Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
01 - 07 Gennaio 2023
Tempo di Natale I, Colore bianco
Lezionario: Ciclo A, Salterio: sett. 1

Commento alle Letture

Lunedì 02 gennaio 2023

Essere voce, come Giovanni...

Iniziamo questa prima settimana dell’anno meditando il quarto Vangelo in cui la parola testimonianza ha un’importanza rilevante. Per l’evangelista Giovanni, chi alla luce della fede “ha visto”, deve rendere testimonianza. Nel brano di oggi le domande poste al Battista sono due. La prima riguarda la sua identità: “«Chi sei tu?». Egli confessò e non negò, e confessò: «Io non sono il Cristo»”. Questa risposta di Giovanni non è uno semplice atto di umiltà ma una vera e propria lezione per ciascuno di noi. Infatti la seduzione dell’uomo è sempre quella di cadere in un atteggiamento di “credersi Dio”. Nella seconda domenica di avvento abbiamo incontrato un Giovanni Battista che ha iniziato con grande successo la sua missione di preparare la via al Signore ma non ha mai pensato che questo successo lo definisse come uomo. Proprio nella seconda battuta egli dice di sé «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, come disse il profeta Isaia»; che è un po’ come dire “io non sono l’ultima parola, ne sono solo segno”. Ogni cristiano è chiamato ad essere precursore del Cristo, una voce che anche oggi continua a gridare nel deserto del mondo. Dio ha bisogno del contributo di ciascuno di noi per manifestarsi agli uomini del nostro tempo. Quindi “sentirsi un fine, sentirsi dio, significa voler far ruotare la vita degli altri attorno a noi e considerare lesa maestà quando questo non accade”. In questa logica il Battista ci dà una grandissima lezione, perché ci ricorda che ogni nostra relazione è solo un modo per preparare la strada a Qualcuno che è più grande di noi. A volte la gente è lontana da Dio solo perché ha avuto relazioni pessime nella propria vita. Quindi lasciamoci contaminare dall’umiltà di Giovanni il Battista. Amen!


Apoftegmi - Detti dei Padri

Disse abba Eulogio: «Non parlatemi dei monaci che non ridono mai. Non sono seri».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

PROLOGO ALLA REGOLA DI SAN BENEDETTO

Innanzitutto chiedi con preghiera insistente che sia lui a portare a compimento ogni opera buona che ti accingi a fare; perché egli, che si è degnato di annoverarci nel numero dei suoi figli, non debba mai rattristarsi per la nostra indegna condotta. Dobbiamo infatti obbedirgli sempre, avvalendoci dei doni che ci ha fatto, in modo che egli non debba un giorno, non soltanto come padre sdegnato privarci dell'eredità dei figli, ma neppure, come padrone tremendo, irritato dalle nostre colpe, consegnarci alla pena eterna, quali servi malvagi che non hanno voluto seguirlo alla gloria.

Prol.4-7.