Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
11 - 17 Agosto 2024
Tempo Ordinario XIX, Colore verde
Lezionario: Ciclo B | Anno II, Salterio: sett. 3

Commento alle Letture

Lunedì 12 agosto 2024

Quando la fede non chiede privilegi!

Nel nostro paese di Bassano Romano (VT) si festeggia oggi il santo Patrono, un giovane martire del terzo secolo, San Gratiliano, di cui il commento qui sotto e note sul nostro sito. Uno splendido esempio della santità giovanile portata fino al martirio. Per noi la liturgia prescrive le letture proprie del santo. Qui invece vi proponiamo le letture del giorno, come dal calendario liturgico generale. La prima parte del vangelo la si comprende bene, è il secondo dei tre annunzi della passione, e sappiamo la profondità teologica che questi hanno nei sinottici. Ma la seconda parte, quella del tributo e della moneta nella bocca del pesce ci è difficile afferrarla, stentiamo ad immaginarci una storia che sembra uscita da un libro di fiabe. I commenti che si trovano su tale pericope sono tutti improntati a rapporti cristiano e stato, chiesa e società, pagare o meno le tasse non provocando scandalo, all’essere, insomma, buoni cristiani e bravi cittadini. Cose queste che hanno una loro bontà e che pur giuste, non mettono tuttavia in evidenza il fatto che Gesù qui sta nuovamente proclamando la sua divinità. Le applicazioni pratiche non dovrebbero mai far perdere di vista che i vangeli sono stati scritti non come una istruzione morale ma come un’opera catechetica atta a far comprendere il fondamento della fede, il quale risiede nella proclamazione del Cristo vero Figlio di Dio, uguale al Padre nella sostanza, e che è morto ed è risorto. Tale realtà, al tempo in cui l’evangelista scrive il testo, aveva trovato il suo compimento e la sua, pur breve tradizione, cercava di metterla in risalto. Allora, ciò che deve spiccare è il breve discorso di Gesù e non certo la conclusione, che pur avendo un suo valore didattico, non ha certamente la portata delle parole di Cristo, che si proclama Figlio di Dio e uguale al Padre.


Nel nostro Monastero,

San Gratigliano, martire, soll.
Patrono della città (Letture proprie)

“Gesù disse ai suoi discepoli: non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima; temete piuttosto colui che ha il potere di far perire e l'anima e il corpo nella Geenna”. In queste parole è racchiusa la motivazione che hanno indotto e inducono i martiri a subire ogni tortura sino alla morte L'Apostolo Giacomo ribadisce lo stesso concetto quando scrive: “Beato l'uomo che sopporta la tentazione, perché una volta superata la prova riceverà la corona della vita che il Signore ha promesso a quelli che lo amano”. Coronare la vita significa spenderla nel modo migliore possibile, conseguire il premio promesso di gran lunga più prezioso della vita e dei giorni che potremmo ancora godere quaggiù. Dice ancora il Signore: “Che giova infatti all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima? E che cosa potrebbe mai dare un uomo in cambio della propria anima?”. Il calcolo dei valori e l'intelligenza della fede consente ai martiri di fare le loro scelte eroiche. È però la stessa fede che deve guidarci tutti i giorni della nostra vita. Con quella stessa luce dobbiamo affrontare le inevitabili prove che tutti, in modi diversi. tutti dobbiamo subire. O ci lasciamo illuminare dalla fede o ci condanniamo ad una lotta assurda contro le avversità che non potremmo mai evitare e sconfiggere. La vera vittoria è proprio quella dei gloriosi martiri e di tutti i Santi che hanno amato la sofferenza perché vista come strumento di meriti e vera gloria. Entrano in gioco il tempo e l'eternità, la vita presente e la vita futura, i beni di questo mondo e quelli ultraterreni, la vita e la morte. La potenza del mondo e la fragilità dei credenti si affrontano e si confrontano con un esito apparentemente scontato, ma viene letteralmente capovolto al cospetto di Dio. È determinante quindi la fede e l'abbandono in Dio, è indispensabile la luce dello Spirito Santo e la grazia divina che ci sostiene nelle nostre scelte quotidiane.

Apoftegmi - Detti dei Padri

Discernimento

«Un anziano disse: "Non fare niente prima di aver esaminato il tuo cuore per vedere se ciò che stai per fare è secondo Dio"».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

L'UMILTÀ

Il primo gradino dell'umiltà si sale quando, avendo sempre davanti agli occhi il timor di Dio, si fugge nel modo più assoluto la dimenticanza; ci si ricorda sempre di tutti i comandamenti di Dio e si medita continuamente nel proprio cuore come cadano nella geenna per i loro peccati quelli che disprezzano Dio e come la vita eterna sia preparata per quelli che lo temono; e, guardandosi ogni momento dai peccati e dai vizi di ogni genere, cioè dei pensieri, della lingua, degli occhi, delle mani, dei piedi, della volontà propria, nonché dai desideri della carne, ci si affretti ad amputarli.

Cap.7,10-12.