Gesù è il nostro vero Maestro. La Bibbia contiene la sua Rivelazione, ed è completa. In essa leggiamo il suo vero insegnamento. Non c'è bisogno di aggiungervi nulla. Gesù, nel lasciare i suoi discepoli affida loro un testamento prezioso. I tempi suoi stanno completandosi; ormai si avvicina l'ora suprema; l'ora nella quale Egli darà la sua vita. È presene qui in questo brano il commiato con i suoi discepoli; è un momento doloroso e solenne. Egli sa perfettamente che loro non hanno ancora la forza di sopportare questi avvenimenti; Egli sa che le sue parole non sono comprese immediatamente. Sta chiedendo a loro una fedeltà che non è nelle loro capacità. È un discorso che chiede obbedienza ed amore. Gesù conosce benissimo la fragilità umana che tante volte non resiste alle diverse tentazioni. La sua missione di amore infinito sulla Croce sarà fonte di infinite grazie; è l'amore di Dio che ce le rende disponibili; lo Spirito Santo sarà capace, allora di trasformare il gruppo di apostoli in comunità salda e compatta. L'amore di Dio è amore trasformante. Lo Spirito Santo è Dio. Non è una entità non qualificabile ed indistinta. Non è uno spirito vago che aleggia nell'universo. È la Terza Persona della Trinità che opera costantemente. Opera di amore che insegna l'amore di Dio per noi. La nostra disponibilità e docilità all'opera dello Spirito significa rendere Gesù presente e vivo in mezzo a noi.
Abba, quale azione è così buona che io possa compierla? Egli rispose: Le azioni sono tutte uguali. La scrittura dice: Abramo fu ospitale, e Dio era con lui. Elia amava la quietas, e Dio era con lui. Davide era umile, e Dio era con lui. Dunque ciò che vedi che la tua anima desidera in conformità a Dio, fallo, e abbi cura del tuo cuore. E Dio sarà con te.
IL LAVORO MANUALE QUOTIDIANO 1L'ozio è nemico dell'anima; per questo i fratelli in determinate ore devono dedicarsi al lavoro manuale e in altre ore alla lectio divina.Ed ecco come pensiamo di regolare il tempo dell'una e dell'altra occupazione. Da Pasqua fino all'inizio di ottobre, al mattino appena uscita da Prima, si occupino nei vari lavori necessari sin verso l'ora quarta; dall'ora quarta sin verso l'ora sesta si dedichino alla lectio. Dopo sesta, levatisi da mensa, si riposino nei loro letti nel massimo silenzio; se qualcuno vorrà leggere per conto suo, lo faccia pure ma in modo da non disturbare gli altri. E si celebri Nona un po' prima, a metà dell'ora ottava, e poi vadano di nuovo al lavoro assegnato fino a vespro.