La liturgia della parola ci presenta oggi alla meditazione il brano delle guarigioni. Ma vorrei attirare l'attenzione su un'altra cosa. "Lo pregarono per lei ed egli, chinatosi la guarì". Ecco, "lo pregarono"... Egli, per fare miracoli, vuole le nostre preghiere, ha bisogno che chiediamo, che lo invochiamo... Come preghiamo noi? Sappiamo chiedere al Signore ciò di cui abbiamo bisogno? Sappiamo aprire il nostro cuore e dire: Signore ti prego, Signore, sia fatta la tua volontà, se vuoi puoi aiutarmi..., puoi sanarmi, puoi guarirmi... Sì, Dio sa e conosce le nostre necessità, Dio è consapevole delle nostre malattie e povertà, nonostante ciò Egli dice: entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. Qualunque cosa chiederete nel nome mio, la farò, se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò. Approfittiamone... :)
«Abba Giovanni ha detto: "Se Mosè non fosse entrato nelle tenebre, non avrebbe visto il Signore. Intendiamo con le tenebre la cella del monaco. Se tu resterai nella tua cella, tu vedrai tutte le meraviglie del Signore"».
COME CELEBRARE LE VIGILIE NOTTURNE NELLE DOMENICHE Dopo il quarto responsorio l'abate intoni l'inno Te Deum laudamus; terminato il quale l'abate faccia la lettura del vangelo, mentre tutti stanno in piedi con onore e riverenza. Al termine tutti rispondano Amen e l'abate aggiunga subito l'inno Te decet laus e, data la benedizione, comincino le Lodi mattutine. Questo schema delle Vigilie domenicali lo si mantenga invariato in tutte le stagioni, sia d'estate che d'inverno; eccetto il caso - non sia mai! - che si alzino in ritardo e allora bisognerà abbreviare qualcosa delle letture e dei responsori. Ma si abbia la massima cura che ciò non accada; se però dovesse succedere, il responsabile di tale negligenza ne faccia adeguata penitenza davanti a Dio nell'oratorio.