Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
29 Marzo - 04 Aprile 2020
Tempo di Quaresima V, Colore viola
Lezionario: Ciclo A, Salterio: sett. 1

Commento alle Letture

Giovedì 02 aprile 2020

Abramo, esultò nella speranza di vedere il mio giorno...

Nella parabola del povero Lazzaro, vi ricordate, Gesù indica il paradiso con una bella immagine: il seno di Abramo. Nel Vangelo di oggi Gesù è in disputa con i Giudei proprio su Abramo. Non è in discussione la sua figura, riconosciuto come il padre della fede. In questo dialogo in realtà si nasconde un qualcosa di diverso e di più profondo. Si parla della vita e della morte. Gesù evidenzia come la vita e la morte non siano soltanto accadimenti biologici ma rappresentano qualcosa di più profondo. Abramo, proprio come padre della fede, ora vive in Dio e contempla il Suo volto. Egli può partecipare quindi alla gloria del Padre, che ci è stata data nel Figlio. Abramo stesso ora esulta nel vedere la gloria di Dio in Gesù. In questa specificazione, Gesù esprime un dato di fede profondo. Abramo, come padre della fede riconosce la divinità di Gesù Cristo ed il suo messianismo glorioso che si completa nel mistero pasquale della sua morte e resurrezione. Gesù indica la strada per godere dei doni della sua vita: osservare la sua parola. Il messaggio del Vangelo contiene sempre delle indicazioni anche per noi: oggi, chiusi in casa, forse come mai siamo invitati a scoprire la realtà della vita di Amore e seguire la Parola di Dio per poter partecipare dell'abbondanza dei suoi doni.


Apoftegmi - Detti dei Padri

L'abate Agatone dava sovente questo consiglio al suo discepolo: Non appropriarti mai di un oggetto che non vorresti cedere immediatamente a chiunque.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

GLI ATTREZZI E GLI ALTRI OGGETTI DEL MONASTERO

Per tutto quanto il monastero possiede in attrezzi o vestiario o altri oggetti di vario genere, l'abate scelga dei fratelli su cui possa fare affidamento per la loro vita e i loro costumi e a suo giudizio consegni a ciascuno le singole cose perché le tengano in ordine e le raccolgano. E di tutto l'abate tenga un inventario, perché quando i fratelli si avvicendano nell'incarico, sappia quello che dà e quello che riceve. Se poi uno tratta con poca pulizia o con negligenza gli oggetti del monastero, sia ripreso; e, se non si corregge, sia sottoposto alla disciplina regolare.

Cap.32,1-5.