L'Avvento è attesa di un grande avvenimento che non può passare inosservato nella vita dell'umanità, come in quello di ogni uomo, specialmente se credente. E' come il sole che appare e fa notare la sua presenza anche se è coperto da oscure nubi. E' necessario quindi mettersi in movimento e cercare Lui, l'atteso delle genti e accorrere dove lo si può trovare, come ci suggerisce la prima lettura: occorre destarsi da un sonno, ci esorta San Paolo, sonno che impedisce di vedere il sole che sorge e che illumina tutta la nostra vita. E' necessario vegliare per riconoscere i segni del tempo, senza lasciarci sorprendere da eventi che possono sconvolgere tutta la nostra vita. Il messaggio per ognuno è chiaro: vivere la propria esistenza con impegno, serietà e costanza nell'attesa della venuta del Signore. Anche gli avvenimento della fede più forti possono lasciarci indifferenti. Presepi, natale, musica... son cose da bambini, si suole dire. Ma il vangelo ci ripete che se non diventate come bambini non entrerete nel Regno dei Cieli. Se tu, fratello, che sei pellegrino su questo mondo, ti sei adagiato nelle tue realtà umane, come se durassero eternamente, scuòtiti da questo ipnotismo che ti impedisce di vedere il succedersi degli interventi del Signore per la tua salvezza. Non a caso il brano del vangelo ci riporta al tempo di Noè, quando la gente mangiava, beveva, si divertiva senza darsi pena della tragedia che si avvicinava. Anche oggi molti della nostra gente, anche credente, nonostante le tragedie che si susseguono su questo nostro pianeta: inondazioni, terremoti, incidenti, terrorismo, guerre... vivono nella dimenticanza del giorno del Signore, nella superficialità e forse nel rifiuto di Dio, senza nemmeno pensare che da un momento all'altro si potrebbe essere chiamati a comparire dinanzi a lui per rendere conto della propria vita. L'avvento ci sprona a fermarci un poco, a riflettere verso quale direzione è orientata la nostra vita, a mettere un po' di ordine nella nostra coscienza. Quindi preghiera personale e comunitaria, lettura della Parola di Dio, partecipazione alle iniziative della comunità, di parrocchia o diocesane, sotto la protezione e la guida della Madonna, nel tempo liturgico che maggiormente le si addìce, a lei, che più di altri ha saputo attendere. Perché l'avvento è appunto attesa.
Raccontava del padre Dioscuro, che mangiava pane d'orzo e farina di lenticchie. Ogni anno si proponeva le pratiche di una nuova disciplina. Diceva: "Non avrò incontri con nessuno quest'anno", oppure: "non parlerò", oppure: "Non mangerò nulla di cotto", o ancora: "non mangerò frutta e verdura". Faceva così tutte le pratiche possibili, non faceva in tempo a compierne una che ne inizia un'altra. E ciò avveniva ogni anno.
I FIGLI DEI NOBILI E DEI POVERI Se per caso un nobile vuole offrire il proprio figlio a Dio nel monastero e il fanciullo è ancora in tenera età, i genitori scrivano la carta di petizione, di cui abbiamo parlato sopra; e insieme alle offerte della Messa avvolgano nella tovaglia dell'altare la stessa petizione e la mano del fanciullo; e così lo offrano.