L’anno civile inizia con il primo giorno dell’anno, l’anno liturgico nel Rito Romano invece inizia con la prima domenica di Avvento. L’anno B del ciclo triennale delle letture è l’anno del Vangelo di Marco il quale presenta come tema centrale l’identità di Gesù come Figlio di Dio. L’Avvento è un tempo di quattro settimane (sei nel rito ambrosiano) che ogni anno apre il ciclo delle celebrazioni del mistero di Cristo. Il tema di queste prima domenica del tempo di Avvento lo possiamo riassumere con questo titolo: Dio viene come redentore. Nell’odierno brano di Marco vediamo che il cristiano vive nell’attesa del suo Signore o alla presenza del suo Signore. L’uomo-Dio «Cristo Gesù» ci riscatta accettando di essere totalmente disponibile al progetto di Dio, di non contare su di sé, di vivere il distacco da ogni sicurezza per lasciarsi invadere dal mistero di Dio ed essere in piena comunione con lui. Nella seconda lettura troviamo un ulteriore esplicitazione di tale presenza. La grazia di Cristo è per il fedele fonte di sicura speranza, cioè di certezza che Dio lo sosterrà nell’attesa della definitiva manifestazione di Cristo e lo condurrà alla comunione totale con il Figlio. Tutto va collocato in una problematica sempre attuale. Nella prima lettura notiamo una questione. Se Dio è «padre», se è «redentore», perché permette circostanze così dolorose e tollera figli così disubbidienti? È l’eterna domanda della libertà umana sull’origine del male, che il profeta non risolve, ma che esprime in una lamentazione collettiva, soffusa di speranza. Dunque il modo di manifestarsi da parte di Dio richiede il giusto atteggiamento: fidarci di Dio, disporre la nostra vita nella linea del servizio e della collaborazione al suo progetto; essere pronti alla perenne novità di Dio. Il Salmo, essendo una vera e propria preghiera, riassume il tema e le differenti declinazioni dei brani scritturistici di ogni celebrazione. Il salmo 79 è fortemente segnato dalla sofferenza, ma anche da una grande fiducia. Dio è sempre disposto a ritornare verso il suo popolo, ma è necessario che anche il popolo ritorni. Chiediamo questa grazia all'inizio di questo nuovo anno: possiamo tornare al Signore, e lui ha già le mani pronte, piene delle sue benedizioni.
Un fratello domando all'anziano: "Come entra nell'anima il timore di Dio?". Disse l'anziano: "se l'uomo è umile, povero, e se non giudica gli altri, il timore di Dio entra in lui".
I MONACI PELLEGRINI Inoltre se l'abate lo giudica degno, potrà assegnargli un posto più elevato. E questo non valga solo per un monaco, ma anche per uno che provenga dai sopraddetti gradi dei sacerdoti e dei chierici: cioè, se l'abate vede che la loro condotta lo merita, potrà elevarli a un posto superiore a quello dovuto per l'ingresso in monastero. L'abate però si guardi bene dall'ammettere nella propria comunità un monaco di altro monastero conosciuto, senza il consenso o le lettere commendatizie del suo abate, perché sta scritto: «Non fare agli altri quello che non vuoi sia fatto a te» (cf. Tb 4,16; Mt 7,12).