Un vangelo sconvolgente quello di oggi, un vangelo difficile e bello. Un'immagine di Gesù di fronte al male vinto dall'amore. E poi i farisei... e poi la donna... La malizia e l'ipocrisia hanno portato quella donna, sorpresa in peccato, dinanzi al giudizio di Gesù. Di per sé, secondo la legge antica, la peccatrice ha meritato la morte, ha peccato e deve essere lapidata dai testimoni. Che farà Gesù? Evidentemente è un'altra prova dei farisei e dei dottori per mettere in difficoltà Gesù. Qualunque cosa farà sarà reo... E lui? Ci sta al loro gioco... nonostante la situazione terribile della donna. Invita i giudei a compiere la legge, a fare quel che la legge prescriveva in casi come questo. "Se lei è colpevole iniziate la lapidazione". Ma Gesù pone una condizione: che la prima pietra sia lanciata da chi è senza peccato. La donna ha peccato, questo è un fatto che viene manifestamente ribadito e messo in rilievo. Gesù, però, non è venuto a giudicare, ma a salvare. Perciò pronuncia la sua sentenza, che non è di condanna però, ma di perdono. «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed essa rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù le disse: «Neanch'io ti condanno; và e d'ora in poi non peccare più».
Gregorio disse: «Che la tua opera sia pura per la presenza del Signore e non per l'ostentazione».
QUALE DEVE ESSERE IL GRADO DELLA SCOMUNICA La misura della scomunica o del castigo corporale deve essere proporzionata alla gravità della colpa; e la valutazione di questa dipende esclusivamente dal giudizio dell'abate. Se un fratello comunque si rende colpevole di colpe leggere sia privato della partecipazione alla mensa comune. Per chi viene escluso dalla mensa si usi questa norma: non canti da solo in coro né salmo né antifona né proclami le letture, finché non abbia fatto la soddisfazione; inoltre prenda il pasto da solo dopo la refezione dei fratelli; così, per esempio, se i fratelli mangiano all'ora sesta, egli mangi a nona; se i fratelli a nona, egli a vespro, finché, dopo un'adeguata soddisfazione, non abbia ottenuto il perdono.