"Vuoi guarire?" E' la domanda più bella che Cristo rivolge ad un paralitico, ad ogni cristiano in questo tempo della Quaresima. E' una iniziativa di Cristo, un augurio con il quale Cristo manifesta la sua compassione, preoccupazione verso ciascuno di noi. E' una gioia piena dal cuore del penitente. Cristo diventa sorgente delle nuova vita, perché da lui sgorga l'acqua viva, l'acqua che vivifica, che purifica e che sana tutta l'umanità. Con il "vuoi guarire?", Cristo ha uno sguardo profondo, invita il malato a rifare l'esperienza con lui e a partecipare pienamente con lui ai divini misteri del Padre. Diventa tempio in cui sgorga la grazia e il perdono. Gesù guarisce quest'uomo per mostrarci la sua carità, il suo amore e insegnarci come Egli portava nel cuore tutto l'essere umano. Certo, egli è il medico celeste, venuto a cercare l'uomo perduto o malato. Tutti i suoi gesti ed atti sono sacri, l'azione di Cristo è completa e fondamentale, purifica e rinnova definitivamente l'uomo dalle avversità. Dunque Cristo è la Via, la Verità e la Vita. Chi crede in lui non muore ma ha la Vita. San Giovanni Paolo II diceva: "Non abbiate paura, spalancate le porte a Cristo", perché con Cristo e per Cristo, l'uomo è assicurato e tranquillo, l'uomo è rigenerato e salvato. Con Cristo l'uomo recupera la sua identità d'origine. Nell'Eucaristia Cristo esercita oggi il suo essere medico. L'Eucaristia è il farmaco, il sacramento della guarigione. In essa sgorga e si trasmette la carità, il perdono. La forza dell'Eucaristia vince il male, scaccia i demòni. Quindi con questo sacramento portiamo ad altri testimonianze, carità, solidarietà. E attraverso l'Eucaristia siamo strettamente uniti al Padre e partecipiamo direttamente al suo mistero. Quindi possiamo così prenderci cura degli ammalati, dei poveri e condividere con loro la grande gioia e la solidarietà, come fece il Cristo stesso per noi. Chi ci separerà da Cristo?, la spada, la fame, la tribolazione, l'angoscia, la nudità, la sofferenza, la malattia; siamo vincitori, perché Cristo ha vinto il peccato e ha purificato e sanato tutta l'umanità dalle sue ferite, cioè ha guarito ognuno di noi. Oltre la gratitudine per la grazia ricevuta una preghiera per la perseveranza.
Il discepolo disse al maestro: Sono contento che tu sia qui.
CON QUALE ORDINE DEVONO DIRSI I SALMI Ci teniamo però a far notare espressamente che se a qualcuno non piace questa distribuzione dei salmi, li disponga pure diversamente, nel modo che ritiene più opportuno; purché faccia attenzione che ogni settimana si reciti l'intero salterio dei centocinquanta salmi e che la domenica alle Vigilie notturne si ricominci sempre da capo; perché darebbero prova di grande pigrizia nel servizio a cui si sono consacrati quei monaci che nell'arco di una settimana recitassero meno dell'intero salterio insieme ai cantici consueti, quando invece leggiamo che i nostri santi Padri compivano con fervore in un sol giorno ciò che noi tiepidi è da sperare che riusciamo a fare almeno in una intera settimana.