Quando mancano questi due elementi essenziali per la nostra vita cristiana, si aprono, si spalancano a satana le finestre della nostra anima. Così s’impossessa delle nostre anime e la fa da padrone. Spesso alla sofferenza spirituale si aggiunge il male fisico, dato che il nostro corpo sempre ne resta coinvolto. L’insuccesso degli apostoli, che non riescono a scacciare il demonio deriva dalla stessa ragione: mancanza di fede e poca preghiera. È lo stesso Gesù a dichiararlo: prima dice pubblicamente: «O generazione incredula! Fino a quando starò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me», poi in privato alla richiesta dei discepoli «Perché noi non abbiamo potuto scacciarlo?» risponde: «Questa specie di demoni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera». Ne fanno esperienza in modo particolare i sacerdoti esorcisti, ma ogni credente sa ed esperimenta che la forza che tiene lontano il male da noi è riposta nella preghiera fatta con fede viva ed incondizionata fiducia, «Tutto è possibile per chi crede». Lo stesso Gesù, insegnandoci a pregare, ci fa dire “non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male”. Purtroppo ai nostri giorni satana sta giocando a nascondino, colpisce anche pesantemente e poi si nasconde. Fa del tutto perché non ci accorga di lui e si neghi perfino la sua esistenza. Del resto mentire è il suo mestiere da sempre.
Un fratello chiese ad un anziano: Ci sono due fratelli, dei quali uno medita nella sua cella, protraendo il digiuno per sei giorni e imponendosi molte sofferenze, l'altro si dedica agli ammalati. Quale dei due compie l'azione più gradita a Dio? Il vecchio rispose: Anche se quel fratello che digiuna per sei giorni si appendesse per il naso, non potrebbe essere all'altezza di quello che si dedica agli infermi.
LA MENSA DELL'ABATE La mensa dell'abate sia sempre con gli ospiti e i pellegrini. Quando poi ci sono pochi ospiti, egli potrà convocare alla sua mensa qualcuno dei fratelli a sua scelta. Bisogna però che uno o due anziani restino sempre con i fratelli per la disciplina.