"Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me; colui che viene a me, non lo respingerò...". Il Signore, buon pastore, non può respingere le sue pecore che, disperse per i pascoli, sono richiamate ad entrare nell'unico ovile che protegge e rassicura... Il Signore, pane di vita, non può sottrarsi alla mensa alla quale accorriamo affamati... se anche siamo scomposti e maldestri, abbiamo in noi la grazia della fede, dono che sostiene la nostra preghiera, che ci fa comprendere che il Signore è seduto accanto a noi, per volontà del Padre e per suo desiderio ardente. Lo Spirito ci comunica queste verità, ci conduce come Chiesa attraverso situazioni che non possono trovarci silenti e privi di bene: come vera famiglia radicata in Cristo siamo chiamati ad andare di paese in paese per diffondere la sua parola, a prostrarci cantando inni al Signore, ad esortare per vedere e lodare insieme il suo mirabile agire sugli uomini. Papa Francesco ce lo ricorda in continuazione... di non essere Chiesa chiusa. Siamo eredi di una forza di amore e di donazione che ci rende vivi; "Dio ci ha salvati mediante un lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito santo, effuso da lui su di noi abbondantemente per mezzo di Gesù Cristo, salvatore nostro, perché giustificati dalla sua grazia diventassimo eredi, secondo la speranza, della vita eterna". Tutto è divenuto prezioso per il dono che Cristo ha fatto di sé, e tutto possiamo rendere prezioso se anche noi ci doniamo come carne che si consuma per nutrire la Chiesa. Vi fu grande gioia nell'ascoltare la voce dello Spirito e ancora oggi può esserci se rispondiamo ai richiami che ci invitano a superare il nostro limite, se, come i discepoli di un tempo, vediamo il Signore che colma il cuore di gioia. Dio Padre ci ha consegnato a Cristo che con il suo braccio legato al nostro, ci strattona nella corsa sulla pista della croce; ... "questa è la volontà di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma lo risusciti nell'ultimo giorno".
Un fratello domandò a un anziano: «Che devo fare, Abba, per combattere i pensieri?». Egli rispose: «Prega il Signore, affinché gli occhi della tua anima vedano gli aiuti che Dio ti manda per proteggerti.
Capitolo 43
QUELLI CHE GIUNGONO TARDI ALL'UFFICIO DIVINO O ALLA MENSAAbbiamo creduto opportuno che questi tali rimangano all'ultimo posto o in disparte perché, vedendosi esposti allo sguardo di tutti, si correggano se non altro per la vergogna che ne provano. Infatti, se restassero fuori dell'oratorio, potrebbe darsi che qualcuno torni a coricarsi e a dormire oppure si metta seduto lì fuori e si perda in chiacchiere, dando così occasione al maligno; entri invece dentro, affinché per lo meno non perda tutto e si corregga per l'avvenire. Nelle Ore del giorno, chi non sarà ancora presente all'Opus Dei dopo il versetto e il Gloria del primo salmo che segue il versetto, se ne stia all'ultimo posto secondo la norma stabilita sopra, e non ardisca associarsi al coro dei fratelli che salmeggiano prima di aver fatto la penitenza, a meno che l'abate non glielo permetta per sua concessione; ma anche in tal caso il colpevole deve fare la penitenza.