Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
11 - 17 Giugno 2017
Tempo Ordinario X, Colore verde
Lezionario: Ciclo A | Anno I, Salterio: sett. 2

Commento alle Letture

Venerdì 16 giugno 2017

L’esigenza della perfezione.

Tutti i rapporti umani dovrebbero essere regolati da quell’amore che Gesù ci ha insegnato. Questa esigenza però assume un’importanza particolare nell’ambito del matrimonio, che, elevato alla dignità di sacramento, deve essere espresso e vissuto nella completa fedeltà e indissolubilità. E’ importante che questa proposta sia letta nell’ambito del comandamento nuovo, sia vista come perfezionamento della legge antica e sia descritta nelle sue interiori ed esteriori implicazioni peccaminose. Gesù ci ricorda che l’infedeltà parte dal cuore, si esprime come indebita concupiscenza e sfocia nell’adulterio. Gli esempi che seguono, l’occhio da cavare, la mano da tagliare, vogliono esprimere il primato dello spirito sul corpo e il miglior valore dell’eternità rispetto al tempo. In teoria non facciamo fatica a condividere le valutazioni che Gesù ci indica, nella pratica però è facile cadere nel tranello del capovolgimento di detti valori. Il consumismo ci spinge a desiderare le cose e a ritenere beni essenziali quelli che invece di loro natura sono solo strumenti temporanei e fugaci. Per questo San Paolo esortava già i fedeli delle prime comunità cristiane a guardare le cose di lassù e non solo le cose della terra.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Il padre Elia disse: "Io ho timore di tre cose: di quando l'anima uscirà dal corpo, di quando mi incontrerò con Dio, di quando la sentenza sarà profferita su di me".


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

IL PRIORE DEL MONASTERO

Capita abbastanza spesso purtroppo che per la nomina del priore nascano nel monastero gravi scandali. Ci sono infatti alcuni che, gonfi del malvagio spirito di superbia, si considerano come un secondo abate e, arrogandosi un potere assoluto, provocano scandali e divisioni nella comunità; e questo succede soprattutto in quei luoghi dove il priore viene designato dallo stesso vescovo o dagli stessi abati che hanno stabilito in carica l'abate. Quanto ciò sia assurdo è facile capirlo, perché così si dà al priore motivo per insuperbirsi già dall'inizio della sua carica; difatti i suoi pensieri gli insinueranno che egli è indipendente dall'autorità del suo abate, dal momento che anche lui è stato stabilito in carica da quelli stessi che hanno stabilito l'abate.

Cap.65,1-6.