Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
13 - 19 Maggio 2012
Tempo di Pasqua VI, Colore bianco
Lezionario: Ciclo B, Salterio: sett. 2

Commento alle Letture

Mercoledì 16 maggio 2012

Lo Spirito di verità vi guiderà alla verità tutta intera.

Gesù parla ancora dello Spirito Santo. Nelle sue parole vi è una promessa di fiducia e di amore. Non lascerà soli i suoi discepoli nel momento del bisogno. Egli è la Rivelazione del Padre e in quanto tale è completa in se stessa e non richiede di ulteriori aggiunte. La sua missione di amore sarà completata sulla Croce, altare del sacrificio della Nuova Alleanza. Sarà lì che glorificherà, nell'obbedienza e nell'umiltà il Padre. Il Mistero Pasquale è la celebrazione del mistero infinito di Dio verso di noi. La possibilità che questo mistero entri nella realtà quotidiana dei discepoli sarà garantita dallo Spirito Santo. Egli non aggiungerà niente a quanto già detto da Gesù; renderà efficace e più chiara la sua azione. Il Gesù storico opera ancora nel sacramento di salvezza della Chiesa. Leggiamo la storia della Chiesa e capiremo che significa la manifestazione dello Spirito Santo. I grandi Concili saranno capaci di aprire, nella guida dello Spirito Santo, questo grande libro che altrimenti ci resta inaccessibile. I sacramenti, l'annuncio continuo della Parola di Dio sono strumenti che non fanno altro che continuare questa storia di amore, sempre uguale e sempre nuova: come tutte le storie di amore. La Chiesa è strumento di salvezza per la santità di alcuni grandi personaggi e di tanti operatori della quotidianità e del servizio umile. La Chiesa è strumento di salvezza anche quando in essa, nella sua realtà terrena, sembra prevalere l'egoismo e l'antagonismo; perché comunque nei sacramenti lo Spirito Santo è sempre efficace.


Apoftegmi - Detti dei Padri

L'Abba Pastor disse: Allontanati da ogni uomo che quando discorre polemizza continuamente.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

SE IL MONACO PUÒ RICEVERE LETTERE O ALTRE COSE

Non sia assolutamente permesso al monaco ricevere, senza il consenso dell'abate, lettere, pii regali o qualunque altro benché piccolo oggetto, sia da parte dei parenti che di qualsiasi altra persona, né di mandarli loro e neppure di scambiarseli tra i fratelli. E anche se dai suoi parenti gli viene inviata qualche cosa, non ardisca accettarla senza averne prima avvisato l'abate. Se l'abate poi darà il permesso di accettarla, abbia piena facoltà di destinarla a chi vuole; e non si rattristi di ciò il fratello a cui la cosa era stata inviata, per non dare occasione al diavolo. Chi oserà agire diversamente, sia sottoposto alla disciplina regolare.

Cap.54,1-5.