Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
01 - 07 Gennaio 2023
Tempo di Natale I, Colore bianco
Lezionario: Ciclo A, Salterio: sett. 1

Commento alle Letture

Giovedì 05 gennaio 2023

Come mi conosci?

Partendo dalla prima lettura, san Giovanni ci propone una specie di ricapitolazione del messaggio cristiano: essere cristiani significa amarsi reciprocamente da fratelli. E illustra questa asserzione alla luce di due figure: Caino e Cristo. Parlando della fratellanza nel primo Testamento, Caino, nel libro della Genesi, è il prototipo dell’odio: ha ucciso suo fratello perché questi era un rimprovero continuo del suo modo di vivere ma anche di offrirsi a Dio. Purtroppo è un atteggiamento sempre attuale, per questo l’apostolo invita i suoi a non meravigliarsi dell’odio che nel mondo continua ad essere presente. Il vero tipo dell’amore è Cristo perché egli ha provato cosa vuole dire amare e l’ha fatto fino a sacrificare la propria vita sulla croce. Amare vuole dire dare la vita per colui che si ama e l’esempio più fresco è quello di Santo Stefano Protomartire, morto per amore di Cristo. Il riflesso di questo atteggiamento cristiano autentico è la pace interiore, la serenità del cuore. Come si incontra Cristo? Sembra che il Vangelo di oggi risponda a questa domanda. A volte Cristo lo si incontra attraverso un intreccio di relazioni trasversali che ci portano fino a Lui: “Il giorno seguente, Gesù volle partire per la Galilea; trovò Filippo, e gli disse: «Seguimi». Filippo era di Betsàida, della città di Andrea e di Pietro. Filippo trovò Natanaele e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella legge e i profeti: Gesù da Nazaret, figlio di Giuseppe». Natanaele gli disse: «Può forse venir qualcosa di buono da Nazaret?» Filippo gli rispose: «Vieni a vedere»”. Tutta questa illustrazione è una grande testimonianza di come Gesù sia arrivato nella vita dei discepoli attraversando le loro relazioni. All’inizio dell’esperienza cristiana non c’è un’esperienza mistica o eccezionale, ma un’esperienza profondamente umana. Ci sono relazioni su cui la Grazia soprannaturale riesce a far leva fino al punto da farla diventare la strada principale che Gesù percorre per arrivare direttamente a noi. L’unica cosa che dovremmo preservare è la capacità di accorgercene e l’umiltà di accogliere ciò che ci sta accadendo nella vita. Amen!


Apoftegmi - Detti dei Padri

Non giudicate Dio dalla balbuzie dei suoi ministri!

F.Mauriac

Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

PROLOGO ALLA REGOLA DI SAN BENEDETTO

Cinti dunque i nostri fianchi con la fede e la pratica delle buone opere, sotto la guida del vangelo, camminiamo nelle sue vie, per meritare di vedere nel suo regno colui che ci ha chiamati (1 Ts 2,12).
Ricordiamoci però che, se vogliamo abitare nella tenda di quel regno, non potremo giungervi se non correndo verso di esso con l'esercizio delle buone opere.

Prol.21-22.