Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
29 Ottobre - 04 Novembre 2017
Tempo Ordinario XXX, Colore verde
Lezionario: Ciclo A | Anno I, Salterio: sett. 2

Commento alle Letture

Sabato 04 novembre 2017

Il nostro posto: vicino o lontano...

Il Vangelo di oggi ci invita ad ingaggiare in modo giusto la nostra lotta: non già per ottenere i primi posti ma gli ultimi, è questa la logica di Dio seguita da Cristo e da quanti ne hanno voluto ricalcare le orme. Non è una questione di buona educazione o di tattiche politiche far passar avanti gli altri, ma è una questione di vita o di morte; scegliere l'umiltà è scegliere Dio, è scegliere di entrare per la porta stretta della morte di Cristo per entrare nel banchetto della sua risurrezione. Solo l'umiltà ci porta a conoscere Dio, per cui come dice sant'Ignazio di Loyola il fine ultimo di ogni apostolato è portare gli uomini all'umiltà. La liturgia di oggi ci invita dunque a capovolgere il nostro metro di valutazione onorando e amando i più poveri e facendoci noi stessi poveri, piccoli per sentirci chiamare «amici» da Colui che si è fatto povero per noi. Dio ci ama così come siamo, cioè da "humus", terra, per innalzarci alla sua gloria. E ciò che ha vissuto la Madonna Santissima, ha conosciuto Dio grazie alla sua umiltà perché vuota di sé, ha posto in Dio tutta la sua speranza fino a divenire sua dimora. La prima discepola, seguiamo Lei.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Disse ancora l'Abba Macario: Se volendo rimproverare qualcuno sei indotto alla collera, soddisfi una tua passione; non perdere te stesso per salvare un altro.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

IL LAVORO MANUALE QUOTIDIANO

In giorno di domenica tutti si dedichino alla lectio, eccetto chi è occupato nei vari servizi. Se poi un fratello è così svogliato e indolente che non voglia o non possa studiare o leggere, gli si dia qualcosa da fare, perché non rimanga in ozio. Ai fratelli infermi o di gracile costituzione si assegni un lavoro o un mestiere tale che non li faccia stare in ozio, ma allo stesso tempo non li opprima con l'eccessiva fatica costringendoli a rinunciarvi; la loro debolezza deve essere tenuta in considerazione dall'abate.

Cap.48,22,25.