Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
24 Febbraio - 02 Marzo 2019
Tempo Ordinario VII, Colore verde
Lezionario: Ciclo C | Anno I, Salterio: sett. 3

Commento alle Letture

Sabato 02 marzo 2019

Gesù e i bambini.

Il Signore manifesta una evidente simpatia e predilezione per i bambini, ne apprezza la purezza e la semplicità di cuore, li addita per questo ad esempio e modello per tutti coloro che vogliono entrare nel suo regno. Quando vengono presentati a lui perché li accarezzasse egli volentieri adempie quel compito paterno e materno verso di loro. Sono gli apostoli, animati da falso zelo, ad assumere invece atteggiamenti burberi nei loro confronti, scorgendo in essi, piuttosto la naturale vivacità ed invadenza, che la spontaneità e la sincerità. Per questo Gesù deve scandire loro i motivi della sua gioia nell’accoglierli e benedirli: “Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio. In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non entrerà in esso». E prendendoli fra le braccia e ponendo le mani sopra di loro li benediceva”. È bella questa scena che ci rivela la squisita sensibilità di Cristo e la sua tenerezza. Dobbiamo dedurre, che, come dice un motto popolare, noi ci roviniamo sul crescere; perdiamo quelle belle doti propri dell’infanzia dello spirito e, illusi di una migliore razionalità, complichiamo un po’ tutto, anche le verità di Dio. Nonostante questo ci è ancora consentito di recuperare, almeno in parte, quello stato di purezza infantile, che tanto giova alla nostra vita spirituale. Perfino i buoni psicologi ci garantiscono che anche in età adulta, forse per un impulso di spontanea nostalgia, un po’ bambini lo restiamo sempre. Meno male! Se guardiamo i bambini con lo stesso sguardo di Cristo, potremmo costatare di poterci vedere in essi come in uno specchio, su cui far riflettere la nostra immagine. Da ciò dovrebbe sgorgare un amore sincero e puro per loro e la ferma volontà di non inquinare il loro mondo, ove gli stessi angeli dimorano, senza perdere la visione splendida di Dio. “Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli”. Nel volto di un bambino anche noi possiamo vedere il volto di Dio!


Apoftegmi - Detti dei Padri

«Abba Giovanni ha detto: "Se Mosè non fosse entrato nelle tenebre, non avrebbe visto il Signore. Intendiamo con le tenebre la cella del monaco. Se tu resterai nella tua cella, tu vedrai tutte le meraviglie del Signore"».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

COME CELEBRARE LE VIGILIE NOTTURNE NELLE DOMENICHE

Dopo il quarto responsorio l'abate intoni l'inno Te Deum laudamus; terminato il quale l'abate faccia la lettura del vangelo, mentre tutti stanno in piedi con onore e riverenza. Al termine tutti rispondano Amen e l'abate aggiunga subito l'inno Te decet laus e, data la benedizione, comincino le Lodi mattutine. Questo schema delle Vigilie domenicali lo si mantenga invariato in tutte le stagioni, sia d'estate che d'inverno; eccetto il caso - non sia mai! - che si alzino in ritardo e allora bisognerà abbreviare qualcosa delle letture e dei responsori. Ma si abbia la massima cura che ciò non accada; se però dovesse succedere, il responsabile di tale negligenza ne faccia adeguata penitenza davanti a Dio nell'oratorio.

Cap.11,8-13.