San Luca distingue due missioni di Gesù: ai Dodici e ai settantadue discepoli. Poveri, inviati da un povero ai poveri, sono i missionari. Questa povertà è uno degli imperativi del tempo della Chiesa, tempo decisivo, che non ha bisogno di crearsi sicurezze al di fuori della certezza della prossimità di Dio. La partecipazione all'esistenza di Cristo, che ha nell'eucaristia il suo momento forte, pone in stato di libertà, povertà, cammino. Qual è il giudizio che questa parola di Gesù pronuncia sulla nostra esistenza, personale e comunitaria? Perché non sappiamo costruire, accogliere e diffondere la pace. Forse siamo disorientati da troppe false proposte, da falsi profeti di pace e meno attenti a Colui che è autore della vera pace.
L'abate Agatone dava sovente questo consiglio al suo discepolo: Non appropriarti mai di un oggetto che non vorresti cedere immediatamente a chiunque.
GLI ATTREZZI E GLI ALTRI OGGETTI DEL MONASTERO Per tutto quanto il monastero possiede in attrezzi o vestiario o altri oggetti di vario genere, l'abate scelga dei fratelli su cui possa fare affidamento per la loro vita e i loro costumi e a suo giudizio consegni a ciascuno le singole cose perché le tengano in ordine e le raccolgano. E di tutto l'abate tenga un inventario, perché quando i fratelli si avvicendano nell'incarico, sappia quello che dà e quello che riceve. Se poi uno tratta con poca pulizia o con negligenza gli oggetti del monastero, sia ripreso; e, se non si corregge, sia sottoposto alla disciplina regolare.