Giubileo della Speranza Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
04 - 10 Maggio 2025
Tempo di Pasqua III, Colore bianco
Lezionario: Ciclo C, Salterio: sett. 3

Commento alle Letture

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Sabato 10 maggio 2025

La Chiesa cresceva, ricolma dello Spirito Santo.

Pietro va in “visita pastorale” alle comunità della costa palestinese. Il senso della sua presenza si manifesta attraverso il suo operare: portando liberazione nel nome del Signore, suscita la fede. La risurrezione è, per eccellenza, la parola “scandalosa” di Dio (6,62). Solo l’intelligenza dello Spirito apre la comprensione e l’accettazione del mistero di Dio. L’offerta che Gesù fa di sé stesso come pane di vita, come carne da mangiare e sangue da bere, è giudicata “dura”, difficile da accettare, e viene rifiutata, perché non è capita nel suo significato profondo. Restano però fedeli a Gesù gli apostoli: la loro fede è espressa e interpretata da Pietro. In realtà, anche un apostolo non crede che Gesù abbia parole di vita eterna, non lo riconosce come “il Santo di Dio”. È Giuda che lo tradirà, anzi che ha già incominciato a tradirlo. Noi invece, umilmente prostrati nella richiesta di aumentare la nostra fede, con Pietro diciamo: Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita, e di vita eterna.


Apoftegmi - Detti dei Padri

L'Abba Pastor disse: Se una cassa piena di abiti viene abbandonata per lungo tempo, gli abiti contenuti in essa marciscono; così sono anche i pensieri nel nostro cuore. Se non li metteremo in atto concretamente, nel tempo si deformeranno e marciranno.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

L'ORATORIO DEL MONASTERO

L'oratorio deve essere ciò che il suo nome significa; null'altro perciò vi si faccia o vi si deponga. Terminato l'Ufficio divino, tutti escano nel più assoluto silenzio con gran rispetto a Dio; di modo che se un fratello volesse continuare a pregare da solo, non ne sia impedito dall'altrui importunità. Ma anche in altri momenti, se qualcuno desidera pregare in segreto da solo, entri semplicemente e preghi, non a voce alta ma con lacrime e fervore di cuore. Perciò, a chi non si comporta in questo modo non sia permesso rimanere nell'oratorio quando è terminato l'Ufficio divino, come abbiamo detto, perché gli altri non siano disturbati.

Cap.52,1-5.