Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
22 - 28 Febbraio 2015
Tempo di Quaresima I, Colore viola
Lezionario: Ciclo B, Salterio: sett. 1

Commento alle Letture

Mercoledì 25 febbraio 2015

I segni di Dio.

Verranno da oriente e da occidente e ci passeranno avanti nel regno dei cieli... Già per la generazione di Gesù la salvezza è perenne, ma tanti non la vogliono riconoscere. Ed egli ha un nome proprio per loro: "generazione perversa e malvagia" che non coglie i veri segni della manifestazione di Dio pur così chiari. È Cristo stesso il segno per eccellenza del Padre, con la sua vita, la sua passione e la sua risurrezione. La cecità dinanzi alle manifestazioni di Dio è resa ancora più evidente dal fatto che i "lontani" invece sanno riconoscere la grandezza di quei segni, i vicini invece no. L'evangelista Luca ci dimostra le grandi mancanze del popolo di Israele. È un popolo cieco, sordo, muto..., un popolo che sta camminando nelle tenebre, nel buoi. Guarda ma non vede, sente ma non ascolta, parla ma non dice, chiede ma non sa che cosa... Sembra rappresentare una vera confusione, un disordine. Chiede un ulteriore segno, vuole portare Gesù a livello dei maghi, per un'altra volta illudersi e non per fidarsi, non per credere. Tanti oggi cercano questa illusione. E spesso la trovano. Nella ricchezza pongono lo scopo della loro vita. Nella droga tanti giovani si fidano... L'alcool e il sesso diventino i segni chiari di ricerca ma sbagliata, di illusione, di non-vita ma di morte. Dio ha dato ad ogni uomo un segno di vita indelebile, un soffio di vita. Con questo dono l'uomo è chiamato a collaborare, a lavorare, a costruire il regno di Dio, a portare la buona notizia ovunque per salvare le anime lontane o smarrite. Dio non vuole la morte dell'uomo ma ch'egli si converta e viva. Il rifiuto, la fuga, la disobbedienza, l'egoismo, la chiusura di Giona, della prima lettura di oggi, è stato trasformato dalla misericordia del Padre al suo perdono. "Dio vide le loro opere che cioè si erano convertiti e si impietosì, e si ravvide riguardo al male che aveva minacciato di fare". La Quaresima è il tempo favorevole, il tempo di conversione, della confessione. E' il momento di lasciarsi interpellare da Dio, che spesso trova in noi una risposta indifferente, mediocre, dinanzi alla grandezza del suo amore. È il tempo di cogliere appieno "il segno di Giona", cioè il passaggio di Dio, misericordioso, che vuole trasformare la nostra vita e portarla definitivamente verso la strada della santità e della piena realizzazione.


Apoftegmi - Detti dei Padri

La preghiera

Lui «sa cosa è bene per noi e ci fa misericordia».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

L'UMILTÀ

Nel periodo invernale, cioè dal principio di novembre fino a Pasqua, ci si alzi, secondo una valutazione ragionevole, all'ottava ora della notte, in modo da dormire un po' più della metà della notte e levarsi a digestione compiuta. Il tempo poi che rimane dopo le Vigilie, i fratelli che hanno bisogno di imparare qualcosa del salterio o delle letture, lo dedichino a questo. Da Pasqua invece fino al principio di novembre, l'orario venga regolato in modo tale che, dopo l'Ufficio vigiliare, lasciato un brevissimo intervallo in cui i fratelli possano uscire per le necessità naturali, seguano subito le Lodi mattutine che devono celebrarsi alle prime luci dell'alba.

Cap.8,1-4.