E' sabato (shabath!). Non si possono fare lavori per non disturbare la festa. Uno tra tanti precetti dei farisei... Ma c'è un uomo che ha bisogno dell'aiuto, ha bisogno del miracolo. Si può fare del bene di sabato? E' questo che disturba la festa? O piuttosto l'indifferenza... Gesù non ha nessun dubbio. Anche se sa che è osservato dai farisei e il gesto che sta per compiere potrà risultare fatale. "Stendi la mano - egli lo fece ed era guarito". Il sabato, secondo la concezione nuova di Gesù, va dedicato a fare il bene. Un'osservanza ritualistica ed esteriore non lo aveva compreso. Che cosa significa questo oggi per noi? Forse che dopo la messa di domenica possiamo ritornare a casa nostra, chiudere la porta di casa e non sapere più di tutto il mondo? O forse accendere la TV e dimenticare dei figli che stanno nell'altra camera o della madre anziana che, con ansia, da mesi aspetta di vedere i suoi nipotini...? C'è un'altra possibilità, l'ultima: il giorno del Signore non va forse dedicato alla carità fraterna in modo del tutto particolare?
«Un fratello disse al padre Antonio: "Prega per me!". L'anziano gli dice: "Non posso avere io pietà di te, e neppure Dio, se non sei tu stesso a impegnarti nel pregare Dio"».
COME CELEBRARE L'UFFICIO DIVINO DURANTE IL GIORNO Come dice il profeta: «Sette volte al giorno io ti lodo» (Sal 118,164). Questo numero di sette sarà da noi raggiunto se compiremo i doveri del nostro servizio alle Lodi mattutine, a Prima, a Terza, a Sesta, a Nona, ai Vespri e a Compieta, perché appunto di queste Ore diurne il profeta ha detto: «Sette volte al giorno io ti lodo». Infatti riguardo alle Vigilie notturne lo stesso profeta dice: «Nel cuore della notte mi alzo a renderti lode» (Sal 118,62). In queste Ore dunque eleviamo lodi al nostro Creatore per le sentenze della sua giustizia (Sal 118,62 e 164), cioè alle Lodi mattutine, a Prima, a Terza, a Sesta, a Nona, ai Vespri e a Compieta; e di notte alziamoci a rendergli grazie.