Nella prima lettura continua il racconto degli Atti degli Apostoli. Si sapeva che, se hanno trattato male il Maestro, anche i discepoli subiranno castighi. Oggi gli Apostoli sono in prigione, ma la prigione non può trattenerli, come la tomba non ha potuto trattenere Gesù. L’Angelo del Signore apre le porte, li conduce fuori e dice loro: «Andate, e mettetevi a predicare al popolo nel tempio tutte queste parole di vita». La vita del Cristo risorto non può essere bloccata da nessuna minaccia umana: Dio è sempre il più forte, e nella vita di quelli che credono si manifesta in modo prodigioso. E si manifesta rendendo loro possibile testimoniare la risurrezione di Cristo. Infatti, l’intervento miracoloso di Dio avviene per favorire la testimonianza: «Andate ad annunciare…». E gli Apostoli, che dovrebbero essere diffidenti, visto che sono stati appena arrestati e gettati in carcere, si mettono a insegnare già all’alba, senza curarsi delle minacce che pesano su di loro. Così manifestano la forza della risurrezione di Cristo. Attestano la luce, chiamano tutti alla conversione, ad accogliere la stessa vita nuova che in essi si manifesta grazie all’assistenza prodigiosa di Dio e alla loro risposta coraggiosa al dono divino. Il tempo di Pasqua deve mettere in noi lo slancio della riconoscenza verso Dio e lo slancio della fiducia piena di coraggio. Dio è intervenuto a nostro favore, Dio interviene continuamente a nostro favore, purché noi aderiamo continuamente a Gesù risorto, che è la nostra speranza, la nostra vita, la novità di tutto il nostro essere. «Dio ha mandato il suo Figlio nel mondo perché il mondo si salvi per mezzo di lui: chi crede in lui non è condannato»: è passato dalla morte alla vita, perché crede a Cristo risorto.
Farò un piccolo fioretto oggi con il mio "annunzio".
Abba, quale azione è così buona che io possa compierla? Egli rispose: Le azioni sono tutte uguali. La scrittura dice: Abramo fu ospitale, e Dio era con lui. Elia amava la quietas, e Dio era con lui. Davide era umile, e Dio era con lui. Dunque ciò che vedi che la tua anima desidera in conformità a Dio, fallo, e abbi cura del tuo cuore. E Dio sarà con te.
IL LAVORO MANUALE QUOTIDIANO 1L'ozio è nemico dell'anima; per questo i fratelli in determinate ore devono dedicarsi al lavoro manuale e in altre ore alla lectio divina.Ed ecco come pensiamo di regolare il tempo dell'una e dell'altra occupazione. Da Pasqua fino all'inizio di ottobre, al mattino appena uscita da Prima, si occupino nei vari lavori necessari sin verso l'ora quarta; dall'ora quarta sin verso l'ora sesta si dedichino alla lectio. Dopo sesta, levatisi da mensa, si riposino nei loro letti nel massimo silenzio; se qualcuno vorrà leggere per conto suo, lo faccia pure ma in modo da non disturbare gli altri. E si celebri Nona un po' prima, a metà dell'ora ottava, e poi vadano di nuovo al lavoro assegnato fino a vespro.