Gesù si rivela oggi con una missione chiara: raccogliere tutti i figli di Dio, ovunque siano e chiunque siano, anche coloro che i farisei chiamavano pagani. Il suo messaggio è universale. Vuole accogliere tutti e abbraccia tutto ciò che è autenticamente umano, con un cuore aperto. Noi siamo chiamati a seguirlo in questo compito che il Padre gli ha affidato. Dobbiamo impegnarci per costruire un’umanità nuova, come Lui ci ha insegnato. Solo così possiamo entrare nella pace che ci ha promesso. E la prima lettura ci offre uno spunto concreto: la famiglia, in particolare l’amore coniugale. La famiglia è il luogo dove possiamo realizzare il progetto di Dio. È un invito a costruire famiglie solide e unite, secondo i suoi insegnamenti. Dio è sempre con noi in questo percorso. Ci dona la sua grazia, come assicura l’Apostolo: “Non ti mancherà la mia grazia”. Sta a noi accogliere questo dono e avere la volontà di metterlo in pratica.
«Gli anziani dicevano: "Ad ogni pensiero che ti assale chiedi: "Sei dei nostri o vieni dall'Avversario?". Te lo dirà certamente!"».
L'UMILTÀ Quanto poi alla volontà propria, dalla Scrittura ci viene proibito di compierla quando dice: «Non seguire le tue voglie» (Sir 18,30); e similmente nel Padre Nostro preghiamo Dio che si faccia in noi la sua volontà. A ragione dunque ci viene insegnato di non compiere la nostra volontà, se evitiamo l'inganno di cui parla la Scrittura santa quando dice: «Ci sono delle vie che all'uomo sembrano diritte, ma che invece sboccano nel profondo dell'inferno» (Pr 16,25); e similmente ci guardiamo da ciò che si dice dei negligenti: «Sono corrotti e sono diventati abominevoli nelle loro voglie» (Sal 13,1 Volg.). Quanto infine ai desideri della carne, crediamo ugualmente che Dio ci è sempre presente, secondo ciò che dice il profeta: «Signore, davanti a te è ogni mio desiderio» (Sal 37,10). Guardiamoci dunque dai cattivi desideri, perché la morte è posta sulla soglia del piacere; perciò la Scrittura raccomanda: «Non andar dietro alle tue concupiscenze» (Sir 28,30).