Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
02 - 08 Giugno 2013
Tempo Ordinario IX, Colore verde
Lezionario: Ciclo C | Anno I, Salterio: sett. 1

Commento alle Letture

Lunedì 03 giugno 2013

Storia della vigna.

Durante la settimana ci accompagnerà la storia simpatica delle vicende di Tobi e del figlio suo Tobìa. Sarebbe utile conoscere per intera questa vicenda come ce la offre la Bibbia. Ogni famiglia vi potrebbe trovare spunti di riflessione perché presenta situazioni molto simili a quelle che si è chiamati a vivere anche oggi. In questo primo brano Tobi viene presentato come un uomo timorato di Dio, sollecito nell'aiutare i poveri, rammaricandosi delle dolorose situazioni dei suoi connazionali. Contro le disposizioni dell'autorità, dà sepoltura ai connazionali giustiziati, lasciàti imputridire, per disprezzo sulla piazza. Ci troviamo a Ninive. Bell'esempio di un animo timorato di Dio e aperto verso il prossimo bisognoso. Il Vangelo ci presenta la storia della vigna. Dinanzi alla premura del padrone, di Dio, ci addolorano la crudeltà e l'egoismo dei vignaioli che si rifiutano di dare il dovuto fruttato ai servi inviati, che anzi vengono alcuni malmenati e altri anche uccisi... Non contenti, danno la morte anche all'erede, al figlio... per diventare padroni della vigna. Gesù applica questa parabola ai suoi connazionali che si rifiutano di riconoscerlo come inviato da Dio, il Messia a cui riserveranno la morte fuori della vigna, fuori di Gerusalemme. Ognuno di noi è vigna del Signore; siamo depositari di innumerevoli benefici che abbiamo il dovere di coltivare e custodire perché portino frutti di santità e di giustizia. Come coltiviamo la nostra vita? Con quale fedeltà offriamo al Signore i frutti delle lode, del ringraziamento per i doni ricevuti? Temiamo che il Signore non ci tolga la sua benevolenza per la durezza del nostro cuore. Altri più generosi potrebbero prendere il nostro posto... e noi invece essere cacciati...


Apoftegmi - Detti dei Padri

Un fratello domando all'anziano: "Come entra nell'anima il timore di Dio?". Disse l'anziano: "se l'uomo è umile, povero, e se non giudica gli altri, il timore di Dio entra in lui".


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

I MONACI PELLEGRINI

Inoltre se l'abate lo giudica degno, potrà assegnargli un posto più elevato. E questo non valga solo per un monaco, ma anche per uno che provenga dai sopraddetti gradi dei sacerdoti e dei chierici: cioè, se l'abate vede che la loro condotta lo merita, potrà elevarli a un posto superiore a quello dovuto per l'ingresso in monastero. L'abate però si guardi bene dall'ammettere nella propria comunità un monaco di altro monastero conosciuto, senza il consenso o le lettere commendatizie del suo abate, perché sta scritto: «Non fare agli altri quello che non vuoi sia fatto a te» (cf. Tb 4,16; Mt 7,12).

Cap.61,11-14.