Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
01 - 07 Gennaio 2023
Tempo di Natale I, Colore bianco
Lezionario: Ciclo A, Salterio: sett. 1

Commento alle Letture

Martedì 03 gennaio 2023

Siamo figli di Dio, e lo siamo realmente.

Senza dubbio la vita cristiana inizia con la presa di coscienza del grande amore che Dio ha avuto per noi per cui, come dice la prima lettura, non solo “siamo chiamati figli di Dio ma lo siamo realmente”. Dio è dunque il protagonista indiscutibile dell’esistenza del cristiano, è lui che la genera. Tuttavia quest’amore, appunto perché è un dono, esige di essere accolto, per divenire fecondo. Nel vangelo di oggi continua la testimonianza di Giovanni il Battista. Infatti dice: “Io non lo conoscevo; ma appunto perché egli sia manifestato a Israele, io sono venuto a battezzare in acqua”. Questa volta emerge un dettaglio che non dobbiamo assolutamente trascurare: “io non lo conoscevo”. Il Battista, diceva il nostro professore, ci vuole indicare: “che la via della ricerca di Dio non è una via che parte da ciò che si conosce, da ciò che si pensa di aver capito, da risposte preconfezionate, ma esattamente al contrario”. La via che ci conduce a Dio è innanzitutto una profonda disponibilità del cuore a mettersi in cammino verso un Mistero che non si conosce ma che si desidera con tutto il cuore incontrare, conoscere, fissare, guardare negli occhi. Quindi non ci stupisce il dubbio di Giovanni Battista quando era in carcere, quando aveva sentito parlare di quello che faceva Gesù, un Gesù che era dalla parte gli ultimi. Dopo il dubbio viene la certezza, Giovanni Battista conoscerà dopo la vera identità e missione di Gesù. “Questi è figlio di Dio” - dirà. Dalla sua morte nasciamo alla vita, veniamo associati alla sua natura. E come eredi continuiamo la missione di Gesù mediante lo Spirito Santo che continuamente rinnova la faccia della terra. Con l’aiuto dello Spirito Santo nulla ci spaventa perché non pensiamo più che “la certezza viene da cose che rimangono sempre uguali: ma la cosa che rimane sempre uguale è la sostanza, mentre è la forma che cambia, e lo fa non per moda ma per salvare la verità della sostanza”. Diamoci da fare in questo tempo di Natale di conoscerlo il Signore sempre meglio, magari proprio in silenzio davanti al presepe. Amen!


Apoftegmi - Detti dei Padri

«Abba - chiese un giorno un fratello al grande Antonio - perché, quando ti lodano, tu non rifiuti le lo-di? Rispose il padre dei monaci: Perché capita che rifiutiamo le lodi non per modestia, ma per essere lodati due volte...».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

PROLOGO ALLA REGOLA DI SAN BENEDETTO

Sorgiamo dunque una buona volta! È la Scrittura che ci scuote dicendo: «È ormai tempo di svegliarci dal sonno» (Rm 13,11); e, spalancati gli occhi alla luce divina e con gli orecchi attoniti per lo stupore, ascoltiamo di che ci ammonisca la voce di Dio che ogni giorno ci grida: «Oggi, se udirete la sua voce, non indurite il vostro cuore» (Sal 94,8); e ancora: «Chi ha orecchi per intendere, ascolti ciò che lo Spirito dice alla Chiesa» (Ap 2,7).E che cosa dice? «Venite, figli, ascoltatemi: vi insegnerò il timore del Signore (Sal 33,12). Correte mentre avete la luce, perché non vi sorprendano le tenebre della morte» (Gv 12,35).

Prol.8-13.