Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
18 - 24 Marzo 2012
Tempo di Quaresima IV, Colore rosa
Lezionario: Ciclo B, Salterio: sett. 4

Commento alle Letture

Martedì 20 marzo 2012

Ma che si converta e viva...

La profezia di Ezechiele orienta la preghiera verso la realtà battesimale. A modo di parabola, si descrive l'uscita dell'acqua dal lato destro del tempio. Si tratta di una prefigurazione dell'acqua che uscirà dal fianco del Redentore sulla croce; ma l'immagine insegna la presenza dello Spirito santo che sana e guarisce. Il tema generale di questa Liturgia è anche il sacramento del battesimo che sarà conferito ai candidati dopo il cammino quaresimale. Il vangelo di Giovanni narra la guarigione di un paralitico, nelle vicinanze della piscina di Betzatà; l'evento avviene in giorno di festa, in sabato, e suscita la riprovazione di alcuni presenti. Ma Gesù stimola la fede del malato guarito che aspettava la guarigione per l'intermediario di un angelo: se egli non l'ha aiutato a scendere in acqua, ha tuttavia tentato di condurlo alla fede "cristiana" (cioè a credere in Qualcuno). Il battesimo ci immerge in Cristo, sorgente di acqua viva, via, verità e vita.


Apoftegmi - Detti dei Padri

L'abate Iperechio ha detto: «Abbi sempre nello spirito il Regno dei Cieli, e presto l'avrai in eredità».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

COME DEVONO DORMIRE I MONACI

Ciascuno dorma in un letto a sé. L'arredamento del letto lo ricevano ognuno secondo il grado di fervore di vita monastica, a giudizio dell'abate. Se sarà possibile, dormano tutti in uno stesso locale; se invece il numero rilevante non lo permette, dormano a gruppi di dieci o di venti insieme ai loro decani che vigilino su di loro. Nel dormitorio rimanga sempre accesa una lucerna fino al mattino. I monaci dormano vestiti e con i fianchi cinti di semplici corde o funicelle, in modo da non avere a lato i propri coltelli, perché non abbiano a ferirsi inavvertitamente durante il sonno, e in modo da essere sempre pronti, cosicché appena dato il segnale si alzino senza indugio e si affrettino a prevenirsi l'un l'altro all'Opus Dei, sempre però in tutta gravità e modestia. I fratelli più giovani non abbiano i letti l'uno vicino all'altro, ma alternati con quelli degli anziani. Quando poi si alzano per l'Opus Dei si esortino a vicenda delicatamente, per togliere ogni scusa ai sonnolenti.

Cap.22,1-8.