Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
24 - 30 Novembre 2024
Tempo Ordinario XXXIV, Colore bianco
Lezionario: Ciclo B | Anno II, Salterio: sett. 2

Commento alle Letture

Lunedì 25 novembre 2024

Passa Gesù...

"Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me". Il Signore ci passa accanto, bussa alla porta del nostro cuore, rischiamo di non accorgerci di Lui e di perdere l'occasione di un incontro che potrebbe anche risultare definitivo. Non manca mai qualcuno che, se ci trova interessati, ci avverte della sua presenza, anche se siamo ciechi. Il Signore si fa trovare da chi lo cerca. Il cieco del Vangelo, era tutt'altro che rassegnato alla sua condizione. Infatti, informato del passaggio del Signore, fa esplodere la sua accorata preghiera: "Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me". È troppo urgente la sua richiesta e davvero unica l'occasione che gli si presentava, per cui, benché invitato a tacere da alcuni zelanti del seguito, egli grida con maggiore intensità e ripete ancora la sua ardente preghiera. Quel Gesù che passa, si arresta quando sente il grido della nostra preghiera e anche se ci trova non vedenti, chiede che qualcuno ci conduca da Lui. Ora il cieco non ha più bisogno di gridare, il Signore è lì, ne avverte la presenza e la forza e può finalmente esplicitare la sua richiesta. "Signore, che io riabbia la vista". Chiede di riavere qualcosa di prezioso che ha perso. La risposta di Gesù non si fa attendere: "Abbi di nuovo la vista. La tua fede ti ha salvato". Ora il suo non è più un vagare incerto, un procedere a tentoni. La sua preghiera assume la caratteristica della gratitudine e della lode, si pone quindi alla sequela di Cristo e già adempie lodevolmente la sua missione, coinvolgendo nella lode a Dio tutti gli astanti. È avvenuto un doppio miracolo: un cieco ha recuperato la vista degli occhi, la sua anima si è illuminata nella fede. Accade sempre così quando incontriamo Cristo e l'invochiamo con fervore. Invochiamolo con coraggio! Non smettiamo di gridare, se ce ne bisogno. Signore, salvami!


IN SERATA: I Primi Vespri della solennità di San Silvestro Abate.

Apoftegmi - Detti dei Padri

L'Abba Pastor disse: Non abitare in un posto dove ti accorgi che gli altri ti invidiano, perché là non potrai crescere.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

NORME PER L'ACCETTAZIONE DEI FRATELLI

Colui che deve essere ammesso prometta nell'oratorio alla presenza di tutti la sua stabilità, la conversione dei suoi costumi e l'obbedienza, davanti a Dio e ai suoi Santi, perché se un giorno dovesse agire diversamente, sappia che sarà condannato da Dio stesso del quale si prende gioco. Di questa sua promessa rediga una carta di professione a nome dei Santi di cui lì si conservano le reliquie e dell'abate presente. Tale carta di professione la scriva di sua mano lui stesso; oppure, se non sa scrivere, la scriva un altro a sua richiesta e il novizio vi apponga un segno; e poi di sua mano la deponga sull'altare. Dopo averla deposta, il novizio intoni subito questo versetto: «Accoglimi, Signore, secondo la tua parola e avrò la vita: non deludermi nella mia speranza» (Sal 118,116). Tutta la comunità ripeta per tre volte il versetto, aggiungendovi il Gloria Patri. Allora il fratello novizio si prostri ai piedi di tutti, perché preghino per lui; e da quel momento sia ormai annoverato tra i membri della comunità.

Cap.58,17-23.