È lo stesso evangelista Luca, che oggi festeggiamo, a ricordare per sé e per i suoi lettori, per tutti noi, il mandato di Cristo di andare nel mondo per essere annunciatori della sua Parole e del suo Regno. Li manda a due a due a testimoniare innanzitutto la carità fraterna. L'oggetto del loro annuncio è la pace del Signore, ma, benché portatori di un tale dono, debbono attendersi travagli e persecuzioni. Vanno come agnelli in mezzo ai lupi, vanno privi di umane sicurezze e spogli di ogni bene. Gesù vuole i suoi discepoli «sgombri» di ogni peso, affinché siano recettivi del suo divino messaggio e ripongano solo in Lui ogni speranza. Sono paragonati agli operai della messe e li invita a pregare perché siano tanti ad accettare l'invito a lavorarvi. Non predìce successi alla loro missione, anzi predìce l'eventualità del rifiuto, li dota però di speciali poteri, che derivano da Cristo stesso e sono il frutto della predicazione e dell'annuncio di salvezza: sono capaci di curare ogni male, di liberare l'uomo che ne è afflitto, di continuare ed affermare la missione del redentore e l'avvento del suo Regno. Luca ha adempito perfettamente il mandato affidatogli dal Maestro divino; lo ha fatto con la predicazione e con il suo Vangelo, che, ancora oggi, letto ed accolto nelle chiese del mondo ci consente di sentire ancora viva la sua voce. Se anche noi accogliamo e poi trasmettiamo il Suo annuncio con la nostra vita, possiamo meritare il titolo di evangelisti.
Un anziano che abitava in Egitto diceva sempre: «Non c'è strada più breve che quella dell'umiltà».
IN QUALI ORE I FRATELLI DEVONO PRENDERE I PASTI Dal 14 settembre sino all'inizio della Quaresima il pasto sarà sempre a nona. In Quaresima poi fino a Pasqua sarà a vespro; nel qual caso l'ora dei Vespri sia regolata in modo tale che i fratelli mentre mangiano non abbiano bisogno della lucerna, ma si svolga tutto quando è ancora giorno. Così pure in ogni stagione, l'ora della cena o dell'unica refezione sia regolata in modo che tutto si faccia con la luce del giorno.