Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
27 Febbraio - 05 Marzo 2022
Tempo Ordinario VIII, Colore verde
Lezionario: Ciclo C | Anno II, Salterio: sett. 4

Commento alle Letture

Domenica 27 febbraio 2022

Per essere “Guide”.

«Io sono la luce del mondo». È una delle affermazioni solenni di Gesù. La sua Luce è la divina sublime sapienza, è la Verità che fuga le tenebre e gli errori del nostri spirito. In questo contesto meditiamo il Vangelo di oggi: «Può forse un cieco guidare un altro cieco»? Proprio a favore di un cieco nato Gesù opera uno dei suoi più portentosi miracoli, siamo però consapevoli che il miracolo per eccellenza che a tutti ridona la vista, riguarda l’Opera della redenzione universale, il perdono, il recupero della “vista” dell’anima. Per la forza di questa divina misericordia siamo passati dalle tenebre alla luce. Senza questo dono dello Spirito nessuno può presumere di essere guida, maestro, luce per il fratello. Bisogna prima rimuovere la trave che ci oscura, che obnubila la vista dell’anima e poi tendere la mano al fratello e ricondurlo a verità. San Paolo ci ricorda questo percorso: «Quando questo corpo corruttibile si sarà vestito d’incorruttibilità e questo corpo mortale d’immortalità, si compirà la parola della Scrittura: La morte è stata inghiottita nella vittoria». È tornata la luce di Dio nel mondo e nei nostri cuori: lo Spirito Santo ci ridona la vista. Questo perché dobbiamo, per un esplicito comando di Gesù, andare in tutto il mondo e predicare il vangelo ad ogni creatura; diventare guide, portatori di verità e di luce. Ci esorta a tal fine: «Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli». Per questo splendore donato nella Pentecoste, con l’incessante effluvio dello Spirito Santo, i ciechi, i deboli hanno avuto la forza di guidare l’umanità verso la luce di Cristo. Così, l’uomo buono, redento e illuminato, dal buon tesoro del suo cuore, trae fuori e diffonde il bene, diventa testimone di verità e guida sicura, sull’impronta del Pastore buono, Cristo Gesù. Com’è urgente allora attingere incessantemente dai tesori di grazia quella santa energia, quella divina bontà che porta frutti abbondanti e tesori di vita autentica e santa...


Apoftegmi - Detti dei Padri

Le distrazioni nella preghiera.

«Il padre Teodoro di Ennaton disse: "Se Dio ci imputasse le negligenze nella preghiera e le distrazioni durante la salmodia, non potremmo essere salvati"».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

QUANTI SALMI DEVONO DIRSI ALL'UFFICIO NOTTURNO

I testi poi da leggere nelle Vigilie siano quelli di divina autorità sia dell'Antico che del Nuovo Testamento, nonché i loro commenti fatti dai padri cattolici di rinomata fama e di sicura dottrina. Dopo le tre letture con i propri responsori, seguano altri sei salmi da cantarsi con l'Alleluia; quindi una lettura dell'Apostolo da recitarsi a memoria, il versetto, la supplica litanica ossia il Kyrie eleison; e così si concluda l'Ufficio notturno.

Cap.9,8-11.