Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
18 - 24 Ottobre 2020
Tempo Ordinario XXIX, Colore verde
Lezionario: Ciclo A | Anno II, Salterio: sett. 1

Commento alle Letture

Martedì 20 ottobre 2020

Beati quei servi che il padrone, al suo arrivo, troverà ancora svegli.

Il vangelo di oggi ci presenta ancora un aspetto della nuova beatitudine dei credenti: la vigilanza. L'attesa del Signore è una caratteristica del credente che non si addormenta nella routine di ogni giorno, ma è sempre attivo e pronto; la vigilanza è segno della fede, della speranza, dell'attaccamento a Lui. Perché poi sono beati quelli che attendono il ritorno del Signore, nella scomoda posizione di chi non può mai riposare soddisfatto del suo lavoro? Perché questi servi, sempre in debito e sempre ansiosamente protesi verso il futuro, sono beati? Perché quel Dio esigente e imprevedibile che essi servono nell'attesa, già si è rivelato e si fa presente come Padre: il Dio temibile, si è manifestato «in mezzo a noi come colui che serve», l'Emmanuele. Purché non ci si faccia trovare addormentati, come chi ha rinunciato alla beatitudine di aspettare e preparare il futuro promesso da Dio!


Apoftegmi - Detti dei Padri

Un anziano disse: «Credete forse che Satana voglia introdurre in voi tutti i pensieri? No, è per mezzo di un pensiero solo che vince l'anima e spera condurla a perdizione. Egli abbandona in essa quell'unico pensiero, non occorre altro. Attenti dunque a non mostrar compiacenza verso un solo cattivo pensiero».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

CHE NESSUNO PARLI DOPO COMPIETA

Quando tutti saranno riuniti insieme, si dica Compieta; e, usciti da Compieta, a nessuno sia più lecito proferire alcuna parola. Chiunque sarà colto a violare questa norma del silenzio, sia sottoposto a grave punizione; tranne il caso che sopravvenga la necessità di accogliere ospiti o che l'abate abbia comandato qualcosa ad alcuno; ma anche allora si faccia tutto con la massima gravità e la più delicata moderazione.

Cap.42,8-11.