Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
24 - 30 Maggio 2015
Tempo Ordinario VIII, Colore verde
Lezionario: Ciclo B | Anno I, Salterio: sett. 4

Commento alle Letture

Lunedì 25 maggio 2015

Vendi tutto e... seguimi!

Abbiamo concluso ieri, con la festa dello Spirito santo il tempo pasquale. Riprendiamo oggi il Tempo Ordinario, e lo facciamo dalla Ottava settimana, per arrivare al giorno di natale prossimo, quattro domeniche prima. Sentiamo l'evangelista Marco. L'invito che Gesù rivolge al giovane che chiede: - Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?, è rivolto anche a noi tutti. Già nella prima lettura il Siràcide ci richiama alla nostra povertà mettendo a confronto la vita dell'uomo con le realtà più grandi che pure sono effimere. Siamo solo polvere e cenere. Dinanzi a questa realtà umana si fa strada un'altra realtà che è quella che il giovane sente nel suo cuore come un anelito insopprimibile: Quella della vita eterna! Esiste allora un'altra vita per la cui conquista vale la pena lasciare tutto, anche le cose alle quali possiamo essere più affezionati. Purtroppo il giovane, che pure si presentava così ben disposto, alla proposta di Gesù oppone un rifiuto silenzioso: Se ne va afflitto perché aveva molti beni... Quale pericolo corriamo tutti noi! Non bastano le buone intenzioni per rapire il regno di Dio, occorre farsi violenza. Ci aiuti il Signore ad accogliere con riconoscenza ogni sua proposta di amore e di salvezza lasciando il poco per avere il tutto.


Apoftegmi - Detti dei Padri

L'Abba Hor disse al suo discepolo: Bada di non portare mai in questa cella le parole di un altro.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

NORME PER L'ACCETTAZIONE DEI FRATELLI

Allora se, dopo matura riflessione, promette di osservare tutto e di obbedire a ogni comando che riceverà, sia accolto nella comunità, ben sapendo che anche l'autorità della Regola stabilisce che da quel momento non gli è più lecito uscire dal monastero, né scuotere il collo dal giogo della Regola che in sì lungo periodo di riflessione era libero di rifiutare o di accettare.

Cap.58,14-16.