Oggi nell'Ordine benedettino festeggiamo il beato transito, il giorno della morte del grande patriarca dell'Occidente San Benedetto. Per i monaci, e specialmente per l'abbazia di Montecassino, dove si trovano i resti mortali di San Benedetto, è una grande festa. Noi, per la vostra comodità, inseriamo il commento per le letture del giorno. Ma siate con noi oggi in questo giorno di festa.
A una gratuita predilezione divina, alle affettuose e incessanti cure paterne, a una “vigna” accuratamente preparata per portare frutto al tempo del raccolto, corrisponde un’assurda e feroce ingratitudine. È la storia del popolo d’Israele, e i capi dei sacerdoti e i farisei capirono che Gesù parlava di loro. Scatta la violenza, la vendetta: “Cercavano di catturarlo”. Ma questa parabola riguarda anche ciascuno di noi. Ognuno è una “vigna” amata e curata dal Signore! Fin dal concepimento siamo stati dotati di doni e talenti, chiamati a essere fecondi e a portare frutto, moltiplicando ciò che abbiamo ricevuto. La nostra meta non è un traguardo terreno, ma l’approdo definitivo al Regno di Dio, dove i frutti maturano per l’eternità. L’ingratitudine e la mancata corrispondenza alla divina predilezione portano invece alla perdita inevitabile dei doni, che vengono trasferiti a chi ne sa trarre frutto. Gesù ammonisce: “Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti”. È quanto accadde al popolo d’Israele: dopo aver atteso il Messia, ora che Egli è in mezzo a loro, lo rigettano e lo perseguitano. E questo accade ancora oggi, ogni volta che non sappiamo riconoscere e valorizzare i doni di Dio, quando alla gratuità della sua grazia rispondiamo con ingratitudine, rifiuto, indifferenza o addirittura disprezzo. Grande è la nostra responsabilità davanti a Dio! A noi, che abbiamo ricevuto tanto - la fede, i sacramenti, le innumerevoli grazie - sarà chiesto di più nel giudizio finale. Gesù ci ricorda che i talenti devono crescere e moltiplicarsi, per la gloria di Dio e per la nostra santificazione. E ci mette in guardia: “Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci”. Anche la Quaresima è una perla preziosa da coltivare, un tempo sacro donato per camminare verso la Pasqua.
Proposito del giorno: Ricorda i doni di Dio! Ripeti più spesso il tuo grazie.
Un anziano disse: «Lo sforzo e la sollecitudine di non peccare hanno un solo scopo: non scacciare dalla nostra anima Dio che vi abita».
LA SCOMUNICA PER LE COLPE Se un fratello si mostra ribelle o disobbediente o superbo o mormoratore o contrario a qualche punto della santa Regola e alle disposizioni degli anziani, e per di più anche sprezzante, costui sia ammonito in segreto dai suoi superiori una prima e una seconda volta, secondo il comandamento di nostro Signore (cf. Mt 18,15-17). Se non si corregge, sia ripreso pubblicamente davanti a tutti. Se neppure così si sarà emendato, sia sottoposto alla pena della scomunica, se è capace di comprenderne la portata; se invece non è sensibile ad essa, sia punito con un castigo corporale.