Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
21 - 27 Maggio 2017
Tempo di Pasqua VI, Colore bianco
Lezionario: Ciclo A, Salterio: sett. 2

Commento alle Letture

Domenica 21 maggio 2017

Non cambiate rotta, noi verremo, aspettateci...

Non siamo soli, il Signore lo ripete in tanti modi. Il ricordo delle sue parole ci conforta come anche l'esperienza viva di fede che non abbandona coloro che scrutano con attenzione le Scritture, né chi vive la propria quotidianità con cuore generoso e accogliente. Se misuriamo le nostre forze ci troviamo deboli e bisognosi, ma se riconosciamo serenamente di cosa siamo plasmati, quella Parola entra in noi come Spirito vivificante, promesso per colmare le nostre lacune, per dilatare i nostri orizzonti e spallare le pareti dei nostri cuori rimpiccioliti dalla paura... Se ospitiamo lo Spirito, con lui coltiviamo la speranza della quale possiamo rendere ragione con la gioia e la sicurezza dei figli di Dio. «Carissimi, adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi». Pietro, chiamato a confermare i fratelli e a guidare la Chiesa di ieri e di oggi, invita tutti noi alla dolcezza, al rispetto, alla rettitudine che fa discernere la volontà di Dio. È un cammino verso la nostra più vera e profonda identità, che non teme minacce esterne, e che si fortifica nelle avversità. È allora che possiamo verificare la forza dello Spirito che agisce in noi; solo con questa disponibilità si può evitare ciò che agita le acque e toglie stabilità alla nostra imbarcazione. Cambiare rotta è pericoloso; rischiamo di non incontrare Colui che non ha mai smesso di darci indicazioni chiare ed inequivocabili per giungere alla mèta, di indicarci la via più semplice e diretta, quella che forse, per natura, noi non avremmo mai scelto. Tenere le mani salde sul timone è la nostra garanzia di salvezza; quel timone è lo stesso Pietro che si fa voce dello Spirito che attraversa i secoli. «Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui». Possibile che ci intimorisca tanto l'invito ad amare e ad essere amati? «Venite e vedete le opere di Dio, mirabile nel suo agire sugli uomini... venite, ascoltate voi tutti che temete Dio e narrerò quanto per me ha fatto». Questo sia il nostro impegno di cristiani, di specchi che riflettono piccoli raggi di luce in un mondo avvolto dalle tenebre.


Apoftegmi - Detti dei Padri

L'Abba Pastor disse: Proprio come il fumo fa uscire le api dall'alveare in modo che il miele venga loro sottratto, così una vita comoda priva l'anima dell'uomo del timor di Dio e cancella tutte le sue opere buone.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

GLI ARTIGIANI DEL MONASTERO

Se nel monastero vi sono degli artigiani, esercitino la loro arte in tutta umiltà e solo con il consenso dell'abate. Se però qualcuno di loro si insuperbisce per la perizia acquisita nella sua arte e perché pensa di recare una qualche utilità al monastero, costui sia sospeso da quell'attività e non torni ad esercitarla se prima non si sarà umiliato e l'abate non glielo avrà concesso di nuovo

Cap.57,1-3.