello spirito. Il vangelo di oggi ci fa incontrare Gesù in Galilea, nella regione dei Geraseni, disprezzata dagli abitanti di Gerusalemme; qui il Signore viene riconosciuto come colui che porta la vita e la salvezza. Con questa convinzione accorrono da lui, lo cercano dovunque per poi condurgli gli ammalati. Ecco un ruolo ed una missione che dovrebbe essere costantemente nel cuore di ogni credente: cercare Gesù e condurre a lui gli affaticati e gli oppressi di questo nostro mondo. Non basta procurare loro un buon ospedale e affidarli alle buone cure dei medici; quasi sempre alla malattia del corpo si accompagna uno stato di spossatezza dell'anima, un'infermità dello spirito che, merita la migliore attenzione. Quando riponiamo tutte le nostre speranze solo ed esclusivamente nell'apporto della medicina e delle cure degli uomini, rischiamo di trascurare la parte più importante e preziosa dell'uomo, la sua anima. Capita troppo spesso di trovarci impreparati dinanzi al malato, soprattutto dinanzi al malato terminale, quando la medicina e i medici hanno smesso, perché impotenti, il loro compito, quando in tono di passiva rassegnazione sentiamo dire o diciamo a noi stessi: "Non c'è più nulla da fare". È un inganno. Quando non c'è più nulla da fare da parte dei medici e della medicina, dovrebbe iniziare un amorevole premura che aiuti il paziente ad affrontare nel modo migliore possibile il dramma della morte. Dio solo sa quanti nostra fratelli e forse anche persone a noi care vengono lasciate nella più penosa solitudine proprio quando avrebbero urgente bisogno di presenze e di cristiana collaborazione. Quando si spengono in noi le umane speranze abbiamo bisogno più che mai di ravvivare la speranza cristiana nei beni futuri ed eterni.
Antifona d'Ingresso
Venite: prostrati adoriamo, in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti. È lui il Signore, nostro Dio. (Cf. Sal 94, 6-7)
Atto Penitenziale
Fratelli, per celebrare degnamente i santi misteri, riconosciamo i nostri peccati.
C: Signore, mandato dal Padre a salvare i contriti di cuore, abbi pietà di noi. A: Signore pietà. C: Cristo, che sei venuto a chiamare i peccatori, abbi pietà di noi. A: Cristo, pietà. C: Signore, che intercedi per noi presso il Padre, abbi pietà di noi. A: Signore, pietà.
C: Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna. A: Amen.
Colletta
Custodisci sempre con paterna bontà la tua famiglia, o Signore, + e poiché unico fondamento della nostra speranza è la grazia che viene da te, * aiutaci sempre con la tua protezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Gn 1, 1-19
Dal libro della Gènesi In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. Dio disse: "Sia la luce!". E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e Dio separò la luce dalle tenebre. Dio chiamò la luce giorno, mentre chiamò le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: giorno primo. Dio disse: "Sia un firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque". Dio fece il firmamento e separò le acque che sono sotto il firmamento dalle acque che sono sopra il firmamento. E così avvenne. Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno. Dio disse: "Le acque che sono sotto il cielo si raccolgano in un unico luogo e appaia l'asciutto". E così avvenne. Dio chiamò l'asciutto terra, mentre chiamò la massa delle acque mare. Dio vide che era cosa buona. Dio disse: "La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che fanno sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la propria specie". E così avvenne. E la terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie, e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: terzo giorno. Dio disse: "Ci siano fonti di luce nel firmamento del cielo, per separare il giorno dalla notte; siano segni per le feste, per i giorni e per gli anni e siano fonti di luce nel firmamento del cielo per illuminare la terra". E così avvenne. E Dio fece le due fonti di luce grandi: la fonte di luce maggiore per governare il giorno e la fonte di luce minore per governare la notte, e le stelle. Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra e per governare il giorno e la notte e per separare la luce dalle tenebre. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: quarto giorno.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.103
RIT: Gioisca il Signore per tutte le sue creature.
Benedici il Signore, anima mia! Sei tanto grande, Signore, mio Dio! Sei rivestito di maestà e di splendore, avvolto di luce come di un manto.
Egli fondò la terra sulle sue basi: non potrà mai vacillare. Tu l'hai coperta con l'oceano come una veste; al di sopra dei monti stavano le acque.
Tu mandi nelle valli acque sorgive perché scorrano tra i monti, In alto abitano gli uccelli del cielo e cantano tra le fronde.
Quante sono le tue opere, Signore! Le hai fatte tutte con saggezza; la terra è piena delle tue creature. Benedici il Signore, anima mia.
Canto al Vangelo
Alleluia, Alleluia.
Gesù annunciava il vangelo del Regno e guariva ogni sorta di malattie e infermità nel popolo.
Alleluia.
VANGELO
Mc 6, 53-56 Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, compiuta la traversata fino a terra, giunsero a Gennèsaret e approdarono. Scesi dalla barca, la gente subito lo riconobbe e, accorrendo da tutta quella regione, cominciarono a portargli sulle barelle i malati, dovunque udivano che egli si trovasse. E là dove giungeva, in villaggi o città o campagne, deponevano i malati nelle piazze e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello; e quanti lo toccavano venivano salvati.
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Tutta la creazione attende la salvezza del Signore. Nell'attesa della sua venuta, presentiamo al Padre le necessità della Chiesa e del mondo. Preghiamo insieme dicendo:
Rinnova, Signore, la tua alleanza con noi.
Con la scienza e la tecnica, o Signore, doni all'uomo possibilità di dominare il mondo. Aiuta i responsabili della società a servire, non a distruggere l'umanità. Preghiamo:
I tuoi miracoli indicano che sei venuto a redimere il mondo e preparare una nuova creazione. Fa' che la tua chiesa porti sempre agli uomini la gioia della salvezza. Preghiamo:
Nonostante il progresso, gli uomini son spesso inquieti, soli e infelici. Attirali a te, Signore, perché possano sperimentare il potere benefico della tua compassione. Preghiamo:
Sei venuto tra noi come uomo buono e amico attento. Aiutaci, Signore, a non vivere con indifferenza, accanto a chi soffre. Preghiamo:
Ti si può trovare ovunque, ma sei reale e vivo nel tabernacolo. Fà, o Signore, che le nostre chiese siano un luogo privilegiato per l'incontro con te. Preghiamo:
Per gli operatori sanitari. Per chi sente la vocazione alla preghiera.
O Dio eterno, presente nella creazione e ancor più nella redenzione, fa' che accogliamo con gratitudine i doni che ci hai elargito e siamo solerti collaboratori della tua opera nel mondo. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Sulle Offerte
Signore Dio nostro, + il pane e il vino, che hai creato a sostegno della nostra debolezza, * diventino per noi sacramento di vita eterna. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Tu hai creato il mondo nella varietà dei suoi elementi * e hai disposto l'avvicendarsi dei tempi e delle stagioni. ** All'uomo, fatto a tua immagine, hai affidato le meraviglie dell'universo, * perché, fedele interprete dei tuoi disegni, si prenda cura di tutto il creato, * e nelle tue opere glorifichi te, per Cristo Signore nostro. ** E noi, con tutti gli angeli del cielo, * innalziamo a te la nostra lode, + acclamando con festosa esultanza: **
Antifona alla Comunione
—(antica)— Ringraziamo il Signore per il suo amore, * per le sue meraviglie a favore degli uomini, * perché ha saziato un animo assetato, * un animo affamato ha ricolmato di bene. (Cf. Sal 106, 8-9)
—(oppure)— Beati quelli che sono nel pianto: * saranno consolati. * Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia: * saranno saziati. (Mt 5, 4.6)
Dopo la Comunione
O Dio, che ci hai resi partecipi di un solo pane e di un solo calice, + fa' che uniti a Cristo in un solo corpo * portiamo con gioia frutti di vita eterna per la salvezza del mondo. Per Cristo nostro Signore.
Commento: Quando la tradizione mortifica la verità.
Ancora una volta scribi e farisei, in veste di critici osservatori del Cristo e dei suoi discepoli, si riuniscono intorno a Gesù. Essi non sono guidati dal desiderio di ascoltare la Parola di verità che esce dalla sua bocca, come facevano folle numerose con docilità ed attenzione, ma cercano ogni volta, con meschina scaltrezza, di coglierlo in fallo per poi poterlo accusare. Sicuramente è la gelosia a smuoverli: le persone umili e semplici rimangono affascinate da quanto Gesù va annunciando, sono piene di meraviglia per le opere prodigiose che egli compie, la sua fama si sta diffondendo ovunque. La loro autorità invece viene messa fortemente in crisi, si sentono accusati di ipocrisia ed essi, che impongono pesi insopportabili agli altri, ma che loro neanche osano toccare con un dito, non tollerano l'invadenza del Cristo. Ecco i motivi delle loro trame e dei loro cavilli giuridici con cui tentano di screditare il Signore. Si preoccupano del fatto che i suoi discepoli non si attengano alle prescrizioni della legge e violano così la tradizione non lavandosi le mani prima di prendere cibo. L'accusa si ritorce contro di loro, perché in nome della tradizione hanno fissato la loro attenzione ad atti esteriori e non essenziali ai fini di una autentica religiosità, trascurando invece l'osservanza di precetti divini di primaria importanza: «Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto- dice loro il Signore -: "Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano essi mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini. Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini». Viene così definito chiaramente il peccato degli scribi e dei farisei: le tradizioni proposte dagli uomini prevalgono sui comandamenti scanditi da Dio. Può accadere anche ai nostri giorni. Il fariseismo trova ancora proseliti specialmente tra coloro che concepiscono la religiosità come folklore e cercano se stessi manipolando la parola di Dio.
Solennità del Santo Volto
Antifona d'Ingresso
Venite: prostrati adoriamo, in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti. È lui il Signore, nostro Dio. (Cf. Sal 94, 6-7)
Atto Penitenziale
Il Signore Gesù, che ci invita alla mensa della Parola e dell'Eucarestia, ci chiama alla conversione. Riconosciamo di essere peccatori e invochiamo con fiducia la misericordia di Dio.
C: Pietà di noi, Signore. A: Contro di te abbiamo peccato. C: Mostraci, Signore, la tua misericordia. A: E donaci la tua salvezza
C: Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna. A: Amen.
Colletta
Custodisci sempre con paterna bontà la tua famiglia, o Signore, + e poiché unico fondamento della nostra speranza è la grazia che viene da te, * aiutaci sempre con la tua protezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Gn 1, 20 - 2,4
Dal libro della Gènesi Dio disse: "Le acque brùlichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo". Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brùlicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati, secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona. Dio li benedisse: "Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli si moltiplichino sulla terra". E fu sera e fu mattina: quinto giorno. Dio disse: "La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e animali selvatici, secondo la loro specie". E così avvenne. Dio fece gli animali selvatici, secondo la loro specie, il bestiame, secondo la propria specie, e tutti i rettili del suolo, secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona. Dio disse: "Facciamo l'uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra". E Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e Dio disse loro: "Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra". Dio disse: "Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra, e ogni albero fruttifero che produce seme: saranno il vostro cibo. A tutti gli animali selvatici, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde". E così avvenne. Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno. Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere. Dio, nel settimo giorno, portò a compimento il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro che aveva fatto. Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli aveva fatto creando. Queste sono le origini del cielo e della terra quando vennero creati.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.8
RIT: O Signore, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!
Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissato, che cosa è mai l'uomo perché di lui ti ricordi, il figlio dell'uomo, perché te ne curi?
Davvero l'hai fatto poco meno di un dio, di gloria e di onore lo hai coronato. Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani, tutto hai posto sotto i suoi piedi.
Tutte le greggi e gli armenti e anche le bestie della campagna, gli uccelli del cielo e i pesci del mare, ogni essere che percorre le vie dei mari.
Canto al Vangelo
Alleluia, Alleluia.
Piega il mio cuore, o Dio, verso i tuoi insegnamenti; donami la grazia della tua legge.
Alleluia.
VANGELO
Mc 7, 1-13 Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme. Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate - i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: "Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?". Ed egli rispose loro: "Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto: "Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini". Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini". E diceva loro: "Siete veramente abili nel rifiutare il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione. Mosè infatti disse: "Onora tuo padre e tua madre", e: "Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte". Voi invece dite: "Se uno dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è korbàn, cioè offerta a Dio", non gli consentite di fare più nulla per il padre o la madre. Così annullate la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte".
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Siamo stati creati a immagine di Dio e consacrati, attraverso il battesimo, ad essere suo tempio santo. Preghiamo il Signore perché ci aiuti a vivere la nostra appartenenza a lui, cercando sempre il suo volere. Diciamo:
Padre nostro e Signore nostro, ascoltaci!
Aiuta, Signore, gli uomini a riconoscerti come creatore e padre, vivendo nel rispetto delle tue leggi e nell'amore reciproco. Preghiamo:
Fà, o Signore, che la Chiesa ti sia sempre fedele, e sappia distinguere il vero messaggio del vangelo dai precetti che vengono dagli uomini. Preghiamo:
Illumina, o Signore, chi non sente il bisogno di conoscerti e di amarti, perché scopra l'ardente desiderio di te che hai messo nel cuore di ogni uomo. Preghiamo:
Guida, o Signore, questa nostra comunità nel suo cammino verso di te, in modo che, nella fedeltà alla tradizione, sia sempre aperta alla novità del tuo Spirito. Preghiamo:
Non permettere, o Signore, che nel nostro cuore si annidino l'ipocrisia e l'arroganza, ma orientaci verso una fede semplice e rispettosa. Preghiamo:
Insegnaci, Signore, a pregare con semplicità. Aiutaci a santificare la domenica, giorno a te consacrato.
O Signore, Padre santo, accogli le suppliche che indegnamente ti presentiamo: purifica i nostri cuori, rendili semplici e umili perché la nostra preghiera ti sia gradita. Te lo chiediamo nel nome di Gesù Cristo che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
Sulle Offerte
Signore Dio nostro, + il pane e il vino, che hai creato a sostegno della nostra debolezza, * diventino per noi sacramento di vita eterna. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Tu hai creato il mondo nella varietà dei suoi elementi * e hai disposto l'avvicendarsi dei tempi e delle stagioni. ** All'uomo, fatto a tua immagine, hai affidato le meraviglie dell'universo, * perché, fedele interprete dei tuoi disegni, si prenda cura di tutto il creato, * e nelle tue opere glorifichi te, per Cristo Signore nostro. ** E noi, con tutti gli angeli del cielo, * innalziamo a te la nostra lode, + acclamando con festosa esultanza: **
Antifona alla Comunione
—(antica)— Ringraziamo il Signore per il suo amore, * per le sue meraviglie a favore degli uomini, * perché ha saziato un animo assetato, * un animo affamato ha ricolmato di bene. (Cf. Sal 106, 8-9)
—(oppure)— Beati quelli che sono nel pianto: * saranno consolati. * Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia: * saranno saziati. (Mt 5, 4.6)
Dopo la Comunione
O Dio, che ci hai resi partecipi di un solo pane e di un solo calice, + fa' che uniti a Cristo in un solo corpo * portiamo con gioia frutti di vita eterna per la salvezza del mondo. Per Cristo nostro Signore.
Non hanno bisogno di grandi spiegazioni le letture di oggi. Sono di una chiarezza e semplicità straordinaria, si capiscono facilmente. In questo primo giorno di Quaresima la Chiesa ci dà il giusto orientamento. Ci chiede, con san Paolo, di accogliere la grazia, nel momento favorevole, di non lasciarla passare invano, perché è "questo", perché è "ora", perché "adesso" è il giorno della salvezza. Nel vangelo invece il Signore ci indica la strada, ci indica quale deve essere il nostro atteggiamento, il nostro comportamento. In modo particolare insiste sulla rettitudine interiore, sulla purezza della nostra intenzione. Se dobbiamo digiunare ad esempio non dobbiamo suonare le campane per farci vedere quanto siamo bravi. Questo bellissimo vangelo, forse dovremmo leggerlo più spesso; innanzitutto perché ci dice qual'era l'orientamento stesso del Signore, che non faceva niente per essere visto, per essere ammirato dagli uomini ma tutto il suo operare scaturiva dalla sua vita, dalla sua vicinanza al Padre celeste, scaturiva dall'amore che egli aveva per gli ammalati, per gli afflitti, per i poveri. E Matteo ci presenta tre esempi: l'elemosina, la preghiera e il digiuno. Ma l'evangelista, in tutti e tre casi mette in evidenza una tentazione comune. Quando facciamo qualcosa di bene, subito nasce in noi il desiderio di essere stimati per questa buona azione, di essere ammirati, di aver cioè la nostra ricompensa falsa: è solo la gloria umana, la nostra soddisfazione, il nostro piacere E tutto questo non fa altro che racchiuderci in noi stessi, perché viviamo, pensiamo, siamo proiettati verso quello che gli altri dicono di noi, lodano in noi, ammirano in noi. Invece il Signore ci chiede di fare il "bene" solo perché è "bene" e la nostra ricompensa vera è solo quella di Dio, solo quella che il Signore ci vorrà dare. Ecco, iniziamo dunque questa nostra quaresima, il tempo di grazia e di preghiera, di penitenza e di digiuno. Ma sia il nostro atteggiamento in questo tempo, sia di vivere nel segreto, di vivere nella nostra stanza con la porta chiusa, essendo sicuri che il Padre ci vede anche nel segreto, ci vede, ci ama, e ci aspetta. Certo che le cose esteriori anch'esse sono importanti, ma dobbiamo sempre viverle alla presenza di Dio. Se possiamo fare "poco" facciamo quel "poco" che possiamo fare, ma nell'amore di Dio. E quel "poco" sarà più valido di un "molto", ricercando la stima degli uomini, degli altri. Facciamo in questi giorni, nella preghiera nella mortificazione, nella carità fraterna quello che possiamo fare. Umilmente, sinceramente davanti a Dio. E saremo degni delle ricompense celesti che il Padre ha promesso a coloro che lo amano. Ci aiuti Maria santissima a purificare le nostre intenzioni.
Mercoledì delle ceneri.
Antifona d'Ingresso
Tu ami tutte le creature, o Signore, * e nulla disprezzi di ciò che hai creato; * tu chiudi gli occhi sui peccati degli uomini, * aspettando il loro pentimento, * e li perdoni, perché tu sei il Signore nostro Dio. (Cf. Sap 11, 24.23.26)
(Si omette l'atto penitenziale, sostituito dal rito di imposizione delle ceneri). Si prosegue subito con la Colletta
Colletta
O Dio, nostro Padre, concedi al popolo cristiano di iniziare con questo digiuno un cammino di vera conversione, per affrontare vittoriosamente con le armi della penitenza il combattimento contro lo spirito del male. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Gl 2, 12-18
Dal libro del profeta Gioele. Così dice il Signore: «Ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti. Laceratevi il cuore e non le vesti, ritornate al Signore, vostro Dio, perché egli è misericordioso e pietoso, lento all'ira, di grande amore, pronto a ravvedersi riguardo al male». Chi sa che non cambi e si ravveda e lasci dietro a sé una benedizione? Offerta e libagione per il Signore, vostro Dio. Suonate il corno in Sion, proclamate un solenne digiuno, convocate una riunione sacra. Radunate il popolo, indite un'assemblea solenne, chiamate i vecchi, riunite i fanciulli, i bambini lattanti; esca lo sposo dalla sua camera e la sposa dal suo talamo. Tra il vestibolo e l'altare piangano i sacerdoti, ministri del Signore, e dicano: «Perdona, Signore, al tuo popolo e non esporre la tua eredità al ludibrio e alla derisione delle genti». Perché si dovrebbe dire fra i popoli: «Dov'è il loro Dio?». Il Signore si mostra geloso per la sua terra e si muove a compassione del suo popolo.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.50
RIT: Perdonaci, Signore: abbiamo peccato.
Pietà di me, o Dio, nel tuo amore; nella tua grande misericordia cancella la mia iniquità. Lavami tutto dalla mia colpa, dal mio peccato rendimi puro.
Sì, le mie iniquità io le riconosco, il mio peccato mi sta sempre dinanzi. Contro di te, contro te solo ho peccato, quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto.
Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo. Non scacciarmi dalla tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito.
Rendimi la gioia della tua salvezza, sostienimi con uno spirito generoso. Signore, apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode.
Seconda Lettura
2 Cor 5, 20 - 6, 2
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi. Fratelli, noi, in nome di Cristo, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio. Poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio. Egli dice infatti: «Al momento favorevole ti ho esaudito e nel giorno della salvezza ti ho soccorso». Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Canto al Vangelo
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Oggi non indurite il vostro cuore, ma ascoltate la voce del Signore.
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
VANGELO
Mt 6, 1-6. 16-18 Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c'è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli. Dunque, quando fai l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando pregate, non siate simili agli ipòcriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipòcriti, che assumono un'aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Il Signore che vede nel segreto, ci ha convocati nel segno delle sacre ceneri, perché iniziamo il cammino quaresimale di conversione e riconciliazione con umiltà e gioia, confidando nella sua infinita misericordia. A lui rivolgiamo la nostra preghiera, dicendo:
Converti il nostro cuore, Signore.
Perché la Chiesa, che annuncia e celebra il perdono di Dio, sia nel mondo segno e strumento di riconciliazione. Preghiamo:
Perché le comunità cristiane che si esercitano nel digiuno quaresimale, sappiano condividere le ansie, le povertà e le speranze degli uomini di oggi. Preghiamo:
Perché i poveri e i sofferenti ricevano il conforto dell'aiuto fraterno e partecipino con gioia al cammino di speranza del popolo di Dio. Preghiamo:
Perché il richiamo delle sacre ceneri alla condizione mortale dell'uomo e alla precarietà delle sue conquiste, favorisca l'incontro con Dio, vera fonte di vita e di salvezza. Preghiamo:
Perché l'ascolto della Parola, la conversione, la preghiera, gli impegni battesimali, la carità rinnovino profondamente i nostri rapporti con Dio e i fratelli. Preghiamo:
Perché questo rito non rimanga staccato dalla vita quotidiana. Per i ragazzi e i giovani che partecipano con proprie iniziative alla quaresima di fraternità.
Accogli, Padre santo, le nostre preghiere, e fa' che siamo fedeli agli impegni che oggi assumiamo, per essere trovati degni di partecipare, al termine di questo tempo di grazia, all'incontro con Cristo nostro Signore. Amen.
Sulle Offerte
Con questo sacrificio, o Padre, iniziamo solennemente la Quaresima e invochiamo la forza di astenerci dai nostri vizi con le opere di carità e di penitenza per giungere, liberati dal peccato, a celebrare devotamente la Pasqua del tuo Figlio. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Prefazio
E' veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. Ogni anno tu doni ai tuoi fedeli di prepararsi con gioia, purificati nello spirito alla celebrazione della Pasqua, perché, assidui nella preghiera e nella carità operosa, attingano ai misteri della redenzione la pienezza della vita nuova in Cristo tuo Figlio, nostro salvatore. E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli, ai Troni e alle Dominazioni e alla moltitudine dei Cori celesti, cantiamo con voce incessante l'inno della tua gloria:
Antifona alla Comunione
—(antica)— Chi medita giorno e notte la legge del Signore, * porterà frutto a suo tempo. (Cf. Sal 1, 2-3)
—(oppure)— Prega il Padre tuo, che è nel segreto, * e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. (Mt 6, 6)
Dopo la Comunione
Questo sacramento che abbiamo ricevuto, o Padre, ci sostenga nel cammino quaresimale, santifichi il nostro digiuno e lo renda efficace per la guarigione del nostro spirito. Per Cristo nostro Signore.
Orazione sul popolo
Il diacono o, in sua assenza, lo stesso sacerdote può invitare i fedeli con queste parole o con altre simili:
Inchinatevi per la benedizione.
Quindi il sacerdote, rivolto verso il popolo, stendendo le mani, dice:
A questo popolo che riconosce la tua grandezza + dona con bontà, o Dio, lo spirito di penitenza, * perché nella tua misericordia ottenga di giungere all'eredità promessa a chi si converte. Per Cristo nostro Signore.
Dopo l'orazione, il sacerdote conclude:
E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio + e Spirito Santo, discenda su di voi e con voi rimanga sempre. R/. Amen.
L'apostolo Pietro, alla domanda di Gesù «voi chi dite che io sia» ha risposto, illuminato dallo Spirito, «il Cristo di Dio». proprio da questa certezza e dai fatti che ogni giorno cadevano sotto gli occhi di tutti, aveva tratto l'idea, che il suo Maestro dovesse godere di una specie di invulnerabilità. È quindi facilmente immaginabile il suo sgomento, la profonda delusione nel sentir dire dalla sua bocca che dovrà molto soffrire, essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, essere messo a morte e risorgere il terzo giorno. È indubbiamente un messaggio paradossale. Cominciano ad apparire in tutta la loro drammaticità da una parte la passione di Cristo e dall'atra lo scandalo per l'incapacità di comprendere l'arcano disegno divino. Dobbiamo ammettere che senza il dono della fede, il pensiero umano non può mai e poi mai giungere a condividere, secondo la migliore logica, questo progetto pensato e voluto da Dio stesso. Un progetto che totalmente ci coinvolge, perché lo stesso Cristo, rivolgendosi a tutti coloro che vogliono e vorranno seguirlo, aggiunge: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua». Quindi, senza mezzi termini ci viene detto che non solo il Figlio di Dio dovrà portare la croce, ma sarà il retaggio di tutti gli uomini. Per nostra fortuna ora sappiamo, nella certezza della fede, dove quella sequela ci conduce. Siamo certi che la nostra non è una atroce ed assurda condanna, ma la via segnata dal divino Redentore, per giungere alla pienezza della vita nella gioia della risurrezione. In questo contesto non ci appare più tanto strana la solenne affermazione con cui si conclude il vangelo odierno: «Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per me, la salverà. Che giova all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso?». Vengono messi in gioco i grandi e definitivi valori della vita e, nel contempo ci vengono offerti i criteri migliori per operare la scelte migliori alla luce della divina sapienza. Guadagnare la vita significa allora avere il coraggio di perderla in questo mondo, di accettare tanti apparenti sconfitte, fino a quella della morte, pur di conservare il valore supremo della risurrezione e della beatitudine eterna. Questa è la grande rivoluzione che Cristo ha portato nel nostro mondo. Egli è venuto a stravolgere la nostra povera ed inquinata logica umana, per far irrompere il suo spirito nuovo e la vera sapienza. L'immortalità e la pienezza della felicità solo per questa via possiamo raggiungerla e Cristo si è fatto nostro garante affinché nessuno manchi l'obbiettivo e nessuno si perda.
Antifona d'Ingresso
Ho invocato il Signore ed egli ha ascoltato la mia voce: * da coloro che mi opprimono mi libera. * Affida al Signore la tua sorte ed egli sarà il tuo sostegno. (Cf. Sal 54, 17-19.23)
Colletta
Ispira le nostre azioni, o Signore, e accompagnale con il tuo aiuto, perché ogni nostra attività abbia sempre da te il suo inizio e in te il suo compimento. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Dt 30, 15-20
Dal libro del Deuteronòmio Mosè parlò al popolo e disse: «Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male. Oggi, perciò, io ti comando di amare il Signore, tuo Dio, di camminare per le sue vie, di osservare i suoi comandi, le sue leggi e le sue norme, perché tu viva e ti moltiplichi e il Signore, tuo Dio, ti benedica nella terra in cui tu stai per entrare per prenderne possesso. Ma se il tuo cuore si volge indietro e se tu non ascolti e ti lasci trascinare a prostrarti davanti ad altri dèi e a servirli, oggi io vi dichiaro che certo perirete, che non avrete vita lunga nel paese in cui state per entrare per prenderne possesso, attraversando il Giordano. Prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra: io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione. Scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua discendenza, amando il Signore, tuo Dio, obbedendo alla sua voce e tenendoti unito a lui, poiché è lui la tua vita e la tua longevità, per poter così abitare nel paese che il Signore ha giurato di dare ai tuoi padri, Abramo, Isacco e Giacobbe».
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.1
RIT: Beato l'uomo che confida nel Signore.
Beato l'uomo che non segue il consiglio degli empi, non indugia nella via dei peccatori e non siede in compagnia degli stolti; ma si compiace della legge del Signore, la sua legge medita giorno e notte.
Sarà come albero piantato lungo corsi d'acqua, che darà frutto a suo tempo e le sue foglie non cadranno mai; riusciranno tutte le sue opere.
Non così, non così gli empi: ma come pula che il vento disperde. Il Signore veglia sul cammino dei giusti, ma la via degli empi andrà in rovina.
Canto al Vangelo
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Convertitevi, dice il Signore, perché il regno dei cieli è vicino.
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
VANGELO
Lc 9, 22-25 Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell'uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno». Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?».
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
O Signore, nostro Dio, che chiami i popoli a liberarsi dalla maledizione della morte e a seguire la via della vita, ascolta la preghiera della tua Chiesa, popolo in cammino verso la Pasqua eterna di risurrezione e di vita. Diciamo insieme:
Guidaci nella tua via, Signore.
Perché la Chiesa, attraverso l'opera di evangelizzazione dei popoli, riveli al mondo la sapienza di Dio, che fa progredire sulla via della vita. Preghiamo:
Perché la Chiesa e le organizzazioni per la cooperazione fra i popoli, operino insieme per la promozione della giustizia e il rispetto del diritto. Preghiamo:
Perché i paesi poveri siano messi in grado di attuare modelli di sviluppo coerenti con i valori delle loro rispettive culture. Preghiamo:
Perché i paesi ricchi usino le loro tecnologie per la diffusione di una civiltà che aiuti l'uomo a vivere in armonia con Dio, con il prossimo e con il mondo. Preghiamo:
Perché noi diventiamo eucaristia per i poveri e i sofferenti, convinti che il sacrificio fatto per amore non distrugge la vita, ma salva dall'egoismo e dalla violenza. Preghiamo:
Perché l'ingegneria genetica sperimenti vie nuove senza compromettere l'integrità della vita umana. Perché l'aiuto ai paesi poveri non sia una copertura per l'esportazione dei miti illusori della nostra società.
Vegli, Padre della vita, sul cammino dei tuoi figli. Essi ti cercano, seguendo il desiderio di salvezza che hai posto nel loro cuore. Accompagnali con la tua benedizione, perché non si volgano indietro, ma siano perseveranti fino alla meta. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Sulle Offerte
Accogli con bontà, o Signore, l'offerta che presentiamo sul tuo santo altare, perché ottenga a noi il perdono e renda onore al tuo nome. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Ogni anno tu doni ai tuoi fedeli di prepararsi con gioia, purificati nello spirito, alla celebrazione della Pasqua, * perché, assidui nella preghiera e nella carità operosa, * attingano ai misteri della redenzione la pienezza della vita nuova + in Cristo tuo Figlio, nostro salvatore. ** E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli, * ai Troni e alle Dominazioni e alla moltitudine dei cori celesti, * cantiamo con voce incessante + l'inno della tua gloria: **
Antifona alla Comunione
—(antica)— Crea in me, o Dio, un cuore puro, * rinnova in me uno spirito saldo. (Sal 50, 12)
—(oppure)— Se qualcuno vuol venire dietro a me * rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno * e mi segua. (Lc 9, 23)
Dopo la Comunione
Il pane del cielo che abbiamo ricevuto, Dio onnipotente, ci santifichi e sia per noi sorgente inesauribile di perdono e di salvezza. Per Cristo nostro Signore.
Orazione sul popolo
Dio onnipotente, * che al tuo popolo hai rivelato le vie della vita eterna, + fa' che percorrendole giunga fino a te, * luce senza tramonto. Per Cristo nostro Signore.
Il digiuno è una pratica religiosa antica, che con scopi e modalità diverse, tende sempre a mortificare i sensi dell'uomo per affinare lo spirito e renderlo più pronto ad immergersi nel soprannaturale. Lo praticavano anche i discepoli di Giovanni Battista e dei farisei. Non facevano altrettanto quelli di Cristo e ciò suscita ancora una volta le critiche dei soliti nemici di Cristo, sempre pronti a spiare ogni eventuale irregolarità secondo il loro ottuso metro di giudizio. Sono però gli stessi discepoli di Giovanni a porre l'interrogativo: «Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». È illuminante la risposta di Gesù: «Possono forse digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. Ma verranno i giorni in cui sarà loro tolto lo sposo e allora digiuneranno». Gesù è lo sposo, egli, con la sua venuta tra noi, ha celebrato le nozze solenni con la nostra umanità incarnandosi e divenendo uno di noi. Egli è l'Emmanuele, il Dio-con-noi. Non ci può essere motivo di gioia più grande, perché in quelle nozze è già racchiusa la nostra redenzione, il nostro festoso ritorno alla casa paterna, l'abbraccio affettuoso del Padre celeste al figlio ritrovato. È vero che il culmine della festa avverrà in un mattino radioso di Pasqua con la gloriosa risurrezione di Cristo, ma è lecito dire che già la sua nascita e la sua presenza tra noi ci autorizzano a gioire ed esultare. Lo fanno anche gli angeli di Dio alla sua nascita, intonando l'inno del Gloria. Con due esempi illuminanti lo stesso Signore ci fa comprendere il totale rinnovamento che egli sta operando a nostro favore. In lui si sta realizzando, quasi alla lettera, una profezia antica, proferita da Isaia: «Preparerà il Signore degli eserciti per tutti i popoli, su questo monte, un banchetto di grasse vivande, un banchetto di vini eccellenti, di cibi succulenti, di vini raffinati. Egli strapperà su questo monte il velo che copriva la faccia di tutti i popoli e la coltre che copriva tutte le genti. Eliminerà la morte per sempre; il Signore Dio asciugherà le lacrime su ogni volto; la condizione disonorevole del suo popolo farà scomparire da tutto il paese, poiché il Signore ha parlato». Quando poi lo sposo ci sarà tolto per la violenza della crudele passione e morte e a causa del peccato, allora sì, avremo giorni e motivi di lutto, di pianto e di digiuno. È il digiuno che ancora la chiesa ci propone quando l'attesa dello sposo ci pone in atteggiamento penitenziale e di interiore rinnovamento.
Antifona d'Ingresso
Il Signore mi ha ascoltato, ha avuto pietà di me. * Il Signore è venuto in mio aiuto. (Cf. Sal 29, 11)
Colletta
Accompagna con la tua benevolenza, Padre misericordioso, i primi passi del nostro cammino penitenziale, perché all'osservanza esteriore corrisponda un profondo rinnovamento dello spirito. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Is 58, 1-9
Dal libro del profeta Isaìa Così dice il Signore: «Grida a squarciagola, non avere riguardo; alza la voce come il corno, dichiara al mio popolo i suoi delitti, alla casa di Giacobbe i suoi peccati. Mi cercano ogni giorno, bramano di conoscere le mie vie, come un popolo che pratichi la giustizia e non abbia abbandonato il diritto del suo Dio; mi chiedono giudizi giusti, bramano la vicinanza di Dio: "Perché digiunare, se tu non lo vedi, mortificarci, se tu non lo sai?". Ecco, nel giorno del vostro digiuno curate i vostri affari, angariate tutti i vostri operai. Ecco, voi digiunate fra litigi e alterchi e colpendo con pugni iniqui. Non digiunate più come fate oggi, così da fare udire in alto il vostro chiasso. È forse come questo il digiuno che bramo, il giorno in cui l'uomo si mortifica? Piegare come un giunco il proprio capo, usare sacco e cenere per letto, forse questo vorresti chiamare digiuno e giorno gradito al Signore? Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo? Non consiste forse nel dividere il pane con l'affamato, nell'introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza trascurare i tuoi parenti? Allora la tua luce sorgerà come l'aurora, la tua ferita si rimarginerà presto. Davanti a te camminerà la tua giustizia, la gloria del Signore ti seguirà. Allora invocherai e il Signore ti risponderà, implorerai aiuto ed egli dirà: "Eccomi!"».
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.50
RIT: Tu non disprezzi, o Dio, un cuore contrito e affranto.
Pietà di me, o Dio, nel tuo amore; nella tua grande misericordia cancella la mia iniquità. Lavami tutto dalla mia colpa, dal mio peccato rendimi puro.
Sì, le mie iniquità io le riconosco, il mio peccato mi sta sempre dinanzi. Contro di te, contro te solo ho peccato, quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto.
Tu non gradisci il sacrificio; se offro olocàusti, tu non li accetti. Uno spirito contrito è sacrificio a Dio; un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi.
Canto al Vangelo
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Cercate il bene e non il male, se volete vivere, e il Signore sarà con voi.
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
VANGELO
Mt 9, 14-15 Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno».
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Il Signore ascolta la preghiera di chi riconosce le doppiezze e le contraddizioni della propria condotta morale. Preghiamo insieme e diciamo:
Perdona la nostra superficialità, Signore.
Perché la parola del Papa in difesa della vita, della libertà e della pace, sia accolta nella Chiesa e nel mondo come proposta di valori umani, atti ad ispirare l'impegno morale dei singoli e dei popoli. Preghiamo:
Perché la Conferenza episcopale trovi nell'assistenza dello Spirito Santo, il coraggio di proporre alla Chiesa italiana linee pastorali a partire dalle emarginazioni e dalle povertà presenti sul territorio. Preghiamo:
Perché la sofferenza, che accomuna persone malate, sole e svantaggiate, susciti nella comunità cristiana, raccolta attorno allo sposo Gesù nel banchetto dell'eucaristia, risposte concrete di carità e di solidarietà. Preghiamo:
Perché il digiuno, che il vangelo paragona all'attesa dello sposo, ci prepari a testimoniare più concretamente la fede e l'amore. Preghiamo:
Perché la gioia donataci da Gesù in quest'eucaristia, ci aiuti ad essere fedeli ai nostri doveri di cristiani. Preghiamo:
Per i cristiani che si dicono credenti pur avendo abbandonato la pratica religiosa. Per i cristiani che ritengono l'impegno sociale estraneo alla Chiesa.
Scuoti, o Padre, la nostra coscienza pigra e intorpidita dal peccato, e fa' che, accogliendo il giudizio della tua Parola sulle nostre incoerenze, viviamo in maniera più responsabile l'impegno della fede. Amen.
Sulle Offerte
Il sacrificio che ti offriamo, o Signore, in questo tempo di penitenza, renda a te graditi i nostri cuori, e ci dia la forza per più generose rinunce. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, + per Cristo Signore nostro. ** Nel mistero adorabile del Natale * egli, Verbo invisibile, apparve visibilmente nella nostra carne, * per assumere in sé tutto il creato + e sollevarlo dalla sua caduta. ** Generato prima dei secoli, cominciò a esistere nel tempo, * per reintegrare l'universo nel tuo disegno, o Padre, + e ricondurre a te l'umanità dispersa. ** Per questo dono della tua benevolenza, * uniti a tutti gli angeli, * cantiamo esultanti + la tua lode: **
Antifona alla Comunione
—(antica)— Fammi conoscere, o Signore, le tue vie, * insegnami i tuoi sentieri. (Sal 24, 4)
—(oppure)— Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto * finché lo sposo è con loro? (Mt 9, 15)
Dopo la Comunione
Per la partecipazione a questo sacramento, Dio onnipotente, fa' che, purificati da ogni colpa, possiamo accogliere i benefici della tua misericordia. Per Cristo nostro Signore.
Orazione sul popolo
Dio misericordioso, + il tuo popolo ti renda continuamente grazie * per le tue grandi opere, * e ripercorra nel suo pellegrinaggio le vie della penitenza, * per giungere alla contemplazione del tuo volto. Per Cristo nostro Signore.
Non si può digiunare quando lo sposo è con noi. Gesù paragona il digiuno allo sposo, a se stesso. La sua presenza, il suo intervento nella vita di Levi, un pubblicano disprezzato da tutti, ha significato la sua conversione. Il banchetto organizzato per il Signore in casa di Levi è un momento di festa e di doverosa gratitudine. Gesù è intervenuto come medico a sanare una vita e s'intravede già in tutto ciò un preannuncio della Pasqua, un annuncio del suo sacrificio sulla croce e contemporaneamente la gioia della risurrezione dal peccato per un povero pubblicano. Levi è un vero risorto, perché strappato dalla schiavitù del peccato e rinato a vita nuova. Vengono così infrante le barriere che scribi e farisei, chiusi nel loro falso puritanismo, avevano eretto verso il mondo degli impuri e dei peccatori. Gesù invece viene a convincerci ancora che la sua missione privilegia proprio i malati e i peccatori, tutti noi che in questo periodo di confronto e di conversione veniamo a scoprire con più evidenza le nostre umane debolezze, che ci abbatterebbero se la speranza della redenzione e del perdono si spegnesse in noi. Ci convinciamo ulteriormente che, pur venendo dalla triste esperienza del peccato, stiamo per sperimentare ancora in noi i frutti della redenzione e vediamo ravvivata la fede, la certezza di una vita nuova in Cristo. Possiamo già approntare i primi preparativi per il banchetto e per le festa, ci separano solo quaranta giorni dalla Pasqua. Anche in padre misericordioso, al ritorno del figlio perduto, gli corse incontro, lo baciò e, dopo averlo rivestito degli abiti migliori, fece preparare per lui un grande banchetto.
Antifona d'Ingresso
Rispondimi, Signore, * perché buono è il tuo amore; * volgiti a me nella tua grande tenerezza. (Sal 68, 17)
Colletta
Dio onnipotente ed eterno, guarda con paterna bontà la nostra debolezza, e stendi la tua mano potente a nostra protezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Is 58, 9-14
Dal libro del profeta Isaìa
Così dice il Signore: «Se toglierai di mezzo a te l'oppressione, il puntare il dito e il parlare empio, se aprirai il tuo cuore all'affamato, se sazierai l'afflitto di cuore, allora brillerà fra le tenebre la tua luce, la tua tenebra sarà come il meriggio. Ti guiderà sempre il Signore, ti sazierà in terreni aridi, rinvigorirà le tue ossa; sarai come un giardino irrigato e come una sorgente le cui acque non inaridiscono. La tua gente riedificherà le rovine antiche, ricostruirai le fondamenta di trascorse generazioni. Ti chiameranno riparatore di brecce, e restauratore di strade perché siano popolate. Se tratterrai il piede dal violare il sabato, dallo sbrigare affari nel giorno a me sacro, se chiamerai il sabato delizia e venerabile il giorno sacro al Signore, se lo onorerai evitando di metterti in cammino, di sbrigare affari e di contrattare, allora troverai la delizia nel Signore. Io ti farò montare sulle alture della terra, ti farò gustare l'eredità di Giacobbe, tuo padre, perché la bocca del Signore ha parlato».
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.85
RIT: Mostrami, Signore, la tua via.
Signore, tendi l'orecchio, rispondimi, perché io sono povero e misero. Custodiscimi perché sono fedele; tu, Dio mio, salva il tuo servo, che in te confida.
Pietà di me, Signore, a te grido tutto il giorno. Rallegra la vita del tuo servo, perché a te, Signore, rivolgo l'anima mia.
Tu sei buono, Signore, e perdoni, sei pieno di misericordia con chi t'invoca. Porgi l'orecchio, Signore, alla mia preghiera e sii attento alla voce delle mie suppliche.
Canto al Vangelo
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Io non godo della morte del malvagio, dice il Signore, ma che si converta dalla sua malvagità e viva.
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
VANGELO
Lc 5, 27-32 Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». Ed egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì. Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C'era una folla numerosa di pubblicani e d'altra gente, che erano con loro a tavola. I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Come mai mangiate e bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Gesù rispose loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano».
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
O Signore, Padre nostro, che hai mandato il tuo figlio Gesù a chiamare i peccatori a conversione, chinati su di noi che siamo diventati terra arida a causa del peccato, e attendiamo il ristoro della tua grazia. Per questo diciamo:
Convertici a te, Signore.
Per la Chiesa, che hai posto nel mondo come sorgente inesauribile di grazia: al peccatore interamente riabilitato dalla gioia del perdono, sappia chiedere l'impegno di una piena partecipazione alla vita della comunità. Preghiamo:
Per le persone che nei tribunali amministrano la giustizia umana: applichino la legge dello stato con giustizia ed equità, riconoscendo che solo tu, o Padre, sei giudice giusto e misericordioso. Preghiamo:
Per coloro che cercano, insieme ai poveri, di edificare una società più giusta e fraterna: il loro amore brilli nel mondo come luce nelle tenebre. Preghiamo:
Per le persone che non sono capaci di perdonare: si lascino guidare da te, aprendosi alla tua Parola. Preghiamo:
Per noi peccatori, chiamati come Levi a seguire Gesù: l'esperienza sacramentale del perdono ci renda capaci di perdonare e di amare. Preghiamo:
Per i carcerati che rinnegano gli errori commessi e cercano di ricostruire la propria vita. Per le persone, le famiglie, i gruppi discriminati dal pregiudizio.
O Signore, che perdonando le colpe degli uomini adempi la tua promessa di trasformare la terra deserta in giardino fiorito, trasformarci con il soffio del tuo Spirito, perché rinasciamo alla vita nuova del tuo Figlio, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
Sulle Offerte
Questo sacrificio di espiazione e di lode ci purifichi e ci rinnovi, o Signore, perché tutti i nostri pensieri e le nostre azioni siano conformi alla tua volontà. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Ogni anno tu doni ai tuoi fedeli di prepararsi con gioia, purificati nello spirito, alla celebrazione della Pasqua, * perché, assidui nella preghiera e nella carità operosa, * attingano ai misteri della redenzione la pienezza della vita nuova + in Cristo tuo Figlio, nostro salvatore. ** E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli, * ai Troni e alle Dominazioni e alla moltitudine dei cori celesti, * cantiamo con voce incessante + l'inno della tua gloria: **
Antifona alla Comunione
—(antica)— «Misericordia io voglio e non sacrifici», dice il Signore. * «Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori». (Mt 9, 13)
—(oppure)— Io non sono venuto a chiamare i giusti, * ma i peccatori perché si convertano. (Lc 5, 32)
Dopo la Comunione
O Signore, che ci hai nutriti alla tua mensa, fa' che il sacramento celebrato in questa vita sia per noi pegno di salvezza eterna. Per Cristo nostro Signore.
Orazione sul popolo
Nella tua bontà soccorri, o Signore, questo popolo che ha partecipato ai santi misteri, perché non sia sopraffatto dai pericoli chi si affida alla tua protezione. Per Cristo nostro Signore.
All'inizio della sua missione pubblica Gesù è tentato dal diavolo, ma egli pregando e digiunando nel deserto per quaranta giorni riesce a resistergli. L'episodio di Gesù, pieno di Spirito Santo, evidenzia la sua opera messianica di vera salvezza e non legata a prospettive terrene. In questo episodio, però, leggiamo un insegnamento universale che va oltre i confini del tempo. E' il messaggio che la Chiesa ci vuol dare in questa Prima domenica di quaresima. Tutti noi siamo sempre e continuamente tentati dalle attrattive di questo mondo e da ideali che, poi risultano essere, non conformi alla nostra reale natura umana. L'appagamento di desideri volubili, non fa altro che sminuire la nostra vera dignità di esseri umani. Dove poniamo il fine della nostra esistenza? Nelle cose materiali ? Nel Potere? Nei nostri desideri carnali? In questo caso le tentazioni produrranno, in noi, effetti devastanti di cui ci pentiremo subito. La conversione alla quale c'invita la Chiesa in questo periodo di quaresima deve farci riflettere sui nostri fini ultimi. I beni materiali sono da considerare, allora strumenti per fini non solo terreni. Le responsabilità che la vita ci affiderà saranno manifestazione di un servizio di carità verso gli altri. I nostri desideri intimi, poi devono essere sempre rispondenti alle nostre reali esigenze umane e da verificare anche nei nostri rapporti interpersonali con il rispetto della dignità altrui. Sappiamo sfruttare, quindi questo periodo di conversione con la preghiera e la mortificazione. Nel doveroso impegno dei nostri impegni familiari e civili, cerchiamo di trovare il giusto clima allontanando per un attimo tutto quello che ci può distrarre. Quello che potrà sembrare un periodo di penitenza potrà essere invece una vera scoperta di valori autenticamente cristiani ed umani, attenti ai bisogni nostri e altrui da sviluppare nella carità. Piccole rinunce porteranno, quindi, immensi doni e benefici!
Antifona d'Ingresso
Mi invocherà e io gli darò risposta; * nell'angoscia io sarò con lui, lo libererò e lo renderò glorioso. * Lo sazierò di lunghi giorni e gli farò vedere la mia salvezza. (Sal 90, 15-16)
Atto Penitenziale
Fratelli, per celebrare degnamente i santi misteri, riconosciamo i nostri peccati.
C: Signore, che comandi di perdonarci prima di venire al tuo altare, abbi pietà di noi. A: Signore, pietà. C: Cristo, che sulla croce hai invocato il perdono per i peccatori, abbi pietà di noi. A: Cristo, pietà. C: Signore, che affidi alla tua Chiesa il ministero della riconciliazione, abbi pietà di noi. A: Signore, pietà.
C: Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna. A: Amen.
Colletta
—(antica)— O Dio, nostro Padre, con la celebrazione di questa Quaresima, segno sacramentale della nostra conversione, concedi a noi tuoi fedeli di crescere nella conoscenza del mistero di Cristo e di testimoniarlo con una degna condotta di vita. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
—(oppure)— O Dio, che conosci la fragilità della natura umana ferita dal peccato, concedi al tuo popolo di intraprendere con la forza della tua parola il cammino quaresimale, per vincere le tentazioni del maligno e giungere alla Pasqua rigenerato nello Spirito. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Gn 2, 7-9; 3, 1-7
Dal libro della Gènesi Il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente. Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l'uomo che aveva plasmato. Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, e l'albero della vita in mezzo al giardino e l'albero della conoscenza del bene e del male. Il serpente era il più astuto di tutti gli animali selvatici che Dio aveva fatto e disse alla donna: «È vero che Dio ha detto: "Non dovete mangiare di alcun albero del giardino"?». Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: "Non dovete mangiarne e non lo dovete toccare, altrimenti morirete"». Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il male». Allora la donna vide che l'albero era buono da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch'egli ne mangiò. Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e conobbero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.50
RIT: Perdonaci, Signore: abbiamo peccato.
Pietà di me, o Dio, nel tuo amore; nella tua grande misericordia cancella la mia iniquità. Lavami tutto dalla mia colpa, dal mio peccato rendimi puro.
Sì, le mie iniquità io le riconosco, il mio peccato mi sta sempre dinanzi. Contro di te, contro te solo ho peccato, quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto.
Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo. Non scacciarmi dalla tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito.
Rendimi la gioia della tua salvezza, sostienimi con uno spirito generoso. Signore, apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode.
Seconda Lettura
Rm 5, 12-19
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani Fratelli, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e, con il peccato, la morte, così in tutti gli uomini si è propagata la morte, poiché tutti hanno peccato. Fino alla Legge infatti c'era il peccato nel mondo e, anche se il peccato non può essere imputato quando manca la Legge, la morte regnò da Adamo fino a Mosè anche su quelli che non avevano peccato a somiglianza della trasgressione di Adamo, il quale è figura di colui che doveva venire. Ma il dono di grazia non è come la caduta: se infatti per la caduta di uno solo tutti morirono, molto di più la grazia di Dio, e il dono concesso in grazia del solo uomo Gesù Cristo, si sono riversati in abbondanza su tutti. E nel caso del dono non è come nel caso di quel solo che ha peccato: il giudizio infatti viene da uno solo, ed è per la condanna, il dono di grazia invece da molte cadute, ed è per la giustificazione. Infatti se per la caduta di uno solo la morte ha regnato a causa di quel solo uomo, molto di più quelli che ricevono l'abbondanza della grazia e del dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo del solo Gesù Cristo. Come dunque per la caduta di uno solo si è riversata su tutti gli uomini la condanna, così anche per l'opera giusta di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione, che dà vita. Infatti, come per la disobbedienza di un solo uomo tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l'obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Canto al Vangelo
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
VANGELO
Mt 4, 1-11 Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di' che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: "Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio"». Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: "Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra"». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: "Non metterai alla prova il Signore Dio tuo"». Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vàttene, satana! Sta scritto infatti: "Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto"». Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Professione di Fede
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
Preghiera dei Fedeli
Si apre davanti a noi il cammino della Quaresima, con le sue tappe, le sue leggi, i suoi traguardi. E' un grande impegno per tutti. E' il tempo prezioso, la primavera dello Spirito, la grande scuola della fede. Chiediamo al Signore che ci renda docili alla sua Parola, per giungere completamente trasformati alla santa Pasqua.
R. Guidaci, Signore, con il tuo Spirito.
Perché in questa Quaresima impariamo a seguire il nostro maestro e modello, Gesù Cristo, uomo nuovo, progetto di una umanità riconciliata con il Padre, preghiamo. R.
Perché, specialmente in questo tempo, riscopriamo la domenica come un giorno diverso dagli altri: il giorno del Signore, il giorno della comunità, il giorno della riconciliazione e dell'amicizia aperta a tutti i fratelli, preghiamo. R.
Perché in ognuno di questi quaranta giorni troviamo spazio e tempo da dedicare alla preghiera e alla meditazione della Parola, per conoscere ciò che Dio vuole da noi e attuarlo nella nostra vita, preghiamo. R.
Perché ogni famiglia scopra la dimensione domestica della Quaresima: apra il libro del Vangelo, crei occasioni di preghiera comune e, cordialmente unita nella carità, faccia di ogni casa un luogo di accoglienza fraterna, preghiamo. R.
Perché l'itinerario della Quaresima abbia per ciascuno di noi il suo culmine nel rito della penitenza e nella comunione pasquale, come segni sacramentali della nostra conversione, preghiamo. R.
O Signore, che ci offri ancora una volta un tempo propizio per ricuperare il vero senso della vita e riconciliarci con te e con i fratelli, fà che tutti insieme, sulle orme di Gesù, camminiamo giorno per giorno verso la gioia pasquale. Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
Sulle Offerte
Si rinnovi, o Signore, la nostra vita e con il tuo aiuto si ispiri sempre più al sacrificio che santifica l'inizio della Quaresima, tempo favorevole per la nostra salvezza. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, + per Cristo Signore nostro. ** Astenendosi per quaranta giorni dagli alimenti terreni, egli dedicò questo tempo quaresimale all'osservanza del digiuno * e, vincendo tutte le insidie dell'antico tentatore, ci insegnò a dominare le suggestioni del male, * perché, celebrando con spirito rinnovato il mistero pasquale, + possiamo giungere alla Pasqua eterna. ** E noi, uniti alla moltitudine degli angeli e dei santi, * cantiamo senza fine + l'inno della tua lode: **
Antifona alla Comunione
Non di solo pane vivrà l'uomo, * ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. (Mt 4, 4)
Dopo la Comunione
Ci hai saziati, o Signore, con il pane del cielo che alimenta la fede, accresce la speranza e rafforza la carità: insegnaci ad aver fame di Cristo, pane vivo e vero, e a nutrirci di ogni parola che esce dalla tua bocca. Per Cristo nostro Signore.
Orazione sul popolo
Scenda, o Signore, sul tuo popolo l'abbondanza della tua benedizione, perché cresca la sua speranza nella prova, sia rafforzato il suo vigore nella tentazione e gli sia donata la salvezza eterna. Per Cristo nostro Signore.