Giubileo della Speranza Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
25 - 31 Maggio 2025
Tempo di Pasqua VI, Colore bianco
Lezionario: Ciclo C, Salterio: sett. 2

Commento alle Letture

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Sabato 31 maggio 2025

Il Magnificat della vita...

La festa della Visitazione, che prima della riforma liturgica del Concilio Vaticano II si celebrava il 2 luglio, è stata anticipata al 31 maggio per concludere il mese dedicato alla Madonna e armonizzarla meglio con la sequenza evangelica dell’anno liturgico, collocandola tra l’Annunciazione del Signore (25 marzo) e la nascita di San Giovanni Battista (24 giugno). I testi liturgici proposti alla nostra meditazione ci invitano ad ammirare lo spirito di carità di Maria verso la parente Elisabetta, anch’essa in attesa, ma anche il suo desiderio ardente di farsi missionaria del Signore che porta in grembo. La sua presenza nella casa di Elisabetta rende viva la profezia di Sofonìa: “Il Signore tuo Dio in mezzo a te è un salvatore potente”. L’incontro tra Maria ed Elisabetta è segnato da un’intensa gioia profetica, dove lo Spirito Santo agisce e rivela: Elisabetta, piena di Spirito Santo, riconosce in Maria la Madre del Salvatore e la proclama beata per la sua fede: “Beata te che hai creduto…”. Giovanni Battista, ancora nel grembo, esulta, e Maria, confusa e umile di fronte a un tale saluto, innalza il suo “Magnificat”, un canto di lode che esalta la misericordia divina, proclama le grandi opere del Signore e afferma con umiltà il proprio nulla. Maria, nel suo “Fiat” all’angelo, ha accolto la volontà di Dio con piena disponibilità, rendendosi umile serva del progetto divino. Con la sua fede semplice e salda, ha dato al mondo il Verbo incarnato, cooperando in modo unico e irripetibile al disegno della salvezza. In lei vediamo la prima discepola, colei che, per prima, ha risposto all’amore di Dio con totale fiducia, diventando modello perfetto di obbedienza e dedizione. In ciascuno di noi, Dio continua a compiere meraviglie; riconoscerle è il primo passo per lodare il Padre della misericordia, che non cessa di chiamarci a collaborare alla nostra e all’altrui salvezza.


Apoftegmi - Detti dei Padri

L'Abba Epifanio diceva: "il profeta Davide pregava a notte fonda, si alzava a mezzanotte, prima dell'alba invocava aiuto, all'alba era in preghiera, al mattino implorava, alla sera e a mezzogiorno elevava suppliche. Per questo poteva dire: sette volte al giorno io ti lodo".


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

I SACERDOTI CHE VOLESSERO EVENTUALMENTE ENTRARE IN MONASTERO

E se per caso nel monastero si devono fare delle nomine o trattare qualche affare importante, occupi il posto che gli spetta secondo la data di ingresso in monastero, non quello che gli è stato assegnato per riverenza al sacerdozio. Così pure se un chierico, mosso dallo stesso desiderio, vorrà aggregarsi al monastero, sia collocato in un posto intermedio, ma anche qui a condizione che prometta l'osservanza della Regola e la propria stabilità.

Cap.60,6-9.