San Benedetto qualifica il monaco come «cercatore di Dio». Quel «quaerere Deum» e metterlo al primo posto nella propria vita è l'ideale principale del monaco, un ideale condivisibile però da ogni cristiano. Come è condivisibile il motto benedettino: «Ora et labora»: «Preghiera e Lavoro». Siamo stati dotati di intelligenza, di volontà e di energie fisiche e spirituali per cui dobbiamo essere assidui, laboriosi e diligenti cercatori e operatori del bene. Tutta l'esistenza, tutta la storia della nostra umanità deve tendere indefessamente ad un approdo finale di benessere totale e definitivo. È il primo impegno, è il lavoro per eccellenza che Dio stesso ci ha commissionato, lavoro che è diventato tragitto, ritorno verso la meta. È quello che noi chiamiamo paradiso e che il Vangelo di oggi paragona ad una perla preziosa e ad un tesoro nascosto nel campo. Tutto si identifica con il bene supremo ed ultimo, con il Sommo Bene, con Dio stesso. Viviamo per trovarlo, servirlo, amarlo in questo mondo e poi possederlo per sempre nell'eternità. Stiamo parlando del fine ultimo della nostra vita, della salvezza eterna della nostra anima, dotata di immortalità. È importante prendere coscienza del fatto che tutto è legato al nostro vivere quotidiano, alla scelte anche semplici di ogni giorno, al saper vivere il tempo che ci è dato in vista dell'eternità. Occorre il grande dono della fede ed in particolare il dono della Sapienza divina che ci rende capaci di scegliere, di valutare, di ponderare i beni che ci necessitano per vivere e quelli che ci consentono di raggiungere la meta ultima. Siamo soggetti alla seduzione e all'inganno: accade ancora che ci prenda la tentazione di credere che possa esistere per noi un bene migliore di quello che il nostro Creatore e Signore ci offre per il presente e ancor più per il futuro. Le perle false sembra sìano più numerose di quelle vere e preziose. L'idea di poter scoprire tesori nascosti ha ammagliato schiere di illusi cercatori. Il Signore Gesù si propone a noi come Luce del mondo, come lampada ai nostri passi, come via sicura e come verità incontestabile, come maestro e guida. Affidandoci a Lui non perderemo mai di vista l'obiettivo primario ed unico della nostra esistenza, sicuramente meriteremo il titolo di cercatori di Dio e di conquistatori del Regno. Basti pensare che il contrario è il disorientamento e l'affannarsi inutilmente. Sursum corda allora. Cerchiamo i doni di Dio, quelle perle preziose... diventiamo noi quelle preziose e lasciamoci trovare...
E' secondo l'insegnamento del nostro Salvatore Gesù Cristo che i monaci di Egitto regolano la loro condotta di vita... Li si può vedere disseminati nel deserto, aspettare Cristo come dei veri figli aspettano il padre, o come un esercito attende l'imperatore, o come dei servi attendono il loro padrone e liberatore. Tra di loro non vi è preoccupazione alcuna, non vi è preoccupazione per il vestito, per il cibo, ma solo, nel canto, l'attesa della venuta di Cristo.
QUALI SONO GLI STRUMENTI DELLE BUONE OPERE Anzitutto, amare il Signore Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutte le forze. Poi, il prossimo come se stesso. Quindi non uccidere. Non commettere adulterio.
Non rubare. Non avere desideri impuri. Non dire falsa testimonianza. Onorare tutti gli uomini. E non fare agli altri ciò che non si vuole fatto a sé stesso.