"Nella casa del Padre mio vi sono molti posti". Gesù non parla solo del "posto" finale che ci prepara in cielo, ma anche delle diverse mansioni che ognuno di noi ha da svolgere nel cammino terreno. In un altro luogo del suo Vangelo egli parla di doni e di talenti, dati gratuitamente e in misura diversa, ma tutti sufficienti per essere moltiplicati e portare frutti di santità. Anche gli apostoli sono chiamati alla stessa missione di andare ad annunciare in tutto il mondo il vangelo di Gesù Cristo, ma andranno per vie diverse, con compiti diversi, con doni diversi. Pietro dovrà affrontare il martirio per testimoniare fino in fondo la sua fedeltà promessa al Signore e dovrà confermare nella fede i suoi fratelli. Giovanni nella sua lunga vita, dovrà essere il testimone privilegiato dell'amore, con i suoi scritti e con tutta la sua vita. A lui è stata affidata la custodia della Madre del Signore e dovrà sorbire anche da lei, piena di grazia e di Spirito Santo, la ricchezza più abbondante della rivelazione divina. È per questo che l'apostolo a conclusione del suo vangelo, con cui ci ha rivelato splendidamente la divinità del Cristo e i significati più profondi della sua eucaristia, si rende conto, non solo di non aver potuto esaurire, quanto gli è stato concesso di conoscere, ma addirittura ci dice che il nostro mondo non potrebbe contenere i libri che dovrebbero essere scritti per esaurire le verità di Dio. La storia ci conferma quanto l'apostolo asserisce: nonostante l'illuminazione dello Spirito Santo, nonostante gli innumerevoli libri che sono stati scritti sulla scia dei vangeli e della scrittura sacra in genere, siamo tutti consapevoli che solo una minima parte di quelle verità sono state pienamente comprese. Rimane ancora vero che quanto il Signore ci ha fatto conoscere mediante la rivelazione, riflette il pensiero stesso di Dio, che pur tradotto in termini umani, conserva tutta la ricchezza della fonte inesauribile da cui proviene. Solo la pienezza dello Spirito, ci potrà condurre alla verità tutta intera, solo la santità ci permette di godere di quella pienezza. Siamo in continua ed incessante ricerca, la nostra teologia è ancora bambina, il nostro compito è quello di attingere alle fonti con sapienza e purezza di spirito.
Umiltà A un fratello apparve il diavolo trasformato in angelo della luce e gli disse: Sono l'arcangelo Gabriele e sono stato inviato presso di te. Allora egli rispose: Vedi un po' se per caso non sei stato mandato presso qualcun altro; infatti non merito che mi si mandi un angelo. Da quel momento il diavolo scomparve.
VESTI E CALZATURE DEI FRATELLI Per l'arredamento del letto bastino un pagliericcio, una coperta leggera, una coperta di lana e il guanciale. Però i letti devono essere di frequente ispezionati dall'abate, per vedere se vi si nasconda qualcosa di proprietà privata. E se vi si trovasse qualcosa non ricevuta dall'abate, quel monaco sia sottoposto a gravissima punizione. E affinché sia estirpato fin dalle radici questo vizio della proprietà, l'abate dia tutto ciò che è necessario, cioè: cocolla, tunica, calze, scarpe, cinturone, coltello, stilo, ago, fazzoletti, tavolette, in modo da togliere ogni pretesto di necessità. Tuttavia l'abate tenga sempre presente quel detto degli Atti degli Apostoli, che veniva distribuito a ciascuno secondo il bisogno (At 4,35). Così anche lui prenda in considerazione le necessità dei più deboli, non la cattiva volontà degli invidiosi; in ogni sua decisione pensi però al giudizio di Dio.