Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
22 - 28 Giugno 2014
Tempo Ordinario XII, Colore verde
Lezionario: Ciclo A | Anno II, Salterio: sett. 4

Commento alle Letture

Mercoledì 25 giugno 2014

L'albero e i frutti...

Il ritrovamento delle ultime volontà dei genitori o di un loro testamento, in cui diano indicazioni per l'avvenire, costituisce un momento di grande gioia e incoraggiamento per la famiglia. In quegli scritti si trova la storia della propria origine e indicata la strada da percorrere per evitare pericoli e delusioni. Per il popolo ebreo l'aver ritrovato sotto le rovine dl tempio una parte della Bibbia, dimenticata e andata perduta nel tempo, è un avvenimento di importanza nazionale. Questo lieto evento suscita entusiasmo e immensa gioia nel re Giosìa e in tutto il popolo, convinto che il Signore Dio si prende cura della nazione. La solenne proclamazione della legge dell'alleanza spinge il popolo a sentimenti di penitenza e a rinnovare l'impegno di fedeltà. Dal simbolo è doveroso passare alla realtà della nuova alleanza tra Dio e l'uomo, avvenuta per mezzo del Sangue di Cristo Signore sulla croce. I fedeli sono invitati ogni domenica a riunirsi intorno all'altare dove, nella riattualizzazione del sacrifico della croce, viene rinnovata l'alleanza di fedeltà alla sua legge di amore, vivendo con coerenza le promesse battesimali. Dio è sempre fedele: non si può dire altrettanto di noi. In soccorso della nostra fragilità e incostanza viene Gesù stesso che con la sua presenza nel Sacramento dell'altare e con la comunione eucaristica, dona forza e coraggio in modo che riusciamo a dare alla quotidianità della vita un carattere di novità che ci renda capaci di testimonianza e di irradiazione del vangelo di amore. E' proprio dai frutti, dalla capacità che abbiamo di comunicare agli altri la ricchezza di grazia e di misericordia che saremo riconosciuti come "alberi buoni". Ma questo avviene solo se ci lasciamo trasformare dalla forza divina che promana dalla presenza del Signore in noi. Da essa pervasi, non annunceremo più noi stessi, le nostre idee, come i falsi profeti... in cerca di compiacenze umane... promettendo ciò che non possono dare, ma solo quello che può veramente riempire il cuore dell'uomo: l'amore di Cristo!


Apoftegmi - Detti dei Padri

Disse: "quanto più gli atleti fanno progressi, tanto più è forte l'avversario che attacca".


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

IN MONASTERO NESSUNO ARDISCA DIFENDERE UN ALTRO

Bisogna assolutamente evitare che nel monastero un monaco ardisca difendere un altro o quasi proteggerlo per qualsiasi motivo, anche se fossero uniti da un qualche vincolo di parentela. In nessun modo i monaci osino far questo, perché ne può nascere gravissima occasione di scandalo. Chi trasgredisce questa norma, sia punito molto severamente.

Cap.69,1-4.