Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
17 - 23 Dicembre 2017
Tempo di Avvento III, Colore rosa
Lezionario: Ciclo B, Salterio: sett. 3

Commento alle Letture

Martedì 19 dicembre 2017

L’angelo annuncia il Redentore.

La nascita straordinaria di Giovanni Battista trova non rari riscontri nell’Antico Testamento, e prepara all’annunciazione di un’altra nascita non soltanto straordinaria ma soprannaturale, divina: la nascita di Gesù. Per la sua incertezza nella fede Zaccaria resterà muto; Maria invece davanti al grande annuncio trova la forza di offrirsi a Dio come umile ma libero strumento del suo piano di salvezza. Per san Luca, le apparizioni di angeli sono il segno che le barriere antiche tra il cielo e la terra sono cadute o almeno stanno per cadere, come in questo caso, e sta per apparire sulla terra degli uomini un’epifania del mondo celeste. I doni di Dio agli uomini sono gratuiti, ma Dio si riserva, talvolta, di chiedere all’uomo la sua interiore ed esteriore partecipazione alla sua opera. Nella prima lettura ci troviamo di fronte ad una pagina letteraria di tipo classico nella Bibbia: il genere delle annunciazioni, sviluppato sempre su di un cliché identico. Dio manifesta la sua forza e la sua onnipotenza attraverso la scelta di strumenti deboli o incapaci. Il quadro descritto dal libro dei Giudici non fa che continuare l’abbozzo della teologia della salvezza e diventa profezia di quella realtà salvifica futura che avrà nel Redentore la sua piena realizzazione. A titolo informativo, il suddetto libro fa parte della riflessione midrascica della storia, ossia un racconto del passato per interpretare l’attualità. Il midrash designa anzitutto un’attività e un metodo di interpretazione della Scrittura che, andando al di là del senso letterale, scruta il testo in profondità allo scopo di attualizzarlo. Il salmo 70 è una limpida preghiera di una persona anziana che trepida per l’immediato domani. Vi troviamo l’affollarsi di ricordi corredate da qualche angoscia e sventura. In ultima analisi, prevale la supplica fiduciosa che apre alla speranza teologale.


O Radice di Iesse,
che t’innalzi come segno per i popoli:
vieni a liberarci, non tardare.

Apoftegmi - Detti dei Padri

Si lamentò il monaco Giovanni al padre spirituale: quando eravamo a Scete la nostra principale occupazione era quella dell'anima, mentre il lavoro manuale era un'occupazione secondaria. Ma ora il lavoro dell'anima e divenuto secondario e il lavoro secondario è divenuto il principale che oscura Dio.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

IL PRIORE DEL MONASTERO

Se il priore si mostra vizioso o, dominato dalla vanagloria, monta in superbia o disprezza apertamente la santa Regola, sia ammonito a parole fino alla quarta volta; se non si corregge, sia sottoposto alla punizione della disciplina regolare. Se neppure così si sarà corretto, allora sia tolto dall'ufficio di priore e al suo posto si metta un altro che ne sia degno. E se in seguito non starà quieto e obbediente in comunità, sia anche cacciato dal monastero. Però l'abate ricordi che di tutti i suoi giudizi dovrà rendere conto a Dio: non succeda che il fuoco dell'invidia o della gelosia gli bruci l'anima.

Cap.65,18,22.